Piccola e fragile (EU)

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Secondo me stiamo facendo la figura degli psicotici, e ci stiamo facendo prendere per i fondelli da noi stessi.

Siamo quelli che escono senza alcun timore in macchina nonostante l’anno scorso si siano verificati in Italia 177.031 incidenti stradali con lesioni, che hanno provocato la morte di 3.381 persone e il ferimento di altre 251.147. Una strage. Nella vita domestica saliamo senza tema su un seggiolino per prendere la farina lassù in alto pur sapendo che sono 7.378.000 ogni anno gli accessi in pronto soccorso causati da incidenti e violenza, di cui oltre 1.825.000 avvenuti in casa (Istat). Eppure nessuno si spaventa, pur sapendo che si farà certamente male così, e forse morirà. 

Al cospetto di ciò, che non genera alcuno schiamazzo, nessun commento accorato, i morti per terrorismo quanti sono? Dunque, di che cosa stiamo parlando? Cos’è questo allarme, che genera invettive, litigi sui social, stati d’ansia collettiva? Perché c’è gente che in un aeroporto si guarda intorno terrorizzata, sta spalle al muro, nonostante in migliaia di aeroporti transitino decine di milioni di persone al giorno senza neppure mai farsi un graffio? Perché i politici invocano la pena di morte, l’espulsione in massa di tutti i non italiani? Io, ad esempio, ho paura degli italiani quando guidano, e la statistica mi dà ragione. Allora che vogliamo fare, espellere tutti gli italiani perché guidano male e mettono a repentaglio la mia preziosissima vita? Se fossi un extracomunitario lo direi: “Italiani, per strada ho paura di voi!”.

Nelle liste dei problemi gli psicotici non partono mai dall’alto. E noi? Ogni anno muoiono circa 180 donne, uccise da uomini, una vittima ogni due giorni (Eures). Ignoriamo le ventinove cause di morte più gravi per occuparci in massa della trentesima. Perché!?

Ottanta morti a Nizza, sono tanti. Un buon numero tra Parigi, la Germania e altrove. Tragedie, beninteso. Tutte (o quasi) vittime per causa di cittadini europei. Non venga a nessuno in mente di chiamarli diversamente, perché sono nati e vissuti in Europa, sono andati a scuola qui, hanno lavorato qui. E allora? E’ brutto, è grave, ma è anche evidente che si tratta di emuli raccattati nei bassifondi della follia e del disinserimento sociale. E’ evidente che la comunicazione allarmata e clamorosa che stiamo facendo li innesca, perché gli concede il momento eroico, invece del momento del coglione, per farla finita. Se i telegiornali smettessero di fare dirette fiume a ogni atto terroristico, in sei mesi sarebbe finito tutto. Idem se qualche poliziotto belga o francese facesse il suo lavoro decentemente. Se la televisione dedicasse la stessa enfasi ai tagli da lamierino aprendo le scatolette di tonno, le aziende di scatolame fallirebbero, e i tonni vivrebbero felici e contenti.

Se seicento italiani muoiono in un anno cadendo da un treppiede fatto in oriente nessuno ci bada, la notizia non c’è e soprattutto nessuno titola: “Siamo in guerra. La Cina ci vuole morti”. Se quattro imbecilli emuli sparano e fanno morire dieci connazionali se ne parla per settimane, a reti unificate. L’Isis ride a crepapelle, nonostante rivendichi l’attentato solo quando è certa che un minimo appiglio ci sia. E noi crediamo che ci sia una rete, una trama, un collegamento in grado di minare l’Europa. E’ come se io domani rivendicassi l’aggressione a un capoufficio stronzo da parte di un manager saudita esasperato che gli ha spaccato la testa a colpi di MontBlanc. Avendo scritto libri sul tema “lavoro” voglio un titolo a nove colonne sul Corriere di Rihad e un’indagine internazionale a mio carico. Ma sai le risate dell’Interpol…!?

Si può essere più fragili di così? Ci sgretoliamo sotto i colpi dei media che noi stessi gestiamo. Ma se siamo fragili, vogliamo chiederci perché? Vogliamo prendere atto con calma che qualcosa nella società, nella nostra cultura, non va? Se andasse, non avremmo tutti questi matti in giro… Ma vogliamo farlo con calma, perché non c’è alcuna guerra!? E’ semplice terrorismo, lo abbiamo avuto in casa per due decenni, ben più grave e letale. Il Generale Dalla Chiesa, alla fine, lo sgominò. Vogliamo fare altrettanto, e ragionarci su? Così magari non ci distraiamo dalle nefandezze assai più gravi che avvengono nei nostri paesi, e che qualcuno, secondo me, è ben lieto che passino in secondo piano nascoste dietro la Guerra Santa.

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