Movimenti…

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Easy Bar. Giorni fa…

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Isola dell’anima

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On the road…

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Volentieri…

una delle spiagge di Metundo, Nord Quirimbas

una delle baie di Metundo, Nord Quirimbas

 

Colgo qua e là qualche vibrazione, ricevo alcuni messaggi… “Ecco, tu vai ai tropici e noi invece…” “Ecco, sei un privilegiato… la vita quotidiana è un’altra cosa.” Capisco che devo ancora spiegare. Bene, lo faccio. Volentieri.

Sono stato ospite alle Quirimbas (biglietto aereo e soggiorno) perché la mia possibilità di muovermi e lavorare nel charter nautico si è ben associata all’idea di un imprenditore che vuole fare lì la stessa cosa. Inoltre, sono in grado di decidere, di muovermi, andare, stare o non stare, in virtù delle mie scelte di libertà. Semplice. Nessun privilegio, ma voglia di fare cose in mare, il mio mondo, e voglia di spendermi, progettare, trovare strade, mezzi, occasioni.
“Sì ma così torni a lavorare come prima”. Neppure questo. Io in questa operazione farò lo skipper, che è quello che faccio qui, che so fare. Poi troverò skipper che facciano altri periodi. Punto. Del resto io non ho soldi per mantenermi se non lavoro un po’, cioè quanto basta, cioè poco (altrimenti restavo dov’ero), ma SOLO su mare e scrittura, le mie vite.

“Ma tu dicevi che la scelta non è per andare sull’isola deserta…” E infatti non lo è. Qui, lì, altrove, a Milano, a Spezia, alle Quirimbas… c’è qualcuno che crede che la felicità si trovi in qualche luogo? Non è abbastanza chiaro che la felicità è roba nostra, che cresce dentro, e che semmai si applica, POI, a persone, cose, luoghi, circostanze?! E che aspettiamo a metterci impegno e energia?

Inizio d’anno che conferma tutto, dunque. Più convintamente e più inossidabilmente che mai:
• Ho smesso di lavorare in azienda
• Non frequento più chi non voglio
• Non guadagno più buttando via il tempo in cose non autentiche
• Vivo di poco
• Guadagno quel che mi serve come capita (ma nell’alveo delle mie cose)
• Sono molto più libero, posso scegliere, sprecare tempo se serve
• Nessun  successo mi ha avviluppato. Timone al centro anche con mare grosso…
• La scelta tiene, è giusta, è vera, è possibile, è mia. La riconosco a ogni passo (come stamattina, con calma, a leggere il giornale al bar mentre la città ansimava)
• La mia vita non passa via, non scorre identica e invano.

Basta dire “Ma tu… e io invece…”! E’ tutto tempo perso. Energie buttate. Fare invece di dire, pensare a sé invece che criticare gli altri. Godere delle economie di scala. Godere del buono che capita a tutti. Prendere esempi, rubare con gli occhi. Sognare, lavorare, realizzare. E’ tutto più possibile di come si crede. Il tempo è l’unica cosa che non torna. Sprecatelo a ragion veduta. Chiunque abbia qualunque opinione… almeno su questo non può che convenire con me. E non è cosa da poco. Buon anno a tutti.

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Oggi…

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Scrivere e Vivere…

Qualcuno mi dice: “Beh, ora chissà quanti soldi farai col libro!” Magari fosse vero. Prendo 0.60 € a copia, che vuol dire che se anche vendessi 20mila copie (che sono un’enormità nell’editoria italiana) guadagnerei 12mila €. Beninteso, sono un mucchio di soldi, ci campo per un sacco di tempo, che siano benedetti! Però come dire, non sono quanti pensa la gente, non cambiano una vita.

Ma il punto non è questo. La grande fortuna di avere un po’ di successo con “Adesso Basta” sta altrove. La mia felicità per questo libro deriva dal fatto che io sono uno scrittore, la mia vita è scrivere, sedermi al tavolino, sentire, trasferire progetti, storie, emozioni tramite la parola e il racconto. Ho buttato tutto all’aria per questo, per il sogno di poter scrivere. E’ difficile da spiegare, è come procreare, generare vite. Ma scrivere non basta, bisogna pubblicare. Una cosa scritta, una storia che ti ha appassionato e tenuto per mesi, per anni, senza poi pubblicarla, è come un aborto, generare un essere moribondo, che si spegnerà a breve. E’ una forma di morte.

Ecco il punto. Il successo di “Adesso Basta” è ben più importante dei soldi. Per me vuol dire avere qualcosa da scambiare con gli editori, che pensano giustamente alle vendite (magari se pensassero non SOLO alle vendite… sarebbe anche meglio, ma tant’è). Avere un destro, avere uno strumento di negoziato, per poter decidere qualcosa, per avere più ascolto dagli editori. In sostanza: avere certezza di poter continuare a scrivere e a pubblicare in futuro. Certezza di vivere, perché scrivere è la mia vita.

Ecco perché il fatto che la gente stia leggendo anche gli altri miei libri, i miei romanzi, sull’onda dell’interesse generato da questo saggio, è una gioia infinita. Come nel caso del post di Antonella, qui sotto.

Antonella C. 15 novembre alle ore 15.23
Ciao Simone, ho finito ieri di leggere “L’estate del disincanto”. Dirti che mi è piaciuto è dire poco. Essendo siciliana ho avuto la sensazione che a scrivere fosse un siciliano. All’inizio il libro era asciutto. Man mano però che mi ci immergevo, ha iniziato ad essere zuppo di acqua di mare, sentivo il sale dappertutto e mi sono ritrovata anche io sulla Regina.
E poi il linguaggio poetico mi ha rapito. E’ stato come leggere una poesia lunghissima. A volte non capivo i termini nautici, non riuscivo a tenere il passo delle tue mappe mentali per descrivere la tartana e i suoi incantesimi, ma è stato lo stesso una magia. Non so se conosci Erri De Luca, ecco, a tratti mi sembrava il suo modo di esprimersi. Lui, Calvino e Mc Ewan sono tra i miei scrittori preferiti, per cui che dire? Regalerò una copia del libro a mio fratello per Natale, anche lui velista e skipper, amante del mare in modo viscerale.
Io continuerò a leggerti.
Grazie per la tua scrittura.
Dico sempre che “il pensiero è egoista, la scrittura è generosa”.
Antonella

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Adesso Basta (6 – Ultimo video)

Ultimo video (il sesto) della serie di “Adesso Basta

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Adesso Basta (3)

Terzo video della serie “Adesso Basta”

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