Prima

Spiaggia Selvaggia, Vista Dal Mare

37°55.491 N – 12°21.830 E – Favignana – Prima settimana di navigazione

Faamu-Sami, TPole e Favela Chic, le nostre tre svelte imbarcazioni, due blu e una bianca, danzano nell’Ostro in aumento. Siamo ridossati da sud, qui a Cala Rossa, Favignana, e non c’è mare. Ieri fino al tramonto avevamo un fresco maestrale. Da domani è previsto Scirocco, a tratti teso. Vedremo. Stanotte però abbiamo recuperato il sonno perduto nelle tre notturne e nelle sveglie all’alba di questa bella rotta da Spezia. Nettuno per una notte, Ponza bellissima e amica, Ustica romita e affascinante, e poi le Egadi. 480 miglia, circa, in sei giorni. Umore buono. Qualcuno ha capito, e goduto. Poseidon, che non ci ha tra i suoi nemici, ci ha fatto passare.

Abbiamo visto delfini, pescato, chiacchierato, governato le barche, che a momenti sembravano volare. La rotta tra Ponza e Ustica, per com’è andata, per il vento, il mare, la luce, la luna… è da ricordare tra le cinque più belle traversate della mia vita. Faamu-Sami filava 8,2 nodi, 7,3 di media su 100 miglia. Chi naviga sa che non è poco, non è facile, non accade così spesso. Il vento favorevole e i marinai che hanno una meta.

Domani primo avvicendamento, a Trapani. Vedremo. Giorni sempre difficili per i comandanti. Attenzioni da dare a chi parte, a chi arriva, a tutti tranne che a sé. Si riparte sempre un po’ alieni. Ieri ho scritto un messaggio a Marco, che comanda TPole: “Perché siamo qui? Perché diamo tutto per far stare bene degli sconosciuti? Perché lo facciamo?” Mi ha risposto bene, come chi riprende un filo che non era stato lasciato cadere.

Il sud, che sia Ostro, Scirocco o Libeccio, deciderà i nostri prossimi giorni di rotta. Non sappiamo dove saremo dopodomani. Anche questa incoscienza fa parte di noi. Per chi cerca sempre di sapere dov’è, non conoscere luoghi e destinazioni genera timori ed ebbrezza. Ma cura.

 

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23 pensieri su “Prima

  1. Nomadi,velisti,marinai,comandanti e mozzi…ovunque voi siate alzate gli occhi al cielo ed ammirate la meravigliosa stellata di stasera post maestrale!da restare incantati a lungo!buona estate!

  2. “Se sei felice tu lo sai batti le mani..*
    se sei felice tu lo sai batti le mani..*
    se sei felice tu lo sai dimostramelo potrai
    se sei felice tu lo sai batti le mani..*”
    *puntini:battere le mani due volte
    La conoscete? Stasera va così! Sono felice!
    Buon agosto a tutti!

  3. perchè lo faccio?? beh secondo me perchè ti rende felice e ti fa stare bene, e se sei felice tu è più facile che siano felici quelli che ti sono vicini….almeno così è per me. un piccolo pezzo di felicità penso che verrò a conquistarmela il 1 settembre……buon tutto

  4. Ciao Simone sono Marco e ti invidio un pò per la tua attività di skeeper. Continua così che tanta gente ti sta seguendo e prendendo spunto per cambiare la propria vita. Anch’io sento di dover cambiare la mia, sono disoccupato ma ex-lavoratore precario, vivo nel Trentino da un anno prima ero in Toscana, mia moglie vorrebbe cambiare anche lei la sua vita, uscire dal sistema, come dici tu a chi vuole scollocarsi; Ma come fare? Cerco di riflettere su cosa fare, dove andare ma non è facile…Ho anche una mamma anziana ora sola, che sta bene e che vive nel mio stesso palazzo. Puoi darmi qualche dritta? Ciao e saluti

  5. Vi aspetto anch’io, Nomadi cari, sconosciuti e non…
    …perchè niente è più bello dei vostri sorrisi, quando la tavola è apparecchiata, e i piatti, colorati e caldi, aspettano solo Voi!

    Grazie a Carla, per avercelo ricordato.

    Stay hungry (in tutti i sensi!)…
    and be happy!
    mari

  6. Perchè siamo tutti parte dello stesso universo ma ognuno di noi è unico ed è meraviglioso andare incontro all’altro, al suo essere.
    E’ lo stesso motivo per cui si cucina per degli sconosciuti, per placare la loro fame, per vederli sorridere a tavola.

    Perchè è bello insegnare a chi non lo sa cosa è la felicità.

    La felicità delle piccole cose

    Felice Lunedì

  7. Tutte le volte che ricevo una mail con i programmi di viaggio in barca (da te e da altri amici che fanno lo stesso “lavoro” tuo) mi viene da sorridere.
    Pur essendo nata in una città di mare, patisco il mal di mare sulle barche piccole e su quelle in cui prevale forte l’odore del bunker. Traghetti e aliscafi riesco ancora a gestirli bene 🙂
    Però una domanda mi nasce spontanea, al di là del mio mal di mare: lo spazio a bordo è poco e la convivenza forzata. Ma come si fa se capita a bordo qualcuno che proprio non si fa sopportare? O ti sono sempre capitati (fortunello) equipaggi che si armonizzano a perfezione?

    @Lucia: cosa faccio da “disoccupata”? Cerco di non preoccuparmi dei soldi, tenendo d’occhio le spese (un controsenso, lo so). Poi penso tantissimo, cerco soluzioni, cucio, inchiodo e vernicio. Preparo un catalogo delle piccole cose che so fare a maglia, uncinetto o con l’ago da distribuire alle amiche, confidando nel loro shopping natalizio. Raccolgo informazioni, rifletto, bevo il tè freddo se fa caldo e quello caldo nei pomeriggi di pioggia come oggi. Leggo gli annunci sperando di trovare un’occasione che mi calzi a pennello. 🙂
    E domani mi metto a colorare il mini-balcone di casa. Insomma, non mi arrendo 🙂
    Buona vita a tutti

    • Dona in mare conta moltissimo la figura del comandante. prevenire, capire al volo (e prima degli altri) cosa sta per accadere, evitare conseguenze, fare in modo che… io ho sempre avuto equipaggi di persone che amavano davvero il mare, che erano lì per qualche motivo. e ho sempre lavorato tanto per il loro benessere. da qualche anno, poi, il 90% sono lettori dei miei libri, dunque persone che non condividono solo la passione per il mare ma anche molto altro. quanto al mal di mare… ne soffrono tutti, soprattutto i primi due giorni. Ma poi tutti si abituano. il fisico è più efficiente della mente, a volte. ciao!

  8. Perché fare ciò che fate per degli sconosciuti? Immagino che innanzitutto siano due necessità che si incontrano: la vostra che è quella di trasmettere l’amore per il mare, spiegare e far vivere una condivisione che sulla terraferma è decisamente diversa e per mille altri motivi “vostri”… anche economici, certo (non c’è nulla di male in questo!!). Gli “sconosciuti” hanno la necessità di un’esperienza e una dimensione nuove, di staccare dalla monotonia o da ambienti e situazioni di cui sono saturi, qualcuno lo farà per imparare qualcosa o semplicemente per “andare in vacanza”. E’ un dare-avere ricco di speranze e aspettative. Ognuno ha le sue motivazioni.
    Domani inizierò un corso di falegnameria artistica e sarò una sconosciuta per il maestro (anche lui per me). Lui sarà spinto ad insegnarmi il suo sapere sicuramente da questioni di ordine economico, ma immagino anche per il piacere di tramettere la sua esperienza (se non sarà così non tarderò ad accorgermene!!). E’ quello mi che piacerebbe fare: diventare brava in qualche cosa e insegnarla. E’ un segno di continuità. E’ un modo come un altro per sentirsi utile, per darsi uno scopo.
    Perché scrivi libri per degli sconosciuti? Immagino per dar sfogo a delle idee e ad una tua passione nella speranza che queste idee e passioni raggiungano l’ “altro”, perché in questo caso vorrebbe dire che hai qualcosa di buono da dare… e non c’è soddisfazione più grande!

    Non è vero che le attenzioni sono rivolte solo gli altri e non a voi stessi: fate di tutto per far star bene degli sconosciuti perché questo fa stare bene anche voi!!

    Buona navigazione.

  9. Dato che i grandi nemici della felicita sono due, il dolore e la noia, la natura ha dotato ha dotato anche la personalità di un mezzo di difesa contro ciascuno di essi: contro il dolore (che é spesso molto più psichico che fisico) le ha dato la serenità, contro la noia l’ingegno. Ma i due rimedi non sono affini tra loro, anzi, sono addirittura sommamente incompatibili. Il genio é affine alla melanconia; e i temperamenti molto sereni possiedono solo un ingegno superficiale. Per questo, quanto meglio una natura ë equipaggiata contro uno dei due Mali, tanto peggio lo é, di regola, contro l’altro. Nessuna vita umana é esente dal dolore e dalla noia: é quindi un destino particolarmente benevolo quello che espone un uomo soprattutto a quello dei due mali contro cui é stato meglio equipaggiato dalla natura, e che invia molto dolore là dove c’é molta serenità per sopportarlo, e molto ozio vuoto là dove c’é molto ingegno, e non viceversa. Infatti l’ingegno fa sentire il dolore in modo più intenso e molteplice, mentre per un temperamento sereno privo di ingegno la solitudine e l’ozio vuoto sono affatto insopportabili.

    L’arte di essere felici (massima n.44)

  10. Io credo che il punto di partenza del downshifting sia proprio il non potersi più accontentare di fare le cose “perché è il mio lavoro e mi pagano per farlo”, ma il voler cercare risposte più profonde e più vere (per noi, ovviamente).
    E il tornare periodicamente a chiederselo mi pare segno di umanità e saggezza.

    • E’ vero Amina. Fatte certe scelte, il “lavoro” non può più essere qualunque attività, fatta per qualunque motivo, in qualunque modo…

  11. Lo fate, perchè?

    Vi ho pensato talmente tanto in questi giorni e in queste notti,
    che ho finito col chiedermelo anch’io.

    E così provo a dirti di getto un ‘perchè’ che mi sono ritrovata tra i capelli, mentre l’altra notte la luna sovrastava piena, anche il mio balcone, sul cavalcavia.

    Lo fate…
    … per esempio perchè QUELLA STESSA luna respirata tra Ponza e Ustica, o a Milano è un’ALTRA cosa.
    Per chi non lo sa, non lo sa ancora, anche di più. Credimi.

    E condividere QUELLA LUNA tra Ponza e Ustica con degli sconosciuti è generosità sapiente.
    Che è cosa bella e rara.
    E’ di pochi. E tu lo sai.

    Dunque, anche solo per questo piccolo ‘perchè’…
    …Grazie, comandante.
    Anche da parte di tutti gli ‘sconosciuti’, che non saranno più gli stessi, e non dimenticheranno.

    Grazie da tutti noi che adesso sappiamo che un’ALTRA LUNA è possibile.

    Grazie da noi, che sconosciuti eravamo.
    E non lo saremo mai più.

    Perchè non è si può essere ‘sconosciuti’ due volte.
    Non dopo una notte su Faamu Sami,
    quando per ciascuno di quegli sconosciuti c’è un ‘PRIMA’,
    e c’è un ‘DOPO’.
    Ciascuno il suo, ma pur sempre, meraviglioso, ‘DOPO’.

    Ecco, forse, perchè…

    Ora vado. Milano mi aspetta.

    Nostalgia e pensieri belli, a te, ai nomadi,
    e a Faamu, principessa leggiadra e lieve,
    che solleva il cuore,
    e lo porta su, in alto in alto, oltre la randa e il fiocco.

    Mentre Pantelleria si avvicina.
    Ed è bello sapere che c’è. E ci sarà.

    Ci si vede lì, sul molo.
    Sono quella coi capelli rossi.
    Sconosciuta di un tempo.
    E poi più.

    Stand by 16.

    mari

  12. “Perché siamo qui? Perché diamo tutto per far stare bene degli sconosciuti? Perché lo facciamo?”
    Perchè è il vostro lavoro e vi pagano per farlo. Farlo con passione o no riguarda solo chi fa il lavoro.

  13. E bravi ragazzi!!
    Che ci fai lì, com?! Vivi, no?
    Senti, la settimana scorsa ho incontrato un amico che un paio d’anni ha avuto un incidente pazzesco in moto ed ora è paralizzato dalla vita in giù.
    E’ l’uomo più paraculo che io abbia mai conosciuto, milanese of course. Dopo una riabilitazione infinita ha ripreso a viaggiare e a godersi la vita, esattamente come faceva prima. Anzi, quando l’infermiera l’ha congedato dall’ospedale dicendogli “Mi raccomando, faccia tutto quello che faceva prima!”, ‘sto facciadibronzo le ha risposto: “Ah sì? Come prima? Guardi, se lo dice lei…”
    Insomma mi racconta la sua storia e ad un certo punto mi fa: “Ah Lucia… guarda: per fortuna che ‘sta cosa è capitata a me CHE LA SO GESTIRE! Figurati se fosse capitata ad uno sfigato qualsiasi… ”
    Un mito.
    Ecco, Simone, forse tu sei lì perché quella cosa la sai gestire.
    Da oggi sono in ferie anch’io: non ho più la ditta sulle spalle e sulle palle. Da oggi comincia tutto… meglio: ogni oggi si ricomincia tutto.
    Eccomi, responsabile dei miei pensieri, parole, opere e missioni: luciasibillin@gmail.com
    @ Dona: se ci sei, mi racconti che stai facendo?

  14. (…) “Perché siamo qui? Perché diamo tutto per far stare bene degli sconosciuti? Perché lo facciamo?” (…)
    Perché? Perché siete avanti, molto avanti. Perché amate la vita più di voi stessi, perché appartenete al mondo, perché vedete là dove gli altri non vedono. E questo, le persone lo sentono e lo capiscono. Basta starvi accanto. Si sente.

    Stasera, in un servizio TG… di quelli estivi… hanno detto che i ragazzi, i giovani, sono alla ricerca dei lavori tradizionali..stanno cercando lavoro come ciabattino, falegname, idraulico, artigiano. Comandante, tu lo dicevi già 4 anni fa…e lo hai anche scritto…e lo dici in giro alle presentazioni dei tuoi libri…e scandalosamente scandalizzi quelli che …”Ma mio figlio ha studiato per anni, c’ha 2 master internazionali, conosce 3 lingue, mo’ come glielo dico che la festa è finita?” …Ora glielo dirà la vita. La pietra di scandalo è diventata testata d’angolo, ha detto uno, tempo fa.

    Ecco perché lo fai. Ecco perché lo fate. Vi siete riconosciuti. Avanti, molto avanti. Prima degli altri.

  15. Ciao Simone,

    buon viaggio! Cavoli siete proprio in dei bei posti. Io ho la montagna nel cuore ma leggendo i post mi viene uno struggimento per il mare.

    Dopo che qualche settimana fa hai scritto “proprio questa e’ l’idea dell’ufficio di scollocamento…” mi son comprato il libro.

    Sinceramente prima pensavo: “belli i primi 2 a tema pero non penso di voler leggere anche il terzo”.

    E invece quanti spunti, quante idee su cui confrontarsi e crescere. sarebbe stato un peccato non averlo letto.

    voi descrivete il sistema visto dall’italia ma anche qui in germania la situazione e’ proprio simile.

    Leggendo il libro si puo anche pensare (anche se non e’ esattamente il messaggio che volete dare): beh, devo scollocarmi perche il sistema non mi puo garantire la pensione e la sicurezza economica.
    Io pero penso che la vera ragione per scollocarsi per molti debba essere: non sono soddisfatto di come vivo adesso. la mia vita potrebbe essere migliore adesso. io faccio questo e quello ma mi sento chiamato a vivere in un altro modo. (non per il futuro ma adesso).

    Ci sono altri spunti dal libro su cui mi piacerebbe avere un’opinione tua o dei lettori di questo sito ma aspetto a fare le domande una volta che avete finito il viaggio, cosi magari mi arriva qualche risposta in piu.
    Ciao
    Marco

  16. Buon per voi Simone… a sentire le tue parole direi che è proprio una traversata che avrei voluto fare…quella volta ricordi vento assente e mare forza olio per quasi tutto il tirreno, sempre una bellissima traversata …ma tutta a motore!…e bravi che siete passati a Nettuno…maccome, a pochi metri dalla mia barca…te possino…
    va be, il 13 salpiamo anche noi, saluti a tutti, buon proseguimento di viaggio e soprattutto…Buona Pesca! 😀
    Ciao!

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