Uomini Senza Vento

Uomini senza vento

Uomini senza vento è disponibile in edizione cartacea per i tipi di Garzanti, in libreria. Ora è diventato anche un eBook, scaricabile in formato  PDF protetto al prezzo scontato di 12,99€  (17,00 USD). Se vuoi scaricarlo clicca qui sotto il tasto “Add to Cart”.

Leggi sotto oppure guarda il video di presentazione del romanzo.

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Presentazione

A volte ci sentiamo pronti. A cambiare qualcosa nella nostra vita, a cominciare una nuova impresa, a provare ancora un’emozione. Siamo solo in attesa che il destino ci dia la spinta decisiva. Per Renato tutto comincia con una strana telefonata notturna. Antonio, il suo caro amico di Ponza, è inquieto.

Sull’isola accadono fatti misteriosi, che generano sospetti, fanno paura. Renato lavora tanto, troppo. Attratto dall’idea di una vacanza, fugge da Milano e prende il timone della sua Makaia, barca nata per correre. Ritrova gli amici, le serate alcoliche nell’eremo mediterraneo di Antonio, gli amori che durano una notte, i lunghi discorsi sulla vita. Ma non solo. I sospetti del suo amico si concretizzano in una vicenda intricata, un giallo dai contorni sempre più drammatici: una nave nera, impegnata in traffici inspiegabili, appare e scompare dall’orizzonte nei giorni di maestrale; un abuso edilizio fa sospettare manovre della criminalità organizzata; l’aggressione a Sara, militante ecologista accusata di aver rubato una goletta, costringe Renato a un salvataggio rocambolesco. L’incontro con quella ragazza rischia di sconvolgerlo, e di risucchiarlo in un vortice senza fondo.

Tutto accade improvvisamente per Renato, che viene proiettato fuori dal suo mondo in un’avventura incalzante e ricca di incontri tra le isole pontine, la Corsica, l’Elba. Una partita a scacchi col mistero, che ha più di una posta in gioco: il mare in pericolo, la vera identità di Sara, una scelta di vita che Renato rimanda da troppo tempo. Fino a che ogni cosa non viene travolta dagli eventi, che impongono la loro dura legge. Uomini senza vento è un noir mediterraneo e ambientalista, che ha per protagonista un uomo di fronte a un bivio.

Una storia psicologica, incalzante, profumata di passione e di mare, che tra paesaggi indimenticabili, raffiche improvvise e spericolate manovre a vela, travolge il cuore e la vita dei personaggi fino a inebriarli del sapore della libertà.

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Un brano tratto da Uomini Senza Vento:

“Come può riguardarmi una donna semisconosciuta, che racconta storie improbabili e tutte diverse, che sembra solo interessata a ficcarsi nei guai? Io ho organizzato la mia vita per tirarmi fuori da ogni problema. Io sono il campione della medietà. Rifuggo l’impegno, che costa energie, e assumo solo il vincolo lavorativo, che almeno produce denaro. Sogno da anni di smettere di lavorare per sciogliermi anche dall’ultimo nodo. Il mio orizzonte è l’atarassia, la sospensione. Se devo essere sincero con me stesso, i momenti migliori li ho passati in mutande, d’estate, il sabato, sul divano, a fare niente, mentre Milano era deserta, domata, incapace di offendere, e il telefono era muto, inanimato. Smettere di lavorare mi fa paura perché non avrei più un alibi e non potrei dire che non ho tempo. Dovrei fare qualcosa, quello che mi piace davvero. In un labirinto privo di soluzione, anche questo sarebbe un impegno, e dei peggiori: con la mia coscienza. Per una sorta di punizione dantesca, priva di termine, non posso che passare da un dovere a un dovere maggiore, questa volta insormontabile. Perché la libertà non lascia attenuanti: io non lo so cosa mi piace, e non posso sostenere che mi piaccia l’assenza di tutto, perché mi prenderebbero per uno squilibrato. Sono il figlio perfetto di un’epoca in cui non c’è stato bisogno di lottare. Il frutto di una genia senza guerre, senza fame, senza emigrazione. Ho avuto mille opportunità, non ho dovuto conquistare niente. A me è andato sempre tutto bene: ho studiato, ho cambiato lavoro quando ho voluto, ho incontrato tanta gente, ho viaggiato. L’unica macchia della mia biografia è che mi sono sposato, e per di più con la donna sbagliata, ma anche questa si sta sciogliendo col tempo. Ho il neurovegetativo labile, mi dicono i medici, e dunque ho dei malesseri, soffro di ansia, sono ipocondriaco, ho ancora qualche crisi di panico, ma nel complesso sto meglio di qualche anno fa. Considero questi disagi come una sorta di malattia congenita, venata di una caratteristica epocale. Sto come chiunque stia così bene da potersi concedere qualche depressione. Dunque sono sano nel senso più postmoderno del termine.”

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Dicono di questo romanzo:

Il Corriere della Sera: “Scritto prima di Adesso Basta (…) ne rappresenta in qualche modo il “laboratorio narrativo” (…). Storia gialla raccontata con passione e partecipazione in uno stile veloce e intrigante (…). Una partita a scacchi col destino destinata a concludersi col fantasma di Moby Dick”

La Stampa: “Alla fine della corsa, di questo noir mediterraneo e ambientalista, in cui il mare domina, contiene, ed è luogo di epifania del male, il protagonista supererà, finalmente, la linea d’ombra”

Yacht and Sail: “Un giallo ambientalista e psicologico che pone domande e che vuole far riflettere”

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Un pensiero su “Uomini Senza Vento

  1. Pingback: Non sono scomparso! (cambio, mi muovo, leggo, vivo…) « (Fuori) Rotta a Sud Ovest

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