Lo sentirà?

Sarzana

Meglio l’immagine o il suo riflesso (sconosciuto…)?

Ascolterà? Capirà le parole della canzone, le sentirà? Capirà il Piemonte, la pianura da cui si desidera il mare? E la Liguria aspra di malinconie, Sudamerica d’Italia? Quel giorno a Boccadasse non c’era, e quella era la grammatica emotiva. E io, quel giorno in Florida, o al Blue Hole, quando c’era da capire, dov’ero? Cosa sappiamo di loro, cosa sanno di noi? Cosa pensa, forse lo dice…, ma cosa sente? Che responsabilità ci assumiamo nel credere? E che presunzione è pensare di capire, sostenere di sapere? E l’azione che segue quella credenza, quanto dura, quanto vale, quanto genera, si comprende come viene effettuata, capiamo come agiscono? Capirà Paolo Conte, la rullata di Neil Pert, le ultime pagine dei Buendìa, l’attacco dello Snark? Sentirà qualcosa di simile nei meandri delle nostre domande sospese? Le domande sospese sono cosa che si può condividere? Possiamo finirla per favore con le domande? Ci sarà un’affermazione disponibile…

Tutto ciò che conta viene fatto a rischio. Neppure: viene fatto sapendo per certo che tutto non è come pensi, che le certezze su cui basi il tuo equilibrio non sono come tu le sai. Nessuno cade dal pero così. Stai certo che non sai, solo: pensi di sapere. Non puoi controllare i suoi ricordi, l’istante in cui si perde su quell’immagine che se la conoscessi moriresti. E in quell’istante tu non ci sei, non hai spazio, non hai luogo (ed è meglio così, credimi). Se sei onesto, e se sei vissuto, lo sai. Dunque?

Sereni per rotta. Un porto, laggiù, dove ripararti, dove fare scalo, certamente c’è. Non ci troverai chi non è salpato perché non si fidava. Peccato. E’ un bel porto. Ma possiamo biasimarlo?

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6 pensieri su “Lo sentirà?

  1. molto spesso si vogliono capire cose che non sono da capire, mentre quelle che si possono capire invece non si vogliono vedere.
    Da molto tempo, la vita mi sta insegnando che bisogna imparare a lasciar andare chi amiamo, alcune volte è dolorosissimo.
    ci si incontra ed è bellissimo… ma i percorsi della vita possono essere diversi e non sempre sono conciliabili.
    ognuno ha una vita costruita a misura su se stesso e ricucirla insieme a quella di un altro essere non è impresa semplice.
    resta, però in me una convinzione ma questa parola non mi piace affatto, … un’idea romantica mi piace di più.
    chi ha amato molto, sente e nel profondo capisce.
    ciao
    Ste

  2. siamo fragili e presuntuosi…e leggendo il tuo post, tra Piemonte e Liguria, mare e canzoni e strane assonanze, proprio oggi, proprio ora che ho appena saputo di un amico che non c’è più e che di canzoni tra Piemonte e mare ne aveva scritte e cantate…che brividi di fragilità
    ciao simone

  3. I miei genitori mi hanno tirato su nel dogma di avere tutto sotto controllo, di prevedere ogni avvenimento o mossa dell’altro; agli scout il motto era Estote Parati, siate preparati, ad ogni imprevisto. La vita mi ha insegnato che non si è mai pronti a nulla, che le cose accadono quando meno te lo aspetti, che non sarò mai in grado di prevedere cosa l’altro sta pensando, cosa prova, che non potrò mai avere tutto sotto controllo. Un margine, anche piuttosto ampio di rischio ci sarà sempre ed è giusto che sia così, altrimenti che vita monotona sarebbe.
    Soprattutto, quello che sto imparando sulla pelle viva, è che devo lasciar andare le cose, lasciar scorrere il flusso, non tentare di irregimentare emozioni, sentimenti, prassi, persone. E ci sarà sempre quella parte di ignoto che mai potrò vedere e della quale dovrò fidarmi senza sapere.

    • Il tema e’ duplice Paola: quella del controllo e’ una questione bella grossa, che tu tracci. Poi c’e’ quella del capire davvero cosa accade di fronte a noi. Io ho avuto un’esperienza di manipolazione subìta, ad esempio, che mi ha fatto capire quanto siamo fragili, quanto possiamo fraintendere. Non avevo capito nulla, in quel caso.

      • Simone,
        Anche io ho fatto un’esperienza analoga.. Di manipolazione da parte di persone tra l’altro a me vicine che reputavo mi parlassero disinteressatamente. Solo dopo anni ho capito cosa realmente c’era dietro alle loro parole. L’ho capito nel momento in cui ho spostato il mio punto di osservazione a causa di un cambiamento importante nella mia vita. Secondo me un altro aspetto di non poco conto legato ai cambiamenti che riusciamo a realizzare nella nostra vita è proprio quello di metterci In condizione di sperimentare altri punti di vista..
        Non riusciremo certo a raggiungere l’essenza profonda della realtà però avremo probabilmente fatto qualche miglio in più sulla rotta che ci interessa. E poi , chi non è fragile? Lo siamo tutti, chi più chi meno.
        L’importante è andare… tra incomprensioni e comprensioni, tra incertezze e false sicurezze, tra il chiarore e l’oscurità …

  4. Eh, si, ulteriore riconferma…
    Stamane dal medico di base parlavamo di prevenzione, importante, indispensabile ma non offre certo sicurezza di salute assoluta.
    Il destino fa il resto.
    Viviamo navigando il presente e focalizziamoci nel godere di soddisfazioni “cogliendo l’ attimo”.
    Tutto ciò che conta viene fatto a rischio, teniamo comunque pronto il tender!
    Ciao
    Vale

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