Psicopolitica

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Porta bicchieri e tazze. Castagno e chalk-paint autoprodotta

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Porta pentole. Castagno di trent’anni e chalk-paint autoprodotta

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Appendiabiti. Castagno antico e chalk-paint autoprodotta

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Lampada a muro. Piastra in ferro, probabilmente un carter da macchina di frantoio.

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Parete attrezzata a ripiani. Castagno antico e chalk-paint autoprodotta


Esperienza creativa del riciclo, del riuso, del cambio di funzione, del recupero con materiali che vedo gettare via e che invece sono preziosi, oltre che belli. Dunque giorni utili, di solitaria e comune industriosità, piccola fatica, realizzazione. Risparmiare vuol dire fare da sé, il che implica il doppio risparmio di non dover comprare ciò che ci serve e di divertirsi creativamente senza spendere. Ma ce n’è un altro: la soddisfazione di poter dire “l’ho fatto io, come piaceva a me”, che è esperienza della personalità, dell’intelletto, coscienza. E poi un altro ancora: la produzione di valore, cioè realizzazioni che potresti anche vendere, o farne regali senza dover comprare oggetti insulsi.

E’ il reciproco dell’Ikea, se volete, cioè la controcultura: opporre al low cost omologato e industrializzato (che rende le case tutte uguali, come se chi vi abita fosse la stessa persona) il “costo zero inimitabile”, dunque solo vostro. Con le mani si fa politica, in quest’epoca, come con l’emarginazione progressiva tendenziale del denaro. Anzi, si fa l’arte più raffinata del presente, la più necessaria: la psicopolitica, cioè ci si cura l’anima mentre si sostiene un’idea valevole come modello, passando come sempre per l’azione.

Siamo il disastro sociale che siamo soprattutto per nostra inettitudine. Finiamo col dire o proporre a noi e ad ad altri soluzioni insensate per la nostra vita perché non sapremmo mettere insieme un legnetto trovato sulla spiaggia e una pietra levigata dal mare, legarli con uno spago, farne un regalo amoroso che testimonia creatività, pensiero dell’altro, esclusività.

Sentite me: ognuno che guardandosi intorno vedesse una casa brutta, banale, priva di personalità, non dovrebbe andare ai grandi magazzini, e neanche dallo psicologo, ma chiedersi cosa c’è che non va nella sua mente, nel suo cuore, domande semplici come: “Perché sono brutto?”, e subito dopo mettersi a lavorare.

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22 pensieri su “Psicopolitica

  1. Ciao Simone,
    Anche io sono per il riciclo e il fai da te … spesso vittima di critiche da parte di chi invece vive sull’altra sponda… Quella dell’usa e getta e ricompra nuovo.. Terribile! Mi viene la pelle d’oca a pensarci..
    Comunque io seguo regolarmente il tuo blog ( oltre a leggere tutto quello che scrivi) e devo riconoscere che sei stato e sei tuttora fonte di scoperte e di occasioni per imparare qualcosa di nuovo, oltre che stimolo costante di riflessione un po’ su tutto.. Quindi grazie di cuore.
    Presto proverò la ricetta della chalk-paint..
    Bellissimi anche per me i tuoi ripiani ..soprattutto per gli accostamenti di colore..
    Io dipingo e il colore mi trova sempre particolarmente sensibile.
    Grazie Simone .

  2. Con le mani si fa politica: questa frase è la più vera che abbia visto scritta ultimamente. Quante riflessioni apre? Moltissime per me. Grazie. Ci siamo dimenticati delle mani, delle nostre, di quelle degli altri, sia quando le usiamo per creare, sia quando le usiamo per accompagnare. Si fa tanto parlare del potere delle multinazionali, dei governi, del politico di turno, del funzionario corrotto, del datore di lavoro disonesto…ma le mani, le mani, quelle con cui posso “creare” “io” “la mia vita”, ce le siamo dimenticate. Abbiamo abdicato all’uso delle mani da un lato, dall’altro però – pensateci bene – con le mani teniamo ogni giorno smartphone, telecomandi, lettori mp3, ipad…
    Questo post mi ha rimandato ad alcuni anni fa, quando mi occupavo dell’ingresso di manager stranieri in Italia, per una nota multinazionale orientale dell’elettronica. Un giorno mandai uno di questi in Questura per rilevare le impronte digitali per il rinnovo del permesso di soggiorno, mi chiamarono dalla Questura perché il signore in questione non aveva più impronte, se le era consumate sui touchscreen. Ecco l’uso delle mani che facciamo: per vedere rappresentazioni di vita.

    • e se tieni conto del fatto che la risposta a questa situazione, nelle migliori ipotesi, è l’hobby… capisci come siamo combinati. ciao!

  3. Credo che la casa sia un luogo dove veramente ci si dovrebbe sentire a proprio agio sotto tutti i punti di vista. Se poi a rendere l’ambiente gradevole è la creatività di chi vi abita, soprattutto nell’arredo, la cosa diventa molto interessante.
    Purtroppo qui in Italia non esiste ancora una vera e propria cultura del riciclo, del riuso, ma esiste e permane la cultura del made in Svezia, apparentemente più comodo da gestire, montare, ecc… (anche se a volte assemblare un mobile Ikea diventa un’impresa piuttosto ardua).
    Che dire? Speriamo che la mentalità verso una sana decrescita inizi sul serio a prendere piede e che la gente comprenda che, spesso e volentieri, si spende denaro in modo poco consapevole e per cose delle quali si potrebbe benissimo fare a meno.

    • Ma soprattutto si coglie poso il riciclo e riuso come occasione per la creatività e il tempo libero, per il divertimento! Non solo risparmio, dunque, ma manualità e fantasia a costo zero.

  4. Cagate aristofreak. Scusa ma stavolta sei oltre. Un conto è se, per fare un esempio, sai mettere le piastrelle e fai un buon lavoro facendo a meno del piastrellista. Ma per talebanesimo downshifting fare a meno degli specialisti in ogni settore non mi vede d’accordo. Anche all’ikea ci saranno dei designers che hanno studiato per fare con passione il proprio lavoro e fartelo pagare il giusto mentre tu fai il tuo. Scrivi un bel libro di Mare che ti vengono meglio…

      • ok, scusa ancora: è che certi marinai non ce la fanno ad esprimere opinioni ed apprezzamenti se non in modo rude e litigioso; ma fossimo vicini di banchina prima di prenderti in giro ti avrei offerto del buon rhum! Buon divertimento e Buon Vento Sempre!

        • Un po’ banalotta l’iconografia del marinaio rude e litigioso. Quel genere di marinai che non amo. Io preferisco quelli bravi ma sorridenti e gentili. Sennò pare che siamo così sensibili da difendere la dignità degli artigiani e poi però siamo inutilmente aggressivi. Buon vento anche a te.

  5. Simpatiche semplici e geniali creazioni elaborate con manualità ed attenzione.
    L’ ingegno e la fantasia unite alla voglia di ottenere un’ oggetto, sono frutto di impegno e di soddisfazione finale.
    Mente ed umore ne traggono beneficio quando ammiri l’ opera ultimata.
    Io mi destreggio con le mie bici retrò e mi diverto come un ragazzino.
    A proposito: ho vissuto tempi spensierati lavorando divertendomi, ormai esperienze sempre più rare anche causa disastro sociale in atto.
    Ultimamente sto notando una miriade di psicodemoliti ipnotizzati dall’ utilizzo smisurato di tecnologia dappertutto: alla guida, camminando,nei negozi, a teatro in ospedale: ma cosa cazzarola sta accadendo?
    Si salvi chi può!
    Buon fine settimana
    Vale

    • chiedi, chiedi, e ti sarà dato. quando vai in giro guarda. quando vedi un cantiere entra e chiedi. quando al supermercato vedi i pallets di legno, chiedi. qui ho avuto fortuna, perché il materiale è molto bello. ma comunque se chiedi trovi. ciao!

    • Il bidone delle immondizie sotto casa mia e’ il mio miglior amico. Molta gente lascia fuori dai bidoni cose che non vogliono più ma gli dispiace buttare. E poi esistono le pagine fb dedicate al dono. Mia figlia dice di avere una madre accattona!

  6. pezzi bellissimi, complimenti! Anch’io mi sto industriando attorno ad un’idea per un lampadario.. mi sto prendendo il il tempo necessario, quindi non poco visto che l’ispirazione viene soprattutto quando hai tempo ‘da perdere’. Soprattutto cerco di resistere all’impazienza di vedere quella lampadina finalmente coperta, e quindi resisto con fatica alla tentazione di comprare un lampadario bell’e’ fatto che “non e’ esattamente quello che volevo ma mi piace abbastanza”

    • PriLa, usa la carta per fare i cartocci di olive, hai presente quella marrone-verde, spessa? si piega bene tipo origami, mantiene la fustellatura che gli dai, smorza molto la brillantezza fredda della fonte luminosa, la puoi indirizzare, la tagli facilmente, sta in piedi da sola senza struttura metallica… viene bene! ciao!

      • Che bel suggerimento. Alla prima occasione ne recupero un po’ cosi’ provo a vedere come viene. Nel frattempo penso al disegno. Grazie!

    • In effetti io mi limito a cercare per strada o sulla spiaggia.
      Senti ma la chalk paint è bellissima, ecco come si fa quell’effetto scartavetrato, con la vernice normale si impasta tutto o peggio.
      Ho trovato una ricetta in giro: smalto bianco base acqua + due cucchiai di gesso in polvere, tu che ricetta hai usato?

      • Si un sesto o un settimo di gesso per parte di smalto. Poi se vuoi l’effetto fighetto shabby-chic (che io non amo) per avere tutto liscio e finito, scartavetratina leggera con carta 200 e poi cera e batuffolo di cotone in senso circolare. E via.

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