Se cade Berlusconi esporrò il tricolore

Il Fatto Quotidiano

Quando cadrà il Governo Berlusconi io metterò la bandiera italiana sul davanzale. Esporrò il tricolore della marineria, quello con lo scudetto delle quattro repubbliche in campo bianco, l’unico che ho. E lo farò per celebrare un giorno importante.

So bene che l’eventuale caduta di questo Governo non apre a nessun futuro particolarmente roseo. So bene che non è stata ancora partorita alcuna alternativa. So che, legittimanete, potrebbe nascere un altro governo mediocre, senza idee, incapace di amministrare bene le nostre cose. So anche che se tornassimo a votare non saprei cosa votare, oggi, e non avrei affatto la sensazione di poter contribuire a una concreta e duratura svolta per l’amministrazione del Paese.

Nonostante questo, con convinzione, metterò il Tricolore sul davanzale.

Lo esporrò perché questi anni, con molti responsabili ma con uno in particolare, sono stati contraddistinti più che mai dal culto del denaro, dal consumismo (vi ricordate “Grazie!”, la campagna di Berlsuconi che invitava a comprare, comprare, comprare…), dalla fuffa materialista e cialtrona, dai politici puttanieri e immuni, dal sentimento di impunità che spinge a varcare ogni limite della decenza. Io, che non sono né un santo né un bacchettone né un moralista, ma sono italiano, ho patito tutto questo.

Lo esporrò perché odio la mafia e i mafiosi, chi è colluso con loro, chi non li isola ma ha costruito la propria fortuna sul denaro riciclato, rubato con la violenza ai miei concittadini. Dunque a me.

Lo esporrò perché considererò auspicabilmente finito il tempo delle leggi ad uso personale, della prevalenza degli interessi particolari su quelli collettivi, dei tagli alla scuola, alla cultura, a ciò che, come ha detto esplicitamente Tremonti, “non si mangia”. Lo esporrò perché sia chiaro che io mangio anche quelle pietanze, e come me tanta gente. Ne ho bisogno per vivere.

Lo esporrò perché mentre il pensiero consumista e materialista berlusconiano si affermava e si radicava, il nostro Paese è stato dimenticato, violato nel territorio, nelle acque, lasciato privo di salvaguardia, tutela, restauro, privo di qualunque progetto di rinnovamento e difesa, e ogni giorno cade a pezzi per incuria e ignoranza.

Lo esporrò perché Bondi rappresenta Berlusconi, non l’enorme cultura del nostro Paese; perché Alfano rappresenta Berlusconi, non la nostra giustizia; perché la Gelmini rappresenta Berlusconi, non la scuola e l’università di cui hanno bisogno i giovani italiani.

Lo esporrò perché sono contrario al reato di immigrazione, contrario alla TAV, contrario al Ponte sullo Stretto, contrario ai tagli alla cultura, contrario al nucleare, contrario alla riforma Gelmini, contrario alle ronde in camicia verde, contrario al Lodo Alfano, contrario alla depenalizzazione del reato di banda armata proposto da Castelli, contrario a questa legge elettorale, contrario al conflitto d’interessi, e sono stato contrario alla depenalizzazione del reato di falso in bilancio, contrario ai tagli alla ricerca scientifica, contrario al decreto salva-ladri, contrario al rientro dei capitali con una multa simbolica, contrario a chi dice irrispettosamente che Barack Obama è abbronzato o fa le corna a un collega in una foto ufficiale mentre rappresenta il nostro Paese all’estero. Mentre rappresenta me.

Lo esporrò perché sono un uomo di mare, e quando guardo le coste del nostro Paese dal largo vedo da anni un Paese in decadenza, dove imperversano ignoranza, televisione d’accatto, informazione violata, consentite e sospinte dal laissez faire travestito da libertà propugnato dalla cultura berlusconiana.

Lo esporrò perché per anni sono andato all’estero e ho dovuto subire le ironie di colleghi, amici, semplici conoscenti che, sentendo che ero italiano, si sono sentiti autorizzati a sorridere, a fare battute, a costringermi ad abbozzare, o a motivare, o peggio: a ridere anche io. Di quel riso mio e altrui ho sofferto, ne ha sofferto il mio orgoglio, il mio amore per me stesso e per il nostro Paese. Di quel riso provo vergogna.

Lo esporrò perché non l’ho mai esposto, neanche quando abbiamo vinto i mondiali di calcio, ma stamattina ho pensato che lo farò, che serve farlo, e che se lo faranno anche altri potremo passeggiare per le nostre strade con la sensazione che in tanti vogliamo un Paese con altri presupposti e altre basi sociali, culturali, politiche, amministrative. Esporrò la nostra bandiera per me, per la mia speranza, non certo per fiducia in un cambiamento che non vedo, che non c’è, che non è pronto, che non mi convince, che nessuno in questi anni ha ancora pensato.

Lo esporrò perché provo vergogna anche di questo.

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71 pensieri su “Se cade Berlusconi esporrò il tricolore

  1. Buongiorno Simone,
    non scrivo in relazione al post sulla ipotesi di caduta di berlusconi (per me l’argomento berlusconi rappresenta solo mortale noia ;-)), bensì per chiederti se ti occupi ancora di pulizia delle barche a vela e dove, in quanto avrei una barca da pulire.

    Cordiali saluti

  2. @ LUCA

    Luca, ti assicuro che le maniche se le rimboccano ogni giorno molte più persone di quello che pensano i leghisti, al sud….io abito a Torino da quand’ero piccolo, e proprio per questo posso ben parlarne, della lega nord e dei leghisti…non mi prolungo e non scrivo di più perchè ormai le uniche parole che mi vengono a riguardo ed in tal senso sono, per così dire, poco eleganti..La lega nord, tra le tante schifezze, fa propaganda politica contro una parte del paese, per cui è anticostituzionale, punto….(una per tutte? La tangenziale di Napoli è a pagamento e viene gestita dalla Benetton, ed i soldi finanziano per l’appunto la lega nord…così come il comune di Catania, anche se non è leghista, è “gestito” dalle trame mafiose di quel partito, che ha per l’appunto patti sottintesi con i delinquenti locali…se poi vuoi parlare dell’unità d’Italia e del regno delle due Sicilie, non la finiamo più)
    Sull’impossibilità di trovare un paradiso od una sorta di Shangri-La fuori dall’Italia, ti dò pienamente ragione…anch’io ho vissuto e lavorato fuori da questo paese, ed anch’io ho imparato ad apprezzare i lati positivi dell’Italia e degli italiani…ma questo paese rimane, comunque ad oggi, una vera anomalia…ti ricordi del sex-gate che riguardò Bill Clinton e la sua presidenza negli U.S.A.? Perchè un uomo così potente come il presidente degli Stati Uniti è stato disposto a dimettersi, e il “nostro” presidente del consiglio è ancora lì dopo tutte le situazioni illegali, ed ormai anche ridicole in cui è apertamente coinvolto?
    Io credo che ormai si tratti della tipica situazione in cui l’assurdo viene accettato perchè estremo e perchè martellante…il “fenomeno” del berlusconismo lo spiegò molto bene Dario Fo in un suo spezzone di Grammelot….è come una musica assordante ed invasiva che non vi permette di pensare a null’altro e di parlare tra di voi…rendetevi conto che quel personaggio è apertamente coluso con la mafia…e non lo dico io, lo dicono i magistrati e la magistratuta italiana, che è una delle più importanti del mondo, insieme al diritto latino che viene applicato in questo paese…questo per ritornare sulle qualità dell’Italia…
    Ma sulla lega e su berlusconi no….è un torto troppo grande per poter anche solo aprire una qualsiasi argomentazione…almeno, io non lo faccio più, ho maturato le mie idee e convinzioni personali, ed in risposta ho solo un muro…
    Buona domenica….

  3. @ ROBERTO

    Leggendo il tuo commento il fatto che citi come disgrazia del Sud la lega nord, le tue parole sono che la lega sta’ uccidendo il sud! Guarda Roberto parliamoci chiaro..ognuno si prenda le proprie responsabilita’e nn facciamo a scarica barile.
    Purtroppo fa’ parte di una cultura piagnona lo scaricare le responsabilita’ su qualcun ‘altro o magari aspettare che i nostri problemi li risolva qualcun altro.
    Sono anch io sulla trentina 5 anni fa’ l Italia non mi andava piu’ bene..ok,,mi son fatto 5 anni a Londra, 6 mesi in Australia e poi me ne son tornato qui.Non aspettiamoci niente da nessuno, non speriamo nella fortuna, rimbocchiamoci le maniche e facciamo il passo.
    Avremo piu’ autostima di noi stessi e magari qualcun altro ci vedra’ di buon occhio!(Sempre se a qualcuno possa importare il commento degli altri)

  4. PREMETTO CHE SONO QUASI 6 ANNI CHE NON VOTO, IO VADO CONTRO CORRENTE.

    BERLUSCONI A ME NON FA’ NE CALDO NE FREDDO, SICURAMENTE MI E’ PIU’ SIMPATICO DI TANTI ALTRI.

    CHIARAMENTE E’ UNA PERSONA CHE DOVUNQUE GLI GUARDI IN TASCA SALTA FUORI QLCOSA CHE NON VA’..OVVIO…IMPRENDITORE ARRIVATO A CERTI LIVELLI…NN E’ UN SANTO.

    QSTA IDEA DI ESPORRE LA BANDIERA QNDO E SE LUI CADRA’ MI SEMBRA LA SOLITA MINESTRA DI UNA SINISTRA CHE A PARTE DIRE “NO” E MACINARE FATTI PRIVATI NON E’ IN GRADO DI DIRE E FARE NIENT’ALTRO.

    ANCHE PERCHE’ NON MI SEMBRA CHE QNDO C’ERANO LORO AL GOVERNO LE COSE ANDASSERO BENE O NO?

    UN’ALTRA COSA
    QUANDO MR B CADRA’ O SI RITIRERA’…TUTTI QSTI PROFESSORI DEI DIBATTITI TELEVISIVI CHE FARANNO?..PENSIONE ANTICIPATA…

    IO IL TRICOLORE L HO SEMPRE APPESO AL BALCONE..ANCHE SE SENTO CHE QUALCUNO FISCHIA L INNO NAZIONALE IN RICORDO DI 4 ALPINI MORTI IN AFGHANISTAN, ANCHE SE VEDO SCRITTE COME 10-100 NASSIRYA, ANCHE SE LEGGO DI “PACIFISTI” ITALIANI (CHE BELLO , AH?) DIRETTI IN ISRAELE CON BOMBE A MANO E COLTELLI.

    IO NELLA POLITICA NON CREDO E NEMMENO NELLA PROSTITUZIONE INTELLETTUALE.

  5. Pingback: “Se cade Berlusconi esporrò il tricolore” di Simone Perotti | Consigli e Recensioni

  6. Sono solidale e d’accordo su quasi tutto. Ma non su tutto e quindi mi concentrerò solo sul poco su cui dissento. Quella sfilza di “no” puzza troppo di “partito del NO”, un brutto vizio molto italiano, anche (ma non solo, ovviamente) grazie al quale ben poco si riesce a fare. In particolare (ma è un esempio) il “no” al nucleare. Mi chiedo quanti di quelli contrari si siano presi il disturbo d’informarsi sul tema. Non dico di farsi una laurea in fisica ma almeno leggersi qualche articolo di livello divulgativo ma di valore tecnico e non semplicemente seguire i “consigli” di favorevoli o contrari.
    Il discorso sarebbe lunghissimo e non ho tempo ma vorrei citare un fatto che mi ha colpito. Qualche settimana fà ho visto un servizio di P.Angela su un gruppo di ricercatori piemontesi che stanno studiando una specie di aquilone gigante da mandare nella stratosfera e che produrrebbe energia dal vento. Quanto di più ecologico si vorrebbe, no? Be’, sebbene la cosa sia ancora a livello molto sperimentale (e, essendo in Italia, ci sono il 99% di probabilità che non si riesca a portarla avanti), pare si sia già costituito un “comitato no-kite”. Che tristezza.

    • DURO, concordo pienamente con te. Io sono un programmatico, un ottimista operativo, non mi piace chi dice solo “no”. Però vedi, il dramma di questa epoca è che la maggior parte del Paese il “no” ha disimparato a dirlo. Oggi, purtroppo, prima di dire dei sì occorre dire e molto chiaramente una serie di no. Occorre sgombrare il tavolo, togliere da sopra alla nostra realtà quotidiana l’immondizia di questi anni, scaricata senza coscienza, senza pensare ai danni che avrebbe fatto. Oggi senza dire chiaramente no a molte cose non si può procedere.

  7. # Roberto:

    scusate se intervengo di nuovo, ma mi stupisco sempre di quello di cui si stupiscono gli altri, o sono un caso disperato o un saggio metropolitano (o forse è la mancanza della TV che non mi fornisce quegli sprazzi di speranza artificiale che ad arte sa elargire).

    Del Premier si sa tutto e tutti lo sanno. C’è chi dice che è vero e chi dice che è un complotto, c’è a chi importa a e a chi non importa, ma dire che non si sa non mi sembra corretto. E’ come voler giustificare gli italiani con un ignoranza che non hanno.

    A proposito, ho sperato che il Governo non cadesse, mi sarebbe spiaciuto assistere al terzo o quarto plebiscito elettorale per i partiti attualmente al Governo.

    Cambiare Paese è un’ottima opzione a mio avviso, certo bisogna sceglierne uno migliore dell’Italia, mi sa che tutti gli Stati hanno i loro limiti, alcuni li misurano in civili di altri Paesi massacrati… solo che il nostro ha meno pudore e non è un unica Nazione nel senso proprio del termine, tiene solo grazie algli interessi particolari che sanno consociarsi per spartirsi la torta. Purtroppo, ripeto, nulla di nuovo. La soluzione politica non esiste. Deve partire dalla singola persona:

    Nessuno può farti sentire infelice se tu non glielo consenti.

    Theodore Roosevelt

  8. Non ho mai citato il MAGO DELLE CIFRE. In quanto a dati inventati, congetture ed estrapolazioni se appartengono ad una attività lavorativa, che tristezza di mansione…
    Ovviamente chiudiamo qui botta e risposta a due, rischiamo di annoiare altri.
    SALUTI A TUTTI

  9. Scusatemi l’intromissione pessimista, ma a mio avviso il problema principale della politica italiana sta proprio nel “parlarne”….rendiamoci conto che qui è dal dannato 1994 che quel personaggio è al governo…non è normale, non accade neanche nei paesi del terzo mondo che un delinquente stia per così tanto tempo al potere….ma vi rendete conto si o no che da quando è nato il berlusconismo la cultura italiana è finita in cenere? Qui non ha più nessun senso “parlarne”, bisogna semplicemente dire che quel signore è un mafioso, e che è al governo per non finire in galera, con tutti i suoi accoliti…la mafia (e la lega nord) ha nelle sue mani il paese….ed io che non ho neanche 30 anni mi sento mancare la terra sotto i piedi, ogni volta che leggo nuove notizie riguardanti la politica italiana…puzza di mafia, di nero, e di morte….è ovvio che non rimane nulla, e che i più giovani come me vogliono e vorranno andarsene…a mio avviso ormai è solo una mera questione di sopravvivenza…con tutto il rispetto per chi rimane, o per chi come Simone ha deciso di rimanere in questo paese facendo scelte di vita più importanti e personali…ma sempre più spesso non riesco a capire (accettare) come sia possibile vivere in un paese del genere….gli italiani ormai non hanno neanche più diritto di voto diretto…la lega nord sta letteralmente uccidendo il sud….la mafia è al potere dalla morte di Falcone e Borsellino…ma come si può pensare di rimanere qui? Anche se voto non cambia nulla, la gente non fa nulla perchè non sa nulla…16 anni…ma ci pensate mai che sono 16 anni che la mafia ha in mano il paese-Italia? Il periodo stragista è finito proprio perchè sono entrati al governo…da 16 ANNI! E non c’è più nessuna logica di cambiamento esteriore od interiore che tenga…è solo una dannata dittatura di un mafioso che deciderà le sorti mie, tue, sue e di Simone fino a quando morirà…proprio come i “Don” dei paesini mafiosi….

    P.S. ho scritto questo messaggio dopo aver letto che Fini ha fatto marcia indietro, ed ha appena augurato buon lavoro al governo…

  10. # Valentino:

    io al contrario con un mago delle cifre come il nostro Ministro dell’Economia andrei giù pesante a contraddirlo e dire che i numeri li tira fuori dal cilindro. Comunque è la stessa UE che spesso non è d’accordo con i dati forniti dagli stessi Stati Europei, ieri la Grecia, oggi l’Irlanda, ma anche l’Italia improvvisamente scopre due miliardi di euro che gli mancano.

    Penso che si dovrebbe giudicare molto severamente invece. Come ho sentito da Grillo in un intervento alla radio inglese: “L’Italia è Will Coyote, continua a muoversi finché non scopre che è sospesa nel vuoto!”. Bellissima!!!

    (Cmq lavoro in una multinazionale, e i dati li invento anch’io, per il semplice motivo che sono estrapolazioni e congetture che si devono presentare a qualche papavero, e finché li colori di rosa il tuo posto è assicurato. Tanto, fra un po’ di tempo a chi vuoi che interessino, i capri espiatori e le scuse si trovano sempre, cosa vuoi che ne sappiano di dati coloro che non si trovano nella stanza che li produce?).

  11. # Valentino,

    purtroppo i dati italiani sono completamente inattendibili. Già quando andavo all’Università era chiaro: nessun Paese del mondo industrializzato potrebbe godere di questo livello di ricchezza effettivo se quei dati fossero veri. O se, in fondo, significassero qualcosa. Se domani andiamo a gambe all’aria non è perchè siamo poveri, è perchè chi manipola i dati (legalmente) ci deruberà di tutto. saremo ricchi in mezzo a dati cattivi e ci spoglieranno. Mai credere nei dati, occorre semmai credere in ciò che si vede e si sperimenta.

  12. Siamo in democrazia ed ognuno si esprime come meglio ritiene opportuno. Scritto ciò, chi ritiene questo governo all’ altezza della situazione ne goda i benefici che esso offre. Gli indicatori economici, per chi li conosce son negativi, il nostro paese non è all’ altezza della competizione globale e sopratutto non abbiamo i numeri per tornare vincenti. Se poi vogliam scherzare continuiamo a farlo.
    AUGURI A TUTTI IN PARTICOLARE AI GIOVANI

  13. Non lo so. Questa idea della bandiera non mi convince. Sono fiero di essere italiano e se devo dimostrare quanto valgo eccomi pronto in prima linea. Lo stereotipo dell’italiano che è l’ombra di tizio o di caio non regge, almeno nelle persone che reputo intelligenti. Destra? Sinistra? Centro? Non ci credo più o forse non ci ho mai creduto.
    Magari vi potrà stupire ma non odio Berlusconi. Molto più antipatico e sfrontato di altri ma non per questo così diverso, non nella sostanza almeno.
    Ammiro chi invece ha lottato per qualcosa di cui oggi a malapena sappiamo, qualcuno che per i propri valori ha sacrificato la vita e i propri affetti (cosa vuol dire andare incontro alla morte ma soprattutto immaginare di dover rinunciare all’amore dei propri figli?). Penso ad Ambrosoli (vista la recente performance di Andreotti) e a chi come lui è andato avanti con il proprio paese nel cuore ma soprattutto con i suoi ideali bene in vista.
    Non esporrò alcun tricolore: credo nelle persone e quando “qualcuno” dimostrerà il suo valore lo appoggerò.
    Così come non apprezzo Berlusconi & Co. ammetto candidamente di non apprezzare neanche la controparte che cerca sempre e solo di distruggere qualcuno che non meriterebbe neanche un insulto: c’è qualcuno che vuole veramente costruire?
    Io Simone mi ripropongo di esultare (anche metaforicamente con una bandiera) quando qualcosa inizia a nascere.
    Ciao a tutti.

  14. Sai quale altro bel gesto potresti fare?
    potresti restituire tutti i soldi che hai guadagnato come manager.
    Capisci, il mestiere di manager è il mestiere del nulla che il berlusconismo ha portato avanti.(vi ricordate “Grazie!”, la campagna di Berlsuconi che invitava a comprare, comprare, comprare…),
    Cosa hai fatto per guadagnare i bei soldi che ti sei fatto?
    hai tornito pezzi in fabbrica? no
    hai dissodato terre e prodotto alimenti? no
    hai fatto ricerca scientifica? no
    hai inventato qualche macchina utile a qualcuno cosa? no
    hai salvato la vita a qualcuno grazie alla tua abilità chirurgica? no
    ti sei fatto i soldi grazie al sistema che ti fa tanto schifo.
    Restituiscili tutti.
    Per coerenza.

  15. Noto con sorpresa che non ci sono critiche a questo post.

    E questo è preoccupante, vuol dire che il blog è frequentato UNICAMENTE da persone (molto) critiche nei confronti di questo Governo (a questo punto è possibile)…

    Oppure che anche chi vota (e continuerà a votare) questi governanti e i loro alleati non se la sente di negare le verità enunciate nel post.

    E questo sarebbe molto peggio, non voler difendere la propria parte anche votandola, mi darebbe la drammatica conferma di quanto ho sempre pensato (l’ho anche scritto in un post precedente): non c’è alcun cambiamento di ideologia anche di fronte a realtà che non si possono negare, nonostante tutto si continua a eleggere non sulla base di un ragionamento, di un’acquisizione di conoscenza, ma su un BLOCCO IDEOLOGICO presente in noi e che ci spinge a comportarci in un certo modo, e allora ogni tentativo di usare i fatti e il dialogo risulta sterile in quanto si farà come si è sempre fatto.

    La diffusione di materiale politico, ideologico, alla fine serve solo per indottrinare la propria parte e allevare alla “vera fede politica” generazioni di giovani. Alla fine è tutto condizionamento e nient’altro.

    Vi prego, fatemi ricredere, qualcuno difenda con i suoi argomenti il nostro Amatissimo e rifattissimo Premier e i suoi alleati, deve pur esserci qualcuno, la maggioranza degli italiani li hanno votati, altrimenti vorrà dire che ce la cantiamo e ce la suoniamo da soli, anche quando a leggere sono persone con orientamenti così diversi fra loro!

    • Exodus, tranquillo. I dati che vedo mi dicono che a questo blog si collegano migliaia di persone. Il 99% non lascia messaggi, ma legge. Non è necessario dire sempre la propria. Molti mi scrivono individualmente, non qui, per dirmi la loro. Le modalità della comunicazione sono varie. Ma quel che conta è far girare i neuroni, cosa che mi pare accada qui e altrove. Il fatto, forse, è che c’è poco da dire su questo tema… Ciao!

  16. Alla vista già delle prime righe del post sul Fatto ho cominciato ad avvertire un’energia nuova, non riuscivo ad andare avanti, mi alzavo dalla sedia poi mi risedevo e questo ancora per un paio di volte riuscendo a malapena a trattenere parole ad alta voce in sintonia con ciò che leggevo finchè non ho dovuto fermarmi, per riprendere la lettura solo dopo un bel po’ di tempo. Insomma, è stata una lettura sofferta perché mi trovavo di fronte a una lettera aperta, appassionata, di denuncia.
    Sull’onda dell’emozione ho scritto anch’io di getto qualche riga il 12 novembre e ora, anche sull’onda di ciò che ho ascoltato ieri in tv, vorrei condividere con voi, fratelli e sorelle putative, Fratelli d’Italia, ciò che ho condiviso con altri, dei quali segnali di vita rimango in fiduciosa attesa, e che riporto integralmente. Si parlava di lavoro, crisi e dolciumi prendendo spunto da una frase di Victor Hugo. Il titolo del mio post è: Voglia di valori, voglia di volare, alto.

    Credevo di avere un amico. Quando ci incontravamo erano saluti, strette di mano, attestazione di ricambiata stima, convivi condivisi in allegria.
    Poi è arrivato il momento della verità. Un amico così, che non ci è stato donato, è solo un’occasione mancata di reciproca conoscenza per la cui realizzazione si spera sia riservato altro tempo, altro luogo, migliori del tempo e del luogo presenti.
    L’amicizia, l’amore, il rispetto, l’onestà, la legalità, la lealtà, il desiderio di un mondo migliore, giusto, sono cose che non si possono comprare nè vendere; se sono vere, sfuggono alle logiche irrazionali e antiumane di un mercato che sembra dispensare agli ingenui o agli ignoranti, nel senso che ignorano la gravità della situazione sociale in cui versano, leccornie che hanno oramai un costo umano ed esistenziale altissimo, che non è più possibile sostenere se si vuole rimanere esseri umani dotati di parola e di libero e rispettoso pensiero.

    Anche se una sola persona, per quanto piccola e insignificante su mille ne parla, già questo decreta irrimediabilmente la fine dell’epoca della prostituzione di massa cui siamo tristemente, da troppo tempo abituati nella vera crisi che il nostro tempo ci riserva, la crisi dei valori.

    Un uomo o una donna si riconoscono da lontano dalla DIGNITA’, giammai dal vestito a più zero che portano addosso per celare l’inadeguatezza alle nuove sfide del millennio in evoluzione, dove spiccano per il coraggio di coloro che ne fanno propria bandiera di libero, legittimo e dignitoso esistere su questa terra (tra l’altro sempre più offesa e deturpata dal capitalismo), valori come l’amicizia, l’amore, il rispetto, l’onestà, la legalità, la lealtà, il desiderio di un mondo migliore, giusto, senza atti di violenza, sopraffazione e insulti di ogni sorta all’intelligenza umana.

    E’ possibile vedere finalmente l’alba, come diceva un Grande, Eduardo De Filippo “addà passà a’ nuttat”, insieme, a partire dalla rinascita del singolo.

    A chi ha voglia di rinascere, senza compromessi, senza tradire i valori in cui crede, a chi, come me, ha voglia di volare sempre e di volare alto, Buona Evoluzione!

    ——————
    Vorrei tanto essere a Roma alla presentazione del libro USV; se ho capito bene ci saranno anche Antonio e Oreste, mi sarebbe piaciuto vederli e conoscerli al di fuori delle pagine del libro, ma devo imparare a rinunciare alla TAV. Col maggiore tempo a disposizione che un domani avrò, mi sarà possibile viaggiare a ritmi più lenti, più umani ed essere sempre puntuale ai grandi appuntamenti della vita! Idealmente ci sarò.
    Ciao a tutti, fratelli e non
    Grazia

  17. Non ho il tricolore, ma approvo, anche nel rispetto del coraggio e della tenacia di chi, come Roberto Saviano, non si nasconde dietro a nulla, ed intende non mollare MAI la battaglia contro il “MALPAESE”. Grazie anche a te Simone, perché anche le tue parole siano uno stimolo a fare “bene” e nel nome della parte sana di questa nazione!

  18. ciao simone,
    come lorenzo non ho un tricolore in casa, ma penso che potrei procurarmene uno per l’occasione…
    come sai penso che l’italia sia ben poca cosa dal punto di vista politico e stia in piedi (come nazione) solo perchè in tanti ne hanno visto una convenienza “piccina” e ignorante…
    questo scritto rinnova la stima che ho in te…
    ti abbraccio in attesa di salutarti il 25 sera a genova…
    paolo

  19. Ottima proposta Simone, in questi giorni pensavo ad un’idea simile, organizzare una festa, trovarsi con amici e sconosciuti e farsi una bevuta in compagnia, in piazza, in un locale… credo che la cosa sarà spontanea in alcune città e paesi in tutta Italia.
    E’ vero nessuno dei problemi sarà ancora risolto, ma l’importante è lasciarsi alle spalle questo pesante macigno, smettere di parlarne e di sentirne parlare e guardare avanti…
    speriamo davvero che sia la volta buona !! Purtropp siamo abituati a non vedere limite al peggio. ciaooo

  20. Pingback: Quando cadrà questo governo | Stormy Monday Blog

  21. Non ho il tricolore in casa, ma condivido la tua iniziativa.
    Aprirò un’ottima bottiglia di vino o di bollicine, non per festeggiare, perchè c’è poco da festeggiare, ma per manifestare tutto il mio disappunto verso questo governo che non mi rappresenta e di cui mi vergogno. Adesso basta!

  22. @ Alessandro,
    grazie della risposta.
    Sul punto uno io continuo ancora a pensare che sia un grosso rischio.
    Sul secondo punto invece magari mi sono sbagliato.
    Comunque e’ il tuo di progetto, io ti posso dire i rischi che vedo ma poi mi devo fermare perche e’ il tuo progetto e non il mio. I passi li devi fare tu e i rischi devi prenderli tu. Per questo imiei dubbi a riguardo non contano senon perun confronto.

    ciao e inbocca al lupo,
    Marco

  23. Che bello scoprirti Simone! Viaggiavo in macchina e alla radio ho sentito che presentavi il tuo ultimo libro. Che sorpresa: un uomo che parla chiaro, senza fronzoli, di un mondo cui tutti aneliamo ma siamo incapaci di ritrovare…corro sul web e trovo il tuo sito.
    Che felicità: nella loro perfezione le parole che non avrei mai saputo scrivere…. ho postato le informazioni sul sito di Beppe Grillo per diffondere ciò che hai avuto il coraggio di scrivere con tanta disarmante concretezza. Sarà una liberazione ed un vero orgoglio esporre il tricolore insieme a te! Siamo n tanti qui fuori a credere che, uniti e determinati,possiamo cambiare le cose, riportandole ad un livello umano.
    Il momento è duro, ma io di più!
    BUON VENTO! Roberta

  24. Grazie Simone!
    Farò la stessa cosa e inviterò amici e familiari a condividere la tua idea. Hai descritto perfettamente quello che provo anche io, compreso il problema del trovarsi all’estero con colleghi e conoscenti ed essere deriso. Tristezza.
    Ce la faremo. Per noi, per i nostri figli, per una società migliore.
    Grazie
    Peppo

  25. Silvio Berlusconi:
    Il giudizio appare contraddittorio proprio perché si apre ad un’alternativa già sperimentata e che ha portato al partito della spesa e del debito pubblico. Compito arduo dare consigli dal mare, da passeggero dell’oscuro o sotto il sole fosforico miele, la schiuma assomiglia al niente ed il sussurro delle onde culla soltanto le illusioni. Ho frequentato, ho l’età, l’Italia, da Nord a Sud e da Sud a Nord, la prevsione spinge per un paese meridionalizzato, appunto, cioè bellezza e profumi inquinati dal lassismo, irrimediabilmente, Napoli insegna. Lei Perotti si consoli con la fine del Premier, io mi dolgo per il tradimento di Fini, inutilmente abbellito da chi soprattutto sa odiare.

  26. Ciao Marco,
    ricevere critiche su un’idea è positivo, vuol dire che hai deastato in qualche modo l’attenzione.
    La critica moderata poi, è addirittura piacevole, fa riflettere. Tuttavia le uniche due critiche nel merito sono state quelle che hai appena fatto tu.
    Sull’altro post ci si è incentrati sulla questione del vivere di rendita facendone il punto centrale del mio modello ma non è così.(incapacità mia di dare una scala di valori alle cose).

    Il tuo punto 1 è invece decisamente interessante. Ti rispondo.
    Se la libertà è uno di punti centrali e condivisi di questa ipotetica comunità, ogni soggetto può partecipare alla vita della comunità nella misura in cui vuole o magari non parteciparvi affatto. La distribuzione dei beni ovviamente è rapportata.
    Il discorso dell’allineamento è giustissimo, è inevitabile che si creino delle regole ma queste regole non sarebbero basate sull’interesse di qualcuno in partcolare ma su una forma di giustizia condivisa a monte dell’unione.
    Diventeremo i politici di noi stessi.

    Rispondo al punto 2
    Lo scopo fondamentale della cmunità non è scaricare il barile ma vivere con persone con cui condividi qualcosa di veramente profondo e scambiarsi le proprie risorse umane, intellettuali e perchè no anche materiali.
    In generale penso che non bisogna commettere l’errore di utilizzare l’esperienza e le certezze acquisite in questa società e utilizzarle per valutarne un’altra completamente differente.
    Ciao Alex

  27. Siamo alle solite considerazioni: gli italiani si meritano ciò che hanno, siamo un popolo così.
    20 anni per conoscere MUSSOLINI
    20 anni per conoscere CRAXI
    20 anni per conoscere BERLUSCONI
    LA storia si ripete senza imparare nulla.

  28. Nessuno più di me vorrebbe che l’Amatissimo Premier (Santo subito) andasse finalmente in pensione, dato che ormai è troppo anziano per andare nel posto che davvero gli compete, ma non ha senso pensare che sia Lui il problema… vorrei dire del Paese, ma in fondo la penso come Metternich: “L’Italia è solo un’espressione geografica”. Che finora ha tenuto solo per il benessere che ha saputo generare dopo la seconda guerra mondiale (in funzione antisovietica). Appena le risorse sono diminuite ci si è accorti che pagare i debiti di altre parti dello stivale non era poi così bello e che in fondo non ci somigliamo così tanto.

    Sono d’accordo con tutto quello che è stato scritto, ma è solo la punta dell’iceberg, lo spettacolo che distoglie e non mostra i veri artefici e suggeritori che sono e saranno ancora lì e che, a differenza del nostro impareggiabile raccontatore di storielle divertenti, non hanno alcun desiderio di scoprirsi troppo. E parlo di persone, famiglie, organizzazioni, interi sistemi che ormai sono lì, autoreferenziali, sovranazionali, indipendenti da qualsiasi potere legittimato.

    E poi legittimato da cosa? Il consenso popolare di cui gode “questo” sistema (con tutti i partiti foraggiati dalle stesse organizzazioni) è pressocchè totale. Ero in Francia negli anni settanta, giovanissimo, e anche allora l’Italia veniva presa in giro. Ci sono ancora in giro personaggi che hanno tessuto un cinquantennio di stragi, misteri, logge massoniche, dirottamenti politici, inganni… Non erano forse lì da ben prima del nostro sorridentissimo Premier? Che fine hanno fatto? Sono ancora lì, qualcuno è spirato per la vecchiaia, ma niente di nuovo.

    Io non credo che ci sia una reale degenerazione nello stivale, credo che ci sia una maggiore degenerazione percepita. Ma il degrado c’è da sempre ed è costante, basta leggere gli scritti di Einaudi di prima della guerra che sembrano scritti oggi, e aggiungere la pervasività mediatica ormai alle stelle. Non c’è minor onestà o correttezza rispetto al passato, c’è solo minor pudore. Ma è una foglia di fico.

    Il fatto davvero nuovo, quello che stabilisce un nuovo ordine mondiale, nazionale, che scompaggina tutte le regole e impoverisce, non è l’avvento di nuova spregiudicatezza, ma il crollo dell’Unione Sovietica. Da lì nasce davvero tutto, una nuova prateria mondiale in cui potentati economici scoprono di poter agire senza più alcun limite, senza alternative reali al pensiero unico di un capitalismo dominante. Il nostro amatissimo Premier in tutto questo è solo l’ultima ciliegina, non la torta, anche se sgomita per cinquanta.

    Andando controcorrente, spero che questo Governo non cada, non che per me sia importante visto che da venti anni non voto, ma che senso ha andare ad elezioni ogni due anni quando i burattinai sono sempre gli stessi e il sistema è già avviato lungo un percorso (globalmente) già stabilito?

    Guardate un po’ cosa succede negli USA, pensate che la svolta storica del primo presidente afro eletto abbia cambiato qualcosa in quello che è un piano già stabilito? E di cui noi vediamo solo la parte più appariscente ed immediata, ma non ci viene permesso neanche di scorgerne le implicazioni profonde.

    Per capire realmente quello che succede nel mondo, nello stivale, non occorre guardare superficialmente i comportamenti meschini, censurabili, irritanti, indegni, della politica e dello show business… Lì ci sono solo attori che recitano una parte, bene, male, credibilmente o meno, sacrificabili, sostituibili, preziosi, o ingombranti, non ha neanche tanta importanza per chi dirige… Per capire ciò che succede davvero e succederà, occorre guardare il fulcro di tutto questo, e non è semplice perchè le carte sono nascoste. Occorre guardare il sistema monetario che è stato creato, globalizzato, mondiale, impenetrabile, senza alternative, in grado di farti morire di fame da qualche parte, e di farti guadagnare in altre, ma solo per costringerti a restituire tutto in qualche modo, lasciandoti solo il tempo di produrre, consumare e crepare (se sei fortunato).

    Ma poi, pensate che la stragrande maggioranza delle persone voglia qualcosa in più di un Governo che non li costringa a pensare e li tratti come mamma chioccia? Pensate che alla prova del “sacrificio” necessario a gestire la propria vita non si preferisca affidarla a qualche potere (persona, icona) che la rappresenti? Pensate che potendo, la meschinità, la vigliaccheria umana non preferisca una bella lotta tra poveri, nord contro sud, bianchi contro neri, rispetto alla vera, utile lotta contro chi ormai si è impadronito delle nostre vite?

    Penso che quello che manca, davvero, a uomini e donne, non sia un governo onesto, una Società giusta e tutto il resto, quelli si possono costruire, quello che manca sono gli “attributi” (i “cabasisi” direbbe Montalbano, la dignità, saper dire “no”) e mancando quelli non c’è rimedio.

  29. Dall’onninvasivo e credo irrimediabile disastro in cui il berlusconismo ci ha sprofondato, ecco che insieme all’accelerazione del suo fin troppo a lungo agognato e musicalissimo scricchiolio -speriamo almeno temporaneamente definitivo-, qua e là senti respirare, irresitibile, un anticipo di aria nuova. Ossigeno, al capezzale di un moribondo che, chissà, potrebbe magari forse anche hai visto mai riprendersi. All’orizzonte, peraltro, niente di niente che possa farlo presagire.
    E forse sta proprio nella futura e certa disillusione, il motivo per cui questa momentanea, titubante e incredula boccata d’aria fresca ci coglie così preziosa e vitale. Come uno spiraglio che finalmente sembra aprirsi tra il marciume, infiltrato ovunque, incancrenito, che tutto ha intaccato e quasi tutto distrutto; ma spiraglio destinato temo assai presto a richiudersi, tombale.
    Lasciatemelo allora godere, questo venticello che mi arriva in faccia da tante direzioni, che mi fa sgranare di nuovo gli occhi con curiosità, aguzzare le antenne, resuscitare.
    Due tra le folate più salutari e profumate che mi sono arrivate oggi sono quest’articolo di Simone, con il suo tricolore che muore dalla voglia di sventolare, e uno di Rumiz, sullo stupore di un incontro avuto con gli studenti in una delle scuole superiori di Trieste, attualmente tutte occupate. E anche questa è un’inaspettata e sana raffica di bora.
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/paolo-rumiz-nell’italia-cialtrona-delle-veline-ci-sono-ragazzi-che-discutono-di-annibale-e-metodi-didattici/

  30. Che bel post Simone,
    condivido tutto tutto tutto ma proprio tutto quello che hai scritto.
    E’ quello che penso ma che non avrei saputo scrivere.

  31. Non riesco a fermarmi, sto applaudendo a questo post. Uno dei migliori che ho letto ultimamente su Berlusconi. Non ho altro da aggiungere perché mi ha tolto le parole di bocca. Diffonderò la parola. 😉

    Un saluto

  32. io non ce l’ho, ma in compenso festeggerò con un buon bicchiere…a compenso dei “travasi di bile ” quotidiani cui mi sono sottoposto tutte le volte che, piuttosto che parlare di politica, mi sono ritrovato a parlare ed ascoltare, di politici. E’ stato in grado di annullare anche quel poco di nobile (davvero pochissimo) che la politica rappresenta,oltre ai nostri pensieri, alle nostre coscienze…Come te non mi aspetto nulla da chi verrà dopo, se non di ritornare a condividere argomenti politici,discussioni, cose sbagliate, proposte giuste o sbagliate, delusioni, ma non più storie personali squallide, in cui neanche per un momento potrei riconoscermi, né auspicare di parteciparvi….

  33. Ciao Alessandro,
    io condivido le critiche che per ora sono state fatte al tuo modello.

    Mi spiace per le tante critiche ma mi viene da aggiungerne ancora 2.

    1-Il modello che proponi, si basa su una comunita di persone ben scelte e che devono seguire regole precise per fare in modo che ilmodello regga. 100 individui (il numero esatto ha poca inportanza)liberi che stanno facendo il DS e seguendo i propri sogni sono singolarmente imprevedibili perche ognuno percorre il suo cammino di cambiamento e scoperta di se stessi. Io sono convinto che si ricreerebbe un Sistema che va contro le liberta del singolo. Succederebbe quello che succede in tutti i movimenti (religiosi, politici e di ogni sorta) o in tutti i grandi gruppi: ci sarebbe laforte tendenza ad omologarsi e a seguire regolre dettate da altri e le persone che non sono allineate avrebbero ugualmente le vita difficile come nel sistema in cui siamo adesso.

    2-A me, questo modello molto focalizzato al risolvere il problema economico, sembra un po una fuga. Un modo di dire, se ci fosse una comunita che mi risolve il problema economico e in cui la gente segue una certa filosofia,allora la mia vita avrebbe meno problemi e starei meglio. Mi sembra un delegare la responsabilita a qualcun altro, il gruppo, il movimento e un rinunciare a fare i conti con le proprie paure e i propri timori.
    E’ proprio nel lavoro su se stessi e sulle proprie paure che io trovo la grandezza del DS con un potenziale enorme per la crescita personale di chi fa DS.

    Spero di non aver tirato l’ennesima mazzata alla tua idea e spero che questa critica possa risultare costruttiva.

    Comunque ti auguro buon vento per le cose che ti stanno a cuore. (per me dire buon vento e’un po strano ma Simone P. dice che gli altri modi di dire portano sfortuna…)

    Ciao
    Marco

  34. condivido ogni tua parola, spero proprio che Berlusconi si dimetta anche se ci credo poco…verrebbe finalmente processato…magari ha già preparato tutto per scappare ad Antigua come il suo amico scappò in Tunisia…
    cosa succederà dopo?voglio sperare che il futuro sarà migliore.
    visto che vivo in barca e il tricolore è sempre esposto potrei esporre il gran pavese e sicuramente stappare una buona bottiglia di spumante!!

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