Mi chiedo, ogni giorno, aprendo il computer e trovando centinaia, migliaia di post e messaggi: “quanto durerà?”. E poi, subito dopo: “ce la faccio a continuare così?” Già perché immaginate uno che se ne stava per conto suo, da solo, tra un bosco e il mare, a volte per decine di giorni senza neppure parlare (se non da solo. Sto iniziando a parlare da solo, molto preoccupante…) che in un solo giorno (l’8 ottobre) si trova proiettato in un caos di comunicazioni, interviste, presentazioni… Vi assicuro, è come vivere una specie di delirio. Si potrebbe dire: “hai voluto scrivere un libro… e ora…” E’ vero, ma chi immaginava più una cosa del genere?
Va da sé che ne sono felice, ma non immaginate neanche quanto, perché scrivere un libro e avere migliaia di persone che lo leggono, che ti scrivono, che ti chiedono, che ti raccontano, è una sensazione splendida, inebriante. E’ il cerchio che si chiude, dopo i tanti giorni solo, nella mia stanza, a scrivere, pensando “Ma sto scrivendo qualcosa che ha un senso? Che piacerà o interesserà a qualcuno?”, tutto torna. Bellissimo. Però ora vivo incollato al computer, oppure negli studi televisivi, o nelle redazioni dei giornali. Oggi ho fatto perfino un servizio fotografico in uno studio di Milano, per un giornale importante. Neanche fossi Seedorf oppure la Ferilli. Non leggo più da giorni, non scrivo altro che su facebook, e tutto è stravolto… Quanto reggerò?
Quando mi chiedo queste cose, poi, invariabilmente, capita di leggere un ennesimo messaggio, uno qualunque, come questi sotto, e mi vengono i brividi. capisco che questa comunicazione ha un senso, è vera, tra gente vera, e sta portando alla superficie un mondo. E allora penso che ce la devo fare, che voglio farcela, e voglio continuare a rispondere a tutti, almeno ci proverò… In quei momenti mi preoccupo del contrario, e mi chiedo: “Quanto durerà?” e ho paura che poi tutto passi, che di questi miliardi di parole non resti che aria, che nulla cambi, che si torni tutti con la testa bassa. Proprio ora che una generazione intera sembra averla alzata definitivamente, con coraggio, con gioia…
“Ho sentito la sua intervista su radio2, mi servirebbero dei consigli e un bel po’ di coraggio – grazie.”