Voci…

Barbara 23 ottobre alle ore 21.12
caro Simone, sono una ragazza di 32 anni e qualcosina (età critica…:-)), faccio l’avvocato d’impresa (non lo SONO, lo FACCIO solo!) e devo dirti che ho letto davvero d’un fiato il tuo libro Adesso Basta. posso addirittura dire che per la prima volta dopo tanto tempo ho ripensato alle parole del giovane holden calufield, quando dice che quelli che lo lasciano proprio senza fiato “sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. non succede spesso, però”. hai ragione, hai davvero ragione. e hai un grande dono, quello della scrittura. io sono rientrata a casa un’ora fa, dopo 9 ore trascorse in ufficio e 3 bloccata nel traffico, sotto la pioggia, mentre rientravo dalla città dove lavoro e che non amo affatto. ma stavo finendo il tuo libro e il viaggio è stato molto più piacevole del solito. grazie davvero. Barbara
 
Che bello. Questa ondata di sintonie con tanta gente sconosciuta è un regalo della vita. Evviva, non siamo soli, siamo tanti a condividere alcuni pensieri. Questo non risolverà i problemi delle nostre vite, ma li renderà possibili, accettabili, e ci farà moltiplicare le energie… grazie Barbara
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4 pensieri su “Voci…

  1. Margherita, sono commosso dalla tua lettera. grazie infinite. Dai una straordinaria carica con la tua emozione e il tuo entusiasmo. Ti rivelerò un segreto (che ora non lo sarà più). il romanzo a cui ti riferisci, quello in cui il protagonista… C’E’ GIA’!! Spero trovi presto un editore. L’ho scritto prima di Adesso Basta, forse perché io sono un romanziere, e dunque è venuto prima il romanzo del saggio. Dovrebbe essere perfino il rpimo di una… Basta così. ciao!!!

  2. roberta, grazie mille. certo che puoi venire, è una presentazione pubblica. ti aspetto lì!! Sempre coraggio, mai paura. Cosa mai potrebbe capitarci?

  3. Ciao Simone!! Piacere!!
    Ti ho appena ascoltato a radio24 e ammetto di essere rimasta attratta dall’argomento…
    Curiosando in Internet ho scovato il tuo blog e ho individuato che il prossimo 3 novembre sarai a Roma. E’ possibile partecipare all’evento? Mi incuriosisce molto la tua filosofia che trovo molto affine alla mia natura. Non voglio annoiarti ma di recente ho preso una decisione molto simile alla tua ma sono molto più indietro, diciamo, organizzativamente. Potrebbe essermi molto utile approfondire la tua esperienza…
    Tra l’altro al convegno partecipa un professore della mia facoltà (il professore De Masi… sono giunta alla tesi…studente-exlavoratrice).
    Nel frattempo vado subito in libreria a recuperare “Adesso Basta!”.
    Grazie!
    Ciao Ciao!!
    Roberta
    p.s. …un pò di coraggio prima di tutto!

  4. Caro Simone, mi unisco al coro!
    Ero in Italia il giorno prima dell’uscita del libro e la recensione sul Corriere mi ha spinta in libreria il giorno dopo per comprare l’ultima copia rimasta, le altre erano già state prenotate. Quindi senza conoscerti, mi sono lasciata incuriosire dai contenuti. Ammetto di non aver letto altro di tuo prima d’ora, vivo lontano dall’Italia e perdo spesso il filo della cronaca figuriamoci della narrativa. Ho terminato la lettura questo pomeriggio. Dopo una nutriente visita al nuovo museo di Magritte di Bruxelles sono sprofondata in una poltroncina del caffé dall’altra parte della strada e ignara del flusso continuo di turisti, voci , colori, urli e traffico del sabato pomeriggio, volevo leggere fino all’ultima parola per capire tutto quello che c’era da capire.
    E hai fatto centro, anche con me. Man mano che leggevo mi nasceva un’irresistibile voglia di scriverti. Un bisogno di continuità con il tuo racconto che ha preso per mano i pensieri che da tanto tempo in diverse forme mi circuitavano nella testa.
    Ieri, Barbara, descrive questo stesso sentimento sul tuo blog con poesia e intensità.

    Di preciso il desiderio di scriverti nasceva da quel tipo di fastidio che genera l’essere toccati sul vivo. Un fastidio che si cerca di spiegare in tutti i modi tanto più si è radicali e autentici nel vivere le proprie emozioni.
    Poi, quando ho chiuso l’ultima pagina mi sono trasferita al computer per scoprire qualcosa di più e lì ho frenato. Il fallout dell’uscita del libro è straordinario! Sapevo di essere una delle prime lettrici ma è stata una sorpresa scoprire di far parte di un coro molto ampio ! Per cui è molto più importante in questo momento consolidare l’onda, l’effetto, lo tzunami. E allora voglio unirmi semplicemente al coro per spingere questa onda più avanti a pervadere le cattive coscienze e i malesseri silenziosi fino nei capillari profondi della rete piena di orecchie per ascoltare e cuori per soffrire. E’ molto più importante dire ‘sì, anch’io vorrei…..’ e lasciar cadere a terra il cesello con cui avevo costruito una critica benevola ma pretenziosa, pagina dopo pagina.

    Prima di leggere i testi sul tuo blog e le recensioni dei tuoi precedenti libri e ascoltare i tuoi video, cioè appena finito di leggere A.B., mi sono detta : ma perché non ha scritto un meraviglioso romanzo con la storia che voleva raccontare? Mi sono sentita lettrice orfana del protagonista fantastico di questa storia. Perché non ha inventato l’eroe e non l’ha fatto vivere di vita propria affidandolo chissà a quale destino di redenzione o pena o entrambi? E poi chissà cosa sarebbe successo a questo eroe se avesse iniziato subito a scrivere senza fare nessuna carriera in mondi dorati a cui poi faticosamente rinunciare? Se avesse trovato subito il suo destino, quello che fa soffrire incastrati nelle spirali ossessive delle proprie passioni. Se la libertà non fosse una faticosa conquista come descritta da te ma un modo d’essere ciucciato nel latte materno della generazione pacifista , e la conquista fosse soltanto quella del pane quotidiano. Un po’ di sana tragedia post-moderna almeno figurata se proprio mai vissuta sulle barricate di nessuna rivoluzione generazionale se non addirittura adolescenziale.
    Le pagine più toccanti del tuo racconto sono quelle finali, in cui sprofondi con il cuore dentro le cose riconquistandole una ad una, iniziando dalla descrizione del tuo trasloco fino alla costruzione della scala di legno. Un passaggio toccante che ha restituito la tua storia alla storia di molti uomini prima di te.

    Comunque , speriamo che il tuo libro venda molto in modo che tu possa fare abbastanza quattrini e successo (di nuovo!! ma è una tortura……..) per permetterti la totale concentrazione sulla scrittura negli anni a venire. Se tanto mi da tanto, mi aspetto da te meravigliosi racconti.

    Margherita Wendel

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