Poco lontano

Oggi nel golfo, a vela ridotta

A vela ridotta

 Giornate di vela, di mare. Aria fredda, tesa, su cui scorrere. Una lastra metallica, il golfo, satinata d’aria e correnti. A bordo uomini e donne innamorate di questo, del moto equilibrato di una barca, dei silenzi che seguono i pensieri più veri del normale. Da qui ogni cosa pare lontana. Quasi ogni cosa…

Parlare di vela, di tecnica, di materiali, di navigazione, di esperienza… rapisce. Si può specificare, dire, fino a vivere. Nelle cose di mare il racconto non è soltanto immagini e pensiero. Tanto meno soltanto parole. E’ una parte esatta della realtà.

A sera, si mangia  e si rivede. Qualcuno commenta un bordo, una manovra. Qualcuno annuisce. Se c’è soddisfazione comune, si ride. I marinai sono usciti in mare e sono rientrati, la barca è nuovamente al riparo. E’ stata una giornata buona.

In mare il cuore è diviso: sensazione di pericolo e di riparo. Il pericolo è lì, davanti, fatto di moli e colori. Il riparo è dentro, protetto dall’emozione, dalla soddisfazione. Ma non è così. Il pericolo maggiore non viene dal mare, ma dalla terraferma e dai suoi echi. Apro la posta. Ricevo quanto segue. Mi sfugge un sorriso amaro. Troppo lontano per ogni dispiacere. Poco lontano per l’indifferenza.

“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente a causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.”

Elsa Morante, 1945

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23 pensieri su “Poco lontano

  1. Caro Simone,
    i commenti a questo post mi hanno veramente intristito (Sara e Luca) ma cosa significa dividere il downshifting dalla politica? La vita è fatta anche di quel tipo di pensiero, parliamo di tutto natura, poesia, emozioni, politica, consumnismo, e confrontiamoci.
    Ma la mia vera tristezza è che non si riesca a capire e vedere quanto sta accadendo quanto ci stiamo impoverendo quanto il pensiero venga ucciso e spento.
    Ho fatto downshifting ho deciso di cambiare lavoro e passare dalla vendita di pubblicità alla scuola.Da pochissimo sto iniziando a fare supplenze in una scuola d’infanzia, sapete come definisce la scuola il Dirigente di zona? Un’azienda!!!Ma se la scuola è un’azienda allora il pensiero cos’è? Merce, un bel prodotto da esposizione? Sono già delusa questa società ci sta annullando in tutti i sensi.
    Continua per favore a esprimere i tuoi pensieri anche quelli politici.
    Grazie Simone
    Roberta

  2. Ciao a tutti,
    in post precedente chiudevo asserendo di voler terminare l’inaspettata quanto inopportuna discussione, ma non posso fare a meno di esprimere il sincero apprezzamento per il commento di Filippa espresso con garbo, RISPETTO, saggezza, equilibrio, sensibilità e intelligenza. Un
    costruttivo e arricchente confronto. Grazie Filippa.
    Invito coloro che hanno invece usato ben altri toni… a prendere esempio.
    E con ciò, per quanto mi riguarda, chiudo davvero definitivamente la discussione. Ho infine chiuso il cerchio: confronto – scontro – INCONTRO.

    Sara

  3. Ciao Simone,
    ho scoperto che siamo coetanei!
    Oggi ho finito di leggere “Adesso Basta”. Nei principi e con le famose liste sarei un “tipo a specifica” per poter iniziare la nuova vita….Ho qualche problema nel downshifting con 2 figli e una moglie a carico….hai qualche suggerimento?
    Ciao Luke

    • Sì Luke, ce l’ho. Non mollare, se davvero ti interessa. Coinvolgili e vedi cosa sentono, cosa pensano. Magari scopri che sono più pronti di te. ciao!

  4. Leggendo i vari commenti e controcommenti a questo post sono rimasta parecchio perplessa, per due motivi.
    Il primo è che ci sia stata una notevole reazione (positiva o negativa) all’introduzione di un argomento considerato “di politica” e non di “downshifting”. A parte il fatto che la politica c’entri di diritto e di necessità con il downshifting, scusate ma dove sta scritto che questo blog debba essere dedicato SOLO al downshifting? Mi pare che si chiami “Piccolo cabotaggio – parole in navigazione” e non “Adesso basta” – e in effetti a me piacerebbe tornare allo spirito dei vecchi tempi, prima di “adesso basta”, quando su questo blog si scriveva di tutto e ogni post era uno stimolo nuovo.
    Il mio secondo motivo di perplessità è il fatto che tutti abbiano ignorato la prima parte del post, che non trattava di politica, ma piuttosto descriveva una bella esperienza di vita presente, raccontata con gusto e intensità. Forse nella foga della baruffa, qualche volta si perde qualcosa di utile e positivo. Buon vento Simone!

  5. Simone, attento a non confondere i Luca. Ti ringrazio per il brano della Morante che non conoscevo 🙂

    Riguardo al mio stupore lo ribadisco, un’opera letteraria è sempre disgiunta dal suo autore e in questo uno strumento come il blog genererà invariabilmente delusioni.

    Aspetto i tuoi prossimi libri, supera le difficoltà e le malinconie; a presto, in Rete o in libreria 😉

    • grazie luca e grazie a tutti. a me piace questo spazio. L’altro giorno il sistema mi ha dato i dati di frequentazione. Il mese medio degli utlimi 5 mesi dice 800 visite al giorno. Abbastanza impressionante no?! Un abbraccio a tutti. s.

  6. Dice Sara: “non trovi che certi commenti possano in qualche modo disturbare chi la pensa diversamente”? “Disturbare”? da quando in qua chi la pensa diversamente da noi ci “disturba”? A me arricchisce. Io leggo i quotidiani a rotazione, cerco sempre di conoscere chi è diverso da me e chi la pensa diversamente da me prima cosa perché penso che io possa sbagliare, seconda cosa perché so che comunque il mio è solo un punto di vista e come ci insegna la geometria non una “circoferenza” di vista. Scusate ma proprio non capisco come si possa considerare Simone un dispenser di pillole di “downshifting in senso stretto” e non un essere umano con le sue emozioni, le sue convinzioni, i suoi dubbi su tutti e su tutto incluso se stesso, e soprattutto il diritto di scrivere quello che sente di scrivere… Tra l’altro ho letto tempo fa interventi di persone che manifestavano il proprio dissenso da alcune posizioni di Simone e con mio dispiacere ho letto anche quelli di chi si felicitava che queste persone non scrivessero più sul blog: a me francamente pare noioso leggere sempre le stesse cose…

  7. Ciao Simone, Exodus, Luca A. ecc.
    resto sì basita, e amareggiata, per certe repliche al mio commento…
    Ritengo che la Comunicazione sia sì incontro (anche confronto e anche scontro) tra opinioni diverse, se alla base c’è il Rispetto dell’opinione altrui, ancor più il Rispetto per la Persona che ha una opinione diversa.
    Ma, ahimè, tra le righe dei vostri commenti non vedo traccia di Rispetto = dal latino re (di nuovo) e spicere (guardare): guardare e riguardare l’altro senza pre-giudizi (che avete invece espresso a iosa), riconoscendogli il diritto di esprimere la sua opinione, opinione che avete tutto il diritto di non condividere ovviamente. Mi pare che siate voi a voler censurare me, non io Simone (e me ne guarderei bene!).
    Per Exodus: non ho censurato affatto né tantomeno inteso “dettare” io l’agenda: ho solo chiesto a Simone, con cortesia, se fosse stato possibile dedicare un blog a parte per le sue opinioni politiche: se, come fan, è meglio perdermi che trovarmi lascialo decidere a lui magari.
    Per Luca A.: hai totalmente ragione, avrei dovuto inviare a Simone una mail privata, ma non ho un suo indirizzo. Oltre tutto, credimi, è in assoluto il primo commento a un post e neanche sapevo che sarebbe poi stato pubblicato…
    Per ? : etichettato Simone per la Morante ?! (da cosa lo hai erroneamente dedotto??)
    Per Luca che condivide quanto da me scritto: Grazie per il “sostegno”…

    Credevo che questo blog fosse condotto e frequentato da sognatori, da navigatori, da gente che dice Adesso basta a tutto e tutti, compreso politica e politicanti, invece ritrovo le stesse identiche persone dalle quali mi sono volutamente distaccata: incazzati, irrispettosi, negativi, distruttivi, polemici ecc. ecc.
    Chiuderei qui questa inaspettata quanto inopportuna discussione.
    Un caro saluti a tutti.

    Sara

  8. Perché dà tanto fastidio il parlare di politica?
    Durante il fascismo si esponevano cartelli con su scritto: “qui non si parla di politica”. Anche questo fa riflettere, o dovrebbe.

  9. ciao Simone,qui non si tratta di “dettare l’agenda”come scrive qualche politicamente intossicato,ne’di indignarsi come dici tu.certamente ognuno scrive le sue idee,occorre ancora dire queste frasi?solo che in un blog di downshifting amerei parlare di cio’.altrimenti cercherei blog politici!comunque per me questo scambio di opinioni finisce qui.spero di tornare a parlare di downshifting in senso stretto.saluti a tutti!

  10. @ Exodus: altro che “politically correct” dell’ufficio medio borghese… ecco qui un’esemplificazione, nonché applicazione, di quella mancanza di senso critico che permette ai dittatori di raccogliere consenso.

    Come al tempo del fascismo c’è tanta gente che non vuol vedere eppure, questo è certo, prima o poi si arriverà a vederla, la realtà, in tutta la sua brutale interezza. Non c’è bisogno di essere dei veggenti per capire dove stiamo andando, è sufficente guardare il passato. La storia si ripete, l’unico antidoto all’involuzione è la capacità di giudizio dei cittadini e molti italiani, ahimè, di questa capacità necessaria a mantener viva una democrazia, sembrano sprovvisti.
    E’ già tutto in quello scritto della Morante, speriamo in bene. Speriamo che questo andare a grandi passi verso il precipizio possa finire prima di cadere nel baratro.

  11. Ho letto il primo commento al post e… Beh, se uno deve censurare le sue opinioni e la Morante per piacere, certi fan è meglio perderli che trovarli. Che poi debbano dettare loro l’agenda del blog sembra proprio il “politically correct” dell’ufficio medio borghese. Che incubo.

  12. @Sara

    Sono basito. Non poteva mandare al signor Perotto una mail privata? “Qualcosa di più edificante?” “Coro”? Ma quale “coro”? Teniamoci Alberto Sordi allora.

    @Simone aka ex-faro luminoso

    Etichettato per la Morante. Vabbeh.

    Cambiando tema, hai scritto di “Invictus”, ti consiglio invece “Codice Genesi”: racconta di un mondo dove l’intera popolazione umana ha fatto downshifting anche se non volontariamemte. Buon vento.

  13. condivido in pieno cio’che ha scritto Sara il 12/03/2010.anch’io pensavo si seguitasse a parlare del tema di”Adesso basta!”.invece…ecco certe reazioni biliose credo siano le vere polizze di assicurazione di Silvio Berlusconi.per la prima volta Simone mi avevi convinto a non votare,dopo il tuo comizio dovro’andarci.un saluto a tutti!

    • Sara, Luca. Non restiamo basiti, non scandalizziamoci, non prendiamo cappello. La comunicazione è incontro tra opinioni diverse. Non credo sia eretico né che voi la pensiate in un modo né che io o chi altri la pensi diversamente. Mi sono limitato a pubblicare un brano scritto in un’epoca diversa, riferito a un altro leader politico, che, ammetterete, ha molti punti di contatto con la nostra attualità. Il che mi pare decisamente inquietante. Se a voi non pare così potreste dirmi perché, come, dove. Oppure portare pazienza, prendere quel che vi piace da questo blog e non accogliere ciò che non vi convince. Se ci pensate, è quello che facciamo sempre con gli altri. E’ il principio basilare della relazione umana. Cosa sulla quale, immagino, siamo d’accordo. Dovremmo tutti sforzarci di diventare un po’ più civili, riservando l’indignazione per ciò che lo merita veramente (e per cui nessuno si indigna più) e l’ascolto a tutto il resto. Un saluto a tutti. ciao.

  14. Anche questo stato di fatto e’ legato alla crisi della nostra epoca. Crisi di valori. Crisi di buoni esempi. Crisi di obiettivi profondi. Non solo crisi economica, insomma….
    Ho letto “ADESSO BASTA” e vi ho trovato la consapevolezza che non si puo’ credere che le cose cambino continuando a vivere come si viveva prima…. continuando a credere in cio’ in cui si credeva prima…
    Albert Einstein lo scriveva gia’ molti anni fa… la crisi e’ realmente una opportunita’, per le persone come per i popoli interi, perche’ spingono al cambiamento, al rimettere in discussione cio’ che magari funzionava prima ma che adesso non puo’ piu’ continuare a funzionare.
    Inutile incolpare la crisi. La crisi e’ pericolosa solo se ignorata o presa come scusante per l’immobilismo e l’indifferenza; e’ invece illuminante come portatrice di cambiamento, di messa in discussione, di dibattito…. di forza per esprimere le migliori e piu’ profonde riflessioni e le piu’ innovative azioni che ci aiutino a migliorare noi stessi e la nostra vita.
    Chi ci comanda oggi e’ espressione di come siamo noi come popolo; espressione della nostra crisi di valori.
    Sfidiamo lui e lottiamo per superare la crisi …. rimettendoci in discussione im prima persona.
    Mio nonno aveva riportato sulla sua carta da lettere una frase di Virgilio: ” Ne cede malis, sed contra audentior ito”
    Smettiamo di essere conformisti e sfidiamo il vento sulle onde…
    Buon proseguimento di navigazione.
    mf

  15. Poco lontano da casa mia è Piazza del Popolo, se qualcuno mi vuole accompagnare lì domani alle 14.00 mi fa piacere.
    Riguardo al perché un popolo non si ribelli ecco, questo per me è e continua a restare un mistero. Forse perché non è un popolo onesto? Discorso lungo. Mistero.

  16. Buongiorno Simone,
    noooooooo!!! leggere tuo post “Elsa Morante” mi ha procurato una tale amara delusione… complessa da articolare.
    Cerco la sintesi nell’esprimerti che da tempo ti seguo, ti apprezzo, leggo i tuoi libri, i tuoi siti, i tuoi blog e sei quasi diventato per me (fino a prima di leggere post di cui sopra) un faro luminoso nelle tenebre del mio presente.
    Ma stamane nel leggere quanto riporti, ed è evidente quanto intendi alludere…, mi sono sentita quasi quasi “violentata” (forse è iperbole) nell’intimo: fossi o non fossi una Berlusconiana non trovi che certi commenti possano in qualche modo disturbare chi la pensa diversamente?
    Ti chiedo con la gentilezza che mi è propria: scrivi di tue idee politiche e commenti al “sistema” in altro blog e continua a farmi/ci sognare con le tue intime e profonde riflessioni che più volte mi hanno emozionato al punto di strapparmi qualche lacrima di commozione e profondo “senso di appartenenza”. Sì, nella infinita solitudine del mio oggi (un po’ cercata e un po’ amaramente subìta), nel sentirmi sola e fuori dal coro… eri l’unica persona (davvero!) che sentivo “vicina”, l’unica persona i cui pensieri, sogni, desideri fossero tanto uguali ai miei da sentirti Amico, Fratello, Compagno (ops!) d’avventura e sventura.
    Spero di leggere presto qualcosa di te più edificante, positivo, costruttivo. Basta polemiche, attacchi, insinuazioni… Adesso, Basta!
    Ti voglio bene (davvero).

    Sara

    p.s. mi occupo, tra altre cose (editing e consulenze editoriali), di organizzazione di iniziative culturali tra cui presentazione di libri con autore; sono a Milano (ero alla tua presentazione in Fnac) ma opero in Versilia (Pietrasanta – Forte dei Marmi – Viareggio): eventualmente possibile una tua presentazione di A.B. in una delle due località? posso organizzare? chiamo ufficio stampa chiarelettere o mi accordo direttamente con te nell’auspicata tua risposta positiva?
    Grazie.

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