Adesso Basta anche sul blog di Beppe Grillo

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29 pensieri su “Adesso Basta anche sul blog di Beppe Grillo

  1. Ciao a tutti. Simone ho letto il tuo libro che mi è piaciuto moltissimo e mi ha fatto riflettere. Condivido molti spunti però ho avuto la sensazione che tutto ruoti o sia tarato sul proprio io e che il fatto di avere fatto magari delle scelte di lavoro, di sacrificio per poter costruire una famiglia con dei figli non siano dei valori aggiunti nel momento in cui uno voglia scalare la propria marcia. Nel libro alla fine mi pare che tu accenni a questo aspetto nella tua esperienza. Qualcun altro ha delle considerazioni su questi sul tema famiglia/figli e downshifting?

    Complimenti ancora per il libro, per il racconto delle tue esperienze ed in bocca al lupo

  2. ciao simone.
    Ho letto il tuo libro.
    No anzi ho letto il mio libro scritto da te.
    Cio’ che hai scitto sono mie parole emiei pensieri.
    Sono un commerciante,vado in barca mi piace “arrampicare”le mie passioni.
    Sono stretto in una morsa che mi sta’ stritolando.
    Il tuo libro forse apre uno spiraglio grazie e buon vento

  3. Ciao simone,

    il mio nome è alessio e non sapevo nulla di te fino a quando, in modo assolutamente casuale, mentre ero in macchina ti ho sentito su radio 3 nel programma faccia a faccia. Immediatamente hai catturato la mia attenzione, così che, pochi giorni dopo,appena rientrato a casa, a Roma, la prima cosa che ho fatto è stata andare su internet e comprare una copia digitale, quindi intendo un e-book, del tuo libro “Adesso Basta!” Come te e chi sa quanti altri, io sono uno che da un po’ di tempo è alla ricerca della libertà ma, se il fine è comune, la mia storia è completamente diversa dalla tua, come, ne sono assolutamente sicuro, da quelle della maggior parte delle persone. Prima di tutto voglio dirti che io non intendo fare downshifting, né ho la necessità di fare ciò… Ciò nonostante, nel tuo pregevole libro ho trovato moltissimi punti in comune, affinità di pensiero e comune sentire e percezione, con quanto io sto cercando di fare. Se ci pensi bene, le strade verso la libertà sono molto simili nel loro percorso, a dispetto di quello che può essere il punto di partenza e la manifestazione concreta della libertà di ciascuno… In buona sostanza il percorso interiore è praticamente lo stesso per tutti, al di là delle differenze di esplicitazione di quella libertà che si ricerca. Per tutti c’è un qualche cosa che li costringe e li schiavizza e da questo qualche cosa ognuno desidera liberarsi. Nel mio caso non è un qualche cosa ciò che per lungo tempo mi ha vessato, come per te può essere stato il lavoro, ma è stato un qualcuno… Questo qualcuno sono io stesso. Dunque, io sto cercando di liberarmi da me stesso, cosa a un tempo più facile ma anche più difficile che liberarsi di un elemento a te esterno, quale può essere il lavoro imposto. Forse è ora che ti dica di che si tratta:
    io sono non vedente praticamente dalla nascita… Fino a non molto tempo fa mi sono mosso in un modo contraddittorio: da un lato sentivo che questo mio limite non mi permetteva d essere come la grande maggioranza delle persone, ma dall’altro cercavo disperatamente di esserlo. Per assurdo ciò che, io non vedente, non volevo e potevo vedere più di ogni altra cosa al mondo, era proprio la mia cecità, i limiti che mi imponeva, ma anche le enormi opportunità che mi schiudeva. Per molto tempo ho vissuto come colui che si sarebbe voluto immettere sulla strada più trafficata e frequentata, senza avere un veicolo adatto per percorrerla.Quanto alle frustrazioni che soffrivo ogni volta che il mio handicap (oggi la chiamo la mia caratteristica) mi faceva patire, mi taccio… Quanto più io rifiutavo la mia cecità,tanto più essa mi assaliva e schiavizzava all’apparire di nuove difficoltà che essa mi poneva.
    Poi finalmente ho capito… Solo da poco tempo ho finalmente accettato questa parte di me e come per incanto, le mie difficoltà e frustrazioni si sono dissolte. Ho capito che la mia particolare caratteristica, fa di me una persona “positivamente e felicemente diversa” di default. Se l’avessi capito prima! Ora comprendo che quella che io devo percorrere non è la strada più frequentata e trafficata, ma una mia propria strada che devo costruire con bitume, tagliando vegetazione con il macete, spianando colline, ma che devo realizzare da me. C’è una coincidenza temporale tra il tuo downshifting e la mia evoluzione. Fino a gennaio 2008 io non facevo un passo fuori casa se non accompagnato da qualcuno. Ecco che invece da quel momento cominciai ad uscire ed andare in giro da solo, prima con un senso di sfida e di rabbia, ma dopo solo poco tempo, il mio atteggiamento cambiò: non dovevo proprio sfidare nessuno, né me stesso né il mondo, perché avevo imparato che gli strumenti per farcela ce li avevo e questo bastava. Fare cento metri o mille chilometri da casa non era poi così diverso, tanto che dopo solo pochi mesi mi ritrovai da solo a Barcellona prima, per replicare circa a fine 2008 a Londra. Oggi sono ancora in fase di costruzione di questo mio nuovo modo di pormi nel mondo e certe volte mi sento come potrebbe sentirsi colui che adesso ha una macchina, una patente, ma dato che per più di quarant’anni non ce le ha avute, oggi pur avendone i mezzi, non sa dove andare. Ho tratto dal tuo libro un’idea che per me potrebbe essere preziosa: mi riferisco al capitolo in cui tu parli dell’interrogarsi su ciò che veramente ci piace, nel senso più profondo della parola. Interrogarsi seriamente sui propri sogni, su ciò che veramente ci piace ed io aggiungo sui luoghi che ci piacerebbe visitare, può essere un esercizio fondamentale perché finalmente, ora che posso, cominci ad usare quella macchina che solo da poco tempo ho scoperto di poter guidare.
    Attenzione… Non è che fino ad oggi non abbia fatto nulla, tutt’altro, mi sono maturato al liceo classico, ho preso un diploma in pianoforte ed un altro in jazz, oggi insegno presso il conservatorio Santa Cecilia di Roma ed anche presso quello di Foggia, avevo una discreta attività concertistica, momentaneamente sospesa anche a causa di questo mutamento nella mia vita.
    Infatti mi sono chiesto molte volte se ho studiato musica e ne ho fatto la mia professione perché veramente mi piaceva o solo perché era una delle cose che un cieco poteva fare… Oggi ho la risposta, ma Mi rendo conto di aver scritto già troppo, ad ogni modo se ti farà piacere ricontattarmi ne sarò felice. Ho visto che il 28 gennaio sarai qui a Roma per la presentazione del tuo libro… Ci sarò! ciao, Alessio.

    • alessio quel che scrivi è centratissimo, ha enormemente a che fare col mio libro. Nessuno avrebbe potuto spiegare meglio quel che intendo in molti passi del libro. E’ ESATTAMENTE quel che tu scrivi il punto. Complimenti e grazie di cuore di questo tuo contributo. metterò questo post anche sul sito di chiarelettere. ciao!

  4. Ciao, libro interessante… io mi sono già ridotto le marce da quando ho iniziato a lavorare… e 20 anni fa mi sembrava di essere veramente un pazzo. Ho smepre fatto la libera professione perchè non ho mai soportato la routine e ho sempre preferito guadaganre meno per poter vivere il più possibile secondo i miei valori che non sono mai stati quelli della società consumista. Peccato che a volte bisogna per forza confrontarsi con la società che ti circonda e devi per forza scendere a compromessi. Ti scirverò in privato perchè mi sei molto simpatico e penso che potremmo condividere alcune esperienze e fare sempre cose belle che ci piacciono e ci danno soddisfazioni che chi è troppo inquadrato non riesce a comprendere.

    Complimenti

    Max

  5. Ciao!
    Non ti conoscevo e sono arrivata qui attraverso un link di un blog amico…
    Tutto molto interessante ma sinceramente io ho talmente bisogno di trovare un lavoro che l’idea di lasciarlo mi è decisamente aliena… cmq il tuo libro mi ha incuriosito vedrò di recuperarlo dopo le vacanze (secondo te ce l’hanno in biblioteca, sai com’è sono povera).

    Detto queste, essendo io precaria ho un sacco di tempo libero e ho fatto questo per i miei amici: http://www.youtube.com/watch?v=DH4YWuUFcl0

    E non solo per loro, anche per gli amici virtuali che sono sulla mia stessa barca.
    Dal nulla e senza nulla ho creato qualcosa di mio per il mondo.

    Se hai tempo, visto che dici di averlo, passa da me e dimmi cosa ne pensi.

    kisses
    Azzurra

  6. Ciao Simone, mia ultima mail per 2009, poi provvederò all’acquisto di un portatile, ma con calma, e inizierò cosi la mia nuova vita; quindi per ora ti invio i più sinceri auguri di Buon Natale e di un Anno 2010 pieno di tempo e di vita da spendere come più ti piacerà.
    Arrivederci in fnac a milano il 19 gennaio
    un abbraccio a te a e tutti i coraggiosi downshifter
    Roberta

  7. ciao Simone,
    ho finito il libro in 24 ore…bellissimo! finalmente parliamo di noi, quarantenni, alla ricerca di un orizzonte di senso, di una prospettiva che renda la nostra vita degna di essere vissuta. spesso ho pensato mentre leggevo al discorso di robert kennedy poche settimane prima di esser ucciso (è riportato anche da baumann)sul calcolo del PIL…ecco io la penso così da molto tempo e nel mio piccolo anche io dirigente d’azienda da quando avevo 30 anni a ottobre ho lasciato…basta, fine. quel mondo non mi appartiene più! ho bisogno di verità, di autenticità soprattutto di relazioni e nelle aziende oggi non la trovo più. non so se sto invecchiando (e quindi sto diventando più saggia) oppure ho semplicemente voglia di vivere un’altra vita, ma tant’è. oggi ho tempo per leggere, inventarmi un lavoro con un’amica, condividere la vita dei miei figli e pensare, studiare, stare con me stessa!
    ti scrivo per raccogliere il tuo invito all’ultima pagina! anche io ci ho pensato tante volte…quindi se cerchi contatti per costruire il progetto, conta su di me!
    a proposito di mare, come si fa a prenotare le tue barche (come ospite pagante, ma mozzo aspirante?)? nel mio cv c’è solo un corso a caprera, ma imparo in fretta! se vuoi contattami in MP
    silvia

  8. Ciao Simone, sono l’ingegnere che hai conosciuto a Reggio Emilia. Ho finito il tuo libro e rinnovo i complimenti. Sto pensando di fare anch’io downshifting. Non posso realizzare il mio sogno di fare il busker (per anzianità, ormai ho 60 anni) (http://www.myspace.com/angelozani) potrei però provare con la pittura(http:…//www.premioceleste.it/angelozani). Grazie per tutte le suggestioni del tuo libro e auguri di buone feste. Angelo

  9. …ho avuto il piacere di leggere il suo “Adesso basta”…
    …le verità che lei palesa per scritto, le ho toccate anche io come molti…
    …alla coclusione del suo libro lei “lancia” un’idea da sviluppare ed a me farebbe piacere partecipare a questo sviluppo…
    Bruno Di Gioacchino

  10. Ciao Simone,
    Mi ritrovo molto in quello che scrivi e fai…sono un ingegnere, ho “solo” 29 anni e lavoro da 5, ma mi sento gia perso e stanco di questo sistema. Con un mio amico (siamo tanti..) si diceva “non trovo un senso morale nel fare quello che faccio tutte le mattine”. Rispecchia abbastanza fedelmente quello che sento..
    Ho iniziato a lavorare con uno spirito molto diverso, ero entusiasta, avevo voglia di dare il mio contributo…piano piano tutto è cambiato. Il mondo aziendale mi ha prima illuso, poi annoiato, ora nauseato.
    Ho mollato degli interessi (suonavo, costruivo aeromodelli) per dedicarmi al lavoro. sento che ho sbagliato..e che devo tornare indietro.
    Voglio tornare come ero da piccolo, pieno di interessi, di creatività, un vulcano in eruzione perenne!
    Gli unici timori che ho adesso sono relativi alla comprensione delle persone che ho intorno..soprattutto la mia fidanzata e la sua famiglia. ho paura che non capiscano, che pensino che me la svigno dalle responsabilità..che non ho la voglia e la serietà per fare “quello che fanno tutti”. C’è tutta una cultura del Lavoro con cui fare i conti. Non sono scoraggiato ma so che dovrò fare i conti con queste paure se voglio andare avanti.
    Grazie per condividere e buon ritorno a casa.

    Francesco

  11. Ciao Simone, saluti a tutti,
    beh che dire?… ho letto “Adesso basta” in meno di 24 ore, e la cosa che mi ha colpito di più è stata… che mi sa che ho preso un granchio.. sì perchè in realtà il mio obiettivo finale era quello del “downfishing” (ho appreso da te che c’era questo termine), ma prima devo prepararmi e quindi i miei progetti stanno andando nella direzione non proprio diretta: passare da dipendente a libero professionista (professionalità molto diversa) ma ho 47 anni mica 30 !! quindi se ci vogliono 10/12 anni… Va bene, vedrò di studiare dei correttivi. Comunque grazie Simone! Ci vediamo a Roma per la tua prossima presentazione

  12. Anch’io ho letto il libro, solo che…il salto l’ho già fatto molti anni fa! Ed ero curioso di leggere le motivazioni – e i consigli sulla strada da percorrere – di Simone.
    Simone, sono di Parma, ho una barchetta a vela in Toscana e ho anche la fortuna di avere una compagna che ama la vita in barca. Mi farebbe piacere scambiare due chiacchiere, magari durante una svelazzata, oppure se capiti in zona Parma ti faccio condividere un’altra mia passione che sicuramente ti piacerà (no, non è la cucina). Non so la tua email, per cui ti lascio la mia.
    ciao,
    fabio
    ps: sono parecchio inesperto di blog ecc, e non ho trovato la apgina del “contatto”. Provo con questa. Magari funziona.

  13. salve, più o meno siamo della stessa età
    voglio cambiar vita perchè nella mia prima vita ho fatto troppo e ora non mi aspetto più niente.
    se non un radicale cambiamento, dato dal mio temperamento, coraggiosa , indipendente tenace, entusiasts.
    ma ora in italia la situazione precaria è
    tristemente , annunciata.

    come posso fare per iniziare una nuova vita, tenendo presente le mia esperienze oregresse, stupende, di vitale importanza
    e uniche.
    grazie per la risposta , lucia

    sono pronta a trasferirmi immediatamente
    e lavorare.
    sono stata sempre libera professionista, ma realmente nasco artigiana, creativa fantastica, e capace di collaborare per
    progetti sani e concreti

    • come fare, anzi, come ho fatto io, l’ho scritto nel libro. non posso sintetizzarlo ora in tre righe! però se vuoi puoi, questo è un fatto. ciao e in bocca al lupo!

  14. Ho letto il tuo libro (acquistato perchè sto per compiere lo stesso passo, anche se sono felicemente povera);letto tutto d’un fiato così come sembra tu l’abbia scritto, un vero sfogo. La filosofia che traspare mi hai fatto venire in mente un detto hassidico:
    “dalla polvere veniamo ed alla polvere ritorneremo, nel frattempo un drink è d’aiuto!”.
    Anch’io mi dedico alla scultura riciclando materiali vari. Vedo che sei molto esperto di navigazione in tutti i sensi.
    Mi potresti consigliare come muovermi per poter trovare il modo di farli vedere in giro?
    Chissà se troveremo modo di conoscerci, sento che avremmo molto da dirci.
    Nel frattempo ti saluto, ti auguro giorni felici e ti ringrazio per ora.
    Pat

  15. Scusate, ma la poesia è di una poetessa portoghese, Martha Medeiros. Non metto in dubbio che Neruda avrebbe condiviso i contenuti, ma non lo stile…e a ciascuno il suo, quando si tratta di creazioni, poetiche e non. Poi bello, anzi vitale ed essenziale, condividere.
    Per Simone: c’ero alla tua presentazione a Varese, ho comprato e sto leggendo tuo libro, sono da tempo una downshifter part-time 🙂

  16. Ho dimenticato di aggiungere che mi piacerebbe confrontarmi con altri downshifters sui diversi aspetti, ache a distanza, di questa scelta.
    Si potrebbe realizzare una mailing list apposita?
    Che ne dici?

    Ciao
    Filippo

  17. ciao Simone
    voglio ringraziarti perchè il tuo libro e le presentazioni di promozione hanno contribuito a sdoganare il concetto di “downshifting”.

    Io, “adesso basta” l’ho detto poco più di undici anni fa, ed uno dei problemi che ho incontrato è stato quello di definire il mio nuovo status.
    A volte mi son definito “autopensionato”, il che suona orribile e oltretutto non corrisponde al vero.

    Ora finalmente posso dirmi un downshifter, con una punta d’orgoglio e non senza la curiosità di vedere che effetto fa…

    Te ne sono grato e mi piacerebbe partecipare ad una tua prossima presentazione lombarda (Milano o Pavia o alto)

    Auguri di buon solstizio
    Ciao
    Filippo

  18. Ciao Simone
    ho letto il tuo libro, è davvero interessante soprattutto in questi tempi dove attorno a me vedo solo persone intente ad accumulare denaro e a spenderlo per darsi uno status sociale, un’identità. Tu l’identità te la sei data non comprando oggetti, case, viaggi, ma riflettendo su te stesso e la tua vita. Hai fatto davvero un bel lavoro. Volevo chiederti, ma puoi anche non rispondermi dato che è una domanda privata, hai mai fatto un percorso di analisi (con uno psicanalista o un terapeuta)? Complimenti per le belle idee, spero che tante persone le mettano in pratica, in tempi tristi come questi ci vorrebbe proprio un cambiamento a partire dalle singole persone.

  19. Ciao Simone

    vorrei che leggessi o rileggessi la poesia di Neruda
    LENTAMENTE MUORE è uno spettacolo ti da una carica!!!!

    la trovi facilmente in google
    se ti va pubblicala

    ciao a presto
    Cesare

  20. Buongiorno Simone.
    Ho naturalmente letto il tuo libro, ti risparmio il perché e per come, tanto sai immaginarlo da solo. Condivido molte cose, altre meno. Ma hai colto nel segno, soprattutto nell’analisi della paura che c’è in quasi tutti noi.
    Io sono di Genova, 46 anni professionista, abbastanza vicino a te, quindi.Mi piacerebbe incontrarti, non per chiederti consigli, immagino la quantità di persone che ti chiedono suggerimenti sprtt tecnici, ma per conoscerti e scambiare impressioni e per succhiarti un pò di energia. Tanto, lo so, i consigli te li chiederei anche io.
    E poi, qualche ricettina giaponese potresti anche insegnarmela…
    In fondo, lo hai detto tu…venitemi a trovare…
    io vengo, magari
    ciao, auguri
    Paolo

    • volentieri! vediamoci alla presentazione di Genova, alla Fnac!

      22 gennaio 2010 – Genova, ore 18.00, Libreria Fnac – Via Cesarea 2/6 – Simone Perotti presenta “Adesso Basta”. Intervengono Ferruccio Sansa e Marco Preve

  21. Ciao Simone, complimenti!
    Sto leggendo il tuo libro e ne sono rimasto affascinato, per l’analisi profonda che hai fatto di un problema tanto diffuso quanto ignorato ed evitato.

    Molto di quello che hai scritto si rispecchia nel mio pensiero, altre cose mi stanno facendo riflettere a fondo.

    Grazie!
    Riccardo

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