Almeno bello

tilos

Ieri, salpando da Tilos. Direi bello, sì…

Vento a Rodi. Sprofondati in fondo al porto, ci dedichiamo ai lavori alla barca, sempre un lungo elenco, tutto da soli, senza sprecare mai denaro chiedendo ad altri, almeno fino a che possiamo.

La vita raminga per il Mediterraneo ci sta dando tanto. Lo sentiamo quando siamo fermi, quando abbiamo tempo per girare nei vicoli, esplorare gli angoli del nostro mondo, sederci in un bar di fronte al mare a scrivere, e quando riusciamo a ripensare alle baie, alle rotte, agli incontri. Con molti nuovi amici incontrati nelle isole, navigatori che vivono a bordo come noi gran parte del loro tempo, ci scriviamo email affettuose, ci raccontiamo la gioia di quella sera, nella baia di Leros, o di quell’altra guardando una partita in una bettola del porto di…

A ognuno che da terra ci chiede, spieghiamo che non è facile, non sempre almeno, vivere a lungo in mare. Lontani da cose che ci riguardano, anch’esse, a volte moltissimo, sempre secondi al vento, secondi al mare, secondi alla luce del sole, secondi al sopravvento, secondi alle notti incerte. Quando qualcuno ci raggiunge, tuttavia, riparte commosso. Sarà forse per la dignità del tentativo, l’impegno quotidiano, la meraviglia che sempre ci accompagna. Le cose difficili, che ti fanno sudare, a volte preoccupare, a volte temere, che sempre ti costano impegno, devono almeno essere belle. Altrimenti verrebbe da chiedersi: perché? Saltare questo passaggio non è proprio degli spiriti liberi, che si cibano dell’autenticità. E dà il via all’insensatezza.

 

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