Adesso Basta (5)

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Guarda il quinto video della serie “Adesso Basta“.

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5 pensieri su “Adesso Basta (5)

  1. Grazie Tommaso. Bello il tuo cogliere quel che ti serve nel mio libro e costruire una tua strada, un tuo rallentamento. Lo dico a tutti. Nel libro c’è quello che ho fatto io, ma ognuno troverà il suo mix ideale. Adesso Basta!

  2. Complimenti per il libro,appena acquistato e già letto,scende giù tutto d’un fiato.
    Anch’io nel mio piccolo vivevo in funzione del lavoro e del budget aziendale(sono un venditore di libri),sublimavo tutto nel lavoro come molti amici che lvorano soprattutto nel ramo manageriale.Da un pò ho deciso di rallentare i ritmi,di più non posso fare visto che i guadagni sono diminuiti proporzionalmente di molto, ma ho capito che m’interessa lavorare il giusto per vivere e non l’inverso,vivere per lavorare,vivere liberamente.Adesso basta!
    Grazie,Simone

  3. Ciao Simone, ho sentito parlare di te in questi giorni e sto leggendo l’intervista a puntate su un blog che seguo (http://ilbetta.blogspot.com).
    In particolare in quell’intervista tu dici ‘Sono gli altri a non avere tempo per me. Io ho tutto il tempo per loro che desiderano.’, ma come si fa? Intendo dire, a parole anch’io cerco di essere sempre disponibile, ma poi mi trovo anche a chiedermi se avrò ugual merce di scambio?
    E’ come come fare il genitore, non ti aspetti che un bambino piccolo ti dia niente, è il tuo ruolo, ma fra adulti è diverso. Il tuo modo di porti è più simile, in queste parole, al volontariato.
    Fred

  4. Caro Paolo, non mi permetto di dire cose che riguardano una vita che non so, che non conosco. Tuttavia credo che figli e mogli abbiano il diritto, proprio per l’amore che danno e di cui sono destinatari, di avere di fronte a loro un uomo autentico, che lotta per realizzarsi, per essere in equilibrio, per essere migliore. io credo che un uomo così sia un buon insegnamento per i piccoli e un uomo di cui essere fieri per una compagna. Se io avessi una moglie non metterei prima i problemi pratici di fronte a una sua esigenza di cambiamento. vorrei essere forte e saggio a sufficienza per assecondarla, per favorirla. Che compagno sarei se la limitassi? Come potrei essere per lei un buon antidoto alla vita? Di fronte a queste cose penso che i problemi pratici, di sostentamento, di necessità, possano essere affrontati insieme, condividendo un cambiamento che da singolare, così, diverrebbe plurale, collettivo. E una grande occasione di crescita comune. In bocca al lupo!

  5. gentile simone,
    ho spesso dei sogni che si scontrano con la realtà della responsabilità, nei confronti della mia famiglia (moglie e due figli adolescenti)e dei legami (gli anziani di casa).
    certo mi piacerebbe seguire l’idea che coltivo da tempo, ma i due figli e le opportunità che posso garantire con uno stipendio sicuro (la casa dove vivere, il normale quotidiano – ti assicuro siamo una famiglia sobria).
    nel sentire della tua storia mi accorgo che c’è questo che mi fa diverso, come fare a mollare tutto se in quel tutto ci sono i tuoi legami e le tue responsabilità. cioè: una scelta come la tua è comunque una scelta individuale, non collettiva, mentre la mia vita è una vita collettiva, e i sogni sono quelli dei miei ragazzi.
    che ne pensi?

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