Andarsi incontro

Yacht Sailing On Sea

Molto da fare. E’ sempre così quando ci si deve imbarcare. Sette arcipelaghi da raggiungere, tante miglia da solcare… Come torneremo in terraferma, dopo aver vagato per sole isole, per sei settimane? “Il mare concederà all’uomo nuove speranze” (C. Colombo). Sarà così anche per noi?

I pensieri della terraferma dureranno giorni. Alcuni resteranno con me, altri sgraneranno via con la clessidra delle miglia, che si consuma inesorabile nella scia. Da terrestri diventeremo marini, la pelle si farà scura e vellutata, rigata di sale e smerigliata dal vento. Solitari e sociali, uno solo e un assolo di equipaggi. Come cambia la prospettiva di una donna, di uomo, quando vive sospeso sul mare… Un marinaio ha spazio per un solo ricordo, una compagnia che non lo abbandona. Il resto è prua, quello che sta davanti.

La cosa che mi piace maggiormente sono gli incontri nei porti del Mediterraneo. Luoghi per lo più conosciuti, legati a ricordi. Mentre traffichi piegato in un gavone della barca, senti una voce. Ti alzi, cerchi di ricordare. “Ho riconosciuto la barca, sono venuto a vedere se c’eri…!” Un bicchiere di vino per un amico ritrovato, presto! Curioso che per questa scena si usi spesso il termine ritrovarsi. “Ri – trovare – se stessi”, in un certo senso. Navigare è anche andarsi incontro.

Poseidon non ci è mai stato nemico. Non lo abbiamo mai offeso. Il primo sorso di vino sarà per lui, versato in mare con rispetto. Il mare ci farà passare, se saremo umili. E’ sempre stato così. Di un marinaio, ho sempre ammirato lo sguardo all’orizzonte, il capo che si china, quasi per devozione, la testa che dice sommessamente “no”. Oppure un lieve segno di assenso, ma sempre sommesso. Nessun azzardo, solo una silenziosa richiesta di transito. Col mare le sfide sono solo sconfitte.

Quando sarete sulla costa, lungo il Tirreno, tra Giglio e Ponza, tra Palmarola e Ustica, fino alla Sicilia, Trapani, Levanzo, Favignana, o tra Pantelleria e Malta, per le isole Eolie… guardate in mare. Se vedrete tre barche blu, grigia e bianca, che navigano di conserva, vele ridotte quanto basta, prua per una rotta chiara… versate un sorso di vino in mare: Per noi.

Buona estate. Buon riposo. Buone isole della vostra mente.

 

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64 pensieri su “Andarsi incontro

  1. la domanda è:

    come si fà a “praticare lo scollocamento” e
    acquistare una vacanza di 1 settimana
    (ad esempio 25 – 31 agosto – Catania-Stromboli (via Scilla, Lipari, Panarea). 128 miglia – 560 € a persona)

    senza ironia, davvero…

    • giulio ciao. io per scollocarmi ho passato vacanze intere a lavorare a bordo, o a costruirmi la casa, oppure a fare un viaggio. scollocarsi vuol dire molte cose, tra cui fare vacanze belle, diverse, molto low cost. Dunque anche quella tratta con noi, o con altri, visto che costano il meno possibile sul mercato. Scollocarsi vuol dire tirare la cinghia a volte, ma anche vivere facendo cose bellissime. Se vedi quanto spendi ogni anno, c’è quasi sicuramente qualcosa da togliere alle cose meno utili e belle e da mettere su cose che hanno un senso. margine, credimi, ce n’è tantissimo. ciao!

  2. Fratelli Ovunque voi siate, Buona luna piena stasera, se qui e’ Magnetica posso immaginare in navigazione notturna obimmezzo al tirreno che spettacolo possa essere…
    un abbraccio
    Efrem

    @carla: 🙂 che la forza sia con te!

    • ciao efrem. ricordi la canna, la gaffa… il pesce bello grosso che tirava? ecco, ieri l’altro… ci mancavi!!! (anche a cena, ma lì un po’ meno!)

  3. Carla, brava e complimenti.
    Dire no quando serve fa bene, è liberatorio.
    Ne sto dicendo tanti anch’io in questo periodo. No, ogni volta che si deve, ogni volta che serve, ogni vvolta che qualcuno vuole limitare la mia libertà (per non dire di peggio..) Ce la farai, ce la farò ce la faremo vedrai…
    Ma le hai viste bene le facce di chi riceve i nostri no?
    Si ammutoliscono all’istante dopo i fiumi di parole inutili che per tanto tempo ti hanno rovesciato addosso con l’arroganza di chi pensa di avere tutti i poteri su di te.
    NO, finito lo schiavismo per me, finita la festa per te.
    Io credo che facciamo paura in quei momenti…a me qualche volta sono persino arrivati a lanciare anatemi e a profetizzarmi sciagure. Ho risposto loro che ho una corazza che causa un effetto boomerang con gli accidenti….tornano sempre indietro al mittente…vuole che Le racconti che cosa è successo l’ultima volta?
    Silenzio..e credo anche paura…
    Buona fortuna, andrà tutto magnificamente!
    E buona navigazione a Simone e a chi c’è con lui!

  4. @ Carla,
    probabilmente c’è vero in quel che ti ha detto il tuo datore di lavoro, che rispecchia una situazione molto comune nel nostro povero, disperato Paese. Ma la soluzione non può certo stare nel comprimere il tuo stipendio o dilatare il tuo orario, rendendo a te impossibile sopravvivere e a lui facendo tornare i conti solo per un po’, fino alla prossima sforbiciata.
    Meglio cambiare, ricominciare da altro. Meglio per te e per tutti, incluso lui.
    In bocca al lupo!

  5. Ciao Simone
    Dopo un po’ di tempo, ti ho ritrovato. Ma forse non me ne ero mai andata davvero.
    Buona estate anche a te,
    Donata

  6. Ciao Carla
    Scrivi: “Al giorno d’oggi, chi ha un posto fisso se lo tiene stretto ed ingoia tutti i rospi”, ed è proprio così, per questo dobbiamo dire adesso basta. Quanti rospi stiamo ingoiando? Spesso prendendo stipendi ridicoli nonostante le ore di lavoro ci mangino tutta la giornata e la nostra esistenza, un giorno dopo l’altro. E’ il concetto del “lavoro purché sia” che hanno fatto passare in questi anni e ancora di più adesso, ci ho scritto un piccolo articolo sopra nel mio minuscolo blog (è ancora in fase iniziale):
    http://gattolibero.wordpress.com/2012/07/19/un-lavoro-purche-sia/

  7. Grande, grandissima Carla !!
    Finalmente una persona che dimostra di avere a cuore la sua vita, la SUA liberta’.
    Ci sono persone che pur di tenersi il lavoro fisso, vanno perfino a rimetterci, ma tanto non ci fanno i conti, a fine mese gli arriva la busta, e si illudono di percepire uno stipendio, quando magari fra spostamento, tempi ‘morti’ (tipo chi ogni giorno si fa 1-2 ore di auto per andare e altrettante per rientrare dal lavoro..), e logorio del mezzo e soprattutto proprio, ci rimettono piu’ di quel che prendono.
    L’esempio che si puo’ riportare (e che non e’ di fantasia..) e’ la signora che va a farsi il part time da 500 euro al mese, ma che pero’, non sapendo dove mettere i figli mentre e’ al lavoro, deve pagarsi la baby sitter, che gliene costa 600: domanda : MA CHE SENSO HA ??
    Per dire cosa? che si ha un lavoro ?
    Il lavoro ha senso solo se svolto in tempi e con uno stipendio consoni alle proprie necessita’ e a poter permetterci comunque di vivere la nostra vita, senno’ tanto vale lasciarlo li, e cercare di crearsi altre opportunita’.
    Conosco gente che lavora 12-14 o piu’ ore al giorno, per prendere qualche centinaia di euro in piu’, per poi pagarsi le rate di un SUV che non serve a nulla e che non avranno mai tempo di usare, o per affogarsi quei 15 giorni ad agosto assieme a tutti gli altri ‘polli’, nelle localita’ ‘in’ per le vacanze ‘fighe’, che non li faranno star certo meglio, ma che li illuderanno di fare cio’ che fanno tutti, magari lasciandoci 2 mesi di sudato stipendio, per poi ripiombare, per altre 50 settimane, nel consueto tran tran dell’ “oggi e’ solo lunedi, non vedo l’ora che arrivi il weekend” e cosi via…
    Io ho fatto la tua stessa scelta, e piu’ di una volta, ho mollato lavori dove venivo a percepire meno di quel che avrei dovuto, e se anche erano fissi, o con ipotetiche prospettive, li ho gentilmente lasciati al loro ‘padrone’…
    Ora sono part time, 22 ore a settimana, per 800 euro al mese, e a me va bene cosi, mia moglie e’ part time a 30 ore e arriva circa a 1000 euro mensili. La casa ce l’abbiamo (con i sacrifici nostri di gioventu’, mentre quelli che oggi dicono che chi ha la casa e’ ricco ed e’ giusto che paghi l’IMU andavano a sperperare 50 e passa mila lire a serata per divertirsi, io uscivo quella volta a settimana, spendendo molto meno…e mentre gli altri scialacquavano in auto nuove ogni 3×2 io mi sono portato la mia 205 per oltre 18 anni, fino al 2007…), non abbiamo mutui o rate da pagare, ci caviamo le nostre piccole soddisfazioni ma senza esagerare, e viviamo tranquillamente.
    Negli anni ho avuto anche mansioni di grossa responsabilita’, ma visti i magri corrispettivi di stipendio in Italia, a fronte di un impegno molto grande, mi sento di dire che in questo paese non ha senso prendersi beghe, farsi ore, lavorare con orari a forfait, privarsi della liberta’ e della propria vita, per prendere uno stipendio che gia’ solo in Francia o Germania sarebbe la paga base di qualsiasi operaio.
    Ripeto, Carla, sei stata una grande, vedrai che troverai sicuramente occasioni e persone migliori!!!
    IN BOCCA AL LUPO !! 😉

  8. ..quanto mi piacerebbe poter essere su uno di quei porticcioli per potervi salutare da lontano, con il mio fazzoletto bianco…vi verrò incontro con la fantasia e il primo sorso di vino sarà su altre sponde del mediterraneo ma sempre pensando a voi…
    Buon vento! 🙂

  9. Ciao Simone, ma eri tu che verso le 22 di domenica 29 hai attraversato la piazzetta di Nettuno ? Sosia o reale, poi si è aperto un dibattito sulla tua figura che ha arricchito la cena …
    Buon vento !

    • Ciao Brad, sì, penso proprio che fossi io… Maglia polo blu con su scritto Pelagos. Stavo andando a dormire. erano tre giorni e due notti che navigavo… Carino che sia stato stimolo per una chiacchierata. ciao,. buone vacanze.

  10. Mercoledì 25 Luglio.
    Arrivo in studio che mancano 10 minuti alle 9.
    E’ da tre anni che voglio chiedere un aumento di stipendio al mio datore di lavoro.
    Ma rimando sempre al giorno dopo.
    Oggi no, domani e poi domani e poi ancora domani.
    Ma oggi non ho paura. Oggi so che glielo chiederò.
    Perchè ieri ho fatto le prove più e più volte, mentre lui non c’era. Entravo nel suo studio, mi sedevo, gli parlavo e lui approvava. Ho ripetuto la scena per tre volte.
    Quindi oggi sono pronta.Lo spettacolo va in scena.
    -Vorrei chiederle un aumento di stipendio.
    Lui strabuzza gli occhi, non proferisce parola, ho paura che stia per venirgli un infarto.
    -Non economico. Una riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione.
    -Veramente è da un anno che ho intenzione di proporti la riduzione dell’orario di lavoro e della retribuzione.
    -La mia richiesta è questa.
    -Ci devo pensare. Ti faccio sapere.

    Giovedì 26 Luglio.
    Il mio datore di lavoro poco prima di mezzogiorno, dopo che i tasti della sua calcolatrice hanno deliziato le mie orecchie con un concerto delirante, mi convoca.
    -Non posso accettare la tua proposta.
    Ma ti riduco l’orario di lavoro a venti ore settimanali con uno stipendio di € xxx, perchè il tuo costo è superiore del 30% a quello che guadagno col lavoro che fai.
    Vero? Falso?

    -Non posso accettare, Dott. Yyyyyy.
    I costi per recarmi a lavoro per me sarebbero invariati e con questo stipendio non copro minimamente i miei fabbisogni.

    Non si aspettava questa risposta.
    Al giorno d’oggi, chi ha un posto fisso se lo tiene stretto ed ingoia tutti i rospi.

    Io no.

    Non so cosa farò.
    Qualcosa inventerò.Mi rimetto in gioco. La mia vita è in divenire. Creerò il mio futuro.

    Inizia il viaggio. Che salpino le navi, si levino le àncore, si gonfino le vele…

  11. Ciao Simone!

    Perbacco, ma siete in partenza …. beati voi, con un pizzico di sana invidia! Quando sarete alle Eolie fatevi un lungo bagno per me, io sentiro’il beneficio mentre in Città mi staro’ sollazzando i Presocratici (almeno ci provero’)e se invece piu’ avanti organizzate anche solo dei week end o una 3 giorni nei dintorni di La Spezia mi fate un fischio? Ho una voglia matta di ri-andare in barca a vela 🙂

    Buon divertimento, buon vento e .. piu’!

  12. ciao Simone, dopo aver letto Adesso Basta, Avanti tutta e Ufficio di scollocamento credo di aver riscontrato molte similitudini tra i tuoi principi di pensiero e quelli di Gramsci (studiare, agitarsi, organizzarsi) e Don Andrea Gallo (Questo sistema sta morendo. I diritti dei cittadini vengono calpestati. Io avevo 17 anni quando ho visto nascere la democrazia, e ora devo vederla morire?)
    roberto

    • a parte che non sono cattolico, può darsi che tu abbia ragione. sono grandi personaggi. Don Gallo l’ho conosciuto e mi ha fatto una bellissima impressione. Sono onorato. grazie. ciao!

  13. HO LETTO ANCH’IO I TUOI LIBRI,PERCHè DA TEMPO RIFLETTEVO SUL CAMBIAMENTO E SUL FATTO CHE SE TUTTO Và BENE AVRò ANCH’IO 30 ANNI DI VITA DAVANTI A ME,MI SONO RITROVATA IN MOLTE COSE ,IN MOLTE SITUAZIONI CHE SEMBRAVANO IDENTICHE ALLE MIE,VIVO NELLA FRENETICA MILANO LAVORO NEL MONDO DELLO SPETTACOLO E SOGNO DA TANTO TEMPO IL MARE,DA PICCOLA HO VISSUTO A GENOVA PER MOLTI ANNI E ADATTARMI A MILANO è STATA DURA.
    IN VACANZA LEGGERò UFFICIO DI SCOLLOCAMENTO,AVRò TEMPO PER RIFLETTERE,IL SOGNO DI MIO PADRE ERA UNA CASETTA NELL’ENTROTERRA LIGURE E UN PICCOLO ORTICELLO PER GODERSI IN PACE LA PENSIONE..PURTROPPO IL SUO SOGNO LUI NON è RIUSCITO A REALIZZARLO…SPERO DI POTERLO FARE IO.
    BUONA ESTATE E BUONA NAVIGAZIONE.

  14. Il post è intitolato ‘Andarsi incontro’,
    e mi sembra che con le opinioni di Sara c’è di più, ci si scontra.
    Voglio per ciò essere ancora più banale e bollare come cattivo gesto nei confronti del mare quello di pescare,bagnarsi,nuotare o anche navigare. Certo non sono attività irrispettose e orrende come versare un dito di vino nell’acqua.
    Comunque, la mia era una battuta e tendeva a sottolineare l’assurdità del fare una questione di lana caprina la faccenda del vino in mare.
    Però,quando la discussione non diventa volgare e offensiava è sempre stimolante no ?

    Baci Sara

  15. Caro Simone (dopodiché chiudo la questione), ricapitoliamo:
    1- io ho espresso,senza ‘attaccare’ nessuno, un mio pensiero, quello di non approvare il gesto di versare vino (né qualsiasi altra cosa, inquinante o no) in mare;
    2- Claudio ha ironizzato sul mio commento
    3- tu hai sostenuto la sua ironia, definendo ‘insignificanti’ le cose di cui io mi occupo, invece di pensare a quelle macroscopiche (tuo pre-giudizio);
    4- altro commento ironico-sprezzante di Claudio
    5 – e un altro tuo commento altrettanto ironico-sprezzante
    6- quindi la domanda, che confermo di definire, scontata e banale di Claudio.
    7 – tua ‘paternale’ a me…

    In conclusione: chi è più sensibile al mare e alle persone: io o voi? Chi ha giudicato, ironizzato, attaccato? io, che ho solo espresso un mio concetto nel rispetto del mare che amo (quanto amo la terra e le persone) o voi che ne avete fatto un’ironica polemica…?
    Riflettici, Simone.

    Senza alcun rancore.
    Un caro saluto.

  16. Wow!
    sui prope contro dei Bavarian non c’ho proprio capito niente!
    Vabbeh non e’ una novita che non sappia niente di vela.

    Simone, buon viaggio!

    marco

    • marco tutte parole arcane… non badarci. in barca ogni cosa si chiama in modo bizzarro. è affascinante ma anche un po’ strambo… ciao!

  17. Caro Simone, sono un dirigente di 50 anni, veleggio da 20 ma sono letteralmente rapito dalla vela dal 2009 quando ho comprato un 37′ per me ma soprattutto per educarvi i miei bambini. Non fosse per loro l’autore dei tuoi libri … sarei io. Li ho scoperti da poco e ho iniziato con il divorare l’Equilibrio della farfalla ma stamattina ho avuto un momento di sconforto… quando ho letto “un orrido Bavaria”. Ti ho giustificato perchè forse sei un ex combattente del marketing rimasto ferito dalle subdole armi delle politiche di marchio … anche se da te non me lo aspettavo da te. Nonostante ciò quest’agosto mi porterò in crociera i tuoi libri e spero di incrociarti presto, non in mare perchè io solco l’Adriatico, ma a una qualche presentazione. Un abbraccio
    PS i miei nonni sono i veri discendenti degli antichi Luni
    PPS: tra velisti non è ammessa solo la sincerità? i tuoi libri si prospettano come una cura per l’anima, ma le sculture …

    • mirco, sapevo di poter disturbare qualcuno. Il personaggio del romanzo, Renato Reis, vive di vita propria. A volte ha idee come le mie, a volte no. A volte le ha simili ma le esprime con la sua voce. Non amo i Bavaria, effettivamente, trovo che siano fatti (almeno quelli fino a quando ha iniziato a disegnarne una linea Bruce Farr) in modo troppo sbilanciato sul comfort e poco sulle capacità nautiche della barca. Ne ho portati molti, di tutte le dimensioni, e ho notato che prediligono cose che io trovo secondarie (una su tutte: il trasto randa corto, sulla tuga, con punto di presa della scotta a metà del boma invece che alla varea). Non sono gli unici mezzi nautici fatti così anche gli Oceanis (della Beneteau, che è la stessa azienda che produce il mio First 36.7) hanno difetti analoghi, e anche peggiori (il timone corto, ad esempio, che impedisce un effetto laminare portante sufficiente dell’acqua con mare da poppa, dunque difficilmente governabili). Tuttavia, sono barche per fare diporto leggero, con qualche piccola puntata in altura, con cautela, vanno bene, nulla da eccepire. Saprai che nel mondo nautico ci sono vari schieramenti pro o contro le varie impostazioni di barche. In quel momento il protagonista fa quello che molti fanno quando parlano di barche: prende una posizione un po’ decisa. Tutto qui. Non prendertela. La mia barca ha tanti difetti, tutte ne hanno. ogni barca va bene per il suo armatore e per quello che ci deve fare.
      Un caro saluto e buon vento!

  18. @Claudio, la tua domanda è scontata; mediocre.
    Rimanere ancorati alla superficialità delle cose, e ridursi a un argomentare banale, non mi pare il miglior modo di procedere in un percorso di crescita personale, dal tema ‘cambio vita’. Si comincia dalle piccole cose, (che possono sembrare ‘insignificanti’…) a migliorarsi, a migliorare il mondo.

    V.V.B.

    • beh se la metti così Sara, anche non bollare come “mediocre” o “banali” alle affermazioni degli altri potrebbe essere un buon modo per cominciare. Basta argomentare la propria senza dare giudizi. Anche perché hai appena detto che il vino è un inquinante e nessuno si è messo a dirti che avevi appena detto una bestialità biologica. Qualcuno potrebbe avere un equilibrio psicologico meno saldo del tuo e rimanerci male, o essere inibito nel dialogo. Curioso, a volte si è molto sensibili sul mare e meno sulle persone.

  19. Piccola divagazione, non c’entra niente ma la vorrei condividere…
    Rivista mensile femminile, alla fine di ogni articolo scrivono: tempo di lettura ed i minuti occorrenti…
    Si usa così adesso? E’ normale?
    Se ci metti più o meno del tempo deciso cosa succede?

  20. @Simone: il vino, secondo te, non inquina, ma anche se così fosse (non è, garantisco), più del ‘cosa’ viene versato in mare, io disapprovo il gesto in sé, che trovo poco rispettoso.
    Ti piacerebbe se qualcuno venisse a casa tua, o nel tuo orto, nel tuo giardino, a versar vino, pipì, plastica, rifiuti vari…? Inquinanti o meno.
    Dimmi, gradiresti il gesto?

  21. Io ne ho viste di meduse di plastica galleggiare a largo dei porti e delle rive, chiazze di gasolio balenare nel bel mezzo di branchi di delfini, rifiuti venire a galla insieme all’ancora e barriere coralline formate da mozziconi di sigaretta.
    E il vino a bordo nel pozzetto nelle notti di luna piena a contemplare le stelle e me stesso,e mentre provo e riprovo una gassa d’amante la fumatina, il rum,un’occhiata all’ancora e la pisciatina di poppa prima di andare a cullarmi in cuccetta.

    Buon vento ai velisti !
    Claudio

    PS: Ma ho visto anche posti meravigliosi da prospettive fantastiche e soprattutto vissuto il mare e le persone.

  22. Mah, Simone, io non ho colto, nel commento di Claudio, dell’ironia, e sono d’accordo con quanto scrive: meglio evitare anche di far pipì in mare.
    E non ritengo affatto si tratti di cose “insignificanti”. Tutt’altro.
    Mi meraviglio di te; se tu amassi e RISPETTASSI il mare, il solo gesto di versarvi qualcosa (qualsiasi cosa) dentro ti disturberebbe. T’invito a rifletterci.
    Grazie.
    Ciao.

  23. @Sara
    a sto punto consiglierei anche di non fare la pipì in mare.. 🙂 🙂 🙂
    Il mare, e i bagnati ringraziano ..
    Ciao

    • sì ha ragione Claudio… non esagererei. esagerare sulle cose insignificanti è un modo per non occuparsi di quelle macroscopiche. non dico sia il tuo caso sara, ma in generale è così. ciao!

  24. Ciao a tutti, anche io ho appena finito di leggere “Adesso basta”… Un libro che ho cercato, ammirato e odiato anche. Da mesi ormai sono stato obbligato a fare downshifting, e senza avere nulla da parte, tutto è piombato all’improvviso. E’ spiazzante, fa paura, ma è ritornato quel “friccichino” che ti fa sentire vivo. Da operaio qualificato sto passando per i più vari mestieri che danno alla mia compagna ed a me abbastanza “ossigeno” per sopravvivere. Non si timbra più nessun cartellino e,anche se non navigo, nonostante sono un vecchio orgoglio della “Andrea Doria”, tra un “tapullo” ed un altro lubrifico la catena della mia mountain bike per nuove avventure… In culo alla balena a tutti

  25. Ciao Simone!
    Navigando sui siti di viaggiatori ho trovato un link al tuo e così ho scoperto un po’ della tua storia. Mi chiamo Veronica e collaboro con la segreteria organizzativa di “Immagimondo. Festival di viaggi, luoghi e culture”. Ogni anno siamo alla ricerca di viaggiatori che non hanno mai partecipato alla manifestazione e che abbiano voglia di raccontare le loro esperienze, per questo ho pensato di scriverti. Quest’anno il Festival si svolgerà tra il 22 settembre e il 7 ottobre e, in particolare, i Tavoli dei Viaggiatori saranno presenti a Lecco sabato 22 e domenica 23 settembre. Se tu o altri amici viaggiatori siete interessati a scoprire di cosa si tratta, scrivetemi a immagimondo@lescultures.it. Provvederò a inviarvi una descrizione più dettagliata del Festival e dei Tavoli dei Viaggiatori! Nella speranza che sia di vostro interesse, saluto tutti
    Veronica

  26. Ciao ho appena finito di leggere i tuoi libri sul downshifting, li ho divorati, mi hanno dato una carica incredibile! Si può fare, essere “liberi da..e liberi di..” mi hai aperto la mente su molti aspetti che non avevo considerato. Grazieee!!
    Buona navigazione!

  27. Buon vento. Magari al tuo ritorno a terra sarà saltato tutto: euro, debito pubblico, europa. Potresti decidere di ripartire.

  28. @Giada
    Touchée! Hai ragione…
    Due corsi di nuoto tanti anni fa, ero riuscita a fare qualcosina.
    L’anno scorso entro in una piscina per chiedere informazioni e solo l’odore dell’ambiente mi fa star male…
    Devo dire che è un grosso “scoglio” nella mia vita!

  29. Non mi piace l’atto di versare anche solo un sorso di vino in mare. Tanti sorsi poi, rischiano di provocare seri danni nell’ambiente marino, sistema (come quello terrestre) in equilibrio (fragile): qualsiasi anche minima variazione rischia di alterarlo. Non credete innocuo quel vostro sorso di vino in mare quindi.
    Se potete, evitate.
    Grazie.
    Anche il mare ringrazia.

  30. Davvero Michael!? E’ da un po’ che ci penso, qualcosa di semplice.
    Dicono che non ho neanche l’acquaticità, insomma un disastro vero e proprio…
    Cosa mi consigli/ate?

    E per chi vule il cambiamento, ricordatevi:
    si può fare!!!!

  31. Ola comandante, mamma che voglia di partireeee…mi viene da piangere,
    purtroppo per me niente da fare anche quest’anno…uffaaa…ma un giorno risorgerò!
    a proposito di andarsi incontro…il w.e. del 28 c’è una seria possibilità che salpi per le mie isole pontine, hai visto mai che ci si incroci a Ponza? eheh sarebbe bello, ma se tanto mi da tanto non arriverete prima di lunedi, giusto?…e va be..
    un saluto a tutti e…Buon vento!
    ciao!

  32. Che libertà nelle tue parole, che pace! Buona estate anche a te, io sarò in Sicilia i primi di agosto e se vedrò tre barche blu grigie e bianche … verserò un sorso di vino in mare per voi!
    Grazie della tua presenza,Isa.

  33. Ciao Simone!
    Io vi penserò dalla costa dalmata e verserò un sorso di vino in mare per voi 🙂
    Buona estate a te e alla tua compagnia. Giada

  34. sto rileggendo “adesso basta”, assimilo ogni parola, sottolineo, rileggo, rileggo ancora la stessa frase.
    2 giorni (ritagli di giorni!), mezzo libro. da tempo non riuscivo a leggere a questi ritmo, ma ora ho la necessità di capire bene come fare, come applicare i tuoi suggerimenti e le tue esperienze per sganciarmi da questo mondo che, lavorativamente parlando, assomiglia sempre di più ad una schiavitù senza catene.
    alla prima lettura, 2 anni fa, ho pensato di essere privilegiata rispetto a te: ero stanca, quello sì, ma non vivevo lo stress da metropoli e da continui viaggi aerei e tutto il resto; i rapporti di lavoro erano, tutto sommato, soddisfacenti: il fascino della tua scelta era grande ma io non avevo sufficenti “pretesti” per aver diritto di imitarti.
    non è più così: in soli due anni le esigenze lavorative sono diventate insostibili (insensate, anche), i ritmi frenetici (insensati anche questi, neanche producessimo farmaci salva-vita!) e la qualità della mia di vita sta scadendo vertiginosamente.
    e io non sono più disposta al compromesso.
    mi sto attivando con tutte le mie forze per studiare la mia alternativa, ricordandomi sempre che è fondamentale che non sia una fuga.
    grazie e buona estate!

  35. Buona vita Simone!. Perchè non stai in vacanza, e non stai lavorando…tu stai semplicemente vivendo. C’è il profumo della libertà in ognuna delle tue parole. Ci hai lavorato molto per questa libertà, ora la stai esercitando.
    Ci sto lavorando duro anch’io, e so anche tanti altri di noi che ti scriviamo qui.
    Mi poiace pensare che sei solo un passo avanti di noi.
    Versiamo tutti un bicchiere di vino in mare: a Poseidon per questo grande dono, per voi, per noi e per la nostra fatica.
    Buona navigazione.

  36. Che invidia, buona estate a te che per mesi te ne andrai per mare, io resterò qui in città e andrò qualche giorno a fine agosto… l’estate non esiste più per chi lavora, quando frequentavo il liceo, quella si che era estate, mesi e mesi di spensieratezza, adesso ci fumiamo i mesi caldi in un attimo e ripiombiamo subito nell’inverno… che tristezza 🙂

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