Prima o poi

linguaccia

Critiche al video. Gente indispettita. “Toni troppo accesi”. Poveri. Soprattutto qualche frase ha fatto vibrare. La storia della fidanzata brutta come la peste, ad esempio. Chissà perché. Qualcuno mi ha scritto “ti tolgo l’amicizia!”, anche se il bilancio dice 8 amicizie tolte, circa 200 nuove. Non che contino molto i numeri. Dell’amicizia, poi! Conta la reazione. Bella. Dura. Con la pelle rossa, abrasa. Molto bene. Ogni tanto ci vuole.

Bianchi di pelle e di sensibilità. Questo siamo. Diciamocelo. Un po’ bolsi, proni, con le mani che non reggono più niente. Cade tutto. Fiato corto se c’è da scappare. Così ci prendono, però. Occhi che si chiudono sul divano, e non è neanche tardi. Film visto pensando ad altro. Cena a parlare di nulla. Rumore. Basta. Così va bene? E poi il problema sarebbero le frasi ruvide…

Routine uno fantasia zero. Ma se la forza per reagire allo schiaffo c’è, perché lo abbiamo preso? Mettiamo la forza prima, non dopo. Quel dopo, forse, non c’è. Quand’è il prossimo ponte? Che fai? Vado al mare. Ma è sul divano che vorresti stare. E allora perché?

Accorcio le frasi. Per farti leggere. Pare che la lettura media dei brani sui blog sia del 35%. La visione media dei video è del 55%. La readership media dei libri è 0,6. Neanche quello che vedi, lo vedi. Neanche quello che leggi, lo leggi. Ma allora che fai? E dopo che fai, chiediti, dunque, chi sei? Ma se è troppo, almeno, ipotesi B: dove vai? Prima o poi a una domanda devi rispondere. Lo sai. Sceglila tu. Poi però ditti qualcosa. Una cosa sola. Possibilmente. Vera

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58 pensieri su “Prima o poi

  1. @granlasco66: downshifting in italiano viene anche tradotto come “semplicità volontaria”, ti piace? 🙂

    @simone: grazie, mi sei stato di grande ispirazione e ho impiegato quasi 4 anni per preparare la mia dipartita dal lavoro, ora è fatta, che la vita vera inizi!

  2. #Francesco: ma dai….;-)!!! Vagamente ed utilitaristicamente disincantato… Ma non sottovalutare…(cfr. cyberbullismo per es: ho due figli ragazzini “nativi digitali”, l’impatto emotivo della rete su di loro è un dato di fatto, perchè per loro è un modo come un altro di relazionarsi, anche se a te sembra impossibile)! In bocca al lupo.

  3. C’è qualcosa in questo discorso che non mi convince totalmente. Penso alla mia amica Rossana che faceva l’operaia. Era bravissima. Lavora in una piccola fabbrica di telecomandi. era capace di saldare. Costruiva un telecomando. Se il tuo si rompeva, lo sapeva aggiustare senza problemi. Oltre a questo, immancabilmente, come sempre in una piccola realtà, si adoperava facendo anche lavori di segreteria in maniera eccellente…e con un capo che spesso tentava di metterle le mani addosso…4 anni fa l’azienda ha chiuso. Per la crisi che avanzava ma anche perché il proprietario avevo “buttato” le sue risorse…tant’è la liquidazione non c’è mai, mai, mai è stata accantonata…mai…Questa mia amica ha trovato lavoro come commessa perché non lo trovava più come operaia. Tutto il suo “konw how” finito nel cesso, bruciato. Praticamente non sapeva fare nulla, e non era e non è vero. Essendo separata con un figlio e con un marito cassaintegrato, quando in un centro commerciale è riuscita a far capire che era “anche” una brava commessa, l’hanno presa. Dico “presa” e non “assunta” perchè il contratto era ed è una roba totalmente illegale. Assunta come “socia” che però non avrebbe partecipato nè alle perdite nè tantomeno agli “utili”. Contratti a termine. Lavoro anche la domenica e festivi, niente permessi, niente ferie, nè tredicesime nè quattordicesime nè TFR, niente di niente! Sciopero? cos’è? Questo negozio di abbigliamento è situato all’interno di uno “splendido” centro commerciale…La sera, verso le 21, il proprietario la chiamava al telefono per conoscere l’incasso giornaliero. Se era basso,le diceva con commiserazione che bisogna darsi da fare, che bisognava “lavorare” meglio. Usavano il “contapersone” all’ingresso del negozio. Ma lei mi diceva che molti entravano con il carrello della spesa, facevano un giro e uscivano. Lei ci provava ma non riusciva a vendere nulla a quelle persone. Questo per dire che il fondo lo abbiamo già toccato e superato. Io non voglio togliere responsabilità. Ma voglio sottolineare il fatto che ci sono persone che quello che “sapevano fare”, quello che avevano imparato a fare anche bene, ora non serve più. perchè “qualcuno” ha deciso così. Lo dico in una giornata di “appalti truccati”, di “truffe” continue, di gente che da molti anni vive di tangenti e corruzione. Oggi come nel 1994…Un incubo infinito…….

  4. @Simone, leggo l’ANSA pochi minuti fa e vedo che Mediterranea ha appena ricevuto il patrocinio dal Ministero degli Esteri e adesione della Presidenza della Repubblica per un progetto relativo allo studio del plancton.
    Tempo fa in mio commento avevo parlato che secondo me il progetto di downshifting (ma non c’è un termine italiano ? Decrescita felice mi pare sia più attinente al livello macro che alle scelte individuali) si può ben sposare con la cura del prossimo o dell’ambiente, insomma con certe forme di associazionismo e tu hai risposto (la faccio breve e semplifico molto): mamma mia lasciamo perdere l’associazionismo, meglio lavorare su noi stessi !
    Ma farsi patrocinare da un Ministero per un progetto ambientale con ricercatori a bordo cosa ha di diverso dall’associazionismo ?
    Ma, soprattutto, immagino che ottenere siffatti sigilli istituzionali (beninteso per un progetto encomiabile) ha realisticamente comportato instaurare e coltivare relazioni pubbliche di un certo tipo (e affatto alla portata dell’uomo di strada) con forse qualche compromesso, avere ottenuto e fatto certe anticamere, aver bussato a porte di persone non contattate per quello che sono ma per quello che rappresentano (quello che ci possono dare).
    Insomma: delle volte mi sembri lo stoico di un tuo recente post, che coltiva l’anima e cerca di isolarsi da rumori e inganni del mondo effimero (aulicamente: un Adriano nelle immaginate lettere a Marco Aurelio oppure le riflessioni di Seneca in Lettere a Lucilio), altre volte qui e lì dai l’impressione di essere ben addentro i meccanismi della polis.
    Come dicevano i latini: absit iniuria verbis, senza intento polemico.

    • Caro Granlasco (che bella andatura il granlasco…). Le scelte che ho fatto, le ho fatte perche sentivo di avere molte vite da vivere. E le vivo, appunto. Nessun compromesso e nessuna anticamera. Io ho un’idea, e la realizzo. Domando, chiedo. Chi mi dice si’ perche’ capisce l’idea e si appassiona, bene. Chi fa storie o temporeggia, ciao. Presidenza e MAE hanno capito il senso e il valore di Mediterranea (e’ anche il semestre Italiano di Presidenza, non ce lo dimentichiamo) e hanno concesso patrocinio. Noi andremo per meta’ in zone di guerra. Un po’ di ombrello istituzionale e di “protezione” mi serve.
      Io sono tutte le cose che citi, e molte altre, alcune ancora da scoprire. Almeno,come gia’ detto, ci provo. Poi moriro’ e sara’ tutto andato. Ma non ancora… Ciao!

  5. @claudia perchè tutto questo è parte del mio progetto per smettere di lavorare, che si è concretizzato ieri, visto che mi sono licenziato e da oggi vivo solo facendo il blogger 🙂

  6. Simone, tu dici: l’unico risultato vero, certo, significativo è potersi dire: “mi sono messo in cammino” , ma non e’ verificabile e si presta a mille interpretazione.
    A me sembra un po’ troppo astratto…
    Nella societa’ in cui viviamo, piena zeppa di bugiardi e di irresponsabili io credo che ci debba essere un metro concreto di misura.
    Al calciatore super-pompato pieno di tatuaggi gli chiederei il numero di gol segnati, il numero di espulsioni, le giornate di squalifica prima di convocarlo in nazionale.
    All’ingegnere gli chiederei che opere ha realizzato.
    Al top manager che chiede la buonuscita miliardaria nel contratto gli chiederei di poter vedere il bilancio delle aziende sotto la sua gestione.

    • c’è differenza Luca. A una persona puoi solo chiedere se è ferma o in cammino. non puoi sindacare dentro. è quella persona che deve CHIEDERSI quanti passi, in che direzione, quanti goal, quanto di questo…

  7. Guarda Simone, la vedo come te su questo aspetto ‘i nostri guai non derivano dal fatto che non siamo dove dovremmo essere, ma dal fatto che non ci stiamo andando.’
    Non ci stiamo andando, cioe’ siamo proprio fermi, inerti mentalmente e quindi fisicamente.
    A me piacerebbe parlare anche di RISULTATI.
    Troppa gente in questi ultimi anni parla parla senza aver prodotto alcun risultato nella sua carriera o nella sua vita.

    Chi sei? Cosa hai fatto finora? Che RISULTATI hai ottenuto?

  8. Simone perchè il tema sarebbe proprio quello metodologico? E’ addirittura più importante il metodo del risultato?
    E a proposito di questo, il metodo che ho deciso di applicare (e che già applico) è quello dell’alternanza fra teoria e pratica… sviluppo interiore, applicazione, si aprono nuove strade e allora ancora interiorità, applicazione, e così via…
    L’informatica (che è il mio ramo) prevede la metodologia “AGILE”: pianificazione alternata a realizzazione, quindi non si progetta mai completamente e poi si esegue, ma, più agilmente, si buttano giù idee e le si verifica e queste si ampliano/correggono/cambiano realizzandole. Certo l’idea di fondo ci deve essere e anche piuttosto forte e chiara.
    Teoria e pratica si nutrono a vicenda insomma 🙂

    • certo che conta più il metodo del fine. L’obiettivo non esiste, è un eterno tendere-verso. un uomo che parte sta già vivendo il fine del suo cambiamento: essersi messo in marcia. conta la marcia, non arrivare. il sentiero, non la meta.

      i nostri guai non derivano dal fatto che non siamo dove dovremmo essere, ma dal fatto che non ci stiamo andando.

  9. Certo Simone, ognuno ha il suo metodo.
    Quando lessi il tuo libro pensai ‘ecco! vedi ? Si puo’ fare!’
    Ma non ho mai pensato ‘devo fare come Simone che mette da parte per anni e poi trasloca in val di Vara.’
    A me bastava sapere che qualcuno ce l’avesse fatta, non importa come-dove- quando.
    Sposo l’idea, condivido l’obbiettivo, ma la rotta la traccio io, adattandola ai MIEI mezzi, alle MIE risorse.

    Volevo mettere in evidenza i vari metodi che ognuno di noi sta usando per condurre il suo viaggio.
    Interessante no ?

  10. Ciao!
    ho lavorato 11 anni in un call-center, all’inizio facevamo contratti, mi sentivo utile, poi le prime connessioni internet: aiutare a configurare modem, brawser, client di posta…ok, ancora utile, inoltre avevo la possibilità di decidere tutti i tempi necessari alla risoluzione e potevo navigare liberamente in rete. Negli ultimi anni l’azienda vendeva servizi che sapeva di non poter vendere, il servizio era scadente, le centrali scoppiavano e nessuno ci investiva, i tecnici esauriti…era tutta una farsa ed io dovevo essere il cuscinetto umano tra i clienti incavolati e l’azienda. Ero sincera e assorbivo la rabbia dei clienti, era un incubo. Sostenuta dalla mia passione e dalla mia famiglia ho colto al volo l’incentivo al licenziamento che offriva l’azienda. E’ stata una liberazione, come uscire di prigione, non lo dimenticherò mai!

  11. #Francesco: allora perchè perdi tempo con un blog e “svariati” profili,non puoi fare qualcosa di più gratificante per te stesso? Mera curiosità per le contraddizioni umane…

  12. Grande Simone!!
    Più riguardo il video più mi diverte, più condivido, più mi rivedo in tutto quello che dici……si è meglio riderci su e farci della satira…di fronte a tanta miseria!!
    Le contestazioni??? Persone che non si guardano dentro e fanno finta di viivere!

    La Verità è Bellezza – La Bellezza è Verità!
    Sandra

  13. Granlasco , son d’accordo con te e mi piace molto il tuo programma.
    Sono assolutamente in linea con la tua filosofia.
    Io nei mesi scorsi mi son dato da fare per cambiare casa.
    Ne ho scelto una vicina alla metropolitana perche’ il mio ufficio e’ proprio davanti alla stazione.
    Spendo 40 euro in meno al mese rispetto a prima e non uso piu’ la macchina da una vita, e’ diventata quasi superflua. Il traffico e le code in strada sono un lontano ricordo.
    Qua non si tratta di tirare la cinghia o di risparmiare e basta.
    Si tratta di usare in modo piu’ proficuo le risorse a disposizione.
    Per fare casa-lavoro posso spendere meno soldi.
    Per fare casa-lavoro impiego gli stessi minuti, ma la qualita’ e’ nettamente superiore: in metro’ posso leggere, dormire, riflettere. Cose che non posso fare guidando l’auto.
    Inoltre nei mesi scorsi ho affittato casa mia.
    Anziche’ spendere questa entrata aggiuntiva (che avrebbe sicuramente innalzato il mio tenore di vita) o metterla in banca per aumentare i miei risparmi, l’ho usata per sostituire una parte del mio stipendio : mi sono preso il part time.
    Ogni venerdi me ne staro’ a casa per portare avanti i miei progetti e liberarmi di un lavoro che non mi da piu’ niente di niente.
    Quindi a parita’ di entrate mensili, il mio tempo inizia ad avere una qualita’ superiore.

    Ho notato una cosa:
    Simone ha scelto di lavorare per anni al suo progetto di vita e poi e’ partito.
    Come uno che lavora in gran segreto e poi tira via il telone e svela la sua opera.
    Simone, correggimi se sbaglio.
    Io invece ogni giorno faccio piccole modifiche alla mia vita. Mi motiva molto di piu’. Per come sono fatto non potrei stare anni e anni senza vedere qualche risultato sulla mia pelle e mi sembra che anche tu stia facendo altrettanto.
    Dunque strategie diverse, ma stesso obbiettivo: costruirsi una vita piu’ autentica, aderente al vero ‘io’ che e’ dentro di noi.

    • Luca, l’ho dichiarato e scritto sempre e dovunque. Il mio metodo era il mio, appunto. ognuno ha il suo. quello che conta è la rotta. Poi ognuno la naviga a suo modo.

  14. @Simone @Claudia

    Assistiamo ogni giorno ad interminabili discussioni su forum, facebook e anche blog… persone che si aggrediscono a vicenda, che se la prendono, controbattono. Bazzico sul web da una ventina d’anni, sono stato moderatore di molti forum, avevo uan rivista online, ho un blog e svariati profili facebook e la storia è sempre la stessa, da sempre.

    A me tutto questo sembra solo un gran spreco di tempo, quel tempo sottratto alla vita vera, quella fatta di azioni per essere felici. Cosa può fregarmene di quello che pensa uno che non conosco e che sta a mille chilometri da me, non mi farò mai coinvolgere emotivamente da una cosa del genere perchè non ha alcun senso.

    Quale sarebbe lo scopo, discutere, arricchirsi a vicenda, convincere qualcuno, cambiare le cose? Non è con chiacchiere da forum o brevi commenti su facebook che si fa tutto questo.

  15. A me questa cosa del rimanerci male per le cancellazioni da Facebook fa ridere. Sono una persona che “cancella” le conoscenze da facebook e senza spiegare il perché. Semplicemente penso di avere già troppi contatti (poco più di 100) e, forse, ho uno scambio di battute con una ventina di queste persone.
    Di tanto in tanto mi arriva qualche nuova richiesta di “amicizia” da qualcuno che conosco, ex compagni di scuola, amici di amici. Raramente accetto. Devo proprio aver qualcosa da condividere con queste persone, altrimenti lascio stare.
    Alcuni dei miei contatti non so neanche che fine abbiano fatto: non ne visito le pagine, non ne ricevo aggiornamenti e neanche ricevo segni di vita. Sono quelli che prima o poi saranno cancellati. Non vedo perché dovrebbero restarci male od offendersi visto che non ci si “parla” mai.
    I miei colleghi in ufficio sanno che non accetterò mai una richiesta di amicizia da parte loro su Facebook per il loro brutto vizio di spettegolare sulle cose che leggono sui profili delle persone. Molti di loro sono addirittura stati preventivamente bloccati.
    E non è detto che un giorno non mi decida davvero a portare il numero max di miei contatti a circa 30 (che sono quelli che ho voglia di seguire, che reputo interessanti) 🙂
    C’è chi mi definisce snob per questo. Forse. Boh? Io la chiamo legittima difesa 😉
    Buona giornata

  16. Ora più che mai il portone della prigione in cui siamo è aperto, solo che abbiamo messo i fiori sul davanzale della nostra cella, alibi che ormai non regge più

  17. Mi provo a dire del mio, cosa ho fatto per un inizio di possibile ricerca del miglior compromesso tra passione ed equilibrio.
    1) chiuso ufficio, lavoro da casa;
    2) conseguentemente abbattuto di oltre il 50% i costi fissi;
    3) clienti (tocchiamo ferro) persi dopo quasi un anno = 0, li vado a visitare io, tanto gli interessa il servizio, non l’arredamento del mio (precedente) ufficio;
    4) ho potuto decelerare e rilassarmi molto di più, avendo costi fissi mensili molto più bassi da coprire e non dovendo più arrabbiarmi tutti i giorni per portare a casa i soldi;
    5) mi scelgo i lavori che mi interessano e semmai ho potuto dire addio ai clienti che mi hanno sempre fatto vorticare gli zebedei;
    5) lavorando da casa zero stress per traffico e parcheggi, molto tempo in più per le mie passioni che a volte coltivo pure nel pieno del “canonico” orario di lavoro;
    6) contemporanea analisi di ciò che è superfluo: ad es. venduta una macchina su due in famiglia, l’altra usata lo stretto indispensabile, ecc.;
    7) budget incrementato per le passioni (viaggi, libri a tonnellate);
    8) prossime tappe:
    a) ulteriori e sistematici tagli al superfluo;
    b) verificare se le mie passioni possono avere un sbocco concreto, in modo da poterne fare un secondo lavoro da affiancare sempre più a quello mio attuale.
    Scusate la banalità, però, come detto, mi pare che tutti stiamo qui a parlare dei massimi sistemi (mi era venuta in mente una espressione alquanto triviale), pur di non parlare delle nostre vite, monotone nella migliore delle ipotesi, con pochi diversivi tra cui un blog in cui trastullarci con i se e con i ma e dire ma che bravo a chi lo ha fatto veramente.

  18. comunque gira e rigira Simone ha ragione, finché si tratta di parlare del prossimo e della nostra società tutti giù a scrivere, me compreso, e gira e rigira è una forma più aggiornata delle chiacchere e delle lamentele da bar, ma in fondo in fondo ci va bene così, meglio una prigione claustrofobica dalle mure ben conosciute che un orizzonte sterminato senza punti di riferimento.

  19. Claudia, certo volentieri, appena mi restituiscono il computer ti mando una mail…ora ti sto rispondendo da cellulare…

  20. @Claudia. E’ interessante il tema delle “amicizie” su FB. “graziosamente” concesse e “brutalmente” levate, senza una parola nè prima nè dopo…Che senso ha tutto ciò? Cioè uno toglie l’amicizia per fare spazio. Certo. Giusto. Ma se NON hai avuto da dire con questa persona, questa persona come cavolo di rimarrà? Di merda, mi permetterei di osare di dire…Mi immagino la faccia…E’ come quando, tanto tanto tempo fa e per poco tempo, mi ero iscritta a un sito di incontri…A dir poco “ridicolo”. C’era questa “strategia” della “lista nera” che io ostinatamente chiamavo “la luna nera” e ridevo come una matta! Sì, perchè qualcuno si alzava la mattina e senza se e senza ma, ti pigliava e ti gettava nella “lista nera”: al rogo, strega! Che roba terrificante. Ma anche qui è la stessa cosa. Un bel giorno qualcuno si scoccia e ti toglie l’ “amicizia”. Arrivederci e grazie! Questo, a mio modestissimo parere, crea un disagio psichico perché sembra tutto molto aleatorio, tutto molto già “finito”, tutto rarefatto, tutto “vuoto a perdere”……..

  21. Posto questo brano preso sul web

    Cos’è che ci fa svegliare incazzati e indolenti? Perchè usciamo di casa con tutta questa rabbia in corpo?
    Cinici e disillusi ci guardiamo in cagnesco poi ricominciamo a girare frenetici su una ruota come criceti in gabbia.
    Ma non ce l’ha ordinato il dottore, allora perchè lo facciamo?! Avete mai pensato di essere gli autori della vostra infelicità?
    Immagino di sì! Allora facciamo un passo avanti: non potrebbe essere che l’infelicità è un vizio, un quasi piacevole rassicurante vizio?
    Ciascuno di noi almeno 5 minuti nella vita ha provato l’ebbrezza selvaggia della felicità. Siete davvero sicuri che vorreste riprovarla ancora?
    La verità è che la felicità ci spaventa, è un film horror! Perchè quando ti accorgi che è passata precipiti nell’angoscia come un ascensore dalle corde spezzate.
    Fa male cadere rovinosamente dalle vette della felicità, così ti sei assoggettato a una vita mediocre.
    Senza troppi sbalzi, senza troppi imprevisti, armato fino ai denti contro l’imprevedibilità della vita.
    Infatti la vita non bussa più alla tua porta, i giorni si somigliano tutti e da nessuna persona straordinaria accetteresti un appuntamento.
    Eppure sai bene che è solo dall’imprevedibilità di certi incontri che potresti arricchirti, rivoluzionarti e tornare finalmente a vivere.
    Ma tu non lo fai, hai paura, una maledetta paura di soffrire. E’ la sindrome degli angeli caduti fratello.
    Ti sei costruito una gabbia con le tue mani e in fondo ti piace, non negarlo, altrimenti non riuscirai mai a spezzare le tue catene. Allora cosa fare?
    Rischiare tutta la vita per un giorno di gloria?
    Bè forse si, puo’ essere solo un giorno, un mese, un anno ma devi tenere la valigia pronta, le ferite aperte, le orecchie tese!
    Perchè è questo quello che vuoi, me lo dicono i tuoi mugugni quando ti alzi al mattino, la tua confusa incazzatura permanente,
    le presunte cause della tua infelicità che attribuisci a casaccio. La mediocrità è un tuo diritto, sia chiaro; ma la ricerca della felicità, un tuo dovere.
    Se vuoi vivere davvero. Se vuoi essere uomo!

  22. #Francesco: non sottovalutare l’impatto emotivo del web. Dietro ogni singola lettera digitata c’è una persona, non un alias, che in quel momento si sente coinvolta dal tema e cui importa esprimersi, come hai fatto tu. Gli “sconosciuti”…già, ma allora usiamo le parole come vanno usate, e piantiamola di definire “amicizia” qualcosa che chiediamo con un click e ci viene graziosamente concesso o tolto con lo stesso sistema…da sconosciuti, spesso. A me pare proprio una stronzata questa storia dell’amicizia su fb.

  23. il cambiamento inizia proprio col esser sinceri con se stessi e con gli altri..dire quello che si pensa è scomodo e poco diplomatico, ma se si iniziasse a farlo forse piano piano ……si vedrebbe un pò di luce

  24. Rientro in Italia a fine maggio, ma probabilmente in inverno sarò ancora qui. Certo che mi piacerebbe darvi una mano, dimmi come.

  25. Non ho mai capito perchè le persone se la prendano tanto per le opinioni degli altri, sopratutto se questi altri sono degli “sconosciuti” di cui sappiamo poco niente e che abbiamo visto/sentito solo tramite la rete…

    • Beh, Francesco, le opinioni siamo noi, ci rappresentano. Difficile restare freddi come degli automi. In alcuni temi c’è grande coinvolgimento. Cosa diversa è, su questo concordo, accalorarsi in modo smodato. La gente, in generale, fraintende la passione con il sequestro emotivo.

  26. Io avevo apprezzato il post prima e apprezzo anche questo. Basta buonismo. Diciamo le cose come stanno. Anche perché alla fine, col fatto che dobbiamo essere buoni e buonisti, politicamente corretti, in fila ordinati pettinati e mai sopra le righe, lasciamo che gli altri possano fare di noi ciò che vogliono. Sapendo che, al massimo, arriverà un “ehm”, una garbata osservazione, sempre con toni moderati, senza correre il rischio di fare la figura di quello che critica e non propone. Gettiamo la maschera e buttiamo fuori tutto.

  27. Mah…mica cosí nuovo, dai…qualcosa mi ricorda gli scritti corsari di Pasolini (anni settanta del secolo scorso…) Un po’ pasoliniano anche il b/n della foto in camicia…;-)

    P.s. per Antonella: sono tornata qui solo ora, a me interessava quello che avevi ancora da dire, autorizzo Simone a darti la mia mail se ti interessa continuare il confronto. Ciao

  28. “la verità ti fa male, lo so….”mi sembra dicesse cosi una vecchia canzone.
    bravissimo come sempre il “mio”simone!
    se ci fossero più persone a parlare con schiettezza questo mondo sarebbe migliore di quel che è, anzi è in buona parte così mal ridotto proprio perchè nessuno è più disposto a dire il vero!tutti approssimativi in quel che diciamo e in quel che facciamo,nessuno può scagliare la prima pietra, ci fossero più persone nude e crude forse potremmo, ascoltandole o leggendole,riuscire ad aprire gli occhi. io ho iniziato così e ovviamente, come stai facendo tu, ci sto lavorando ogni giorno.BRAVO!

  29. Spero Simone, che la tua sferzata abbia provocato quel “dolore” che, come dice Gramellini, è necessario per smuovere e spingere le persone a scoprire il proprio talento, solo il dolore ti permette di scoprire veramente chi sei, l’essere umano è per natura conservatore, si adagia, il “dolore” della tua frustata aiuta a riscoprire chi veramente siamo.
    E’ ora di smetterla di piangersi addosso, nessuno verrà ad asciugarci le lacrime, è ora di smetterla di dire “si stava meglio prima”, un par de balle! Si sta meglio adesso, e si può ancora migliorare questo mondo, ma a muovere il primo passo nella direzione giusta dobbiamo essere noi stessi. Oggi su un quotidiano c’era ancora qualcuno che giustificava il fatto che acquistasse l’insalata in busta perchè “non ha tempo, col lavoro…” e poi fatica ad arrivare a fine mese, ma Cristo! Quell’insalata costa il triplo, comprati quella sfusa no? Ops, dimenticavo quella sfusa bisogna pesarla, poi a casa lavarla, ‘na fatica…

  30. forse non spetta a te farlo, simone, pero’ pur apprezzando cio’ che fai (ti leggo dal 2009 quando trovai una recensione di adesso basta ed ho spesso apprezzato quel tuo modo di squotere gli animi che di tanto in tanto tendono a scivolare nell’oblio) trovo manchi qualcosa. Lo ripeto, forse non spetta a te, eppure ogni tanto bisognerebbe anche ricordare tutti quegli uomini e donne che ogni giorno, con coraggio, quasi eroicamente, incatenati al remo, si mettono a fare il loro lavoro consapevoli di quale sia la realta’ delle cose. Lo fanno semplicemente per un motivo: perche’ NON possono scegliere. hanno capito, hanno vsto dove sono le telecamere, il palco le luci di quella atroce rappresentazione da truman show eppure continuano a fare quegli stupidi lavori inutili. perche’ devono farlo.

    Non fuggono dalla realta’, non si illudono, non fanno usano degli allucinogeni che il sistema eroga in abbondanza nelle sue vaqrie forme che vanno dal carrierismo rampante al senso del dovere, e quindi alla fatica si aggiunge il dolore salvifico, quindi necessario, della disillusione. non inseguono chimere, non ambiscono a scalare di posto perche’ tanto sanno che la nave sulla quale si trovano a remare non andra’ da nessuna parte perche’ sta solo girando su se stessa. sono anni che ormai ci viene ripetuto che la nave sulla quale tutti noi ci troviamo e’ da tempo senza un pilota (in realta’ susan george e poi latouche usavano l’aereo come metafora) e stiamo aumenntando sempre piu’ la velocita’ solo perche’ non c’e’ nessuna rotta, nessuno sa piu’ dove andare. tutto ormai e’ cosi’ chiaro, difficile non comprendere.

    Tanti uomini e donne fanno lavori talvolta inutili, solo per portare a casa quei 1000 euro al mese che ti servono per vivere. per fare la spesa, pagare le bollette, l’affitto o la rata del mutuo di 40 anni che ti sei accollato per uscire dalla casa dei genitori. Lavorano tanto, sono mal pagati, vessati eppure fanno di tutto per rimanere aggrappati a quel lavoro, perche’ comunque sia quei 1000 euro ti servono.

    puoi essere bravo e spolpando all’osso arrivi magari a farcela anche con meno ma se non hai uno straccio di entrata cosa fai? nessuno, certo, ti ha ordinato di indebitarti per 40 anni con comode rate mensili per pagare il mutuo di una casa che forse non sara’ mai tua in questa vita, e nemmeno mettere al mondo dei figli e’ stato un obbligo. ma pacta sunt servanda ed allora eccoci qua a pedalare nella ruota del criceto senza nemmeno poter udire il carillon che almeno gli altri sentono e sembrano divertirsi con quel sorriso ebete di chi ascolta senza nemmeno capire di cosa stai parlando.

    ci vuole coraggio per guardare la realta’ delle cowse, ci vuole coraggio per fare delle scelte, ma ci vuole molto coraggio, credo, per continuare a spendere il tempo prezioso per restare al tuo. consapevolmente.

    cmq mi piaci simone, a leggerti in certi lunedi mattina sei un toccasana. continua a tenerci svegli perche’ a volte la fatica e tutto il resto fanno cadere nell’oblio…io pero’ faccio il tifo per tutti gli addetti e le addette dei call center che coraggiosamente vanno avnti ed auguro a tutti gli altri di avere la grazia, almeno una volta nella vita, di vedere.

    roberto

  31. quando diventi sensatamente critico o criticamente sensato diventi per la maggior parte delle persone arrogante e stro…. però io ci sto bene e mi sembra anche tu! buena onda

  32. Qui in Turchia youtube è bloccato e non ho tempo di stare a smanettare per vederlo, ma mi sono divertito comunque a leggere alcuni commenti così scandalizzati. Non mi aspetto comunque che Simone abbia detto cose più sconvolgenti di quanto non sia la realtà stessa che si vive in certi ambienti. La realtà e le sue storture esistono anche senza che qualcuno più smaliziato degli altri lo faccia notare…

    • emidio sei in turchia? vivi lì? fino a quando? sei a istanbul? sai che vengo con Mediterranea a dicembre? se sei a istanbul e puoi potenzialmente darci info o una mano fatti vivo. ciao! (ancora bloccato youtube?????)

  33. • Ho letto proprio ieri un articolo
    • sull’usabilità di internet
    • e mi è venuta na depressione esagerata!
    • Alla gente devi dare i pallini
    • se vuoi che leggano quel che scrivi.
    • I pallini delle liste.
    • Per ogni pallina
    • ci metti una bella frase ad effetto.

    Mi avete letto tutti? Devo aver raggiunto il 200%! Tiè Simone! Ti ho superato!

    P.S. Anch’io non posso chiederti l’amicizia su facebook perché ho passato mesi e mesi senza e adesso che son tornato non posso più!

  34. ahahahahahahahah 🙂 visto che 8 ti hanno tolto l’amicizia potrei averla io ? quando ci provo facebook mi dice che sei saturo 😉

  35. Grazie Simone per le frasi urticanti, per la non-ipocrisia (ormai così rara) per la profondità che raggiungono, spesso i tuoi pensieri, ma d’altronde da un uomo di mare cosa di meno ci si poteva aspettare ? Un giorno mi dirò anch’io le cose vere e, forse, mollerò gli ormeggi e salperò.
    nel frattempo, continuo a leggere e a farmi domande.

  36. Un’altra anima. Masaniello, polemista, provocatore. Questa foto dice moltissimo di te. Qualcosa che ancora non era emerso. Dal video a questa foto c’è un tuo lato nuovo. Molto forte. Grazie di avercelo rivelato.

  37. Nella vita i m omenti di mia crescita li hol avuto sempre da chi ha avuto il coraggio di dirmi in faccia la verità e mai da chi con ipocrita compassione mi ha sempre detto ” prima o poi”…
    Chi si scandalizza per questa verità che sta davanti a tutti è complice…non è che bisogna starne per forza fuori, ma almeno, esser consapevoli… non dire le cose, tacerle, far finta è COMPLICE!

    Bene facesti 🙂

  38. Sì sì è proprio così!!! “Bianchi di pelle e di sensibilità”, la penso uguale ormai da diverso tempo. Grazie Simone.

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