Il Nuovo Mondo

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“Non voglio cambiare le regole del gioco, io voglio cambiare il gioco!” Andrè Breton

 

Ragionando di progetti con R., in questi giorni, mi sono accorto che ormai sono lontanissimo da questa realtà, e sto seguendo logiche ormai irrimediabilmente diverse da quelle del pensiero comune.

Sono fermamente convinto che la rivoluzione morale in atto, che nessuno nota ancora, sia enorme. E’ notevolmente superiore a quella della tecnologia, che pure pare epocale. Mentre tutti parlano di robotica, droni, app, domotica che ci cambieranno la realtà, mi accorgo di divergere sempre più dai fondamentali che regolano la nostra vita. Siamo già entrati nel Nuovo Mondo, del resto….

Nel Nuovo Mondo saranno cooperazione, fiducia, generosità, gratuità a generare valore. E’ collegata a queste condizioni morali la “ripresa”, non al PIL, e la crescita sarebbe forte, chiara, immediata, violenta, se solo qualcuno l’avesse capito e lo stesse facendo. 

E’ finita l’epoca delle cose fatte senza ispirazione collettiva; è finito il tempo dei millesimi in cui suddividere proprietà e partecipazioni; è finito il mondo in cui se io faccio di più in un progetto comune devo anche avere di più; è finita la scala di valori economica, a vantaggio di quella delle idee, del sogno e del progetto in grado di coinvolgere; è finito chi fa la corsa per se stesso, facendosi il suo piano ottuso, agendo come singolo pro domo sua, prigioniero dei suoi ragionamenti da piccolo uomo; è finito ciò che non genera benessere autentico, olistico, emozione, ispirazione; è finito il mondo della produzione e del consumo così com’è oggi, a vantaggio del lavoro per autoprodurre ciò che davvero serve al minimo del costo possibile; nel prossimo futuro genererà più economia chi ha visione di chi ha denaro. Produrrà più benessere chi è in grado di lanciarsi su territori aggregativi senza garanzie di chi cercherà la quadra legale ed economica prima di fare un passo. La fiducia nella potenza dell’ispirazione eliminerà contratti, clausole, penali, dunque avvocati, fiscalisti, consulenti finanziari, collegi dei “probi” viri, rappresentanza sindacale delle minoranze, trust, esclusive, proprietà intellettuali. Ci aiuterà più un filosofo, di questi professionisti.

Naturalmente il passaggio sarà “corsaro”, non certo regolare. La linea di abbordo tra la barca della post-modernità e quella del Nuovo Ordine Sociale sarà spezzata, non lineare. Dovremo accettare compromessi con le nostre convinzioni, e ci sarà guerriglia dei comportamenti e delle scelte. Qualcuno salirà sull’arca, qualcuno scommetterà che non piova troppo. Ma il mutamento della relazione tra uomo e società può essere compreso prima o subito dopo. pensiamo al patto sociale, alla famiglia, al mutuo soccorso, alla disposizione verso relazione e solitudine, come anche al tema dei costi della vita, della bellezza dei luoghi. E’ normale, è sempre così. Non bisognerà avere paura, o meglio, fronteggiarla con coraggio e saldezza d’animo. L’antico adagio: per amore o per forza.

Il Nuovo Mondo non avrà solo nuove regole, avrà nuovi giochi, e chi è in grado di vedere già oggi tra le nebbie del futuro prossimo venturo ha delle responsabilità enormi: parlarne, coinvolgere, progettare, realizzare, tentare. Siamo qui per pochi istanti ancora, cosa possiamo perderci?

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