Per un’ora d’amore

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Charalampos Tsouroukidis, architetto, filosofo, movimentista civile. Amico per tre giorni. E poi chissà…

“Qui ci sto perché la cosa più bella al mondo è essere amici per un’ora”, ci ha detto la signora del piccolo ristorantino sulla spiaggia di fronte al porticciolo di Nea Marmaras, in un giorno difficile da dimenticare. Aveva il volto di mille amicizie, sereno, gonfio d’ebbra e autentica gioia. C’era da crederle. Ed eccoci qui, con Charalampos Tsouroukidis, a Kavala, amici per tre giorni, che dovevano essere due, o uno, oppure mai. Amici di quelli che non si separano, altro che per dormire. Che parlano, parlano, e non si stancherebbero per nessuna ragione al mondo. Di quelli che pensano a una mente, con un battito comune del cuore, e prolungano di un giorno, di due, la loro compagnia, come se fosse la cosa più importante da fare. Amici che non si dimenticano, perché nella smorfia dell’eccitazione hanno brindato insieme: “Mediterraneo Unito!” credendoci davvero un po’. Amici che si sono riconosciuti nelle idee, nelle convinzioni, nelle debolezze, nei dolori, nei racconti diversi e così simili di vite mai conosciute. Amici, insomma. Per tre giorni. Per un’ora. Eppure così migliori di tanti altri, assenti, trascinati, supposti, anche se lunghi una vita intera.

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