L’ultima pagina

L'ultima pagina del Diario di Bordo di Faamu-Sami (in samoano: "Colei che fa bruciare il mare")

Le Grazie, 16/04/2013

La storia finisce qui. Dal 14 luglio 2004 al 19 aprile 2013. Una storia fantastica, gli anni migliori. Una lunga, coraggiosa, irrefrenabile galoppata tra le onde, nel vento, nel sole. Faamu-Sami resterà sempre. La sua anima entusiasta, il suo albero alto e sottile, la sua malinconica precisione al timone, la sua irrequietezza alla boa. Nulla potrà mai essere dimenticato.

Con lei termina questo diario di bordo, fatto di dati e rimandi, cancellature, calligrafie, sgorbi, schizzi, obiettivi, descrizioni. Queste pagine sature di sale, testimoni di amicizie, amori, lacrime ed emozioni, restano a raccogliere il filo nero dell’inchiostro che ha raccontato questa storia. Un filo attorcigliato, arcuato, steso, che somiglia alla scia di Faamu-Sami, così come l’ha disegnata per oltre 30.000 miglia, come fosse un discorso carico di sussurri ed esclamazioni, confessioni e dichiarazioni, silenzi. Una trama, un intreccio, che tra pagine e onde si snoda simile alla vita, comprensibile solo a tratti, come la trama di un arazzo di cui non vedremo mai l’immagine al dritto.

Finisce qui, nel mezzo del diario di bordo, nel mezzo della rotta, della via.

Buon vento Faamu-Sami.

Simone Perotti

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7 pensieri su “L’ultima pagina

  1. Ciao Faamu-Sami, voglio salutarti anch’io.
    E ti saluto oggi: giovedì 18 Aprile 2013. Giornata importante.

    Esattamente un anno fa ti conoscevo per la prima volta. Ti avevo visto, sì, durante l’estate precedente, ma da lontano, sul mare, tra le onde che ami tagliare, affilata e precisa, “tutta sbandata”. Ti avevo visto e mi ero chiesta se mai un giorno avrei navigato con te. E così è stato, mi hai accolto: corso Base I e II, aprile e giugno 2012. Poi l’estate siciliana, le Eolie e la lunga traversata verso La Spezia. I 60 nodi davanti a Nettuno. Il mio compleanno sul molo di Cala Galera. I 360° e i cerchi nel mare con le tue compagne nel Golfo dei Poeti, all’alba, mentre ritornavi a casa dopo 6 settimane di navigazione.

    Nel tuo cuore ho trovato il mio coraggio per dire e per fare. Ho riso (tanto), dormito (poco), imparato (tantissimo) sulla navigazione e sulla Vita. Ho ascoltato, sempre. E quando l’emozione si faceva forte ed incontrollabile, ho pianto.

    Domani vai, segui la tua rotta, ti lasciamo andare. Non sarai mai troppo lontana per me, tu hai visto il mio cuore ed io, nel tuo, ho segnato il passo della mia rinascita. Ci incontreremo di nuovo, Faamu-Sami, e sarà, ancora, un bellissimo giorno.
    Buon vento.
    Francesca

  2. Questi sono i tuoi post migliori. Mi piace quando spacchi in due momenti della tua vita e ce li offri come un frutto maturo. Si vede la passione l’amore per quello che fai, la gioia di vivere che ci metti e soprattutto il coraggio di chiudere capitoli e aprire nuove strade.

    Questo è proprio ciò che manca a me. mi sento incapace del gesto di coraggio di chiudere una porta perché si apra un portone, come si suol dire.

    Di tutte le cose che ho letto negli anni, qui e sui tuoi libri, questa tua forza, questo tuo coraggio, sono l’insegnamento più grande, la testimonianza più chiara e forte.

    E’ attraverso questo filtro che si capisce cosa vuoi dire con Dove sono gli uomini. Quel libro va dritto a questo punto. E’ un quadro impietoso e duro di…. me. Grazie

  3. Dolcissima Nostalgia,
    Profonda Gratitudine,
    e Smisurato Onore a Faamu Sami.

    Il più bel vento a Lei,
    e a Te, suo Comandante.

    Con Lei, e con Te,
    aspettando di incontrarla un giorno,
    al largo, fra le onde bruciate al suo passare.

    mari.

  4. ….per uno strano destino, pure io ho incontrato Faamu- Sami……io che per troppo tempo ho evitato il mare, che mai avrei pensato di poter provare l’emozione che regala l’andare a vela….

    Grazie Faamu Sami, grazie Simone

    Buon vento a entrambe

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