Emergenze…

 

Violenta mareggiata in Adriatico. Vento e mare forti da est-nordest. Mediterranea ha rotto gli ormeggi, ha sbattuto contro la banchina, i parabordi sono scoppiati. Il livello del mare nel cul-de-sac del porto è salito di un metro e rischia di depositare la barca sul molo, o di sbatterla così violentemente da aprire qualche via d’acqua, farla affondare...

Ed eccomi qui: imprigionato sul treno su cui sono salito al volo, appena avuta la notizia, e che dovrebbe portarmi da Milano a San Benedetto in un tempo relativamente breve (4h 30’) e che per l’emergenza in corso, invece, sarà eterno. Arriverò in tempo? Potrò fare qualcosa? Sarà tardi quando arriverò? Chissà… M. è salito in macchina da Bologna e sta correndo lì. Sarà lì prima di me, certamente…

Cosa accadrà, mi chiedo. Mediterranea è a rischio, il Progetto a cui lavoriamo da un anno è a rischio. Ogni cosa è a rischio, pensieri, rotte, programmi, speranze. Validi marittimi del porto, insieme ai nostri amici, stanno lottando contro gli elementi per noi, come fa un vero uomo di mare. Che Dio li ringrazi per sempre. Io, un leone in gabbia. Belva imprigionata in uno scompartimento di treno da cui non può neppure misurare sul muso le raffiche del vento. Stasera, tra le 18.00 e le 24.00 è previsto il picco, tra 40 e 50 nodi. Poseidon scaricherà la sua forza sui nostri destini, ed è per questo che vado. Che sia utile o meno, che io possa fare qualcosa o meno… è importante che sappia che sono lì. C’è un patto tra di noi, rispetto reciproco, vado per ricordarglielo.

Ecco la vita, nella sua metafora migliore: il mare. Solo che io non credo di “vivere per sempre”, dunque non mi servono dimostrazioni. Ecco perché non capisco il senso di tutto questo. E non capire è sempre la maggiore delle emergenze. Peggio del vento, della mareggiata, del destino…

Non si può accorrere in un luogo stando seduti in uno scompartimento di treno. E’ un’aberrazione, qualcosa contro natura. La quiete immobile di questo sedile, mentre l’acqua del porto ribolle e Mediterranea lotta tra la navigazione e l’abisso, è una prova durissima. Chiudo gli occhi. Cerco di controllare il battito del mio cuore, i muscoli tesi, il dolore alla testa. Mi dico che ogni cosa serve, va capita. Questa è un’emergenza, che è parola buona per una barca, che deve galleggiare, restare emersaVedremo, allora, cosa emergerà. Per me.

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56 pensieri su “Emergenze…

  1. Merito del grande Michel Bigoin che l’ha disegnata. Apprezzo molto che il tuo primo pensiero sia andato al progettista. Non è da tutti, ringraziare il progettista. Tutti ringraziano la Madonna, la Fortuna o il Caso, dimenticando che dietro a tutto c’è un progetto e un progettista. Ma dietro a quest’ultimo c’è sempre il Committente che lo ha incaricato, il sig. XY proprietario del cantiere, che ha fissato requisiti di affidabilità, robustezza, durabilità magari anche a costo di non massimizzare il suo utile. Altri tempi.

  2. Paola ci fa tenerezza e viene da esprimerle solidarietà, certo. Non la conosco però, nessuno la conosce qui, non c’è un rapporto, una relazione. Con Simone sono anni che questa comunità interagisce, sono stati sentimenti forti, condivisione, Simone si è speso rispondendoci. Penso che sia normale. Ogni giorno sul giornale vedi che ci sono persone che soffrono o stanno male. Tu gli mandi un messaggio di solidarietà? Io no, credo sia normale. Forza paola, coraggio!

  3. Sebbene fosse possibile, ho sperato e creduto che non affondasse. Simbolo del sogno e della concretezza nel realizzarlo, non poteva e non doveva scomparire così.
    Ciò che mi ha sorpreso veramente, è il fatto che si sia salvata grazie all’intervento di alcuni uomini, pescatori. Il più confortante e bel finale per una tragedia scampata.

  4. ed eccoci qui. per la prima volta ho disperato. ho pensato che sarebbe andata giù, che non avrei saputo o potuto salvarla. Prima in treno, incatenato, poi lì, con Mediterranea che andava via dovunque, 16 cime d’ormeggio per tenerla, per evitare che il F11 la portasse via… e al primo sorgere della luce dell’alba la scena terribile delle barche affondate, disalberate, con squarci enormi nella carena…

    Ma Mediterranea ce l’ha fatta. Merito suo, del grande Michel Begoin che l’ha disegnata e insieme ai Cantieri Nautici del Sud Ovest l’ha costruita; merito delle sue murate solide, della sua prua da incrociatore, delle sue strutture elastiche e al tempo stesso durissime, delle sue gallocce invincibili. Merito dei pescatori che l’hanno recuperata la prima volta, appena perduto l’ormeggio, impedendole di affondare. Merito nostro che l’abbiamo salvata durante il pomeriggio e la notte, quando spaccava cime una dietro l’altra. Merito, se mai ha senso parlare di meriti quando la natura ti ricorda chi è il più forte.

    però una cosa ve la dico: grazie. qualche cretinetto invidioso ha avuto ovviamente voglia e coraggio per dirmi qualche cattiveria, su internet… poveri imbecilli, incapaci perfino di capire quando le cose sono salite di livello, quando tutto ormai è alle spalle, e si parla solo di uomini che ce la stanno mettendo tutta per fare il possibile. Ma non è importante, ormai ci ho fatto il callo. La gran parte, tante persone su facebook e qui, mi hanno dimostrato grande affetto. E ci sono momenti in cui questo ha un grande valore. Per questo, grazie…

  5. Non sono sicuro di avere visto bene: al TG5 delle 20 nel servizio sul maltempo nelle Marche ad un certo punto si è intravista un’imbarcazione e se ho letto bene era proprio Mediterranea….

    • Luciano, in tanti me l’hanno segnalato come te. Io non l’ho visto. Ma se quello era l’argomento vedrai che era lei… Viva per miracolo…

  6. Momenti terribili immagino, senso di impotenza.
    Forte apprensione anche per noi lontani, ma col cuore sempre vicini.
    Dopo una dura prova si ha ancora più determinazione e coraggio.
    Siamo con te Simone.
    Un abbraccio.

  7. tante volte ci hai spronato ad avere coraggio, ad andare avanti…siamo in tanti a volerti bene Simone, adesso è il nostro turno ad incoraggiare te, mi spiace soltanto di non essere un’addetta ai lavori marinari perchè sennò correrei in tuo aiuto.
    FORZA

  8. simone… conosco il problema e so cosa si prova…e non è facile da spiegare a chi non ha un rapporto viscerale con la barca… qualche sventolata da levante con raffiche sopra i 50 ce la siamo presa anche a catania due anni fa col mare che bolliva in porto e sembrava di stare alla fonda per come ballava e sbatteva… e ho visto barche affondate nel porto..cime da 16 come fruste che si rompono e bitte che saltano dalla banchina.. i danni si sistemano…il problema è tenerla su…ma sicuramente siete stati bravissimi…e vederla galleggiare quando la burrasca è passata è già tanto… il resto pian piano lo sistemate.. ciao!!

  9. Simone ciao, eccome se ti capisco. Ieri un incendio ha completamente distrutto un deposito della mia famiglia. Io, lontano dalla mia terra e dalla mia famiglia per lavoro, ho appreso solo oggi in tarda mattinata (i miei non volevano farmi preoccupare ieri sera quando li ho sentiti). Ora guardo e riguardo le immagini. Provo esattamente le tue stesse sensazioni: “cerco di controllare il battito del mio cuore, i muscoli tesi, il dolore alla testa. Mi dico che ogni cosa serve, va capita”. Di una cosa sono certo: riemergeremo. Un abbraccio e buon vento!

  10. Ciao,
    mi spiace per i danni, ma l’importante è che sia a galla. So lavorare vetroresina e legno: in caso di bisogno considerami della “ciurma” per le future riparazioni. Vivo dalle tue parti, contattami quando vuoi.

  11. leggo il tuo post solo ora. naturalmente mi dispiace molto per i danni alla barca e tutto il resto ma, quello che più mi ha colpito è stata la tua voglia di esternare quì i tuoi sentimenti così forti, le tue paure, proprio mentre le provavi, mentre stavi viaggiando “innaturalmente”, come “un leone in gabbia” verso il luogo dove il tuo sogno stava rischiando di frantumarsi irrimediabilmente. sei riuscito ad essere lucido e presente a te stesso, addirittura capace di farne bellissima prosa, anche mentre eri sconvolto. ecco, questo, più di tutto, mi ha colpito: la capacità di essere in qualche modo distaccato dal tumulto emotivo che ti stava sconquassando. altrimenti non avresti avuto voglia di raccontarcelo in diretta, non ti sarebbe nemmeno passato per la mente. buona fortuna per le riparazioni!

  12. ok ottimo la barca è salva…rimangono i danni..ma piuttosto di vedere solo l’albero spuntare dall’acqua va bene così…
    un caloroso abbraccio
    ACETOSELLA

    • Circa 15mila euro di danni, a costi medi… Ma e’ ancora su, e per un soffio. Qui sono affondate 5 barche (il bilancio sale) a pochi metri da noi. C’e’ un ketch quasi uguale a Mediterranea di cui si vedono solo gli alberi…

  13. Ciao Simone, ho seguito la cronaca solo ora. Mi spiace. Il pathos era serio.
    Io sabato ho una giornata libera e, come sai, non sto lontanissimo. Se ti servono due (o più) braccia, ti raggiungo.

  14. Per quel che vale…vorrei poter fare qualcosa…ma il vento nn lo puoi fermare e il mare e’ l’eterno amico nemico ignoto…nn so se quello che sta succedendo a qualche attinenenza con i cambiamenti climatici. Nn sono una scienziata. Certo se fosse cosi’ la cosa mi fa inka@@are moltissimo…spero che le cose si risolvano per il meglio!

  15. Spero con tutto il cuore che Mediterranea non abbia subito danni.
    Qui in Abruzzo, al confine con San Benedetto, c’è ancora un fortissimo vento…
    Ti sono vicina…

    • Marco c’e’ assicurazione. Ma perdere una barca non e’ risarcibile per un marinaio. Se perdo questa barca smetto di navigare

      Chiara: danni ne ha subiti gia’ tanti. Ma quello non e’ grave. Il problema e’ non perderla. Poco fa cima di poppa spezzata (l’ennesima)

  16. Dai Simone, forza! Sii positivo. Anche se il mare, così adorato e fonte di sentimenti profondi, a volte appunto ti porta ad avere sentimenti fortissimi, paura e rabbia ed impotenza. E’ il mare. La meteo però lo diceva……azz! Chi ha scritto che non si può star tranquilli neanche in porto….a volte è proprio in porto, legati come salami, che ti si rizzano i capelli. E ti saltan gli ormeggi se non sei lì a filar le cime a dovere, anche sotto la pioggia, con le raffiche che ti sferzano il viso ormai stanco e ti senti impotente , a volte, ma fili cima e recuperi…come in una danza. E a volte ci passi anche la notte così. Scusami se invece che gli auguri ti scrivo queste cose cose ma, da marinai, ci si capisce. Un abbraccio. Forte forte. Dai!!!! mediterranea ce la farà!

  17. Non posso credere che il vostro grande progetto finisca male ,non voglio crederlo.Vi sono vicino con il pensiero e con il cuore….aspetto notizie . Prudenza e un grande in bocca al lupo.

  18. Simone, puoi starne certo, il mio sostegno fattivo – e credo anche quello di qualche altro affezionato visitatore del blog – non mancherà. Un abbraccio! Facci sapere.

  19. “Ogni cosa serve, va capita.” Ma tu vai comunque ad affrontare poseidone, e senza arroganza, fagli capire che sei lì per la tua barca.
    Sono con te.

  20. Anch’io coltivo un sogno: salire su Mediterranea l’estate prossima. Penserò fortissimo a Mediterranea, e a te, in queste ore di emergenza.

    • le notizie che arrivano non sono buone purtroppo… il mare continua a salire, il vento e il mare arriveranno al picco tra qualche ora. e già così Mediterranea rischia di essere sbattuta sul molo…

  21. proprio una notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. Ci hai abituato a ragionare contro i nostri malesseri e quelli della società consumistica ma questo è qualcosa di più grande e che siamo pronti a combattere in mare aperto e che se raggiunge la nostra barca sola in porto, ci disarma.
    Simone, ti sono vicino!

  22. Buona Fortuna Comandante..siamo tutti con te..e se domani rimarrai senza casa..senza barca o senza cibo avrai sempre uno di noi che ti aprirà la sua casa..che ti offrirà un timone..che spartirà con te il suo pasto..e sarà un onore e un grande piacere farlo. Quindi se il nord est ha deciso di placare la sua fame con Mediterranea lo faccia pure. Ne costruiremo altre cento insieme.

  23. Capisco quello che stai provando, anche qui al lago stiamo avendo problemi. Per ora, nonostante alcuni danni ai pontili, i nostri ormeggi hanno tenuto. Tra poco andremo a controllare ancora.
    Sono con te, con Mediterranea.
    Spero di leggere presto tue notizie positive.
    Un abbraccio.
    Simone

  24. In silenzio accarezzo un sogno affine al tuo. Un sogno flebile a tal punto che temo anche solo di pronunciarlo. Spero che il mio si avveri come spero che il tuo non affondi stanotte.

  25. L’attesa cui sei sottoposto e’ soffocante, taglia le gambe, i nervi fibrillano e le gambe gia’ corrono corrono corrono… Auguri!

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