Silenzio. Giorni senza segnale, senza telefono, senza computer. Solo mare, vento, ancoraggi che destano apprensione, senza ridosso, senza protezione. Dunque silenzio. Contatto col mondo rarefatto, reso quasi un filo sottile. Quante parole non dette, pensieri non scritti. Quello che non si scrive vola via, ha la consistenza del pensiero inespresso, dunque del nulla. Però quei pensieri c’erano, verranno a galla, ritorneranno, diventeranno parola. Al momento sono scivolati sultanto fuori bordo, tra le onde, si sono sciolti nel mare.
Poi d’improvviso ogni cosa cambia. Un istante. E’ questo il tempo del cambiamento. E’ per questo che coglie sempre di sorpresa…
Tra la Tunisia e la Sardegna le due barche di questa bella rotta si trovano accerchiate da un branco enorme di capodogli, delfini, perfino una grande balenottera di oltre 20 metri. Restiamo senza fiato, dunque senza parole. Emettiamo solo esclamazoni, suoni stupiti, invocazioni. La scena è agghiacciante (potrebbero colarci a picco in un istante) eppure maestosa, serena, clamorosa. Un branco di oltre 15 capodogli, con alcune femmine grandi, molti “cuccioli” di meno di dieci metri, alcuni grandi maschi in lontananza. Tra loro, intorno, impazzita, nuota a grande velocità una balenottera comune, gigantesca. Vola nell’acqua, poi salta, immensa, pachidermica, alzando colonne straordinarie, esplosioni di granate tra le onde. Non abbiamo tempo per fissare tutto. Restiamo così, nel silenzio, tra le balene, incapaci perfino di pensare.
Esseri mostruosi, dalla magnitudine incalcolabile, protagonisti di storie e avventure immaginate, vissute, mai state, questi esseri sembrano racchiudere tutte le caratteristiche della natura in un solo cuore. Vederli, vederli passare sotto la chiglia mentre si strusciano tra loro, ricongiunge con qualcosa di perduto. Dove sono le nostre paure, i nostri pensieri, le parole, prima di questo momento? Siamo in prossimità di esseri meravigliosi, abbiamo sentore delle loro pelli lucide, del loro colore. Vediamo i loro occhi affioranti, tondi, incerti. Cosa penseranno di noi?
Penseranno che siamo ridicolmente piccoli.
http://girolimoni.ilcannocchiale.it/2011/08/26/take_five.html