Milano

Avanti tutta. Manifesto per una rivoluzione individuale (Reverse)

Oggi, lunedì 7 febbraio, ore 18.30 c/o la libreria Feltrinelli di Corso Buenos Aires 33, Milano, presento “AVANTI TUTTA“. Interviene Paola Pica (Corriere della Sera).

Ci vediamo lì. Ciao!

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65 pensieri su “Milano

  1. Ho finito di leggere anche il tuo secondo libro sul downshifting. Due cose volevo segnalarti:

    Trovo che ci sia una certa simmetria fra il comportamento delle persone e la sperimentazione fatta da Seligman sui cani: mediamente non hanno la percezione che una alternativa sia possibile (ci si abitua a vivere male e a pensare che non possa essere altrimenti).

    “M. Seligman (1975; 1978), che approfondì gli studi sui disturbi depressivi, giunse invece alla formulazione della “teoria dell’impotenza appresa” per spiegare la depressione. L’autore nei suoi esperimenti con gli animali osservò che gli animali che vivono in una situazione in cui non possono controllare gli stimoli negativi a loro diretti, sviluppano un comportamento simile a quello che caratterizza il disturbo depressivo. Nei suoi esperimenti classici con i cani posti in una gabbia, progettata in modo tale che in alcuni casi si potevano evitare le scariche elettriche intermittenti (saltando da un lato all’altro della gabbia), mentre in altri casi non si poteva in alcun modo fuggire, i cani che non potevano sottrarsi alla scarica elettrica non lo facevano neanche quando ne avevano la possibilità e mostravano un comportamento passivo.
    Gli animali (come succede spesso anche agli umani) erano giunti alla convinzione che qualsiasi cosa potessero fare o potesse cambiare, comunque non sarebbero sfuggiti alle situazioni negative.”
    Fonte: http://www.drlorettabezzi.it/depressione-trattamento-cognitivo-comportamentale/

    Occhio che allungando significativamente il tubo del camino questo tira meno bene, soprattutto all’ inizio quando non si è ancora scaldato.
    Un’ espediente per avere più calore -consumando di conseguenza meno legname- dalla stufa a legna è quello di collegare (avvolgendolo, appoggiandosi sopra) la estremità di lunghe strisce di lamiera alla canna fumaria del camino in modo da aumentare la superficie di dispersione del calore del tubo. Queste strisce andranno poi distese e sostenute da una sorta di impalcatura (griglia metallica o altro irrigidimento di sorta) fissata al muro e distanziata un po’ da esso.
    Queste strisce (larghe svariati centimetri e lunghe finché lo si trova conveniente) possono essere piegate, disposte, ritagliate seguendo un po’ il proprio estro artistico, personalizzando…
    Magari si potrebbe riutilizzare della lamiera di cui qualcuno deve disfarsi; ottima sarebbe una grondaia in rame se qualcuno del vicinato cambia le grondaie del tetto. Il rame è un ottimo conduttore di calore.
    L’ idea è quella di costruire un grande dissipatore di calore passivo. Simile, nel principio, a quelli che si montano sui processori dei computer fissi.
    Si può anche considerare di interporre degli “interruttori” fra la superficie radiante e la canna fumaria del camino: consisteranno semplicemente in spezzoni di striscia di lamiera (che sovrapporranno di alcuni centimetri le estremità della superficie radiante e la canna fumaria). Rimuovendoli si escluderà la trasmissione di calore al radiatore nei mesi dell’ anno in cui essa non è desiderata.

    Buon vento!

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