Il mondo si divide in chi non ha storie e vorrebbe raccontarle e in chi ha storie ma non le sa raccontare. La maggior parte degli uomini vive chiuso nella propria realtà, ritiene che sia interessante per tutti, ma per vedersi deve fotografarsi, credere in quel che vede riflesso su uno schermo. Per questo riferiscono storie senz’anima. L’unico autentico specchio per comprendere sarebbero le parole, ma i più pensano che siano solo una finzione. Fingere, tuttavia, è come mentire e non ha nulla a che vedere con fingersi, l’unica misura della realtà.
In mezzo ci sono i bravi scrittori.
So che il tuo discorso si riferisce ad altro ma leggendoti
mi è venuta in mente l’ipocrisia di moltissime persone iscritte a facebook
mostrano quello che in realtà non sono e parlano a sproposito.
Ciao. ti seguo sempre volentieri.
Quello e’ fingere. Diverso da fingersi. Ciao paolo
Mi ricordi facebook.
In che senso Paolo?
già, fingersi non è simulare un’esperienza ma è un’esperienza…le parole sono pericolose…!
http://news.emory.edu/stories/2012/02/metaphor_brain_imaging/
Coloro che fingono….. spesso lo fanno per paura di soffrire, di rimanere soli, di morire etc. etc.
L’allenamento alla solitudine, all’introspezione, al coraggio, al mettersi in gioco e al piangere, perché no…è l’unico antidoto.
Grazie Simone per la tua grande ispirazione che continui a darci,
Mauro