L’Altro Uomo

La splendida copertina Bompiani di Stojan Decu

Stojan Decu, l’Altro Uomo” (Bompiani tascabili) – Il mio primo romanzo, il più amato. Credo anche il migliore, certamente il più complesso e letterario. Lo tengo tra le mani, carico della meraviglia e della sorpresa di trovarlo a casa, al mio rientro. La mia gratitudine va a Elisabetta Sgarbi, Direttore editoriale, che credette molto in questo romanzo e che ora lo ristampa in edizione economica.

I pochi coraggiosi giornali che lo recensirono quando uscì, nel 2005, dissero ogni bene di questa mia storia inconsueta e bizzarra. Ne riporto due:

“Stojan Decu è una creatura tentata dal demone della vita. Un uomo che mescola il dove e l’altrove in una miscela di progetti, sogni, amori, illusioni, utopie, realizzazioni.” Giovanni Tesio, La Stampa

“L’eroe del bel romanzo di Perotti è un clandestino del mondo, un ribelle capace di guidare il proprio destino.” Stefano Bucci, Corriere della sera

Qui le prime righe del libro, una sorta di epigrafe a firma dello stesso protagonista. Buona lettura.

Si fanno cose per giorni, per mesi, con la certezza che la propria esistenza passerà sempre per quegli orizzonti, quelle case, quei viali, quei momenti ricorrenti tornando da un bar, sulla via di un litorale, verso un quartiere in periferia. A volte questi stati si protraggono per anni, periodi la cui durata sembra superare ogni limite. Poi accade qualcosa e tutto si fa trasparente, senza che ci sia il tempo di dolersi, o di comprendere ciò che termina, ciò che inizia, ciò che termina prima ancora di aver avuto il suo inizio. Evacuazioni dalla casa della nostra nostalgia.

Accade che di queste rivoluzioni non siamo in grado di accorgerci se non dopo epoche di apatia: un galeone di cenere che attraversa la nebbia di fronte a un cieco.

Stojan Decu

 

La quarta di copertina

 

 

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10 pensieri su “L’Altro Uomo

  1. Che strano…mi è capitato in questi giorni di rileggere “Sostiene Pereira” (ogni tanto lo faccio, riapro libri che non toccavo magari da una decina d’anni per vedere se sono diversi da come li ricordavo e quasi sempre è così perché ad essere diversa sono io..) e questa volta, alla luce dei discorsi di questo blog che mi scavano dentro ormai da un anno, l’ho letto come un romanzo di cambiamento, di “piccola morte” dell’io egemone nel condominio delle anime di Pereira e di emersione progressiva, sotto la spinta degli eventi, di un nuovo io dominante, più autentico…e ad un tratto, proprio nel descrivere il suo processo di cambiamento, il protagonista ha usato le stesse parole di Elle, di Simone e di Paolo:
    “…pensò che quando si è veramente soli è il momento di misurarsi con il proprio io egemone che vuole imporsi sulle coorti delle anime. Ma anche se pensò così non si sentì rassicurato, sentì invece una grande nostalgia, di cosa non saprebbe dirlo, ma era una grande nostalgia di una vita passata e di una vita futura, sostiene Pereira”.
    Strani incroci, strane nostalgie…

  2. Mi hai accompagnata un po’, ovunque negli ultimi mesi.. Abbiamo chiacchierato discusso apprezzato lo stesso silenzio condiviso la stessa ribellione ad un mondo dove oramai governa la pornografia dell’anima. Grazie per il tuo commento sotto. E’ stato come continuare una lunga conversazione (di cui tu non sai ma che ha portato il profumo del mare e del vento nelle mie giornate). Parti a breve ? Uno dei miei sogni sarebbe potere assaporare lento il mare in un piccolo pezzo di vita insieme. Che questa giornata porti ancora il sorriso di qualche delfino sulla tua riva.

    • Elle, ciao. No, non parto. Ora quiete quando posso. Il mondo fiata veloce, e a volte non ti consente requie. ma ci provo. il tempo per ripartire verrà. Buoni dialoghi. grazie. ciao.

  3. Mi tocca ora la rivoluzione della mia vita. Batte lievemente le dita sulla mia spalla da dietro, come per avvisarmi. E’ qui. Sono pronta ? I pensieri sono piccoli vortici di trombe d’aria, sibila il vento come ad annunciare la tempesta imminente. Il cambiamenti. Che arriva quando lo abbiamo tanto atteso e comunque ci coglie impreparati. Nessuno in fondo e’ pronto ad abbandonare mai quella parte di se stesso che resta in quello che siamo stati, in quello che eravamo prima del cambiamento. Eppure è’ ineluttabile cambiare. Nessuno c’è lo insegna il tempo che scorre ce lo impone. E’ nella nostra natura cambiare evolverci proseguire sempre e comunque il nostro cammino. Eppure non ci sentiamo mai veramente fino in fondo pronti a cambiare. Ad andare. A lasciare la strada. E’ forse solo nostalgia di ciò che già non siamo più ?

    • “Nostalgia. Di cio’ che gia’. Non siamo piu'” molto acuto questo. Si vive la nostalgia anche in anticipo. Come quando dobbiamo assumerci la responsabilita’ di dire no, di dire addio…

  4. ….il primo amore non si scorda mai…. si dice….scrivo subito alla libreria…. magari gli dico anche di “Zenzero e nuvole”… troppo? chi lo sa…insistendo.. se sono librerieunite…. !!
    Ciao!

  5. Finalmente lo ristampano! Mi incuriosisce molto questo romanzo e l’ ho cercato un bel pò tra librerie e bancarelle…era disponibile solo attraverso prestito interbibliotecario, ma non mi andava di doverlo restituire…ho la sensazione che mi piacerà conservarlo

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