L’alluvione ha picchiato duro. Piano di sotto mezzo allagato. Tre muri fradici dall’interno. Umidità dappertutto… Durissimo ammettere la sconfitta dopo i grandi lavori estivi di impermeabilizzazione. Dovrò iniziare da capo. La pietra drena, ma non mollo… Non mollo.
Anno duro, pieno di cose bellissime e di cose amare, difficili da digerire. Ma comunque un anno da ricordare. Il mio libro che esce e vola. Il lavoro sul nuovo romanzo. Un bellissimo viaggio di due mesi per il Mediterraneo d’inverno, da Genova a Tel Aviv. Poi altri due mesi nel Mediterraneo d’estate. Tanta genete, tanta gente, tante voci… un grande dialogo per un’intera generazione…
E poi i tanti lavori al fienile, con le gioie e le sconfitte, ma nella libertà di potermi rialzare ogni volta e riprendere, riprogettare, ripensare, rivivere. Le tante giornate di sole, il bosco, il mare. Libertà, tanta libertà, nessuno a dirmi nulla che io non voglia accettare. Grande anno davvero…
Allora amici, a tutti voi, che non vi manchi mai l’orgoglio, la progettualità, l’energia. Siamo qui per un periodo, davvero, credetemi. Non c’è niente che valga l’angoscia e la disperazione. Forza cazzo, su le teste. Non accettiamo tutto così supinamente. Possiamo farlo. Basta sprecare tempo in luoghi assurdi, basta sprecarlo con gente assurda. Ma li vedete… hanno senso? Mi raccomando, non abbiate dubbi su questo. Possiamo farlo.
Il mondo trema, è sotto i nostri occhi. L’ambiente va alla deriva. C’è perfino gente che parla di “nemici di Dio”… Tutto finirà in un enorme oblio, nel nulla dove queste grida scompariranno con la stessa velocità dei silenzi e dei sussurri. Occorre sognare, altro che stronzate. Vivere, godere di quello che c’è. Ma farlo in modo solido, professionale, inventando nuovi modi, nuove vie, con le nostre migliori risorse, non con i ritagli di tempo, non con gli scampoli, non con le frattaglie. Con la nostra roba migliore. Ricordiamocelo sempre, la nostra roba migliore è per noi. Ed è per noi adesso.
Questi sono gli anni nostri. Prendiamoceli. Adesso. Basta.