Sul denaro

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Al denaro attribuisco il valore dello strumento. Nessun altro. A me ne serve poco per vivere. Quasi tutto quello che faccio, quello che mi interessa molto e fa parte della mia vita, costa poco. Non mi servono macchine ultimo modello, case a Cortina, vestiti alla moda, non ho bisogno di alcun oggetto particolare per essere felice. Ogni volta che compro qualcosa per me sono contento per un paio di giorni, poi me ne dimentico.

Ho anche notato che abbiamo tutti troppe cose, che vivremmo meglio con meno oggetti. Chi ha molti soldi teme la crisi, fibrilla per le oscillazioni di borsa, studia come difendere le sue proprietà. Io guadagnavo molto bene e ora non ho più lo stipendio. L’ho fatto per essere libero, anche dal pensiero del denaro.

Questo tuttavia non è il mondo dei sogni. Si può sognare stando nel mondo così com’è, come cerco di fare, come fanno molti. La cosa a cui tengo di più è la libertà da qualunque costrizione, poter perdere tempo, poter andare a trovare mia madre, un amico. Per questo quasi tutto quello che faccio con passione è in vendita.

Vendo i miei pesci, vendo le mie sculture, vendo i miei mobili, affitto la mia casa, organizzo cene, affitto quel che so fare, lo skipper, il lavabarche, lo scrittore. Se non mi servissero per vivere, non vorrei soldi per quel che so fare. Regalerei i pesci, inviterei tutti in barca gratis. Chi mi conosce lo sa. Se avrò fortuna lo farò.

Però sono orgoglioso di questo schema di vita. Non provo alcuna vergogna. Vergogna la deve provare chi sostituisce la gioia vera con quella fittizia del consumismo e dell’edonismo, chi non si emoziona per una frase scritta su un libro o chi non ascolta. Vendere quello che so fare per essere libero è una bella storia. Più bella di quando lavoravo, guadagnavo, avevo un ruolo sociale più definito. Quella vita mi piaceva molto, ma non ero libero e poi la conoscevo già.

Una delle cose che dicevo a tutti, quando all’inizio ero preoccupatissimo di non riuscire a farcela e mi industriavo in ogni modo, era: “Devi dipingere casa? Chiedi un preventivo. Io te la dipingo per la metà”. Se qualcuno risparmia il cinquanta per cento e io guadagno qualcosa, va bene così. A me che un prezzo sia alto o basso, giusto o ingiusto, non mi interessa. Non mi devo arricchire, né rispettare “il mercato”. Mentre dipingevo una casa pensavo molto, e dunque stavo bene, come quando lavavo una barca per 70€. Mica sono pochi 70€, se non li sprechi.

Oggi faccio i miei lavori con calma, e cerco di farli bene. Ho capito che senza poter vivere di rendita, perché io non posso farlo, o senza un lavoro ufficiale, si vive molto più liberi e molto meglio, comunque. Vivo di vela e scrittura, a volte in quest’ordine, a volte nell’ordine opposto, dipende. Ma vivo benissimo, perché desidero tutto ma non ho bisogno di nulla. E’ una nuova economia. Tempo contro denaro. E vince sempre il tempo. Cioè la vita vera.

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32 pensieri su “Sul denaro

  1. Caro Simone , nel 2010 per la prima volta lessi il tuo libro ADESSO BASTA , quando ero piccolo mio padre compro un panificio per me e mi trovai dentro quattro mura , lavoro faticosissimo e pieno di rinunce, molto remunerativo ma svolto con grande sacrificio . Ci persi la mia gioventu’ in quei 30 anni passati li dentro .Anche se dal punto di vista “denaro” in quei 30 anni ho cambiato 16 fuoristrada 12 motociclette , la casa al mare al punta secca dove ci vivevo da single , ma sempre in prigione ero e a fare quello non quello che mi era stato chiesto ma a fare quello che mi era stato imposto per il mio bene. Sono un musicista per diletto e anche per lavoro. Quando riuscì a vendere il panifico ( che mio padre aveva comprato per il mio futuro) per un anno e mezzo non riuscì neanche a passare dalla strada del forno tanto erano i sensi di colpa verso mio padre che nel frattempo era deceduto. Il tuo libro lo trovo in un aerea di servizio , quando ho bisogno di risposte importanti i libri trovano me , il tuo libro mi chiama , esposto in un area di servizio , quasi ad invitarmi “leggimi” e cosi feci nel 2010 . Ne usci’ da quell’incubo riassaporando un po la vita, riuscendo a fare altri lavori, dopo tre anni entro a far parte di publikompass, e divento il responsabile commerciale del Quotidiano La Sicilia per mezza provincia di Ragusa , grande scuola e grande formazione è stata per me , ma avendo grande passione per le auto e per le moto finalmente corono un mio sogno ; vendere auto e così riesco ad entrare in una grande concessionaria di auto Renault , ci lavoro da due anni grandissime soddisfazioni per le vendite effettuate ma……. siamo punto e a capo , bello riuscire ad essere entrato nel mondo dei motori ma …… entro in concessionaria la mattina alle 9 e ne esco la sera alle 20 , per tutti i giorni della settimana e per molti mesi in inverno devo lavorare gratis pure la domenica e ciliegina sulla torta’ solo 11 giorni di ferie all’anno. ADESSO BASTA !!! Voglio mollare ma adesso c e un ma importante …. ho due figli ….. come fare? posso fare il musicista in estate riesco anche a guadagnare bene , ho qualche affitto per delle proprietà che ho realizzato in passato , ma ho sempre l’angoscia di non poter mantenere questi due ragazzi che sono la mia vita…….ma a restare in concessionaria mi sento sfruttato ….. hai due parole da dedicarmi? grazie infinite …..

    • Se hai “qualche affitto” direi che non dovresti avere problemi. quanto risparmi se non lavori? Macchina, benzina anda e rianda, pranzi, rappresentanza, vestiti? E se liberi tutto il tuo tempo, cosa potresti fare con 365 giorni l’anno? fatti un’idea, fai un progetto. inizialo prima di lasciare lavorando il doppio. Testalo. Poi vai.

  2. Caro Simone

    Stamattina ho sentito, a Radio24, l’intervista ad un tizio che da quando ha 20 anni vive viaggiando in camper e per mantenersi suona in strada. Il non più ragazzo ha due figlie adulte, una ex – moglie con cui ha viaggiato per molti anni e che oggi si è fermata ma è la sua migliore amica. Mi sono venute in mente le parole di una tua intervista in cui ti chiedevi come avevi fatto ad aspettare 19 anni a cambiare vita ma soprattutto quanti ne aspetterò ancora io.
    Ho letto i tuoi primi due libri ormai da qualche anno e mi sono stati utili per prendere consapevolezza della direzione che vorrei seguire ed, in parte, per iniziare un ri – discussione delle spese nella vita di tutti i giorni.
    Nel frattempo sono nati i miei due figli e da libero professionista (subordinato) sono tornato in azienda a fare il managero.
    Il nodo sta proprio nei miei bambini a cui vorrei garantire gli strumenti per inserirsi, se lo vorranno, nella società attuale o percorrere altre strade. Non me la sento, e non mi sembra giusto, scegliere per loro; forse è una limitazione della mia visione, sicuramente c’è un certo timore a cambiare completamente.
    Ricordo, chiaramente, che nei tuoi libri asserisci che la coppia con figli è la condizione più complessa per fare downshifting e non posso che darti ragione in quanto non ho ancora trovato il bandolo della matassa.
    In verità un progetto ce l’ho, ma è tutta da verificare se mi consentirà di vivere con la libertà che vorrei.
    Il progetto è fare il formatore nella sommelierie, tornare ad insegnare a scuola ed iniziare una piccola attività di commercio legata al mondo del vino; ovvero fare qualcosa che mi piace e mi lascia tempo libero.
    Questa lettera mi frulla nella testa da qualche tempo, ma i giorni di agosto trascorsi in azienda senza praticamente aver nulla da fare hanno, una volta di più, risvegliato la sensazione di mancanza di libertà.

    Grazie per il tempo che vorrai dedicare a questa mia
    AS

  3. Ciao,
    ho letto due tuoi libri, “Avanti tutta” e “Dove sono gli uomini?”. Ora sto leggendo “Taboo. Un cammino verso la libertà” di Wolfgang Hauser: sono certo che lo conosci, ma nel caso improbabile che tu non l’abbia letto, ti regalerei il mio che è in ottime condizioni e viene da una sorta di book-sharing. ciao

  4. Ciao Simone,
    da quando qualche anno fa ho iniziato a seguire la tua storia non faccio altro che pensare a come poter trovare la mai strada verso uno stile di vita piu’ allineato alle
    mie aspettative ed esigenze … io e mia moglie siamo assolutamente d’accordo in questo … abbiamo 45 anni non abbiamo figli … e “purtroppo” due lavori con due buoni stipendi … ma abbiamo paura di sbagliare … ed il tempo passa …
    in questi anni la paura è sempre la stessa, ma stessa è anche la voglia …
    come se ne esce ??? ……… aiuto !!!!!! 🙁 🙂

    • ricordandovi due cose, credo:
      – il tempo va via. morirete tra qualche decina d’anni. E il “tempo buono” va via più veloce, finirà prima. Ergo vedete voi il da farsi…
      – non si fa mai quel che non va meglio per se stessi. Se cambierete vite sarà perché si tratta della cosa migliore per voi (nel bilancio complessivo tra paure, costo psicologico, desideri, novità… Benessere insomma), se non lo farete, anche.
      Altro nessuno può dire. Chiunque vi dica “fate così” “si fa così” è un imbonitore.

    • Farei quel che consegue alla scelta di averli fatti, ne godrei e pianificherei nel prossimo futuro come vivere a modo mio appena adulti.

  5. Caro Simone, grazie al tuo libro “Adesso Basta” ho iniziato il mio percorso verso il downshifting nel 2010. Sulla base del mio progetto economico dovrei lavorare almeno altri due/tre anni per poi stare tranquilla e cambiare vita, ma a volte davvero non ce la faccio piu’ con il mio lavoro e vorrei lasciare subito , ma ad oggi non ho le condizioni economiche necessarie per poter dire ok domani saluto tutti e vado…è normale che ci si senta a volte un po’ scoraggiati? Come posso fare per rimotivarmi e tirare avanti per portare a termine il mio progetto? Lo so ho già fatto la parte piu’ grande e ora vedo la fine, ma la fine è ancora lontana…E’ capitato anche a te a volte di avere questi momenti? Grazie!

    • Capita sempre, a tutti. E ricordati che i soldi sono uno dei punti da affrontare. Tu lo considererai forse il più spinoso, ora, ma credimi, non è così. Usa questo tempo per iniziare il lavaggio interiore, lo svuotamento, l’attitudine a solitudine e immobilità, la diversa organizzazione del senso e del tempo. Hai una decina di fronti per il tuo cambiamento, uno solo riguarda il denaro. Buon viaggio!

  6. Arrivare a pubblicare piu’ romanzi, deve essere una grandissima soddisfazione personale e motivo per continuare a scrivere, esprimendo la propria passione. Una scelta di vita, un taglio netto con tutti quei giochini che ci incatenano, sempre alla rincorsa di non si sa’ che cosa alla fine…

    • Vedi Francesco, scrivere non e’ cosa che si puo’ evitare. Ogni forma d’arte e’ inevitabile, quando e’ autentica. La pubblicazione e’ una conseguenza di questa inevitabilita’.

    • Per mia curiosità personale quanto costerebbe un mikado degli anni ’80 o una barca simile a Mediterranea?
      200.000/250.00€ circa?
      Grazi mille

      • Noi Piero l’abbiamo scambiata con un first 36.7 + 5mila euro. E lui il first l’ha venduto in un mese a 45mila euro. Totale 50mila. E siamo in sei o sette

  7. Invidio la semplicita’ delle tue parole che servono a spiegare un concetto ai piu’ inaccessibile: la relazione tra tempo, vita e felicita’. Si, ammetto d’invidiare la tua scelta legata alla consapevolezza che il tempo scorre, corre, ci pervade e ci corrode..quasi senza darci il tempo di chiederci se siamo felici.
    La mia vita somiglia molto a quella che hai lasciato tu ed e’ per questo coraggio che io non ho, per questa maturita’ che ancora non ho e che forse non avro’ mai, che ti invidio. Diceva bene Salvador Dali’ il quale, nel rispondere alla domanda su quale fosse il posto dove si trovasse meglio, disse: io sto bene in tutti i posti meno in quello in cui mi trovo.
    Ciao e non smettere mai di alimentari anche i sogni di chi invidia il rispetto che hai di te stesso.

  8. ciao Simone,
    ho appena finito di leggere il tuo libro “Adesso Basta”. L’ho divorato in una settimana!
    L’unica cosa che mi viene da condividere con te e anche con una persona che conosci che me lo ha segnalato (D.)è: grazie!!e.. Pian pianino arrivo anche io in Sardegna!!

  9. Ciao Simone, ci siamo sentiti quando hai scritto il tuo, illuminante, “Adesso basta”, sono contento che sei riuscito a continuare sulla tua, nuova, strada.
    Per conto mio, dopo aver comprato la mia “nuova” barca in Olanda dal cui trasferimento ho scritto un libro, ho avviato il mio nuovo progetto lavorativo che inizia a dare incoraggianti risultati.
    Quando passi per l’Argentario o a Roma (con la barca…) scrivimi, trovi il libro e l’email su http://www.crocieraromantica.net
    Buon vento della vita!

  10. che dire dire di piu . Un progetto , una Barca , un mare Cosi interessante da vedere , il sostegno economico da chi condivide il pensiero tuo . Grazie per farmi credere ancora alla ( come la chiiamo io ” la vita vera”) e che un vento benevolo accompagni Le tue rotte …di mare…. e di vita

  11. Mi piace quando dici: “Quella vita mi piaceva molto”… in antitesi a quanti “fuggono” da qualcosa che non va o non gli piace…più!

    Ecco, questa è la mia condizione. Non mi dispiace (troppo) quello che faccio e vivo, ora. Ma è lo spirito libero che mi frega… è lui che spinge (ormai da quando ero ragazzo).
    Guarda caso tra 3 anni (se ci arrivo) anche io sarò a quota 50! mhmmmm

    A differenza di te io, insieme alla mia consorte, preferisco andar “per terra”… con il nostro camperino, pur rimanendo affascinato dalla forza del mare e della vela.

    Oggi oltre al tuo sito,ho letto anche questo articolo, in cui una 50enne (romana) ha “mollato” tutto: http://www.corriere.it/cronache/14_novembre_14/a-50-anni-ho-cambiato-vita-sono-diventata-abitante-mondo-f3e31542-6c10-11e4-ab58-281778515f3d.shtml

    Troppa lettura “di settore”…Chissà, ma!, che sia un caso?…

    Ciao
    Roberto

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  13. Pingback: Adesso basta: come lasciare il lavoro e cambiare vita (senza farsi male) - Libri - Panorama.it

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