Conversazioni con una schiena

salire mi è sempre sembrato più interessante che scendere...

Poco fa, per due volte, ho avuto una serie di fitte alla schiena così forti che stavo per andare lungo steso per terra, meno male che c’era mio padre, ottantaduenne, che mi ha sorretto (paradossi psicofisici della modernità), e pensavo che oggi sarà difficile tutto, pensare, essere di umore sufficiente, almeno, per cogliere il correre della vita, perfino sedermi su questo treno, o aprire il computer e scrivere, e pensavo anche che apparentemente oggi tutto è perduto, chissà cosa sarà di me, della mia schiena, se potrò operarmi, non ho l’assicurazione sanitaria, chissà quali sono i tempi della sanità pubblica, dunque chissà se potrò salpare con Mediterranea tra tre mesi, dunque il lavoro duro fatto fin qui chissà che fine farà, ogni cosa, e via via fino al peggiore dei pensieri sul futuro, ma anche sul presente, troppo presto per uscire di scena, per non essere capace di fare, perché tutto il mio schema si basa su questo, sull’autosufficienza, e capisco oggi che è stato un azzardo, che ho supposto troppe cose, per esempio le capacità fisiche, che magari uno perde lungo la via, non è poi così strano, bastano due vertebre messe male, come ho fatto a non pensarci, che presuntuoso, e chissà ora cosa accadrà, volendo può andare da schifo, o potrebbe andare meglio, certo, ma a me interessa la peggiore delle ipotesi, non è il momento dell’ottimismo, quello servirà quando dovrò tenere duro, adesso serve un piano, il piano C, che non ho, e dunque mettiamo pure che le cose si mettano male, oddio, e adesso? Ecco tutti che arrivano: te l’avevamo detto, il tuo piano non funzionava, troppo facile, eccolo là, vedi? e mentre pensavo queste cose mi sono accorto che stavo sorridendo, ma che cazzo hai da sorridere, deficiente, ci hai messo diciotto minuti per passare da un binario ad un altro, che quasi perdi il treno, ti sei dovuto appoggiare tre volte a una colonna altrimenti finivi per terra, e ora sorridi? e va anche detto che io quando sto male non sorrido per niente, di solito, anzi, mi deprimo, dunque questo sorriso proprio non ha senso, e allora cosa vuole dire, e ho provato a darmi una risposta mentre lentamente cercavo di sedermi sul sedile del treno, mentre il treno partiva, mentre scorreva la campagna umbra oltre il finestrino, tra le mie paure e l’alba, e non ci sono proprio riuscito del tutto, ma almeno una cosa l’ho pensata: ragazzi se ci ho provato! porco mondo se mi sono dato da fare! se mi sono speso, se ho studiato e poi fatto… accidenti, tanta fatica, tanta fatica, tanta fatica, però anche tanti libri scritti, tante miglia percorse, tante cose costruite, sentite, amate, tanto tempo utilizzato come so, come potevo, e allora sorridevo per questo, forse, mentre mi trascinavo come un lombrico lungo la stazione, con l’unico obiettivo di fare duecento metri in meno di venti minuti, record negativo mondiale, che quello che siamo in vita riecheggia nell’immobilità, che ogni movimento effettuato dà senso alla paralisi, che ogni volta che questa schiena si è mossa, vale il dolore di oggi, il limite insuperabile di domani, e una cosa bisogna ricordarcela sempre, che la schiena se non la usi adesso domani potrebbe essere tardi, e io ho avuto per quarant’anni una splendida schiena, e le sono sinceramente grato, mi ha dato un mucchio di soddisfazioni, quando feci quel record juniores a delfino, quel giorno che feci tre gol in vasca da 33 contro il Latina, e almeno per qualche anno l’ho usata davvero tanto, i miei muscoli dorsali sono ancora belli tesi, e se ora molla e si arrende, beh, ha tutta la mia considerazione, e di lei non penso che si tratti di una cattiva schiena, al contrario, una schiena è quello che ha fatto, quante volte è stata dritta con dignità, senza piegarsi, quante volte si è piegata sinuosa, senza spezzarsi, di quante volte ha fatto da asse per l’amore, senza sciogliersi, quante volte ha sorretto e sollevato di peso, e se una schiena ha preso la faccenda della schiena così seriamente, con tanta devozione, come una missione, beh quando molla tu non puoi che sorridere, esserle grato, e allora adesso io e la mia schiena ce ne stiamo qui, seduti storti sul sedile del treno, e ce la stiamo raccontando, che di cose ne abbiamo viste insieme, solo che lei le ha viste dal di dietro e io da davanti e dunque stiamo riannodando i fili di un mucchio di storie che conoscevamo soltanto a metà, e anche questo è buono, dunque la giornata sarà dura, ma sarà anche una giornata utile, di scoperta, ad esempio di quante cose si possono fare con una schiena, anche dialogare, tenersi compagnia, come due vecchi amici che vanno via, di schiena… mille giorni di me e di te

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43 pensieri su “Conversazioni con una schiena

  1. Cavoli Simone questa non ci voleva, però è la vita e si deve affrontare, cosa nella quale tu sei espertissimo e bravissimo.
    Prova con un libro:
    La vera causa remota : il bilanciamento strutturale articolare miotensivo con il metodo Bognetti
    A presto
    Roberta

    • Ma no Roberta, tranquilla. Io ho mal di schiena forte quotidianamente, da quasi dieci anni. E’ solo una fase acuta ne ho avute tantissime. Ma questo non impedisce nulla, se c’è motivazione. Io ci ho ristrutturato la casa, fatto migliaia di miglia in mare, col mal di schiena forte. Non si può fermare uno motivato col mal di schiena. a volte logora, mi rendo conto, e vorrei davvero risolvere questo problema. Vedremo… Ma intanto si va avanti.

  2. Rientrare a casa, un’ennesima giornata trascorsa nel tentativo di rimanere in equilibrio, con uno stato d’animo sospeso tra la soddisfazione di avercela fatta ancora una volta, rimanendo in piedi, e la consapevolezza, non poco angosciante, di essere soli su questa barchetta ad affrontare giorni che paiono essere sempre uguali ed immutabili. Poi, però, dopo cena mi concedo un po’di relax: mi sdraio sul divano e leggo le riflessioni che lasci sul tuo blog. Penso:”il flusso dei pensieri di quest’uomo sembra guidato da energie soprannaturali e lo stile attraverso cui si manifesta fa vibrare letteralmente i propri (di pensieri) scuotendoli e riportandoli alla loro dimensione originaria, quella vera”. E così mi “ritrovo” e posso tornare ad affrontare tutto con una forza rinnovata che mi fa apprezzare ciò che ho costruito finora, in barba ai miei tentativi inconsci di svilire tutto per poi perdermi. Grazie di cuore!

  3. Mio padre, che non è istruito, né colto, quando vuole sminuire l’eccessivo risalto che taluno attribuisce ad un fatto o ad una cosa (privati)sui quali è del tutto inutile fare commenti, pronuncia proprio questa frase:” QUELLO CHE E’ E'”. Dunque, la protrusione, L5-S1 e via dicendo, li lascio ai medici, ci penseranno loro.
    A Simone, che per un ventennio ha tirato drappe, fatto ristrutturazioni,auguro con forza di guarire al più presto possibile, in modo da realizzare i suoi progetti.

  4. 23/02/2014 at 12:23
    Fabio non e’ una protrusione. Ma non importa. Quello che e’ e’…

    Questa è la più bella, lasciala come post finale perchè dice tutto, rido alle lacrime, perchè questa mattina mi sono risvegliato con il mal di schiena.

  5. a Pero’, quante storie per una probabile protusione! guarda ….accertati prima che sia una protusione quindi compra una panca ad inversione (circa 99 euro su internet) bastano 15 minuti al giorno tutti i giorni per trovare beneficio. Accompagna la panca a dei banali esercizi di ginnastica posturale …….basta avere metodo e costanza, tu mi sembri il tipo.
    L’esercizio migliore : disteso supino a terra gambe flesse a 90° con i talloni su una sedia, rimanere in questa posizione per circa 15-20 minuti, tempo sufficiente per fare re-idratare i dischi tra una vertebra e l’altra. NIENTE OPERAZIONI è l’ultima spiaggia! E lontano da ortopedici x operazioni ! ciao Fabio

  6. Ho fatto la tua stessa scelta. Dimissioni due anni fa da feroce azienda lombarda. Trasferimento in campagna in Sicilia. Ne ho vissute di tutti i colori: frane, incendi, furti, acqua in casa dal tetto, spese impreviste superiori alle attese, parenti che mi hanno deluso, asma da polvere che richiederà quattro anni di vaccino. Eppure sono stati i due anni più belli della mia vita.
    Il vantaggio dell’essere liberi è avere tutto il tempo per curarsi, senza chiedere permessi a datori di lavoro. Hai tutto il diritto di ususfruire del serv.sanitario italiano che è, soprattutto al nord, di ottimo livello. Curati e torna in pista; sei il ns.punto di riferimento, parliamo sempre di te! Ci incontreremo e faremo una grigliata storica da affumicare l’Italia intera e tutti gli invidiosi. Coraggio.

  7. L5-S1, presente! Post gravidanza direi, per prima cosa…e qui a voglia lavorare su se stesse…la schiena ti si inarca in una maniera terribile! Poi i pesi. Eh sì. Mi sono bloccata totalmente perché nella latenza del dolore avevo portato a casa 12 bottiglie di acqua (6 da una parte e 6 da un’altra) e il giorno dopo non riuscivo nemmeno ad alzarmi da letto o meglio mi alzavo “storta”…Problemi per vestirsi, per raccattare i giochi del bimbo sparsi sul pavimento in giro per casa, lacrime silenziose. Dolore lancinante e impossibilità di connettere qualsiasi pensiero. ma sono andata a lavorare. Certo poi nel momento di scendere dal bus mi sono stramaledetta. Già mi figuravo gente che sacramentava perché l’autobus doveva fermarmi per chiamare un’ambulanza e loro sarebbero arrivati tardi al lavoro. Poi punture per una settimana e si è risolto…nel senso che ho ripreso a deambulare in maniera “umana”. Raccomandazioni: non portare pesi, fare nuoto…infatti appena posso corro a nuotare che è una cosa che amo tantissimo. Qualcuno mi disse c’è qualcosa che in questo momento ti preoccupa? La schiena così come tutto il corpo è legato strettamente all’anima…allo stress. Del resto però se la capsula fibrosa del disco, per degenerazione, riduce la sua elasticità…si psicologico ci vedo poi anche ben poco…in ogni caso mi ero da poco separata…quindi forse…chissà…

  8. Che belle le ultime quindici righe di questo post. Vera letteratura. Invidio come scrivi. Sei tecnicamente il mio scrittore preferito.

  9. Buongiorno Simone,
    Una considerazione, prima la barca poi la schiena… chissa se gli eventi sono casuali, chissa se c’e’ un nesso fra di loro..chissa se c’e’ un qualche cosa di “non risolto” che crea queste situazioni..

    D

  10. Simone mi dispiace tantissimo che la situazione della tua schiena sia così importante… Posso solo provare ad immaginare come tu possa sentirti..! Ti auguro col cuore che tutto possa rimettersi a posto con la via media. La concentrazione mentale in questo senso può comunque aiutare molto. Si può credere o non credere alla potenza che lo spirito può esercitare sulla materia, sicuramente e’ interessante rifletterci.. Immagino conosciate la storia di bruno groenig (bruno-groenig.org) ma la segnalo comunque per quelli che potrebbero non conoscerla, a me ha fatto riflettere e mi chiedo spesso quanto sia profondo il nesso tra spirito e corpo.. Sono sicura che c’è la farai, anche questa volta! Grazie comunque per avere condiviso con noi anche questo tuo momento, trasformandolo in poesia..anche questa volta !

  11. Incredibile come questo male coinvolga coloro che cercano di raddrizzare qualcosa che non funziona, specialmente se lavorano pure molto su se stessi, io sono perseguitato da almeno tre anni, è il mio chiodo fisso, mi ha salvato il downshifting che mi ha permesso tempo per me, ma ogni volta che gli sforzi si avvicinalo lei inizia, ed i dubbi arrivano, ma vado comunque, storto piano piano ho preso pure io il treno qualche giorno fa, che importa ciò che pensano gli altri del dolore e del valore che ne danno, siamo io e la mia schiena, non è il caso di pensare al piano C questo porta ulteriore rigidità, il piano B non ha dipeso il mal di schiena, beh magari il taglio della legna era da moderare?, ma le ore in ufficio al pc cosa possono causare?. Si, una cosa che non è da trascurare è il freddo, questo a volte è il nemico numero uno. Ma tornando all’aver azzardato, quello fa parte della tua vita, sia che fosse decisa come piano A che piano B, la bellezza del piano B che siamo noi e la Nostra schiena (che comunque ci darà ancora molte soddisfazioni) mentre per il piano A lei è il mezzo necessario per farci ottenere ciò che DOBBIAMO AVERE per forza. Noi da questo obbligo ne siamo usciti.

  12. Tanto per cominciare, pigliati un bite. Ti ci vedo a digrignare i denti tutta la notte, a tua insaputa. Càpita, a quelli aggressivi.

  13. Caro simone… Passerà. Sono sicura che ti rimetterai. Forse la tua schiena vuole solo farti sapere che riterrebbe opportuno che insieme, tu e lei, decideste di fermarvi un attimo, per riflettere sulle priorità. Forse, anche solo per un attimo, hai bisogno di concentrarti su una cosa sola, la sola cosa che vuoi. Iniziare il grande viaggio ? Dedicarti in solitudine al tuo libro ? O fare altro ancora ? Forse ci sono momenti della vita, fervidi e bellissimi, in cui non ci rendiamo conto di chiedere veramente troppo a noi stessi, e la nostra schiena e’ proprio lì accanto a noi per ricordarcelo con il dolore. Ogni dolore impone una sosta. Il dolore si recupera e passa con il riposo. Forse sei stanco, ed hai bisogno di riposare un po’. Riposare il corpo, e la mente, che viaggiano sempre come due vecchi amici a braccetto, e che come 2 vecchi amici sanno dirsi le cose giuste al momento giusto. Cogli questa opportunità che ti sta dando la tua schiena, sfruttala questa occasione, se puoi riposa, e pensa alla sola cosa su cui vuoi davvero concentrarti. Poi riparti. Forse la cosa su cui stavi per concentrarti in questo momento della tua vita non è’ quella che vuoi veramente in questa fase ed avresti bisogno di farne un’altra ? Perché se è così fallo, fai la cosa che veramente vuoi, tutto il resto seguirà di conseguenza. Ed inizierai un nuovo viaggio ancora. Ti abbraccio, piano per non farti male alla schiena… ;0)

  14. Ciao simone tantissimi auguri per la tua schiena. un anno fa ho subito un intervento di ricostruzione della colonna vertebrale, 12 ore di intervento 4 mesi di riabilitazione, forse non tutto è come prima , ma si può continuare sulla strada intrapresa, forse i tempi non sono più quelli di qualche anno fa ma fidati puoi farcela. intervento l ho fatto in ospedale pubblico, in neurochirurgia è sono stati bravissimi in tutti i sensi. un abbraccio e avanti tutta ciao

    • Elisabettae tutti voi. Io sono stato operato a due grosse ernie del disco 9anni fa. Oggi ho due vertebre senza niente in mezzl, a contatto. S’e’ creata una grossa infiammazione e tutto quel che ne consegue. Non e’ un malessere di oggi, ma l’eredita’ di cose precedenti. Purtroppo un ventennio e oltre a tirare trappe e. Stare seduto, a ristrutturare. Case e farne di ogni, piu’ una. Certa predisposizione (immagino…) Hanno generato questa situazione. Ora si tenta la via media. Se basta. Bene, altrimenti si va sotto i ferri… 🙂

  15. Mi spiace per la schiena, deve fare un male bestia. Da due settimane ho un nervo infiammato che non vuole mollare e devo fare molta attenzione ai movimenti… il dolore forte ci rende menomati.
    In bocca al lupo e buona guarigione!
    Bella comunque soprattutto la seconda parte del racconto… la risata che nonostante tutto si prende il suo spazio ed è più forte del dolore. Potrebbe essere la scena finale di un film… mi ricorda infatti un po’ l’ultima scena di Papillon.

  16. Simone Perotti, ciao. Scusami se scrivo qui, forse non e’ il luogo piu’ giusto. Vedo che oggi si parla di schiena…
    Mi chiamo Sara. Sto leggendo qualcosa di tuo ed è buon cibo per pensare (sulle solitudini femminili ho ancora un po’ di dubbi).
    Io vengo da Shakespeare e, per una strada tortuosa, sono finita nel marketing…un part time benedetto rende la ricetta perfetta, però mi colpisce quello che scrivi sul non stare dove si vorrebbe.
    Ti scrivo perché’ vorrei chiederti una cosa: mio babbo adorato andava in barca a vela, molto spesso da solo come un orso, ma anche con amici; tante volte mi ha portato con se’, io ho come un debito di affetto con il mare. Allora da più grande, quando la Marina Militare aprì alle donne feci domanda – e ho avuto la fortuna di essere presa – per una bellissima traversata sul Vespucci, e poi un’altra sul Palinuro. Entravamo nei turni come i mozzi, facendo a rotazione quello che gli equipaggi fanno.
    Insomma, per dire che: mi piacerebbe unirmi a voi, su Mediterranea, per un tratto. Pensi si possa? Ne parliamo un po’ ?
    Forse ho scritto poco ma non volevo cadere nell’egotico, io sono, io faccio…
    Mi piacerebbe leggerti presto, per ora grazie per l’attenzione.
    Sara

  17. Io sono 30 anni che ho il mal di schiena, di solito mi viene se faccio cose stressanti.
    aspettare in piedi senza motivo —> mal di schiena
    correre 10 km –> no mal di schiena
    lavorare 8h al computer –> mal di schiena
    pania della croce —> no mal di schiena

    ci sarà un motivo

  18. Oh, mo’ che è? Siamo in fase pessimismo cosmico schopenaueriano?
    Hai il mal di schiena? Mbeh? Curati! Riposati, fai yoga, prova con lo shiatsu, l’osteopatia, la riflessologia, la posturale… Tutto questo non funziona? Vai dal medico! Non funziona ancora? Operati se proprio non c’è alternativa.
    Non funziona neanche quello?
    Tienti il mal di schiena sapendo che c’è ed avendone il massimo rispetto. Convivici senza contrastarlo, assecondalo, accoglilo, conoscilo, diluiscine l’intensità andandogli incontro. Se c’è significa che devi cambiare qualcosa.

    Gli ostacoli sono la cosa più importante dei tuoi progetti. Devi essere molto grato per questo. Impara questa lezione di flessibilità: modifica qualcosa nei modi in cui attuerai i tuoi progetti, non i progetti stessi.

    Per la stessa direzione partono ogni giorno infinite strade…

    Ti abbraccio
    : – )

  19. Panca ad inversione! Io che soffrivo di mal di schiena periodici tanto da alzarmi “storto” dal letto (sembravo deforme)non ho più mal di schiena da un paio d’anni.
    Quali vertebre ti fanno male? Scommetto L5-S1.

  20. Caro Simone, non essere così pessimista potrebbe essere un fattore passeggero…Io soffro da anni di mal di schiena (ho 43 anni), faccio un lavoro sedentario, non sono sovrappeso e per quanto mi riguarda il pilates e lo yoga sono le due attività che mi danno sollievo e che mi fanno stare meglio con la schiena… Auguroni e tienici informati!

  21. ….ciao Simone,
    un mio amico era disperato a causa di continue ed invalidanti fitte alla schiena….ha risolto quasi tutto con un bravo osteopata…ora ha ripreso a sciare ed andare in bici….sono sicuro che ti vedrò veleggiare a lungo!!!
    Francesco

  22. Operata alla schiena quasi 6 anni fa: mi hanno messo un distanziatore di silicone tra un disco e l’altro (neurochirurgia sperimentale). Intervento durato due ore circa, degenza 2 giorni, convalescenza 15 gg.
    Mai pentita.
    Mai più avuto fitte.
    Se il tuo è un problema anche di tempo, ti consiglio di rivolgerti in grossi centri. A Milano ce ne sono almeno 4 molto validi.
    In bocca al lupo!!!

  23. ciao Simone

    incredibile come tu riesca da ogni spunto a generare tali riflessioni letterarie e di vita…

    Chapeau!

    David

    BTW in bocca al lupo e fatti vedere….

  24. parli di intervento, quindi sai già con precisione qual’è l’origine del problema, suppongo.
    io non prenderei troppo alla leggera l’ipotesi intervento, prima valuterei le alternative possibili: riflessologia, shiatsu, pilates, ecc sono techiche non invasive ma, spesso, molto efficaci. l’intervento è l’ultima spiaggia.
    anche con la schiena a pezzi viaggi per l’Italia, la grinta non ti manca nemmeno quando stai male! buon vento!

  25. Che parte della schiena ti fa male esattamente, Simo ?
    Secondo Claudia Rainville “la schiena e la colonna vertebrale rappresentano la protezione, il sostegno, ma anche il nostro mantenerci in vita”.
    Ti senti di non essere abbastanza sostenuto, incoraggiato o temi di non farcela ?
    In generale, prova a pensare se hai avuto qualche emozione negativa prima che ti venisse il mal di schiena.
    A me e’ venuto proprio ieri e mi succede prima di imbarcarmi in una nuova avventura che non so come andra’ a finire… e allora capisco che devo avere fiducia, pensare che, anche se ancora non so come, ce la faro’.

    In bocca al lupo.

  26. Ciao Simone,
    innanzitutto ti auguro che le cose si risolvano. Mi spiace sentire dei tuoi dolori alla schiena.

    Tu scrivi: ” e capisco oggi che è stato un azzardo, che ho supposto troppe cose, per esempio le capacità fisiche, che magari uno perde lungo la via,…”

    col senno di poi si e’ sempre piu saggi?
    pero ogni scelta e’ sempre un azzardo.
    sarebbe stato anche un azzardo non intraprendere il tuo cambiamento di vita pensando alla possibilita di perdere le capacita fisiche!
    che dire ti quei vecchietti che conosco io che sono ancora in ottima salute? (pochi tra loro hanno fatto vita d’ufficio).
    Se tu avessi rinunciato al cambiamento per questi timori e poi non ci fosse stato il dolore alla schiena? O se questo dolore, come ti auguro passera’?
    Beh, anche quello sarebbe stato un grosso azzardo. (quante cose sarebbero andate perse per una paura?)

    In bocca al lupo!
    Marco

  27. Salite e discese, l’opinione di Goofy: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali…

  28. Ecco uno di quei limiti di cui parlavamo nell’altro post…ma tu sei molto ben centrato e lo dimostra l’atteggiamento con cui l’affronti…ma passando ai fatti pratici, te la sei fatta una visita, ce l’hai una diagnosi? Non mettere il carro davanti ai buoi…è il momento di agire e risolvere, dai! Dillo alla tua schiena che devi fare un gran viaggio, capirà…
    Ti abbraccio e complimenti per la foto (WOW, che omo!)

  29. “Where there’s a will there’s a way” [Tomaž Humar]
    E’ una frase che porto sempre con me. Humar e’ stato un grande alpinista Sloveno e la sua storia ha tanto da insegnarci.

    Sono sicuro supererai anche questa burrasca.

    Buon Vento Simone

  30. Whenever I find myself growing grim about the mouth; whenever it is a damp, drizzly November in my soul; whenever I find myself involuntarily pausing before coffin warehouses, and bringing up the rear of every funeral I meet; and especially whenever my hypos get such an upper hand of me, that it requires a strong moral principle to prevent me from deliberately stepping into the street, and methodically knocking people’s hats off- then, I account it high time to get to sea as soon as I can.

    Forse non c’entra niente, ma …
    Un caro saluto.

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