Tutto in ordine

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Il chiasmo esistenziale capovolto

Se mi muovo, mi vedo. Cioè se viaggio vedo con maggior chiarezza me stesso. Ma anche se sto fermo mi vedo. La differenza, credo, sta in quale me vedo. Da fermo, ciò che realmente sono; in movimento, ciò che so di poter/dover diventare. Fermo=realtà; movimento=autenticità. Primo principio della termodinamica esistenziale.

Collegato tuttavia a un rischio: fare confusione. Il più frequente è: fermo=meno-della-realtà; movimento=realtà. Nel primo caso il problema è l’energia, che quando manca non ti fa vedere tutto per quello che è veramente. Nel secondo, la consapevolezza, che quando è bassa ti fa immaginare più di quello che sei. In questo caso, se per acquisire energia dovresti viaggiare, fare, conoscere, sperimentare, per acquisire consapevolezza dovresti star fermo e sentire. Un chiasmo esistenziale capovolto.

Poco fa nel Museo del Cinema mi sono accorto che stavo progettando cose intorno alla scrittura, alle sculture, al restauro, alle arti figurative. Ci giro intorno da un po’. Mi sono reso conto che mi stavo ammonendo: “non perdere tempo! Non distrarti!“. Essendo in viaggio ho cercato di decodificare tutto: “in viaggio dovrei vedere quel che non sono ancora ma posso e devo diventare. Vedo dunque quel che sono per differenza rispetto ai miei sogni. E mi ammonisco di procedere in quella direzione”.

Mi è parso tutto in ordine. Bene. Domani mattina si accelera.

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Un pensiero su “Tutto in ordine

  1. Ciao Simone,
    E se la confusione invece che un rischio fosse un occasione?
    È nella confusione che ti fermi a riflettere cercando di capire cosa devi buttare, cosa devi appartare temporaneamente, cosa conservare con cura, e cosa ti manca. È in questo momento che hai tutto realmente davanti a te.

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