Vivere

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“Il mattino ha l’oro in bocca”

Stamattina mi sono svegliato e ho pensato che bisogna muoversi, dare corpo a quel che si è sempre pensato, mettercisi, adoperarsi, dare atto alle cose che si sperano, che si immaginano, per potersi trovare domani, non tra cent’anni, quando sarà tardi, a fare proprio quelle cose, quelle che amiamo, senza cercare scuse, senza trovare nemici, senza soggiacere a limiti che a volte ci sono, a volte sono alibi perfetti per l’inerzia, e che intorno a noi c’è una marea di gente che ha molto meno, che è molto meno, che può molto meno, e se anche non bastasse il fatto di dover tentare la via dell’essenza, la nostra, dell’autenticità, ciò che dunque davvero siamo, e della concretezza, che altrimenti tutto resta aria e basta, dovrebbe bastare il rispetto verso le doti, le opportunità, le circostanze di cui possiamo godere e che altri invocano, anelerebbero di avere, (e spesso hanno, tra l’altro…), e non farlo, non muoversi, non generare, non produrre, per noi e per gli altri che di questo godranno, è un peccato capitale, una forma di spreco grave, che pesa sui nostri cuori continuamente, oppressi tanto dalle cose che vorremmo e non facciamo, quanto dalla consapevolezza che non onoriamo la nostra condizione, fosse anche solo quella della consapevolezza, che è già tantissimo, e allora mi sono seduto al tavolino, caffè, carta, penna, e mi sono messo a progettare, erano le 6.00 circa, sorgevano i primi chiarori rosa del nuovo giorno, un giorno che ho davanti e che non tornerà, e mi sono giurato due o tre cose, altre le ho segnate da fare, altre ancora ho giurato di non rifarle mai più, e ora sono qui, mentre sta per spuntare il sole, con una bella poesia davanti, la poesia della mia storia di uomo, un foglio bianco con vergate su parole cariche di senso, il mio senso, pregne di sale, sapide, e questo mi pare inossidabilmente, indifferibilmente, febbrilmente, serenamente, energeticamente, sensatamente e dolcemente… vivere.

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16 pensieri su “Vivere

  1. L’ho sempre pensato che la vita vada onorata, nonostante la sua assurdità. C’è chi ritiene che manchi di senso, come te e come Camus ad esempio (io su questo ancora non mi voglio esprimere, ho posto un bel punto interrogativo), ma che vada apprezzata e vissuta fino in fondo sono assolutamente d’accordo. E questo comprende il mettersi in moto verso quella condizione, lavorare di testa e d’azione, lottare per questo.

    • Forse l’unica cosa che non ha senso è chiederle un senso, alla vita. O affannarsi a cercarne uno, a costruirne un altro, a fare in modo che tutto abbia un maledettissimo senso. Ma forse il problema è proprio questo. Forse il senso della vita è la vita stessa o forse basterebbe accettare il mistero senza dover risolvere. Cercare un senso ha prodotto disastri, mi sembra, dalle religioni alle ideologie. A me sembra che il senso della vita sia tutto nell’amore e nella bellezza. Quando mi sento profondamente vuota di significato mi basta un abbraccio profondo per rifare il pieno, quando tutto mi sembra brutto mi basta guardare il sole che tramonta sul mare o vedere una notte stellata. Mi basta poco per ritrovare il senso. Non è uno stato permanente, certo. Ma è rinnovabile all’infinito.

  2. Mi sto chiedendo, da un po’ troppo tempo, ormai, perché le parole hanno un effetto così diverso sulle persone. Dopo aver letto questo post, per esempio, messa da parte la curiosità di sapere a quali progetti lo scrittore Simone Perotti sta lavorando, quali sono le cose che giura di fare e quelle che invece giura di non fare, io provo una sensazionale piacevole. Mi fa stare bene. Non sempre succede. A volte mi fa anche incazzare… Poi però, se provo a consultarmi con qualcun altro, vedo che la sensazione è proprio diversa…a volte, potrei dire, è opposta alla mia. Ma ci sta. Come quando si legge un libro, si guarda un film oppure si ammira un quadro o un paesaggio. La differente sensibilità, ma soprattutto il nostro “vissuto”, quello che siamo o siamo diventati, o che so…forse… il DNA, ci rendono differenti, e questo, credo, sia solo un bene. Non mi stupisce questo. Mi meraviglia il fatto che ogni volta che si discute su ciò che scrive Simone Perotti, ci siano sempre posizioni agli antipodi, schieramenti come durante una partita di calcio… Allora da una parte ci stanno i fan(s), o quelli, se vogliamo, che sembrano “innamorati” e forse anche un po’ con il paraocchi, che non mettono in discussione niente, mai e dall’altra i “detrattori”, quelli che liquidano tutto con poche banali e ciniche parole. Sta di fatto che se ne parla e questo credo sia un bene…Io però sto in un momento in cui sono stra-stufa (marcia) di dover “prendere partito”… di dover stare “da una parte” o “dall’altra”. Di dover motivare il mio pensiero, la mia idea… è di destra o di sinistra? lavori o non fai un cazzo? sei dalla parte dei migranti o contro? stai dalla parte delle donne e quindi sei femminista e quindi forse lesbica e quindi sicuramente contro gli uomini o no? Nero o bianco? Basta! Non ci riesco. E poi non mi sembra per niente utile… Aria, fritta. Non ci sono percorsi facili, questo è vero. Ma io credo si possa e si debba credere fortemente nel proprio pensiero “libero”. Concedersi spazi e tempi per ragionarci, per avere sacrosanti dubbi ma non per mettere in discussione tutto ogni volta. Quello che voglio dire è che bisogna avere delle “basi” forti da cui partire. Si possono poi fare mille voli pindarici, restare oppure tornare o ancora andare… Concedersi la possibilità di provarci e di sbagliare…Non so se si è capito quello che volevo dire… forse oggi ho la febbre… Ma insomma…ci ho provato… Ciao,

  3. La mia Lista funziona così.
    Scrivo le cose perché scrivendole mi rimangono dentro.
    Le scrivo per non rileggerle. Tanto non serve.
    Eppoi si aspetta. Si pensa ad altro. Si decanta insomma.
    Sembra che la Lista sia lontana ed invece ormai ce l’hai dentro.
    Si alza il sole, una volta, dieci volte, cento volte anche.
    Un giorno sai che hai deciso. E vai.

    • Ognuno ha il suo metodo Alberto. Per larga parte il mio somiglia al tuo. Io faccio anche schemi mentali o su carta per le singole voci. E poi faccio verifiche periodiche,: se vedo che una cosa non quadra rispetto a tempi e modi che mi ero dato comincio a metterla in discussione. E soprattutto, soprattutto… non penso mai che sia colpa di qualcosa o qualcuno se non la realizzo. Penso sempre che non la voglio davvero. E mi chiedo il perche. Ciao!

  4. Vivere… Un’ esperienza da brivido, a volte impegnativa, ridicola, facile, tragica, entusiasmante, difficile, eroica, bella, entusiasmante, fantastica, disperata, insomma indefinibile…
    Comunque sia la vita è bella e va Vissuta con la V maiuscola!
    Frank Mattano in ‘Fuga di cervelli’ recitava che la vita è una brioches…

    Smile
    Vale

  5. Simone è il mio pro-memoria personale per ricordare le cose importanti e lasciar perdere le stupidaggini. Sempre positivo, costruttivo, sincero con se stesso, e con gli altri, senza alibi, senza coperture (eh no, in azienda non potevi proprio starci!). Mentre scrivo, penso che, per mare, si possa andare solo così: a viso aperto, per farsi accarezzare (o colpire) dal vento e dalle onde.
    Ho imparato, e imparo tanto da te, ogni giorno, perchè le tue parole aprono sempre nuovi orizzonti all’interno di me stessa. perciò, sebbene non ci siamo mai incontrati, io ti considero un mio amico. Grazie per tutto.

    • Mi dici cose molto lusinghiere e importanti, Riccarda, che gettano enormi responsabilità e immeritati onori su uno scrittore. Prendo di tutto questo, per mia abitudine, solo lo stimolo a procedere autenticamente. In ogni caso grazie.

  6. Già lo dissi ma lo ripeto ancora: Tu hai avuto una enorme capacità (non fortuna… CAPACITA’!). Non è quella che molti pensano, di aver fatto scelte rivoluzionarie PER TE ma quella di aver fatto molto per altri semplicemente con queste tue scelte. Lo sai vero?!
    Questa è stata la mia, nostra, FORTUNA. Ora sta a noi continuare a seguirti, amico lontano ma presente ogni giorno, ed a sviluppare la NOSTRA CAPACITA’ di sognare, di fare… ognuno a modo suo.

  7. Caro Simone, leggerti, soprattutto stamattina, è come ossigenarsi a pieni polmoni quando si è in mezzo alla natura! Che spirito e che luce!

    • Grazie a te Ruggero, per la tua onestà intellettuale, per il non cercare mai scuse, per la tua genialità e per la tua sensibilità. Sono regali, che hai fatto a tanti, per esempio a me.

  8. Proprio stamattina pensavo ad un buon ristorante che conosco, la trattoria sociale di Prosecco, e ragionavo su quando potrei tornarci e con chi.
    Pensavo che lui ha quel giorno libero, lei quell’altro, loro l’altro ancora. Io, invece, ho più giorni liberi che occupati e mi dovrei adattare ai tempi degli altri, col rischio di non andarci mai.
    Allora ho pensato che è ora di ritrovare il piacere della mia compagnia.

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