Il masso rotola, l’idea è il masso, è sul bordo di qualunque burrone, la nostra vita è il burrone, vuoto tutto intorno, la morte è il vuoto, dunque si può precipitare, col masso che è restato su, la consapevolezza è questa possibilità, o starsene sul ciglio a guardare se precipitassimo, la paura è quello sguardo, oppure si può spingere il masso, tu sopra, lui che va, la vita è questa spinta, il suo senso è quel rotolamento, tu sul precipizio che non cadi, l’idea che rotola, le tue mani alzate verso il cielo che ride, ride del masso, il destino è quella risata, la sua media schiacciante di moli rimaste dov’erano, di uomini sul ciglio, di uomini che precipitano, e per la prima volta l’uomo non guarda più né in cielo, inane, né nel precipizio, terrore, né inutilmente il masso, che non va capito, non va capito, solo spinto, e scorge sul picco accanto, un altro uomo, così simile a lui, che ha visto tutto, lo osserva immobile, poi le sue mani, per la prima volta, che si appoggiano alla grande pietra idea, da sempre invincibile, la salvezza è quell’idea, e iniziano a spingere, e quel gesto si chiama aver assistito, testimonianza cioè.
Forse è un po’ come dire che… la vita è semplice, solo che sempre più abituati a “pensare complicato”, non siamo capaci nè di accorgercene, nè siamo disposti ad accogliere e beneficiare di questa sua meravigliosa semplicità. “Ma come, tutto qui?” con espressione stupefatta e anche un po’ delusa si chiede l’uomo, dopo aver sudato 1000 camicie e aver scoperto la verità sotto gli occhi… ma perchè ti eri creato tante aspettive? Quali baratri virtualmente colmavano?
Bella metafora quella del sasso, azzeccata anche nelle dimensioni e nel peso 🙂
Punto 3 programma elettorale M5S: Alleanza fra i Paesi mediterranei per una politica comune!
Bello il commento delle “persone normali” Federico, questa constatazione non lascia alibi.
Buon vento a Mediterranea,
Mauro
Ps: quanto vorrei potere essere li con voi !
Ciao Simone,
ho avuto il piacere di conoscerti a San Benedetto del Tronto, la mattina della partenza (e qualche giorno prima in quella trattoria al porto).
Vederti e vedervi all’opera mentre allestivate Mediterranea, intenti nelle operazioni manuali del caso, nella concretezza del lavoro e non sul web, in tv o sulla carta stampata, mi ha portato a dire: “Ma allora sono persone normali!”
Grande banalità la mia, se non fosse che spesso si pensa che per concretizzare un sogno occorra essere dei supereroi.
Troppo spesso rinunciamo ai nostri progetti, piccoli o grandi che siano, rinunciamo a salpare per la paura di non farcela o di essere inadeguati. E così facendo lasciamo svanire le nostre aspirazioni. Voi invece ci state dando la testimonianza che il sogno può diventare realtà. Certo, nulla nasce dall’improvvisazione, tra voi c’è tanta esperienza, competenza, conoscenza del mare.
Tuttavia … siete “persone normali”. E questo per me è stato il primo “segnale-radio” lanciato da Mediterranea.
Grazie per il messaggio che ci state trasmettendo. Buon vento!
Scusa gli errori di ortografia ma ho scritto di getto appena letto il pezzo dal mio i phone… E questo e’ il risultato 🙂
Simone… Quanto aspettavo questo tuo primo pezzo sul asso che rotola !! Che ebrezza si sente del rotolamento a mani alzate che stai vivendo e come si sentea vicinanza nello spingere noi il nostro masso a rotolare.. Questa e’ forza pura energia vitale che viaggia attraverso la risata partecipativa del destino … Mi ha fatto tanto soffermare olfatto che NON VA CAPITO. Solo fatto rotolare. Forse e’ proprio questa la chiave di volta. Che bello viaggiare con te.. Ancora grazie.
Aspettavo con curiosità il primo articolo post-partenza, mi chiedevo come avresti fatto a condensare la concretizzazione di un sogno come Mediterranea.
Va decifrato, decodificato, riletto 10 volte almeno. Oppure basta immaginare come lo leggeresti tu e diventa molto più fluido; purtroppo, solo se si è avuta l’opportunità di ascoltarti.
Meraviglioso.
PS: Tu sei la testimonianza che i sogni non finiscono mai.