Posso sbagliare

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Mediterranea. Il punto blu

 

E’ importante. Posso sbagliare tante cose, ma sto provando a fare quello che sono, quello che sento, autenticamente, pronto a ogni variazione di rotta segnata, a ogni scarto della sorte, aderendo alle pieghe del mio destino con la stabilità e il coraggio che ho, in cui posso riconoscermi.
Questa spedizione non c’era, l’ho pensata per me, gesto originale, partorito da me, utile nel lavoro quotidiano di essere quello che devo se ho a cuore la mia umanità. Non posso essere accusato di quello che non so fare. Io valgo solo quello che mi appartiene e che sto o non sto tentando.

Il viaggio è ancora lungo. Il Piano è ambizioso. Ma fin qui ci sono arrivato. Rotta, quella immaginata; tempi, quelli previsti; obiettivi lungo la via, quelli prefissati. Dialogo, a bordo e nei luoghi; miglia, tante, quelle che dovevano essere. Ho preso vento, sole, acqua, sale, perduto sonno, riposato, ho visto decine e decine di albe e tramonti, sempre all’aria di mare, il salmastro è stato il mio abbraccio quotidiano. Da maggio a dicembre mille pianti, mille dolori, mille risate, mille gioie, mille morti, mille rinascite. E oggi ero lì, nel mare che ho sempre guardato da terra, al centro del Bosforo, di fronte alla mia cara Istanbul. A casa.

Il mondo che vorrei, sto cercando di costruirlo. A modo mio, scrivendo e navigando; ascoltando intellettuali, cercando idee e risonanze; cucendo un filo rosso di rispetto per il mare, umiltà verso il vento, vivendo nel Mediterraneo che amo così tanto. Seminando i germi di un possibile discorso di pace, coesione, comprensione, cooperazione tra città e culture sorelle. Usando energia generata dal sole, dal vento, consumando poca acqua, nessuna energia prodotta da una centrale elettrica. Pescando, mangiando cose buone fatte a bordo, senza ansie, senza stress, senza pesi sul cuore a parte quelli che non so evitarmi comunque. Ascoltando, guardando con attenzione, pensandoci su con cura. La vita che sono, quella che vorrei. Quella che posso tentare con i miei mezzi. Tutti.

(La notizia Ansa su Mediterranea: clicca qui)

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8 pensieri su “Posso sbagliare

  1. Pensandoci … ho scoperto che non è vero che quando hai guardato il tuo Sogno e l’hai fatto diventare fatto, materia, sudore, gioia, conquista e fatica sei su una torre e diventi impermeabile a tutto ciò che ti passa accanto e che non ha a che vedere direttamente con la tua vita. Al contrario, anche una debole brezza si può fare spazio tra le maglie del magnifico caos con cui ti stai (per fortuna con scarsi risultati) misurando per portarti qualcosa che ti serve, anche se non lo vorresti ammettere.
    Quindi grazie.

  2. Ciao Simone

    tu scrivi:
    … Posso sbagliare tante cose, ma sto provando a fare quello che sono, quello che sento, autenticamente, pronto a ogni variazione di rotta segnata, a ogni scarto della sorte, aderendo alle pieghe del mio destino con la stabilità e il coraggio che ho, in cui posso riconoscermi.

    … utile nel lavoro quotidiano di essere quello che devo se ho a cuore la mia umanità. …

    Mi sento nella stessa situazione, ed e’ per questo che non provo rimorsi per niente della mia vita fino ad ora. Non dico di non aver fatto “errori”. Ma c’era una certa situazione in cui io in quel momento ho reagito come mi sembrava giusto per seguire l’idea che ho di me, il mio “sogno” e “progetto”.

    era questo che intendevo rispondendo a claudio (ciao claudio) nei commenti all’ultimo post.

    Ciao
    Marco

    p.s.
    non e’ che magari prossimamente esce un tuo nuovo libro? sarebbe una notizia piacevole per me.

  3. E noi? Noi possiamo sbagliare? Ma qui non c’è un “noi”. Io domani potrei essere te e tu potresti diventare me…
    Quando sentiamo il nostro cuore arrochirsi, dobbiamo preoccuparci?
    Quando pensiamo di aver gettato il tempo non costruendo nulla, nulla di tangibile, nulla di cui andare fieri, che facciamo?
    Ci mettiamo a braccia conserte davanti a una finestra e proviamo invidia.
    Pensiamo che tanto non ne saremmo stati capaci. Che tanto avremmo sempre e solo potuto essere delle comparse ma non i veri protagonisti.
    Non gli attori principali. Surrogati di idee altrui.
    Ma tant’è si può essere orgogliosi anche per interposta persona. Non è la stessa cosa. Ma io ricordo quando quel pomeriggio del 17 maggio mi sono piazzata davanti alla TV dicendo a tutti di non disturbare: Mediterranea prendeva il largo. Mi ricordo l’emozione negli occhi di chi c’era perché lo aveva deciso progettato pensato per tanto tempo. Se esiste un anima anche prima del segnato trapasso, la mia è volata là…
    E piangevo ma non ero triste. La mia era gioia pura. Quella in cui constati che qualcuno ce l’ha fatta oltre al qualunquismo, oltre alle alzate di spalle, oltre alle piccinerie. E non servono parole dettagli. Non serve parlare a chi non ha cuore per intendere. Il mio è, o vuole avere la presunzione di essere, un sogno vissuto “indoor” che naturalmente crede fermamente nella possibilità di attuarlo. Questo o un altro. Non importa. Io viaggio in metro, nelle strade caotiche di Milano, alzo la testa e vedo un enorme immagine, quella della pubblicità dell’I-phone6. E sorrido. Perché io là immagino altro. Immagino una delle tante cartoline di Mediterranea. Immagino il colore variegato e sempre diverso del mare. Immagino il sole ma anche il freddo, il vento, la pioggia…E non mi importa chi pensa che siano “banalità”. Non mi importa se sostengo ancora e ancora che forse il freddo non lo sentirei perché accanto avrei persone piene della loro luce….. Eh già! Quasi una epifania. Qualcosa di spirituale. Certo. Perché lo è!

  4. Grande Simone.
    Come sempre sincera ammirazione per la persona che sei e per chio che stai facendo, che state facendo. Certo, puoi sbagliare ma stai facendo cio’ che ami…io invece sono certo di sbagliare, facendo quello che NON amo, anzi detesto. Stritolato dall’abbraccio mortale dell’abitudine a questo stato di cose, che ormai non sopporto piu’ da lungo tempo. Fino a qualche tempo fa speravo e sognavo in una riscossa, in una rinascita, in un colpo di coda……adesso sono quasi rassegnato. L’unica cosa che riesco a fare e’ gioire nel vedere che almeno tu e altri, siete riusciti dove io non ho neppure avuto il coraggio di provare….Grandi. Buon vento a te, a voi !

    • Stefano ciao!
      nelle tue parole siamo in molti a riconoscerci, ..credo. Ma se è vero che sbagliare ha lo steso valore di vincere forse dobbiamo accettare anche questo di noi. Dopodiché, ovviamente, siamo chiamati a lavorare per TRASFORMARE la nostra vita. Quello che sto cercando di dire è che forse demonizzare troppo l’errore, non è un approccio positivo. Vinciamo anche perché sbagliamo, …e viceversa. Non sentire, ti prego, il mio tono come quello di chi insegna qualcosa. Lo dico a te, ma, lo dico principalmente a me. Buona giornata. Raffaela.

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