Baya

COMO_b1[1]Kassim Bakari descrive la figlia come molto «timida e fragile», «appena in grado di nuotare». Ebbene, questo scricciolo di ragazzina, 14 anni, è rimasta in mare 12 ore, attaccata a un oggetto galleggiante. Si è dunque salvata due volte (probabilmente l’unica superstite), prima dal disastro aereo di un Airbus A310 al largo delle isole Comore, poi dall’annegamento. Vi ricordo che un buon nuotatore che cada in mare resiste mediamente un’ora in acque calde, poi va giù.

Questa notizia è molto buona per la piccola e fortunata Baya Bakari, ma è anche la dimostrazione di come nulla sia impossibile. Per restare attaccati a una lamiera, di notte, mentre intorno sentiva voci (vere o della fantasia, ugualmente inquietante!), in acque infestate di squali e soprattutto da sola, Baya ha dovuto tirare fuori un’energia che certo non pensava di avere, come conferma il padre. Ma quell’energia c’era, e non veniva dai muscoli.

Un recente studio americano sul cervello umano ha finalmente fissato nel 7,6% le facoltà cerebrali che effettivamente l’uomo medio utilizza tra quelle che avrebbe a disposizione. Pare che usiamo solo questa piccola quota delle nostre potenzialità come esseri pensanti. Anche questo, per chi come me dimentica le cose, non sa fare i calcoli a mente etc, è soprendente.

Quando sento che andiamo su Marte seguo le avventure cosmonautiche con grande interesse. Però se devo essere sincero, mi appassiona di più sapere che abbiamo scoperto qualcosa sul nostro corpo, sulle nostre attitudini, su ciò che siamo. Come vorrei andare avanti nel tempo e atterrare nell’epoca in cui sapremo molto di più sul complesso coacervo di potenzialità che oggi è ancora appena conosciuto. Io sono sempre stato convinto che potremmo ad esempio, vivere trecento anni, solo che non sappiamo ancora come (non che mi interessi molto, ma è il fatto in sé che attrae), oppure penso che potremmo ricordare molte più cose, apprendere contemporaneamente da fonti diverse, e sono anche convinto che potremmo continuare a comunicare mentre dormiamo. Chissà…

Se pensate a tutto quello che facciamo già utilizzando solo il 7,6% delle nostre facoltà, solo arrivare al 10% sarebbe come alzarsi da terra e volare. Speriamo di riuscire a superare questa soglia, a tirare fuori qualcosa in più, a prendere in mano tutti gli utensili che sono allineati alla parete del nostro involucro e a utilizzarli. Almeno prima di doverci dimostrare qualcosa appesi a una lamiera, di notte, da soli, in mezzo al mare.

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