Il tempo

Andrea 74 mi ricorda questo passo di Seneca delle Lettere a Lucilio. Fa bene, lo ringrazio. In “Adesso Basta” lo cito spesso. Fu il più grande pensatore dell’antichità romana. Il motivo è evidente: sono passati duemila anni e le cose che ha scritto valgono per noi come valevano per loro. Rileggiamolo insieme. Anzi, no: stampiamolo e appendiamolo allo specchio del bagno, in modo che ogni giorno, osservandoci, ci ricordi la realtà. Fate attenzione soprattutto quando parla della negligenza. La responsabilità è la nostra…

“Comportati così, Lucilio mio, rivendica il tuo diritto su te stesso e il tempo che fino ad oggi ti veniva portato via o carpito o andava perduto raccoglilo e fanne tesoro. Convinciti che è proprio così, come ti scrivo: certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento. Ma la cosa più vergognosa è perder tempo per negligenza. Pensaci bene: della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell’agire diversamente dal dovuto. Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo, e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata. Dunque, Lucilio caro, fai quel che mi scrivi: metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l’altro la vita se ne va. Niente ci appartiene, Lucilio, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene. Gli uomini sono tanto sciocchi che se ottengono beni insignificanti, di nessun valore e in ogni caso compensabili, accettano che vengano loro messi in conto e, invece, nessuno pensa di dover niente per il tempo che ha ricevuto, quando è proprio l’unica cosa che neppure una persona riconoscente può restituire.”

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25 pensieri su “Il tempo

  1. @marco f.:

    bellissimo il pensiero su Confucio, sembra proprio scritto per chi vive oggi: molti, troppi, non vivono praticamente piu’ pur di accumulare denaro , si accontentano delle ‘ferie’ (come se potessero bastare 15-20 giorni di liberta’ in un anno per poter tirare anche solo il fiato..), pensano al futuro, senza vivere liberamente il presente. La vita’ , la liberta’, la famiglia, gli affetti, vanno VISSUTI quotidianamente, non solo la domenica, non ‘durante le ferie’… molte, troppe persone di questo presente, dovrebbero leggere questo trafiletto che tu hai citato, piu’ e piu’ volte, e forse qualcuno capirebbe il valore del tempo, dell’ATTIMO, che ormai e’ gia’ passato e non tornera’ mai piu’.
    Buon DS e buona ricerca della vostra liberta’ a tutti voi !!

  2. Simone, riporto un articolo a mia parere tremendo uscito oggi su Avvenire. Non metto il link volutamente, così l’abbiamo tutti sotto gli occhi. E’ sulla scuola e sul lavoro. Si lega al tempo – direi ucciso – che una scuola come quella auspicata dal giornalista regala. Non ho mai creduto che fosse compito della scuola quello di insegnare a diventare bravi lavoratori, o meglio forse dovrebbe insegnare a diventare autonomi e critici nel proprio pensiero, uomini alla fine.

    Forse un sogno
    «I have a dream», io ho un sogno diceva Martin Luther King nel suo discorso più famoso. E quella frase è diventata un introibo per parlare di ogni cosa giusta, che si può solo sognare (com’era, al tempo, la fine della disuguaglianza tra bianchi e neri). E c’è oggi un sogno che i genitori italiani, preoccupatissimi dell’inserimento dei figli nel mondo del lavoro, inseguono? Sì. Che la scuola li faccia cominciare a lavorare. Sissignore, la scuola. Avviando forme di parziale sperimentazione del lavoro nell’ambito dei corsi. Per colmare il gap tra istruzione e vita, astrazione e realtà. Inserendo i ragazzi nelle collettività lavorative, facendo svolgere loro dei ministage sul campo, che comportino già piccole responsabilità, si tratti di rispondere al telefono o di fare le fotocopie, di digitare sulla tastiera di un pc o di usare uno scanner, di fare una fila alle Poste o di prenotare una visita per anziani al Cup. Responsabilizzandoli progressivamente. Portandoli al rispetto delle regole. Insegnando loro a stare, lavorativamente, tra gli altri. Dando loro dei compiti da assolvere, non solo dei compiti in classe o dei compiti da fare a casa. E pagandoli. Certo. Facendo loro meritare la piccola incentivazione e rimandandoli a casa contenti, per dimostrare che stanno facendosi grandi. La funzione sociale e formativa sarebbe altissima. Basterebbe una settimana il primo anno. Poi due, tre, quattro. Magari è un sogno, ma «I» anzi «We», noi, «have a dream».

  3. Un giorno un uomo chiese a Confucio: cosa ti sorprende di più negli esseri umani?

    Confucio rispose “essi perdono la salute per arrichirsi e poi perdono il loro denaro per curarsi la salute .

    Pensando con ansia al futuro dimenticano il presente ed in tal modo non vivono né il presente né il futuro, ma vivono come non dovessero morire mai, poi muoiono come se non avessero mai vissuto.

    un pensiero dedicato a tutti coloro che hanno fatto ds o che stanno pensando di farlo.
    bravi.
    mf

  4. Tiziano Terzani scriveva:

    “Ci sono giorni nella mia vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. MA NON C’E’ PIU’.”

    Grazie Tiziano
    Un saluto comandante

  5. per chicco
    bravo!!!!!!!!
    anche io sono un allenatore di basket e sto facendo solo questo!!!!!
    a novembre,come te, ho dato le dimissioni dalla società di cui ero socio e adesso sono libero!!!!
    vaiiiiiiiiiii

  6. # Simone:

    per la tua domanda su quanta è la gente che sceglie la libertà, dove sono, perchè si sentono così poco (in proporzione)..

    allego questo breve passo, domanda e risposta con Noah Chomsky:

    “I premi per cooperare con il sistema in questa societá e questa cultura sono molto chiari. I premi finanziari sono ovvi. E l’altra faccia della medaglia? Le punizioni?”

    Chomsky: “Le società differiscono. Può succedere [negli Stati Uniti], ma non siamo al livello di uno stato che terrorizza davvero i suoi cittadini. Se vieni dalle classi più privilegiate, se sei una persona bianca della classe media, allora le possibilità che tu venga sottoposto ad un effettivo terrorismo di stato sono basse. Potrebbe accadere, ma è improbabile. Quello che accadrà è che sarai marginalizzato, escluso. Anziché diventare parte dell’elite privilegiata, guiderai un taxi. Non è tortura, ma ben pochi sceglierebbe questa opzione, se avessero una possibilità di scelta. E di quelli che la sceglieranno non sentirai più parlare. Quindi non fanno parte del sistema di indottrinamento. Non ce la fanno.”

  7. bellissimo. un’altra perla di Seneca sul tempo è “non exiguum temporis habemus, sed multum perdidimus”. Ho anche io un progetto di ds, devo solo trovare il coraggio, grazie per questo blog!

  8. Dona, Gianluca, Chicco….
    GRANDISSIMI!!!
    Mi piacerebbe che ci teneste tutti aggiornati sul procedere delle vostre nuove vite!
    E’ fantastico….
    Hai ragione Simone, non pare vero quante persone stanno scegliendo la libertà e stanno dicendo basta!!!
    Tutto questo è meraviglioso…
    Come disse uno grande…
    “Eppur si muove…..”

  9. Grazie per l’incoraggiamento. A dire il vero la cosa che più mi ha sorpreso è trovare tanto entusiasmo intorno a me quando ho comunicato la mia scelta di lasciare un posto “fisso” per accettare la proposta di co-gestire un piccolo ristorante. Al di là di una comprensibile perplessità iniziale di mia madre, ma poi tutti mi hanno supportata, incoraggiata e qualcuno forse mi “invidia” 🙂
    Non so dove mi porterà questo treno, ma era mio dovere (verso me stessa) non lasciarlo passare. Non me lo sarei perdonata per tutta la vita (il pensiero di Mark Twain mi calza a pennello).
    Ho ricominciato a vivere, nonostante le incertezze e tutta la serie di cose da organizzare per il trasloco.
    Ieri un mio amico mi ha detto “credo tu sia l’unica persona veramente libera che io conosca”, e per me questo è il complimento più grande.
    Sognare non basta, tocca realizzare ora!
    Grazie a tutti!

  10. Ieri ho consegnato al capo dell’ufficio del Personale la mia richiesta di adesione all’incentivo all’esodo. Uscita prevista per il 30 giugno. Dopo oltre vent’anni di lavoro in azienda.
    Ho fatto l’una di notte con una mia amica a parlarne. E’ stata una giornata emozionante. Ho 46 anni e voglio vivere una seconda vita. Fare ciò che amo. Assaporare le ore; dimenticare quelle vorticose e inutili del passato. A presto.

  11. Ciao Dona,

    mi unisco ai complimeti che ti fa Simone per il tuo coraggio. Ti saluto con un pensiero di Mark Twain che credo abbia scritto proprio per te.

    In bocca al lupo

    Andrea

    “Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto, ma da quelle che non avete fatto.
    Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele.
    Esplorate. Sognate. Scoprite.”

  12. …avanti un altro? Eccomi qua.
    In realtà il mio ds risale a qualche mese fa, novembre scorso per l’esattezza!
    Ho incontrato il mio capo, gli ho spiegato la situazione in sintesi, il mio malessere, il risultato? Libero…
    Libero dal 1° gennaio, “Anno nuovo, vita nuova”. Inutile raccontare quanto sia stato difficile spiegarlo a tutti, ti fissano come se fossi un marziano, “Ma sei pazzo?” – “E ora che farai?” – “Come vivrai?”, a distanza di mesi con alcuni di loro ancora non l’ho spuntata.
    Ma non mi interessa, pochi mesi e ho la sensazione di aver fatto per me stesso più di quanto abbia fatto nell’ ultimo decennio.
    E poi un sogno, allenare una squadra di basket, è stato il mio sport per una ventina d’anni, morale della favola? A breve seguirò un corso allenatori.
    Un grazie speciale a Simone, non posso che concordare con Marinella, anch’ io vado via un pò più ricco da questo posto, e soprattutto, con la certezza di non essere un marziano.
    Buon ds a tutti….

    • grande anche tu chicco. complimenti. è pazzesco, ma la gente che sceglie la libertà, che si butta, che pensa, progetta, spera, sogna… è tantissima. non riesco a capire quanta, in che percentuale etc, però sono colpito.

  13. “Facile non è
    e mi sento un po’ strano
    ora che non ho
    quelle grandi certezze di me
    è una realtà
    forse un colpo di mano
    però ho capito che la libertà
    è solo un fatto di mentalità

    Sono in crisi sai
    non c’è niente di male
    ho buttato giù
    falsi amori, bugiardi ed eroi
    molto resterà
    certo ancora da fare
    però ho capito che di verità
    non c’è ne una ma un’infinità
    eh si, anche per me è difficile
    fare la guerra alla stupidità
    siamo tutti sempre molto democratici
    ma ci spaventa la diversità
    perchè ho capito che la libertà
    è solo un fatto di mentalità
    Ho bisogno di parlare
    e dire tutto quello che mi viene da dire
    ho bisogno di sbandare
    di vivere la vita ma senza frenare
    ho bisogno anche di uscire
    dal grigio di una stanca e noiosa tranquillità
    sarà quel che sarà
    io preferisco la precarietà”.

    Non è Seneca ma nel suo piccolo è grande G.T.

    Grazie Simone per gli spunti di riflessione.

  14. Buongiorno, mi farebbe veramente piacere poter fare due chiacchiere di persona con lei (anche senza approfittare del suo incauto invito a cena ai suoi lettori di Adesso Basta 🙂 Spero tanto che sia possibile, magari prima dell’estate che le auguro molto ben occupata nel suo mestiere di vivere.
    Grazie

  15. nessuno meglio di seneca ha percepito il valore del tempo e l’importanza della felicita’. Sono due concetti strettamente interconnessi che il filosofo romano ha approfondito con disarmante semplicita’. Tanto che se si leggono alcuni suoi scritti sulla brevita’ della vita e la costruzione della vera felicita’ si rimane disarmati nel trovare ragionamenti cosi’ basici e semplici , direi quasi scontati, ma allo stesso tempo assolutamente lontani dal modus vivendi di gran parte di noi.
    Questo forte contrasto fa veramente pensare che non si possa fare uno o due passi indietro… qualche timida rinuncia…. ma si dovrebbe veramente cancellare tutto , azzerare le abitudini e la mentalita’ del mondo attuale … e ripartire da una tabula rasa , bianca, tutta da riscrivere.
    Questo giustifica e motiva ampiamente ad esempio la scelta di chi , come simone, ha fatto ds in maniera forte e convinta.
    E comunque questo bellissimo richiamo filosofico del post ci fa anche solo riflettere su quanto poco tempo passiamo a pensare, a meditare e perche’ no a sognare. Troppo poco.
    mf

  16. Splendido, anni fa avevo letto , a proposito anche di Seneca, un paio di libri , entrambi illuminanti a modo loro : ” Seneca per i manager” e “Ghandi per i manager” gli autori non li ricordo .Li conservo gelosamente. Ciao a tutti

  17. La rubo anche io, proprio ora che mi sono re-impossessata del mio tempo per lanciarmi un’avventura che ha il sapore del sogno di una vita.
    Lascio il lavoro e la città dove vivo da quasi sei anni per provare a sfidare me stessa. Non ti racconto le reazioni di capo e collega alle mie dimissioni perché c’è da ridere.
    Ma il mio tempo è ora e non posso rimandare.
    Buona giornata a tutti

    • azz… complimenti per il coraggio dona!!! grande ammirazione. so cosa vuole dire. un forte in bocca al lupo. e avanti un altro.

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