Ecco la puntata di Corriere Tv con Beppe Severgnini. Per chi l’avesse persa…
2 pensieri su “Corriere TV”
Ciao Simone,
ho un identikit uguale al tuo: Laurea, Master, amante della vela, lavoror in multinazionale ecc…
Ho letto il libro. Entro le prime 142 pagine tutto fila. Anzi si rimette un po’ in ordine i fondamentali (Marx, Seneca ecc..)
Poi crolla un po’ tutto quando leggo che per te uno stipendio “normale” è di 3500 € netti al mese.
Nel breve capitoletto “per chi guadagna meno ?” qualche pacca sulla spalla e forse la casa dei genitori o un doppio lavoro per arrotondare…
Magari mi sbaglio ma se i lettori cominciassero da pagina 142 forse avrebbero una diversa dimensione dell’avventura downshifting.
Ciao
aspetta massimo. non è quel c’è scritto nel libro. Non dico affatto che sia uno stipendio normale, e non lo prendo neanche come riferimento medio, come se fosse ovvio. lì io faccio l’esempio di chi guadagna tanto perché sia evidente il paradosso del fatto che SI PUO FARE anche se moltissime persone che hanno quelle entrate NON LO FANNO.
Se uno guadagna 1750 euro, cioé la metà, ci mette solo il doppio del tempo, ma ci riesce lo stesso. La mia domanda è: ti risulta che qualcuno abbia intenzione di lavorare vent’anni (cioé quanto serve a 1750 euro al mese) per poi lasciare ed essere libero? A me no, però si può fare. Come mai? Sindrome di Stoccolma? Forse…
E poi ancora: la mia è stata una scelta radicale, per cui i budget sono quelli e necessariamente quelli. Ma quante scelte intermedie ci sono? Tantissime. Ti risulta che siano in molti a prenderle in cosiderazione? A me no.
Non si può dire Massimo che tutto fila ma poi il problema sono i soldi. Mi dispiace ma non è così cosi semplice. Se uno vuole ce la fa, trova la quadra in base ai suoi bisogni e alle sue disponibilità. Può darsi che non possa mollare tutto, ma può fare molto per alleggerire, vivere in modo diverso, più semplice, più umano. Questo lo possono fare tutti, non c’è qualcuno a cui questo sogno è negato. Un forte in bocca al lupo!
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Ciao Simone,
ho un identikit uguale al tuo: Laurea, Master, amante della vela, lavoror in multinazionale ecc…
Ho letto il libro. Entro le prime 142 pagine tutto fila. Anzi si rimette un po’ in ordine i fondamentali (Marx, Seneca ecc..)
Poi crolla un po’ tutto quando leggo che per te uno stipendio “normale” è di 3500 € netti al mese.
Nel breve capitoletto “per chi guadagna meno ?” qualche pacca sulla spalla e forse la casa dei genitori o un doppio lavoro per arrotondare…
Magari mi sbaglio ma se i lettori cominciassero da pagina 142 forse avrebbero una diversa dimensione dell’avventura downshifting.
Ciao
aspetta massimo. non è quel c’è scritto nel libro. Non dico affatto che sia uno stipendio normale, e non lo prendo neanche come riferimento medio, come se fosse ovvio. lì io faccio l’esempio di chi guadagna tanto perché sia evidente il paradosso del fatto che SI PUO FARE anche se moltissime persone che hanno quelle entrate NON LO FANNO.
Se uno guadagna 1750 euro, cioé la metà, ci mette solo il doppio del tempo, ma ci riesce lo stesso. La mia domanda è: ti risulta che qualcuno abbia intenzione di lavorare vent’anni (cioé quanto serve a 1750 euro al mese) per poi lasciare ed essere libero? A me no, però si può fare. Come mai? Sindrome di Stoccolma? Forse…
E poi ancora: la mia è stata una scelta radicale, per cui i budget sono quelli e necessariamente quelli. Ma quante scelte intermedie ci sono? Tantissime. Ti risulta che siano in molti a prenderle in cosiderazione? A me no.
Non si può dire Massimo che tutto fila ma poi il problema sono i soldi. Mi dispiace ma non è così cosi semplice. Se uno vuole ce la fa, trova la quadra in base ai suoi bisogni e alle sue disponibilità. Può darsi che non possa mollare tutto, ma può fare molto per alleggerire, vivere in modo diverso, più semplice, più umano. Questo lo possono fare tutti, non c’è qualcuno a cui questo sogno è negato. Un forte in bocca al lupo!