Adesso Basta al Tg1

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16 pensieri su “Adesso Basta al Tg1

  1. Il DS, per come lo concepisco io non è inattività! ANZI!
    Direi forse che somiglia all’ozio creativo!

    Invece l’inattività è figlia della paura. Per paura spesso le persone non chiedono, non chiariscono (ad esempio le condizioni di contratto sul lavoro, per paura di perderlo o di “non fare carriera”).

    In questo caso bisogna “sfruttare” tutti i gangli di un sistema di regole complesse. Senza aver paura di “chiedere” (paura del giudizio di un funzionario di INPS/CAF a cui si chiede… a me è capitato).

    Quindi, hai ragione Antonella, scambiarsi le informazioni e le modalità è “potere”.

  2. Grazie simone, exodus (il nome la dice tutta!) anna e fabrizio per l’incoraggiamento. Anni fa qualcuno all’INPS mi aveva terrorizzato con questa storia dei 20 anni, e i miei sogni si erano infranti su questo scoglio. L’anno scorso invece dietro-front. Credo dipenda dal momento in cui si richiedeva l’informazione, visto che la legge e’ cambiata, anche qui insistere, come Simone insegna! E poi scambiarsi le opinioni aiuta tantissimo. Anzi, pensate a cosa succederebbe se ognuno facesse ds e aiutasse altri a fare come lui! Una marea inarrestabile…

  3. Anna e Simone, credo che entrambi abbiate ragione su questa questione della pensione.
    Attualmente (e questo è bene sottolinearlo visti i tempi di riforme), la normativa prevede che i contributi minimi per il diritto alla pensione siano 20 anni nel sistema misto (significa che parte della pensione verrà calcolata sulla base della retribuzione ante 1992 e parte sulla base dei contributi realmente versati) e 5 anni nel sistema contributivo.
    Quindi se tu Simone hai cominciato a versare contributi prima del ’92 non ti spetterebbe, a meno di “optare per il passaggio al sistema contributivo”, certamente più sconveniente, ma almeno non perderesti “tutti i contributi versati”.
    Certamente avresti una pensione minima che sarebbe pari al 20-30% del tuo ultimo stipendio, ma tu in tal caso avresti un grande vantaggio!
    Hai fatto downshifting (e stai cercando di migliorarlo sempre di più) e credo che ti ritroverai, in termini percentuali, con una pensione che potrebbe essere addirittura del 110% del tuo reddito a 65 anni!
    Si parla oggi di andare in pensione e di ritrovarsi con il 60% dell’ultimo stipendio.
    Messaggio terroristico, che credo a te non tocchi assolutamente.

  4. When you’re in not good state and have got no cash to get out from that point, you will have to receive the loan. Just because that should help you emphatically. I take consolidation loans every single year and feel myself great just because of that.

  5. Ciao Simone,
    ti chiedo alcuni consigli e suggerimenti, in quanto penso tu sia la persona giusta.
    La mia situazione e’ questa: voglio lasciare il lavoro d’ufficio (ho pensato e ripensato non sai quanto, anche prendendo spunto dal tuo libro, ed e’ da parecchio tempo che questo tarlo mi assilla; non ti sto a fare digressioni, che magari ti racconterò se ci dovessimo incontrare), e la mia intenzione e’ quella di trasferirmi per un periodo di tempo in zona Liguria (io abito in provincia di Bergamo), per poi magari trasferirmi definitivamente (ora ho un piccolo ma onesto bilocale nel mio paese). Vorrei imparare ad andare in barca a vela, e nel contempo fare qualche lavoro di qualunque genere per coprire le spese quotidiane. A chi posso rivolgermi di fidato per imparare, e poter navigare? (ho riassunto un po’ il tutto ma spero di esser stato chiaro…come avrai capito il mio budget non e’ granché, ma penso di essere abbastanza testardo e in buona salute per provare). Grazie, ciao!!

  6. Programmando il mio “abbandono”, ho approfondito l’argomento, limitatamente alle pensioni Inps cassa lavoratori dipendenti da datori di lavoro privati.
    La questione sta in questi termini:
    A) se si è nel sistema contributivo puro (nessun contributo prima del 31/12/1995), sono sufficienti 5 anni di contributi per conseguire la pensione di vecchiaia (a 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne, + la “finestra a scorrimento” di 12 mesi freschissima: in sostanza l’età diventa rispettivamente 66 e 61). Il sistema di calcolo dell’importo spettante è molto simile a quello delle assicurazioni private: l’ammontare totale dei contributi versati (=33% della retribuzione lorda) viene rivalutato annualmente e sull’importo complessivo rivalutato si applica il coefficiente di trasformazione. Ad es., se i contributi rivalutati ammontano a 200.000 Euro, applicando il coefficiente proprio dei 65 anni – che è ora 0,0562- la pensione lorda annua risulta essere 11.240;
    B) se si hanno contributi anteriori al 31/12/1995, si ricade invece nel sistema “misto” e sono necessari 20 anni di contributi, anche non continuativi, oltre al requisito sopra detto di età anagrafica, per conseguire la pensione di vecchiaia.
    Tuttavia, l’attuale nornativa stabilisce che se si possiede un’anzianità contributiva pari o superiore a 15 anni, di cui almeno 5 successivi al 1995, è possibile utilizzare l’opzione per avere la pensione calcolata esclusivamente con il sistema contributivo. Ora, non ho capito se l’esercizio dell’opzione consente esclusivamente di adottare il “metodo di calcolo” del sistema contributivo oppure anche di prendersi “i requisiti minimi di accesso” alla prestazione pensionistica propri di detto sistema(cioé i 5 anni di contributi). La considerazione del principio costituzionale di eguaglianza mi fa propendere senz’altro per la seconda ipotesi.
    Quindi, in sostanza, nel Vostro caso (17 anni di contributi, e, credo, sistema misto)ritengo che forse, esercitando l’opzione (irreversibile) per il sistema contributivo puro,,dovreste aver diritto alla pensione di vecchiaia all’età stabilita. Per chiarire il punto al 100% basta inoltrare un quesito all’Inps, iscivendosi al sito – iscrizione un po’ complicata – e utilizzando la sezione Inps risponde(si può provare anche a fare la domanda per telefono).
    Io ho 22 anni di contributi e il problema non me lo sono mai posto.

    Fermo restando che permangono le vere incognite per il futuro, cioé l’età pensionabile, che nei prossimi anni sarà innalzata sicuramente, e i coefficienti che saranno di certo ridotti perché legati alla speranza di vita, con conseguente ridimensionamento dell’importo della pensione.

    Scusate la lunga digressione, molto arida, è vero, ma credo possa essere utile perchè, come dice Simone, la pianificazione è importante!

    Che tocca fare per il Downshifting…

    Un saluto a tutti.

  7. Simone, informati personalmente che è la cosa migliore. I patronati / CAF fanno questo tipo di consulenze, spessissimo gratuitamente. Io avevo proprio fatto la domanda esplicita… perchè volevo capire esattamente se un DS senza case di proprietà poteva essere preso in considerazione… e quello che mi hanno detto è quello che ti ho riportato. Potrò andare in pensione all’età pensionabile che sarà valida all’epoca in cui la raggiungerò, e ovviamente con un ammontare molto inferiore a quello che avrei con una posizione contributiva completa. Ma non è zero. La mia storia contributiva penso sia molto simile alla tua.
    Informati, e fammi sapere… se ho ragione, allora l’unico cruccio è appunto quello relativo alla banda bassotti…

  8. Ciao antonella:

    se la tua famiglia è d’accordo perchè non affittare le case? E’ un ottima fonte di reddito, alcuni vivono benissimo facendo solo quello!

    Scusa l’intromissione, di certo avrai già fatto i tuoi calcoli.

    So di persone che hanno risparmiato una vita per comprare case che non stanno per niente godendo: malattie, distanze, etc.. fanno sì che non riesci a gestirne neppure una di casa! Non fare lo stesso errore, i beni non sfruttati saggiamente, lasciati lì a marcire, fanno invecchiare prima del tempo.

    Ciao!!!

  9. ANNA VERAMENTE?????!!!!!!!!! Io credo purtroppo che ti sbagli sai…?! I contributi minimi da versare per avere la pensione equivalgono a 20 anni, continuativi tra l’altro. Mi informero’ meglio, ma credo che non sia come dici tu…

  10. Simone, corretto “scuotere” Antonella, ma guarda che sulla pensione dice il vero: con 17 anni di contributi la pensione ce l’hai eccome. Soltanto, te la daranno a partire dai 65 o quelli che saranno quando ci arrivi. E non sarà alta tanto quanto sarebbe se continuassi a lavorare fino ai 65, ma i soldi che hai versato all’INPS non te li toglie nessuno.
    Se invece intendi dire che non ti fidi che i tuoi soldi CI SARANNO ANCORA nel 2030, vista la banda bassotti che ci amministra, allora è un altro paio di maniche – ma in teoria i tuoi soldi sono li’-
    Lo so perchè mi sono appena fatta fare il conto da un consulente del patronato… guarda caso con il DS in testa sono considerazioni utili (soprattutto se non hai tre case di proprietà…)
    🙂
    saluti a tutti

  11. antonella, ma tu con tre case di proprieta’ ti preoccupi della pensione????????? eddai… con tre case puoi fare downshifting tu e altre 6 persone!!!!!!! forza!!!!! per vivere non serve niente!!!!

  12. Caro simone,
    mi capita che certe storie, come la tua, ti diano uno schiaffone. Ti ricordi di quante volte hai pensato le stesse cose e di altrettante che dopo dieci minuti dovevi correre a fare qualcos’ altro. Certe cose raccontate o lette ti fanno persino uscire le lacrime per quanto ne condividi le sensazioni. Pensa che ho scoperto di non riuscire a leggere i libri di Moitessier (che conoserai senz’altro essendo un appassionato di vita in mare) senza accusare momenti di dolorosa depressione…
    Appoggio in pieno tutto ciò che fin’ora ti ho sentito dire o scrivere e spero di trovare la forza per abbandonare questa “tomba dei vivi”, come i nomadi africani chiamano le case in muratura, per lasciare gli ormeggi e provare ad essere soddisfatto delle mie giornate. Credo che quasta si chiami felicità.
    In bocca al lupo e buon vento!
    Davide, Torino.

  13. Ciao Simone, sto andando sempre piu’ avanti verso il downshifting e sempre piu’ persone mi ripetono la stessa frase scoraggiante “non lasciare il certo per l’incerto”. ho tre case di proprieta’, anche se di famiglia, piu’ vari investimenti diversificati. a parte tutto, volevo chiederti, la pensione mi dicono che nessuno me la toglie, anche se ho contributi equivalenti ai tuoi o poco piu’. Come hai avuto l’informazione contraria? sono io che mi sbaglio, forse. bon courage, alla francese! ciao ciao

  14. matteo figurati e anzi grazie del garbo con cui domandi le tue cose. il mio budget e’ attualmente 700 euro al mese ma so che posso migliorare ancora. da parte ho dei soldi, non molti, che mi servono per la vecchiaia perche’ non avro’ la pensione (17 anni di contributi soltanto). consumo poco, pochissimo, non ho il riscaldamento, brucio la legna che taglio e trasporto dal bosco, autoproduco alcune cose nell’orto, qui posso migliorare ancora, la casa e’ costata 50mila euro e l’ho ristrutturata in gran parte da solo risparmiando quasi 40mila euro. non potendo toccare i soldi che ho da parte devo lavorare in relazione alle mie esigenze (questo e’ il punto) e cioe’ lavo barche quando posso e devo) faccio lo skipper (ho studiato e navigato molto, nel tempo, per poterlo fare oggi) e scrivo qualunque cosa mi chiedano i giornali (e che io sappia scrivere) oltre ai libri (che fino ad oggi non hanno reso nulla o quasi e che con questo successo rendono 70 cent per copia al lordo delle tasse. Non male, ma devo continuare a lavare barche). Ho anche patito di una separazione che, perfettamente a norma di legge, mi ha fatto perdere molti soldi che invece dovevano servire per me. Insomma, il punto e’ spendere poco, non guadagnare molto. Neppure serve avere da parte un tesoro. Quello che conta (e se questo non c’e’ e’ veramente un casino) e’ il sogno della liberta’, trascorrere il tempo come si vuole, come si sente che si deve trascorrerlo. Insomma, nessuno mi convincera’ mai che i sogni sono meno essenziali del denaro. Se ci pensi io non ho proprieta’ immobiliari o mobiliari, non ho famiglie ricche alle spalle o eredita’ in arrivo, non avro’ la pensione, ma ci sto provando lo stesso. questi tre anni, intanto, liberi come meglio non ho saputo fare, me li sono portati a casa. tre anni capisci, tanta roba… ciao!

  15. Ciao Simone
    mi chiamo Matteo. Prima che tu legga questa mail è necessario fare una premessa. Io non voglio in nessun modo mirare alla tua credibilità e tanto meno sapere delle tue risorse finanziarie. Ti chiedo scusa fin da subito se in qualche modo erterò la tua persona ( cosa che non rientra nelle mie intenzioni ). Quindi leggi questa mail con la massima serenità e se per caso ti andrà di rispondermi fallo con altrettanta gioia.
    Cosa mi spinge a scriverti ? Beh in qualche modo io sto compiendo un cammino che mi ha portato a conoscere la tua esperienza di vita, mi sto ponendo delle domande che non sono facili da affrontare. Allora ecco che penso che nei tuoi scritti , come in quelli di altre persone, posso trovare fonte per un confronto visto che la maggior parte delle persone con cui parlo mi danno del matto o del sognatore o altri aggettivi simili.
    Ma procedendo alla lettura del tuo blog ( visto che il libro in libreria è esaurito e sto aspettando la prenotazione ), leggo alcune cose che mi lasciano perplesso.
    Tu dici che facevi il manager, quindi penso che che un pò di soldini li avrai messi da parte! Ecco che allora il passo di comprare casa e ristrutturare non è poi così insormontabile se possiedi una sommetta per iniziare. Quindi niente mutuo e grande libertà di fare , si ma con dei soldi messi da parte prima ?
    Altro punto che mi torna strano è quando affermi che fai downshifting o come diavolo si scrive. In una lettera però di un tuo blogger leggo che lo fai con 26 000 euro l’anno, che corrisponde circa a 2 100 euro al mese !!!!
    Questa non mi sembra una cifra molto DOWN ma piuttosto UP. Per carità meglio per te ma il poco e il tanto forse dipendono dal metro di misura che hai. Se uno guadagna 6 000 euro per lui poco sarà 2 000 euro ma se uno ne guadagna , facendo 8 o 9 ore al giorno, circa 1 000 1 200 ecco che poco sarà quanto ?
    Forse 500 , forse meno ma già questa è una cifra con la q

  16. Ciao Simone,

    ho visto la tua bella intervista e mi ha colpito molto perchè anche io ci sto pensando da tempo a mollare tutto. Ed è vero che in Italia si parla solo di soldi e chi non li ha si sente sfigato. Strano che ti abbia intervistato proprio una giornalista del TG1! Ho comprato subito il libro, lo leggerò!

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