il 10 e il 9

Ed eccoci qui. Feste finite. Si torna tutti a lavorare. h 9.00-18.00, cioè tutto il tempo diurno. Una giornata intera. I primi giorni sarà strano, faticoso, per alcuni anche bello. Tornare in gabbia toglie la libertà, ma protegge, anche. C’è gente che fuori dalla gabbia si sente morire. Il resto si sente morire quando è dentro.
Fine delle ferie e inizio di un anno senza ponti. Il primo è forse a giugno, poi si va a ottobre. All’orizzonte solo le ferie d’agosto. L’unica finestra aperta sulla semilibertà. Ma lontanissima…

Mi sono chiesto se scrivere qualcosa oggi. Mi sono detto “no, non infierire”. Ma io di questo rientro scrivo con compassione, con comprensione. Non sto affatto ironizzando, anzi. Un po’ mi manca il fiato… per conto terzi. Per me domani è una giornata come le altre, una giornata in cui decidere cosa fare, con qualche obbligo certo, ma con la maggior parte del tempo di cui disporre. Io ho 45 anni da qualche giorno e tendo alla libertà.

Si ricomincia quindi. E si ricomincerà sempre. Ci sarà sempre questo lunedì 10, alla fine di ogni piccola vacanza. Si lavora mediamente 335 giorni all’anno, su 365. Si lavora il 90% della giornata utile. Resta solo il tempo per qualche serata allegra, un po’ stanchi, e troppe cose, tutte insieme, nei giorni di riposo. Troppo. Così è troppo. Una vita in cui i progetti restano solo ipotesi somiglia più a un’ipotesi che a una vita.

Io non so come sia possibile cambiare su vasta scala. Ci sto solo provando su scala minima. Individualmente. Domani sarà una buona giornata, credo. Ho motivi per sperarlo. Motivi che sono costati caro, ma anche fossero stati più salati, ne sarebbe valsa la pena. Quante volte mi sono chiesto “come sarebbe se…”. Beh, sognavo. Ma che il 10 gennaio del 2011 potesse essere un giorno qualunque, uno come il 9…, cioè senza autorità lavorative su di me, senza costrizioni insormontabili, senza certe facce intorno, senza dover prestare la mia spalla al grande leviatano… non potevo neppure immaginarlo.

L’unica cosa utile che posso fare per i sognatori che non perdono il senso della concretezza, per chi ha ancora il virus della libertà nel petto, per chi intende dare dignità ai propri anni buoni, è testimoniare. Un’altra vita si può. Fuori dal rumore, fuori dal caos, fuori dalle convenzioni, fuori dai soliti percorsi, fuori dalle relazioni imposte, dalla spesa di denari non nostri che servono ad acquistare cose che non ci piacciono per impressionare persone che non ci amano. Fuori. Non dentro. Non lì, dove occorre necessariamente, una volta ancora, come sempre, per sempre… tornare domani.

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97 pensieri su “il 10 e il 9

  1. Ieri sera mi hanno invitato al cinema a vedere il film che sta avendo più successo in Italia. In parte mi sono addormentato, in parte scocciato: un insulto all’ intelligenza. Ignoranza e superficialità prevalgono in una pellicola con una trama senza senso. Povero cinema italiano, è caduto proprio in basso. Simone, che ne dici?
    CIAO CIAO
    VALE

  2. # Renato:

    Queste megastrutture non fanno altro che esportare la globalizzazione. Ammesso che si realizzi qualcosa si farà nel campo energetico quanto fatto in quello industriale: trasferiamo tutto in cina e ne diventiamo dipendenti. Paghi tre soldi ai cinesi il resto lo pappano i magnaccia. e poi costruiamo rigassificatori “puliti” e per trasportare l’energia da un punto all’altro del pianeta ne sprechiamo più del 60% e inquiniamo a più non posso. Se a me serve energia a Taranto perchè devo produrla in un deserto africano? Manca sole in Italia? Mancano tetti da cui togliere l’amianto e piazzare invece un pannello? Tra l’altro l’intervento viene considerato una bonifica da materiale pericoloso. Finchè non si punta alla produzione dove c’è il consumo, dalla spirale di altri che da lontano controllano la tua vita non si esce.

  3. Gentile Simone,
    sono una coetanea del 65..ho letto il suo libro, continuo a leggerlo aprendo a caso le pagine…trasudano di verità dovute ad esperienze che solo chi le ha vissute sui propri pori…può comprendere a fondo…è la sua profondità che mi ha colpito..mi ci sono riconosciuta a pieno. Avevo degli amici a cena l’altra sera..e come spesso accade all’inizio dell’anno nuovo…si parlava di propositi…avevo appena ventilato un mio progetto di ritorno al part- time (che avevo tra l’altro preso quando i miei figli erano piccoli)…. ma che fai perdi i contributi!!!!..la carriera!!!!… i figli sono grandi ormai!!!…e cose simili!!!1 Un muro di gomma a cui non ho minimamente tentato di resistere…come avrei fatto qualche anno fa…Si tratta di saggezza?? Mi sono chiesta la sera analizzazndo il mio comportamento di quasi non risposta ai fiumi di parole…rivolte contro un progetto di cambiamento di rotta…Come la comprendo gentile Simone…come serve la sua testimonianza…come serve il coraggio quando si cerca di cambiare…e come è simile stranamente il percorso che si fa..in questi casi….la verità è che sto progettando da tempo questo viaggio e so che con coraggio e determinazione lo farò…per me per la mia vita e come testimonianza ai miei figli di altre possibilità…anche se loro ora non possono capire. Lo spiega bene lo scrittore Tiziano Terzani nel suo libro un altro giro di giostra…..dialogando sul concetto di libertà sostiene che il figlio può arrivare a sentirsi “libero”…per la figlia.. ed indirettamente..per tutte le donne..il percorso è diverso…in quanto fanno figli..etc..etc.. ed augura alla figlia che possa essere “felice”…”libera”…? Un pò più difficile…Avete entrambi testimoniato in modo diverso che esiste il modo di inventarsi la propria vita…”riconoscendosi in quello che si fa”… Bellissime queste parole….Buona giornata a tutte le persone che stanno cercando di farlo ed anche a quelle che non si pongono il problema!!!!!! Maria Teresa

  4. Forse qualcuno di voi già la conosce, è la Desertec Foundation, che sta seriamente studiano come trasformare l’enorme energia solare irraggiata sui deserti del pianeta in energia elettrica pulita. Ci stanno investendo, naturalmente, paesi che hanno sale in zucca come la Germania. Pare che anche Enel sia entrata nel progetto (speriamo attivamente). E’ bene diffondere l’esistenza di questa realtà, progetto enorme e finalmente innovativo per far capire alla gente quanto inutili e dannosi siano invece gli investimenti nel nucleare.
    Passa parola: http://www.desertec.org

  5. …ogni giorno c’è un domani a cui pensare, con un vago senso di nausea e la voglia di essere altrove…poi i maledetti soldi, la figlia da mantenere a 1000km , i mutui da pagare…ecco un altro domani, sempre più temuto e sofferto….che pena..

  6. Enrica says:

    > …..
    > Ormai è molto tempo che ci penso
    > ma non so come iniziare.
    > Accetto consigli

    C’e` qualcosa che ti piace UN CASINO fare e che ti provoca la reazione esattamente contraria rispetto a uno stomaco che si attorciglia?

    Nick

  7. simone says:
    15/01/2011 at 18:18

    > Monterosso. Cinque Terre.
    > Una delle zone
    > costiere più belle del mondo.

    Concordo. E li` vicino c’e` la baia di Levanto, una delle zone costiere italiane che godono di questa interessante proprieta`: essere bellissima, essere leggermente sottosviluppata (nel senso positivo del termine che credo molti in questo blog capiranno benissimo), e NON avere turismo di massa.

    (Poi ci sono onde pazzesche da surfare, ma questa e` un’altra storia.)

    Sopra Levanto, a Bonassola, c’e` un villaggio turistico che credo sia uno dei posti piu` BELLI e piu` QUIETI di questo pianeta.

    Nick

  8. si MORRIS condivido!
    questo blog e’ rilassante e motivante al medesimo tempo!
    una boccata di aria pura ogni volta che lo apri anche per una lettura veloce….per ripulirti i polmoni dall’inquinamento del referendum ricatto della fiat o del premier indagato per schifezze varie….. mi sembra di respirare aria di mare ogni volta che vedo la foto della spiaggia…. chiaramente Liguria Simone, ma che localita’ e’? tres pittoresque…..

  9. buona sera a tutti voi
    conclusa la lettura di tutti i vostri interventi sento un sentimento positivo che aumenta,una specie di sorriso imbecille ma simpatico stampato in faccia.
    non vi sto prendendo in giro ma è come aver visto uno strano film di quelli che cominciano con una trama ben precisa ma poi piano piano deviano e spaziano in mile direzioni ognuna seria e interessante,questo post e relativi commenti è stato una specie di magia.
    grazie all’ispiratore e grazie a tutti voi.
    a presto

  10. Caro SIMONE, ti indico il nominativo del prof. SCIENZA GIUSEPPE, docente di matematica presso l’Università di Torino.Si parla di investimenti e soprattutto di previdenza.
    Leggere per capire: l’ ho trovato interessante

  11. Ciao Simone, mi chiamo Claudia.
    Ti ho conosciuto tramite la radio stavi presentando il tuo nuovo libro.
    Hai una voce carismatica era un piacere ascoltarti, poi ti ho cercato su internet e ho letto il tuo blog, molto interessante , pieno di libertà e speranze. Per caso ho letto il tuo libro Adesso basta, ma non tutto perché ho letto che quelli come me, (senza soldi, senza un futuro…) sono esclusi. Forse credevo di trovare nel libro delle speranze, qualche indicazione per uscire da questa vita vuota. Tu alla mia età ,36,eri già affermato, io nemmeno questo. Però sembra che senza soldi, senza un titolo di studio non si va avanti….io credevo di trovare nelle tue parole, invece, una via di mezzo per uscire da questo nulla soffocante. Grazie per avermi letto. Ciao

    • Claudia ciao. Grazie. Il cambiamento non ha bisogno necessariamente di cose “fuori”, ma di molte cose “dentro”. E’ anche evidente che se non ci diamo un po’ da fare non è che capiti molto. Per prendere un sentiero non è mai tardi, però diamoci sempre un poco da fare noi per primi. Non credendo né alla malora né alla provvidenza tendo a spronare sempre tutti perché si diano da fare. Mai visto uno che scopre una pssione e tenta di viverla, non riuscirci.
      Forza e coraggio. Da qui a quando moriremo c’è un mucchio di roba da fare. Qualcosa anche di bello. Su col morale.

  12. Reduce da una gastroscopia per uno stomaco che mi si attorciglia per la mia insoddisfazione, un lavoro stabile (mi stà strettissimo) da alcuni mesi dopo anni libera professione, un analista che si addormenta mentre cerco di parlargli del mio mal di vivere (scena da film di Woody Allen)approdo casualmente qui in un noioso pomeriggio al lavoro.
    Cambiare e dare un senso alla mia esistenza abbandonare gli orpelli ritrovare l’entusiasmo e conquistare la libertà.
    Ormai è molto tempo che ci penso ma non so come iniziare. Accetto consigli

  13. @ Alberto:

    Ottimo progetto il tuo !! 🙂
    E direi che e’ proprio anche quello a cui sto lavorando io da circa 6 annetti, da quando cioe’ ho detto ciao ciao all’ultimo ‘posto fisso’ full time con miriadi di responsabilita’, per accettare solo part time e senza vincoli di alcun grado (leggi: no a posizioni da responsabile, che in Italia e’ assurdamente ridicolo accettare.. si traducono in ore ed ore di lavoro mal pagate e problemi a non finire!!).

    Mia moglie e’ part time 30 ore, io lo sno a 22, e’ vero a tempo determinato io (indeterminato lei), ma conto, nel breve-medio lungo termine, di riuscire anche io a far ‘fruttare’ , o meglio, a rendere utili, le mie passioni.

    Lo sto gia’ tentando di fare da alcuni anni, in Italia e’ difficile, per fortuna che al giorno d’oggi abbiamo questo straordinario strumento che e’ il web, che ci consente di presentarci e interagire con persone di tutto il globo.

    Non ho una data ‘di scadenza’ ovvero di arrivo per lo start up del progetto, e’ un po’ una cosa che penso verra’ da se, a seconda anche degli eventi (si puo’ pianificare tutto, pero’ non completamente, e se le cose andranno bene, puo’ essere che tutto cio’ avvenga domani, come fra un mese o 10 anni..)

    L’importante, come dicevo io, e come anche molti di voi hanno gia’ detto, e’ liberarsi un po’ per volta e ricominciare a vivere. Daltronde anche un lavoro part time ed il resto del tempo spendibile per le proprie passioni, la propria famiglia ed per se stessi, non mi pare un brutto modo di intendere il DS.

    @ Simone:
    “Adesso Basta” l’ho letto, da quando lo comprai appena uscito, almeno 2-3 volte. Bellissimo e formativo.
    “USV” l’ho preso proprio l’altro ieri ed oggi mi appresto ad iniziarlo, mentre attendo con impazienza il 20 di questo mese per fiondarmi in libreria e acchiapparmi una copia di “Avanti Tutta”.
    Mi piacerebbe conoscerti, semmai passerai in quel di Ravenna per presentare qualcuno dei tuoi libri!
    Downshifting e tematiche relative a parte, ti reputo un ottimo scrittore ed una mente davvero libera, penso che incontrarti e scambiare anche solo 4 chiacchiere non possa che fare bene !!!
    Buona vita a tutti !! 😉

  14. Ciao a tutti, non è la prima volta che scrivo e vorrei sapere cosa pensate riguardo a questa scelta… percorro 30 km al giorno per lavoro, tutti in città (!), uso per questo un’Alfa 145 di 13 anni con 120 cavalli; per quanto sia ancora efficiente, questa auto consuma molto e di certo non è adatta a questo utilizzo, oltre al fatto che ha un po’ di anni (ma questo non è necessariamente un problema se è tenuta bene). Ho deciso di acquistare una piccola utilitaria usata, una Saxo Diesel, aspirata, ottime condizioni meccaniche ed estetiche, consumi irrisori… per me che ero (sono ancora?) un appassionato di auto è una scelta che vedo molto in ottica di razionalizzazione e riduzione degli sprechi (che con l’Alfa ci sono); ho intenzione di usarla bene, molto e per lungo tempo in città e nei tragitti brevi. Per tutti gli altri spostamenti (lunghi viaggi) c’è il treno e mi impegno a usare quello.
    In una seconda fase vorrei passare al part time; avendo ridotto le spese per mantenere l’auto e soprattutto la prospettiva futura di ridurne sempre meno il suo utilizzo, si liberano delle risorse pecuniarie.
    Vorrei sapere cosa ne pensate, grazie 🙂

  15. #Exodus, segna segna. Lo so, è dietro l’angolo. Questa cosa mi mette di buonumore tutte le mattine!!!
    #Fabrizio, una cosa semplicissima:
    1 A breve un part-time incrociato con mia moglie (Io mattina e lei pomeriggio o viceversa) così il pupo avrà sempre i suoi genitori.
    2 Sfruttare la metà della giornata non impiegata con il lavoro monetizzando le nostre passioni. (tema spinoso e controverso ma perseguibile).
    3 L’ultimo step prevede che si faccia a tempo indeterminato il punto 2.
    Sembra una lista dei desideri un po’ sempliciotta ma le cose semplici funzionano sempre.
    #Uolly, Secondo me Il web non è ancora una risorsa sfruttata. Si può fare molto di più sul web oltre a “navigare”.
    Buona gg. a tutti
    Live simply take it easy
    Alberto

  16. Fuori dal coro:

    Io credo che pensare al dondonshift è un errore, perchè se ce l’hai dentro uscirà fuori, altrimenti resta dov’è.

    Pianificare in questo caso significa impegnarsi per “scalare marcia”. Ma scalare marcia significa proprio disimpegnarsi da ciò che reputiamo inutile. Quindi, in questo caso, pianificare dovrebbe significare “impegnarsi in” per “disimpegnarsi da”. Credo che sia un ottima idea se si è impegnati in un progetto di “crescita”, ma non di “decrescita”. Insomma, non credo ci sia bisogno di pianificare per “prendersela più comoda”. A meno che il nostro scopo non sia “prendersela più comoda” ma “realizzare qualcosa”.

    Sono due cose distinte. Si può tranquillamente fare doinshfit vivendo tranquilli senza porsi particolari obiettivi. Conosco moltissime persone nel sud Italia che lo fanno senza neanche sapere di farlo. Basta uno stipendio fisso e poco altro (a volte neanche quello). Conosco persone che raggiungono obiettivi senza fare dondonstuf. Anzi, loro amano la marcia in più.

    Ma raggiungere obiettivi nella propria vita, realizzarsi, è qualcosa di distinto dal dokshift, che spesso vuol proprio dire rinunciare a obiettivi che ci si era posto e prendersela più comoda. Non che sia sbagliato pensare a realizzare entrambi, ma vedo una trappola logica di fondo del tipo:

    “Non riesco a realizzare i miei sogni, progetti, con sforzi forsennati, forse riuscirò a realizzarli con dondonshift”.

    Non è quello. Anzi, spesso se vuoi il dondonshit ai tuoi sogni originari devi proprio rinunciare. E creare qualcosa di diverso che non ti aspetti, lo scopri strada facendo. Ecco: come fai a pianificare qualcosa che neanche ancora conosci in quanto nascerà e si mostrerà lungo il tuo cammino?

    Per la pensione: è ovvio che ci si beccherà quattro soldi, ma non ci illudiamo che basti chiudere gli occhi per evitare il problema, in questo caso ci si becca un soldo solo. Quello che occorre è un cambiamento totale di paradigma, purtroppo, come i nostri antenati dobbiamo inventarci un modo per vivere nell’età avanzata. Loro avevano tanti figli, voi come siete messi?

  17. ciao
    incasso volentieri la tirata d’orecchie di Simone e Alberto; è anche grazie a questi vostri contributi che riesco a fissare qualche idea.
    Non sembra ma anch’io sto pianificando, le idee sono ancora poco chiare ed il coraggio per il salto psicologico ancora manca. La strada è lunga!

    per Alberto: seguo il tuo blog, da poco ma lo seguo. Per quanto riguarda i contributi, credo che on line possiamo solo “navigare” un po’ per valutare e vedere le varie idee che ci sono sul DS. Gli spunti non mancano. Ah si: buonissima fortuna per il vostro DS e direi che l’arrivo del pargolo sia un motivo in più per rallentare (l’opinione comune direbbe il contrario: “e sai, i figli bisogna mantenerli…” ecc. ecc.)

    Fabrizio: tu non sei meno “WOW, il part time è un bel modo per iniziare a scalare la marcia (ed è anche una delle tante idee poco chiare che ho in mente)

    saluti a tutti e grazie (soprattutto)

  18. Caro Simone, leggi questa: Parlando con un ex collega agente di commercio mi ha riferito che i contributi previdenziali di categoria sono passati dal 13.5% al 17%. Un aumento secco del 26%. Follia pura ai danni di chi produce, con il rischio di pensioni sempre più magre. Son contento di essere sceso da quella giostra senza freni.
    Godiamoci la vita alla faccia del sistema e di quei ex colleghi intrappolati dallo stress e dai debiti.

    • Sarebbe bello sapere cosa ne pensa quel lettore che si arrabbiò tanto quando dissi che non avremo mai la pensione (nel senso che a fuoria di estendere l’età pensionabile e smagrire il bottino, praticamente, avremo poco o nulla o tardi). Era tanto arrabbiato che io lo dicessi… Io lo dico da dieci anni, e se prendiamo la situazione allora e quella attuale si vede che si sta verificando esattamente quel che temevo (ma che era sotto gli occhi di tutti, nessuna grande intuizione). Comunque, andiamo avanti. Avanti Tutta!

  19. Wow !!
    grande Alberto, avete gia’ anche deciso la data in cui attuare il DS !!
    Segno che avete gia’ progetti ben chiari, posso essere curioso e sapere che direzione prenderanno i vostri progetti di DS ??
    Anche io sto attuando un mio personale DS, scalando proprio nel vero senso della parola, le ore ‘date in pasto’ al lavoro dipendente, poco per volta, a mio vantaggio (in alcuni casi il part time e’ davvero conveniente..), mentre mia moglie e’ gia’ part time da un pezzo….

  20. #Uolly per me, “praticante DS in fase di realizzazione” conta veramente molto ciò che Simone consiglia. Lo consiglia in questo post, lo dice nel libro A.B., lo ripete in ogni sua comunicazione.
    Avere un progetto tuo, visualizzarlo nei dettagli, pianificare le tappe una dopo l’altra, chiedersi sempre come posso fare a…..
    Si può anche condividere ma devi essere tu il primo a crederci, a fare la tua parte senza aspettarti che qualcuno ti dica parole di conforto o incoraggiamento.
    Tempo fa ho iniziato un blog a tema sul DS e quando l’ho fatto pensavo di avere da subito un seguito (Pensavo se ci mettiamo insieme in tanti magari salta fuori qualche buona idea). Il risultato è che tanti visitano il mio blog, pochi partecipano attivamente e pochissimi utilizzano le risorse gratuite a disposizione. Sai cosa ti dico, pazienza, mi dispiace ma non esiste una ricetta magica, ciò che funziona per me non è detto che funzioni per altri, amen. La differenza è provarci ma soprattutto crederci!!!
    Io e mia moglie siamo nella media le fa la commessa e io l’impiegato con responsabilità. A giugno abbiamo in arrivo il primo pargolo ecc…. ma a prescindere da questo il 03/03/2015 stacchiamo la spina!!!!
    Franklin Delano Roosevelt «Fai ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei.»
    Live simply take it easy
    Alberto

  21. Pingback: Minimalismo all’italiana « minimo.

  22. Ciao
    grazie Simone per i tuoi due ultimi post, questo e “L’ultimo” che sento molto vicino (ho sfiorato il mio Ultimo giorno quasi un anno fa e credo di poter sentire in modo molto forte le tue parole).

    9 – 18 cioè 9 ore (c’è anche la bella pausa pranzo) e poi? Poi c’è 18 – 24 (per molti però anche molto meno dipende a che ora si va a nanna), cioè il part time della nostra vita (6 ore non è un tempo pieno che io sappia).
    Ci compriamo case da decine di migliaia di euro che arrediamo con amore e con gusto per poi lasciarle da sole tutto il giorno. Facciamo figli che sbaracchiamo a 500 euro al mese negli asili nido, invece di crescerli da noi e così via…

    Però penso che, all’atto pratico, per chi ha una paga da impiegato o operaio, fare downshifting come l’hai fatto tu, sia una strada molto difficile. Non fosse altro per il fatto che l’autoproduzione funziona bene ma, senza denaro da parte, un qualsiasi scoglio che non consenta più di “autoprodurre”, anche temporaneamente, può avere effetti devastanti.

    Per questo continuo a pensare che la soluzione sia organizzarsi. “E’ una guerra” scrivi, non ricordo se nel tuo libro o in questo blog, e questo post sembra quasi una chiamata alle armi: “Svegliatevi schiavi! Guardatemi sono uscito perchè la gabbia è aperta!”
    Le guerre si combattono in parte da soli (ogni soldato ha in cuor proprio il coraggio e la dedizione) ed in parte grazie alla forza di tanti, alla possibilità di sentirsi parte di un gruppo.
    Apprezzo la forza di Simone, ce l’ha fatta da solo, ma apprezzo anche chi si riunisce e si organizza in gruppi, ecovillaggi, comunità al “rallentatore” magari volte al sostentamento economico reciproco (attenzione, non parlo di comuni sessantottine, la mia idea è un’altra).
    Forse è utopia. Che ne pensi? E Voi cosa ne pensate?

    • Uolly, io ci ho messo dodici anni prima di cambiare. Io credo che chiunque, in 12 anni, può trovare il modo di organizzarsi, può cercare soluzioni, può confrontarsi e cercare aiuti o consigli. Io sono ottimista. E se ce ne volessero 20? Bene lo stesso. Meglio 20 anni a lavorare a un progetto di libertà che 20 anni senza speranza.

  23. Ti ringrazio anche qui per il tuo intervento e spero che ci sarà occasione di parlare anche di altro, non solo di dumping e altre amenità (!) alle quali scrivendo il mio post non avevo nemmeno pensato… Grazie ancora!

  24. Sei un VULCANO!Un nuovo libro! Bravo e….Avanti Tutta!E’di buon auspicio.Dopo aver letto Bisogno di libertà, da te consigliato a Milano alla libreria centofiori ( grazie mi è piaciuto molto il racconto della sua esperienza ancora più”spinta”, per certi aspetti, della tua ).Ora sto iniziando Walden (anche con i libri, cosi come per la vita,non è mai troppo tardi…).
    Il tuo amico F.R.quella sera ti canzonò, ricordi, menomale che scherzava altrimenti dovresti disconoscerlo. Menomale che qualcuno che ci prova esiste e poterlo raccontare agli altri è sicuramente stimolante. Ad ognuno poi la propria soluzione o scelta. A presto

  25. Concordo praticamente con tutti.
    Mi piacerebbe vedere il “bilancio familiare” di una di queste famiglie dove lavorano otto ore al giorno marito e moglie. Secondo me (ma potrei sbagliare) sono pieni di spese inutili, cose diseducative per i figli, roba destinata alla discarica o all’inceneritore. Lo Stato (che siamo noi quando votiamo) costruisca un sistema economico/sociale dove conviene assumere due persone per 6 ore anzichè una per 12, sfruttata e magari anche malpagata. Lavorare meno lavorare tutti! Buon rientro a tutti.

  26. Oggi è il 10. fra 10 giorni.
    Dopo aver riflettuto su libertà da, libertà di, ci attende forse una riflessione su libertà in?

  27. Oggi sono tornato anch’io al lavoro, dopo una settimana di vacanza fantastica, che ricorderò per sempre. Purtroppo non ho ancora trovato il modo di lasciare il mio lavoro a tempo pieno e fare qualcosa part-time, in modo da lavorare poco, guadagnare poco e vivere la vita in semplicità. Ma ce la farò, ce la faccio sempre e ce la farò anche questa volta.

  28. Oggi triste rientro nei ranghi, e il tempo certo non aiuta…pioggia e cielo plumbeo. Stamattina cindolavo per casa e trovavo mille scuse per non uscire: la valigia da sistemare, le scarpe da pulire, la roba da stirare, pure la tazza della colazione da lavare!! Cosa che di solito lascio abbandonata nel lavello della cucina. Che depresiun…. metre fino a ieri: amici, sogni, allegria e tanta polenta taragna! L’unica cosa che mi ha fatto muovere è stata: “Ma si dai vai a lavorare che almeno smaltisci tutte le calorie che hai accumulato!” 🙂 E ora, sto guardando le foto dei miei compagni di vacanza. Una vacanza speciale però. Niente piste da sci, ma seminario di recitazione. Quanta bella gente che si incontra, anche per la prima volta. E imparando a recitare entri in un’altra storia, un’altre epoca, e poi trasformi, con la fantasia. E diventi un buffone, un duca, una dama oppure un coro, o un narratore. Si oggi è il primo giorno di lavoro e mi sento con la palla di piombo al piede, ma impariamo anche a ricaricarci dalle cose belle e che sopratutto ci piacciono e prendere la vita con un pizzico di filosofia….e forse sulla nostra bocca si accenderà un sorriso.

  29. Spesso chi lavora lo fa per status, per poter acquistare il superfluo, per poter dimostrare ( a chi e che cosa?) al prossimo: quante masturbazioni mentali nel nostro occidente consumistico…
    Chissenefrega che auto guidi,spesso comprata a debiti,vestiti griffati che valgono mediamente il 25% dal prezzo di acquisto ecc. ecc.
    Troppa gente ha l’ anello al naso e la sveglia al collo ed i risultati devastanti sono sotto i nostri occhi.
    I farmaci più venduti sono gli antidepressivi, ed è stato speso di più sulla ricerca del VIAGRA rispetto alla ricerca sull’ ALZHAIMER: tra vent’ anni avremo tutti il pisello duro ma non ci ricorderemo dove metterlo!
    Che periodo ragazzi, si salvi chi può.

  30. Buongiorno a tutti.
    Caro Simon oggi è un 10 molto speciale: l’ultimo giorno lavorativo non ho chinato la testa ad accuse infondate (numeri ma soprattutto considerazione umana dei clienti dalla mia parte) e sono stato licenziato: evvaiiii!
    Oggi non è un 10 normale ma particolarmente brutto…sono qui in attesa di sapere che ne sarà di me (in termini temporali) fiero però della mia opposizione fondata su lealtà e lavoro duro.
    Quindi, come vedi, c’è chi movimenta non male l’inizio dell’anno…altro che vita statica!
    (dopo questa breve esposizione aspetto un pò di sano conforto da te).

    Ciao a tutti
    Sempre in dribbling
    Garrincha

    • Garrincha, in bocca al lupo. Non è bello o brutto essere assunto, essere licenziato, voler cambiare, non volerlo fare. E’ bello fare un progetto, lavorarci su e metterlo in pratica. E’ bello intraprendere il viaggio di sé, sotto la propria responsabilità rischiando la propria vita ma facendone il meglio che si può. Sapendo che moriremo, tra qualche decina d’anni. Dunque, che non possiamo fallire oltre questo. buona vita!

  31. oggi è il mio primo giorno senza vincoli e senza padroni. so quello che voglio; immagino e mi invento come raggiungerlo; ho paura di non farcela perchè non ho garanzie, nè una rete protettiva sotto questo filo sottile su cui ho iniziato a camminare.
    ieri sera mi sentivo un po’ in colpa assistendo alla mestizia del mio compagno, che oggi è tornato in gabbia; poi mi ha detto: “ti invidio e non ti invidio!”.
    anch’io mi invidio e non; lo invidio e non… perchè la realtà è questa: a noi, nati schiavi, la libertà fa comunque paura, anche quando ci sei già saltato dentro.

  32. Lavorare tutti e lavorare meno era un famoso motto della “sinistra” se non ricordo male, e si basava proprio sul fatto di non avere una persona a fare il lavoro di 2 e così impiegare più persone che avessero così la possibilità di godere di più ore libere per la propria vita.
    Solo che il “sistema” produttivo moderno (solo italiano?) non lo consente. Ho chiesto a un conoscente perché non impiegasse due persone per coprire 12 ore giornaliere di lavoro invece di “obbligare” l’operaio a lavorare in straordinario. Mi ha detto che all’azienda, con le tasse sul lavoro che esistono, costa meno 1 persona che fa gli straordinari che non assumere due persone in part-time (6 ore ciascuno). In più (secondo questo conoscente) all’operaio fa comodo aumentare le entrate con lo straordinario.
    Capisco la logica economica di un ragionamento simile, ma resta per me un meccanismo perverso. Il fatto è che c’è così tanto bisogno di lavorare che ci sarà sempre chi accetta di lavorare 12 ore al giorno per portare a casa la pagnotta e pagare i conti.
    Come scrivevo sullo stesso post su FB, per me il lavoro è diventato una festa continua, anche se ci sono le tante frustrazioni per le serate che siamo costretti a tener chiuso il ristorante perché non abbiamo clienti. I soldi sono pochi, il minimo necessario a coprire le spese (a volte neanche quelle), però né io né il mio socio abbiamo mai rimpianto la scelta, perché oltre al lavoro abbiamo tempo per vivere, per nutrire le nostre passioni. Oltre alla soddisfazione di far sorridere e coccolare chi viene da noi. Nessuno di noi due tornerebbe dietro la scrivania, nonostante l’entrata sicura e molto più alta di quella di oggi (e il mio stipendio non arrivava a 1000 euro all’epoca).

  33. mf:

    tu ti senti in colpa se ti mangi un pollo (pulcino di 27 giorni ipernutrito in realtà)? Se accetti il prezzo di mercato quando compri una casa, facendo esplodere i valori e molti poi si rovineranno in un sistema impazzito? Se un operai minorenne e malnutrito confeziona il tuo mp3, il computer, le tue magliette? Ecco, i manager provano meno sensi di colpa ancora di te e me. Loro si ritengono migliori in quanto almeno creano posti di lavoro per le famiglie. Noi li occupiamo soltanto.

  34. @mf:
    Il problema della ‘decrescita’ sarebbe molto meno sentito se in Italia ci fosse una societa’ giusta, ove ognuno potesse avere il suo spazio e la sua possibilita’ , anche solo di lavorare onestamente.
    Quando invece ti trovi aziende che lucrano sulle persone, padroni che fanno soldi sulla vita di altri, e via dicendo, e’ ovvio che la situazione ‘degeneri’ e che la gente, stanca, o comunque con altri progetti di vita, cerchi di uscire dall’ingranaggio (e fa bene…)per dedicarsi un po a se stessa.
    Se come in altri paesi, il lavoro ci fosse per tutti, con orari inferiori o pari alle 35 ore, e soprattutto con stipendi decorosi, nessuno farebbe straordinari (anche in virtu’ di aziende piu’ oneste..) e nessuno verrebbe tagliato fuori.
    Qua invece gli stipendi sono a dir poco ridicoli (basti pensare che mediamente nei paesi europei tipo Olanda o Germania, le ore di lavoro sono sicuramente meno che qua, intendo fra straordinari e tutto il resto, e gli stipendi sono piu’ alti..) e ti senti dire dagli stessi politici che se si vuol guadagnare basta lavorare di piu’: SBAGLIATO !!
    Se gli stipendi fossero equi, tutti lavorerebbero il giusto , e le cose andrebbero sicuramente meglio: chi avesse dei progetti rimarrebbe anche il tempo per poterli sviluppare, avendo comunque la ‘sicurezza’ di un’entrata mensile.
    Invece le aziende italiane piangono miseria, dimezzano il personale, e poi quei poveri cristi che rimangono, fanno i doppi turni e magari saltano ferie e permessi: ma se ci fosse davvero la crisi faticherebbero anche loro a fare anche solo le loro ore, come mai invece devono sobbarcarsi anche le ore di chi viene lasciato a piedi? Semplice, perche’ di queste aziende e’ complice uno Stato che non c’e’, che lascia correre, e che sempre piu’ spesso e’ in mano agli ‘amici’ degli industriali, quando non a loro stessi.
    Ed allora si fa sempre piu’ pressante , e giustamente, la voglia di downshifting, che consente cosi sia di sviluppare i propri progetti personali, sia di ‘uscire dall’ingranaggio’ malato, che porta solo ad una schiavitu’ moderna.
    Anche io, come diceva mf, ho scelto piu’ liberta’ in cambio di meno responsabilita’, meno riconoscimenti e meno importanza sul posto di lavoro ‘dipendente’, gia’ da alcuni anni, (non e’ necessario depennare completamente la voce ‘lavoro dipendente’ dal proprio vocabolario,se si riesce a gestirla a proprio favore..), e non tornerei indietro per nulla al mondo, anche solo per il fatto di poter prender su , dopo le poche ore di lavoro quotidiane (sono part time) e fare anche solo una passeggiata sul molo al mare !! Li vi garantisco che idee e progetti guizzano fuori dalla mente, e si ha poi anche il tempo di poterli mettere in atto !!!
    Buona vita a tutti !!

  35. Sono libero, forse un privilegiato…..e dal mio punto di osservazione sembra tutto semplice: ciò non toglie che il richiamo della libertà sia “forte come la morte” (parafrasando il cantico dei cantici); cio’ non toglie che il desiderio di ARIA esista per alcuni più che altri, e che per molti sia addirittura qualcosa da evitare. Destino, fortuna, correnti….
    Il mio 10 gennaio inizia quindi con la consapevolezza di essere ciò che desidero….ma di volerne ancora di più.

  36. Che verita’ questa triste consapevolezza di tornare in gabbia…..
    Io in parte , magari piu’ per cause esterne che non per merito mio, al momento ho almeno un po’ allargato le sbarre della prigione e riesco piu’ spesso a uscire …
    meno riconoscimenti e meno importanta ma molta piu’ liberta’….. non c’e’ paragone e il cambio e’ da ritenersi assolutamente positivo.
    Ma fermiamoci un momento a sottolineare l’assurdita’ di questa situazione: perche’ domani ci saranno anche tante persone (soprattutto giovani!!) che vorrebbero andare a lavorare ma non ne hanno la possibilita’!!
    E’ questo e’ sintomatico del fatto che abbiamo costruito una societa’ ingiusta, sia per chi LAVORA TROPPO che per chi NON TROVA LAVORO.
    Sergino Marchionne (e tutti i suoi simili) dormira’ veramente sonni tranquilli con la coscienza a posto? Ne dubito se veramente oltre ad un manager che approfitta della situazione contingente e’ anche una persona intelligente e per bene.
    buona ripresa a tutti,
    mf

  37. Io ho iniziato le ferie invece, in controtendenza. Oggi approfittando dei saldi ho comprato due belle poltrone, che piacciono a me, non per gli altri; un bel cappotto, una valigetta in pelle e delle scarpe robuste per camminare. Lavoro 230… giorni l’anno, nessuno straordinario, ho sfrondato già del superfluo (auto, TV..): ho ancora spazi di vita. Anche se si può e si deve migliorare! Bella la frase “Una vita in cui i progetti restano solo ipotesi somiglia più a un’ipotesi che a una vita”; il denaro però aiuta ancora a realizzare sogni, nè è desiderabile tornare ad allevare le pecorelle, perchè obiettivamente era una vita di sofferenza: va raggiunto l’equilibrio.

  38. Il problema semmai è trovare nella propria vita qualcosa che si possa davvero fare e che sia più utile che timbrare il cartellino.

    Ho conosciuto troppe persone che sul lavoro pensavano “chissà quante cose farei se fossi libero”, e poi una volta “liberi” non sapevano cosa farsene di tutto quel tempo. Di utile per loro stessi intendo.

    Alla lunga non ci fu alcun maggior piacere nella loro vita, solo minor fatica (e una grande insoddisfazione).

  39. Be intanto io mi ero preparato spicologicamente pensando anche a quello che scrivevi “prima di uscire dal mondo in cui viviamo dobbiamo imparare a viverci, non deve essere una fuga…”
    Però mi chiedo se non sia una ulteriore violenza su noi stessi, il bello sarebbe (sarebbe!) mandare tutti a quel paese e andare. Buon lavoro a tutti fino al 2 giugno e salvo sabati e domeniche.

  40. Io ho già iniziato la settimana scorsa. Anch’io ho provato quella strana sensazione di gabbia protettiva. Mi fa paura il pensiero di vivere una vita intera in gabbia.

    P.S. Bella Monterosso, peccato per il turismo di massa.

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