Dal diario di bordo…

Arrivati a Stromboli. 450 miglia. Il Tirreno stavolta ci ha fatti passare senza chiedere pegno. Due giorni un po’ più difficili, per prendere il passo, ma poi le due barche hanno trovato armonia e equilibrio, tra mare e scafi, tra uomini e sogni.

Una balena, tanti delfini, una tartaruga molto bella, un grande tonno, e molti altri scorci di Mediterraneo. Ci nutriamo con i pesci che peschiamo, e i nostri piedi si sono abituati al ponte delle barche. Nei moli sperduti di porti invasi dal sole abbiamo ritrovato la meraviglia. La mente, sempre lei, ha compreso qualcosa del ritmo del mare.

Di fronte, ancora molte miglia, ma ne sentiamo già alcune alle nostre spalle. E’ la nostra provenienza a essere cambiata. Non veniamo più dalla terraferma ormai. Nomadi, ci spostiamo lentamente. Nel nostro mondo.

Share Button

12 pensieri su “Dal diario di bordo…

  1. Caro Simone,abbiamo letto con entusiasmo e condivisione il tuo libro”Adesso basta”.Mio marito ed io siamo due downshifters bolognesi ante litteram,insieme a molti amici,ma la ns.scelta non ha comportato alcun abbassamento di entrate,anzi !Tuttavia condividiamo e abbiamo,come te, un atteggiamento critico e ecoconsapevole nei confronti dei consumi…a tutti i costi.Ciò che ci interessa veramente,e abbiamo realizzato,è la libertà personale,la qualità di vita e il rispetto delle persone.Considerato ciò desidereremmo tanto conoscerti di persona per confrontare le ns.esperienze.Facci sapere,per favore, quando questo sarà possibile .Intanto grazie e tantissimi complimenti. Diana Ascari-Enzo Dionisi

  2. L’uomo, per natura, non dovrebbe essere troppo legato alle sue radici! Non dovrebbe rinunciare cosi facilmente ad inseguire le proprie passioni!
    Per paura di non riuscire troppo spesso viviamo una vita che proprio non ci piace… Maledetto “mantello del benessere” che ci tiene tutti ordinati al proprio posto!!!
    Complimenti per il tonno 🙂
    Michele

  3. Il valore di ogni cambiamento, il valore del nostro Mare Interno, il valore di sapersi (o imparare a) spostare lentamente ed in armonia….quante cose perdiamo di vista quasi senza accorgerci… Anche in poche righe riesci a scuotere la coscienza!
    Un abbraccio e a presto
    Deborah

  4. Eh ma che pescione!!! Stasera si magna!!! :o) Dici bene: che meraviglia!Le foto parlano da se! Nomadi, padroni di se stessi, e posseduti da nessuno. La libertà da ogni cosa, la testa senza pensieri, e ti rendi conto che sei in un’altra dimensione. Roba da non scendere più dalla barca, e passare le notti solo nelle rade…eh si!! Buon vento!!! Non ho invidia, non mi piace l’ividia, è un sentimento brutto. Sono contenta per chi è li e sente il vento e il profumo del mare.

  5. Grazie Simone, queste parole risvegliano ricordi assopiti dal tempo. Battute di pesca alle prime ore del mattino, l’odore acre delle gheghe maldiviane, il sapore forte delle spezie, la bellezza dei tramonti sull’oceano indiano. Non c’è malinconia ne tristezza nel ricordarlo, ne invidia per chi lo stà vivendo in questo momento. Segui cio che sei, fai cio che ti piace, non uniformarti alla massa.
    Buon proseguimento Simone, fai un tuffo anche per me.
    Live simply take it easy
    Alberto

  6. Fantastico !!! Chiamo subito Greenpeace che mandi la Rainbow Warrior a bloccarvi per la pesca indiscriminata di tonni fuori misura… ah ah ah!!!
    Ciaooo

  7. Che bel pescione! Sprizza vitalità da tutte le squame…Chissà che sensazione sostenerne il corpo ancora vivo tra le mani. Anche se io amo troppo gli animali… 🙁
    Deve essere bello andare liberi e nutrirsi alla ventura. Un pò di schiuma di mare arriva anche qui sulla scrivania. E’ triste tornare in ufficio con questo caldo.
    Un bacio a tutti
    Simona

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.