Cibo di mare

Splendido alalunga di oltre 15 chili

Splendido alalunga di oltre 15 chili

Qualcuno ha detto “poverino…”. Lui lottava duro e per un pelo non mi è uscita un’imprecazione. “Come sarebbe a dire poverino…” ho pensato. Però è vero: poverino. La sua livrea azzurra e argento brllava nel blu turchese del mare. Aveva preso 90 metri di lenza, fuggendo nella profondità, e dopo una mezzora di lotta lo stavo portando in superficie. Io cominciavo ad avere il braccio sinistro indolenzito, anche per questo ero lieto di vedere che saliva, cedeva, stava per essere battuto… Lui guardava la luce dal blu, e la vedeva sempre più vicina. Sentiva che stava per compiersi la sua ora.

Da una barca, guardare nel blu e veder guizzare un grande pesce, è una scena antica. Una scena nostra. Quando navigo mangio pesce pescato, per la maggior parte del tempo. Non costa denaro, ma fatica, attesa, speranza, pazienza. Un buon prezzo per un buon cibo. Ogni cosa che costa denaro non ha questi sapori, dunque non può essere così buona.

Per la cronaca, il tonno era di circa 17 chili, era una femmina ed era carica di uova (bottarga). Il tutto è stato celebrato con spaghetti alla bottarga fresca (cipolla tagliata fine, prezzemolo, olio d’oliva, pepe creolo); buillon (tonno a fette su cui ho gettato un liquido bollente fatto di olio, vino, aceto, aglio, rhum, spezie); tartara (capperi, prezzemolo, aglio, sale, pepe, limone); altra tartara (con trito di pomodorini secchi, peperoncino, olive snocciolate, capperi, acciughe); agrodolce (filetto appena scottato in zucchero, salsa di soia, aceto, aglio e poi affettato); stick giapponesi (filetto tagliato a fiammifero, marinato in limone, salsa di soia, rhum, poi sgocciolato, infarinato, cotto qb in padella e poi condito con la marinatura); ventresca (olio e pepe). Poverino, certo…  Ma era delizioso. Deve prendersela col padreterno, non con me. A farlo così buono è stato lui. Io lo mangio soltanto.

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Un pensiero su “Cibo di mare

  1. …metti un tonno in mano al comandante Perotti e ne esce un trionfo gastronomico alla babette’s feast. Goduria!
    Molto belli i tuoi ultimi post, raccolta di sensazioni di un viaggio dell’anima.
    Bravo, continua a vagabondare per il Mare Nostrum e a raccontarcelo. Bacio!

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