Il Fienile dell’Anima – rudere della fine del ‘600 che ho comprato a poco e ristrutturato in larga parte da solo. Due parole sulla casa, le devo spendere. Gli oggetti hanno raramente senso, tuttavia ogni cosa è iniziata qui. L’ho vista un giorno, ed era così, come vedete sotto. Ma io non l’ho vista così, l’ho vista già come sarebbe stata.
In questa casa ho costruito il mio piccolo mondo su misura. L’ho fatto sputando sangue, faticando, facendomi tutto quel che potevo da solo, per risparmiare, per non dover sprecare risorse, ma anche e soprattutto perché un uomo dovrebbe sempre costruire la casa in cui si ripara. La manualità, fare le cose, stancarsi fisicamente è una questione di senso della vita. Farlo recuperando, riusando, aggiustando, è una diga contro l’assurdo. Vivere quello che realizziamo significa essere nel luogo adatto a sé.
E’ una casa faticosa, fredda d’inverno, ruvida. Vivere qui non è semplice. Non ho altro che la legna che taglio per riscaldarmi, devo continuamente fare manutenzione, nessuno fa lavori per me. Ma qui trovo riparo, silenzio e concentrazione per scrivere, per lavorare, per fare le mie sculture, per leggere, per sognare. Silenzio e solitudine per pensare e sentire. Devo a questo luogo alcuni dei migliori momenti del mio cuore, della mia anima. L’armonia e l’equilibrio, qui, sono sempre possibili. L’ho voluta così perché sapevo che se cercavo l’autenticità dovevo vivere in un posto che mi rappresentasse. Non è grande, perché l’anima ha meno bisogno di spazio del corpo. E qui è la mia anima che ci abita. Il suo nome non è una casualità.
Alcune immagini. Anche se ciò di cui parlo è in gran parte invisibile agli occhi:
Quando l’ho vista e ho detto “eccola!” era così:
In effetti serviva un po’ di fantasia…
Poi, dopo tanto lavoro, senza abbattere nulla, solo ristrutturando quello che c’era, è diventata così:
Anzi, così… (più recente)
Il lato nord della casa era così…
Ora è così…
Questa era la “stanza da letto”, dove in realtà tenevano il fieno…
Ora è così…
Questa era una baracca dietro la casa…
Ora al posto della baracca c’è una bella tettoia e un forno…
Questa era la finestra nel piano terra…
Che ora è diventata così…
E il salotto, in generale, è così…
Il lato nord, la baracca, che avete visto sopra, ora contiene la cucina, che è così…
Questo è il bagno, che prima era la porcilaia…
Il piano di sotto era il locale dove tenevano gli animali, con le mangiatoie e per terra… insomma, si può immaginare. Adesso ha questo stile qui…
Oltre ad essere tutto fatto da me con materiali di risulta (compresi gli attaccapanni), ho scritto molte cose sui muri, perché mi piace che questa casa sia un posto anche… da leggere.
Racimolo mattonelle per tutto il Mediterraneo, e poi le uso per la casa…
E’ perfino nevicato un giorno. Nonostante il Fienile sia a 132mt sul mare, 5km dalla costa.
Il Fienile ha anche l’orto e molte piante selvatiche commestibili.
Le feritoie di areazione del fieno… ho tenuto tutto com’era. Ristrutturare vuol dire soprattutto lasciare le cose come sono.
La gran parte dei materiali sono composti da legno e ardesia che ho trovato già qui
Mattonelle turche da moschea, una tenda fatta con l’abito delle donne sudanesi, un lavandino di pietra trovato in un bosco ligure… Una casa è una sintesi di luoghi ed esplorazioni, ritrovamenti e segnali.
Il Fienile dell’Anima, oggi…