Tutto lo spazio che vuoi

 

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18° giorno di navigazione, di 1825. Paxos, isola del Mediterraneo.

Into the route. Ormai siamo nel viaggio. Sensazioni che si stracciano le vesti tra loro. Emozioni che prendono il largo. Cosa può desiderare un uomo se non emozionarsi? Il problema è frenare il cuore. Ma lo vogliamo davvero rallentare? La fatica emotiva dice di sì; sua sorella gemella, quella che fa il mestiere di vivere, dice di no. Ecco una bella domanda: quale sorella prevale, sempre, nella nostra vita?

Lasciata l’Italia, il silenzio. Non scendo a terra da sabato. Qui in Grecia nessuno ci conosce, dunque nessuno ci festeggia, ci accoglie. Solo una barca di italiani, ieri, arrivando a Othoni, tutti si sbracciavano, grandi saluti e sorrisi. Siamo tornati navigatori, uomini e donne che vanno. Tu, che ti lamentavi, hai visto?! Quello che ti dicevo… Visione larga, sempre, mi raccomando. Tempo per ogni vita. Guardare lungo, collocare tutto. La potenza è niente senza controllo. Ricordi?

Dopodomani occupy su un’isola splendida, minacciata. La gente mi scrive: “ma come farete? Cosa farete? Ma se arriva la capitaneria?” Non rispondo. Ho troppa poca connessione. E poi non voglio. Gli ultimi due romanzi che ho scritto non parlavano forse di questo? Non erano romanzi, erano programmi. Non ho mai capito se faccio ciò che scrivo o scrivo ciò che farò. Certo, non possiamo scorrere sempre via. Certe cose impongono atti, memoria che resta. Nessun compromesso, come avevo detto. Tu che non ci credevi, vedi? Se io fossi il Presidente amerei chi occupa un’isola temporaneamente, pacificamente, e appende uno striscione di 12 metri che inneggia alla cittadinanza mediterranea, alla proprietà morale e alla tutela dei beni del pianeta. Se fossi in Lui farei il tifo per me. Io ragiono sempre così.

Il cuore, comunque, va. E va dove vuole. Non lo puoi fermare. Il mare sembra fatto apposta. Ecco perché la gente abita sulla terraferma: per non far andare il cuore. Ma è un errore. Sembra che sia meglio, ma è solo calcolo, sicurezza, paura. Oggi guardavo la distesa azzurra. Mi si confà, pensavo. Non ci sono strade segnate, nessun cartello. Già avvicinarmi alla costa mi limita, mi trattiene. Per il mio sogno grande serve un mare gigante. Ecco perché il Mediterraneo. Nessun mare è più grande di questo, perché si sviluppa tutto dentro. E lì c’è tutto lo spazio che vuoi. Ti ci puoi perdere…

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12 pensieri su “Tutto lo spazio che vuoi

  1. Caro com,
    buona navigazione con tutto il cuore!
    Chiedevi che sapore ha la terra…
    La terra, quella di montagna, allo sguardo pare caffè, al tocco sembra bambagia, emana profumo di sesso ed ha il sapore dei mille frutti che ti può donare.
    Forse non te lo ricorderai, ma un paio d’anni fa, appena lasciata la mia impresa piuttosto remunerativa per poter cambiare vita, ti dissi: “massì… mi metto a coltivare quello che la montagna accetta e poi prendo il raccolto e me ne vado a Jesolo, d’estate, a vendere”. Beh ora ci sono, in una piazza di Jesolo Lido, io con le mie erbe ed i miei frutti di bosco. Una gran fatica, come la tua, la schiena spesso bloccata, come la tua. Ma il cuore… il cuore pompa che è una meraviglia!
    Hai sentito che hanno preso Galan? Cavolo, era ora! Sapevo da anni che la sua “segretaria” aveva messo su un’impresa di costruzioni per tangentare a destra e a manca. Quello sguardo da suino affamato non era così difficile da interpretare, secondo me.

  2. Aspettavo il nuovo post come innamorata aspetto le lettere del mio amore. Raffreddata per un po’ dal duro attacco a Tiziana la ragazza del call center, mi sono ritrovata a pensare che nessuno è perfetto, che sono preoccupata per la tua schiena e ansiosa di avere tue notizie! Io continuo i miei sogni, mi piace seguire il tuo. Ho letto della storia di Roberto Soldatini e mi sa che siamo in tanti a vivere lanciando il cuore sempre avanti! Scrivi(mi) ancora, non dimenticarti di me.

  3. Che ebbrezza viaggiare col cuore a 30 nodi…. Siamo anche noi li a bocca aperta occhi felici a guardare il mare correre via lanciato dal vento..

  4. “Per la mia rabbia enorme … mi servono giganti”…dice il buon vecchio Guccini cantando Cyrano… Ogni sentimento, leggendoti, appare dilatato, espanso. Un “io” che non conosciamo, noi terrestri… Il cordone ombelicale” finalmente reciso. La “costa”, la terra madre trattiene ma il figlio vuole partire….E leggerti è come riempire i polmoni d’aria prima di immergerci….
    “La freccia è l’intenzione che si proietta nello spazio. Una volta che è stata scoccata, non c’è più nulla che l’arciere possa fare, tranne osservarne la traiettoria in direzione del bersaglio.”
    Paulo Coelho

  5. Che dopo l’emozione venga l’esplosione dell’azione. Che possa anche non essere esplosiva, ma che sia inesorabile. Inesorabile come una spada che taglia nodi e inesorabile come un lungo cammino.

    Questi giorni ho riletto un paio di volte “L’uomo che piantava gli alberi” ( https://www.youtube.com/watch?v=YIFDlYqtXDA ). Inesorabile quell’uomo piantò gli alberi per anni e anni… e quelli che vennero dopo si domandarono come mai fosse sorto un bosco così bello nel deserto.

    La Domanda che mi gira in questi giorni nella testa è: cosa di quel che faccio oggi resterà tra dieci, venti, cinquanta anni? Chi ne beneficerà? Come cambierà il mondo? Non sono domande retoriche, sono piene di senso. Non senso per il futuro, ma senso dell’Oggi, dell’Adesso.

    Continuate a navigare, continuate a tracciare i vostri punti interrogativi nell’acqua: le onde li porteranno a riva e certamente qualcuno li raccoglierà.

    Saluti da questa riva.

  6. Simone, la prova di quello che sostieni nelle tue righe si trova proprio nl modo in cui lo esprimi.
    Le tue parole sembrano e sono tremendamente ispirate, meravigliose e oltre ogni possibile critica. Io oggi ho la certezza che nel mondo almeno una persona veramente felice, in ogni suo atomo, c’è; e sei tu.

    • Grazie Gigi. Grazie a tutti. Oggi giornata che porta via l’anima e la sparpaglia nell’universo… 30 nodi, barca che andava via col passo del fuggitivo, mare duro ma. Amico. Uno splendiddo test per Mediterranea. Una cura da cavallo per gli affanni di chiunque…

  7. …anch’io, se fossi il Presidente, ma anche non essendolo!!! Spero sarà un gesto dedicato a tutte le isole minacciate.

    le strade segnate, i confini, i limiti non sono fuori, ma dentro di noi
    …in mezzo al mediterraneo o in alta valsesia o in un letto d’ospedale…si sviluppa tutto e sempre e solo dentro, se hai il coraggio di perdertici. Un caro saluto a tutti voi.

  8. Simone!! Parole che arrivano dritte al cuore…anch’io voglio lanciare il cuore e non fermarlo più. Me lo auguro. Vorrei darmelo come imperativo.
    A te che ci sei riuscito, ti auguro di perderlo nel tuo sogno Mediterraneo…

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