il 10 e il 9

Ed eccoci qui. Feste finite. Si torna tutti a lavorare. h 9.00-18.00, cioè tutto il tempo diurno. Una giornata intera. I primi giorni sarà strano, faticoso, per alcuni anche bello. Tornare in gabbia toglie la libertà, ma protegge, anche. C’è gente che fuori dalla gabbia si sente morire. Il resto si sente morire quando è dentro.
Fine delle ferie e inizio di un anno senza ponti. Il primo è forse a giugno, poi si va a ottobre. All’orizzonte solo le ferie d’agosto. L’unica finestra aperta sulla semilibertà. Ma lontanissima…

Mi sono chiesto se scrivere qualcosa oggi. Mi sono detto “no, non infierire”. Ma io di questo rientro scrivo con compassione, con comprensione. Non sto affatto ironizzando, anzi. Un po’ mi manca il fiato… per conto terzi. Per me domani è una giornata come le altre, una giornata in cui decidere cosa fare, con qualche obbligo certo, ma con la maggior parte del tempo di cui disporre. Io ho 45 anni da qualche giorno e tendo alla libertà.

Si ricomincia quindi. E si ricomincerà sempre. Ci sarà sempre questo lunedì 10, alla fine di ogni piccola vacanza. Si lavora mediamente 335 giorni all’anno, su 365. Si lavora il 90% della giornata utile. Resta solo il tempo per qualche serata allegra, un po’ stanchi, e troppe cose, tutte insieme, nei giorni di riposo. Troppo. Così è troppo. Una vita in cui i progetti restano solo ipotesi somiglia più a un’ipotesi che a una vita.

Io non so come sia possibile cambiare su vasta scala. Ci sto solo provando su scala minima. Individualmente. Domani sarà una buona giornata, credo. Ho motivi per sperarlo. Motivi che sono costati caro, ma anche fossero stati più salati, ne sarebbe valsa la pena. Quante volte mi sono chiesto “come sarebbe se…”. Beh, sognavo. Ma che il 10 gennaio del 2011 potesse essere un giorno qualunque, uno come il 9…, cioè senza autorità lavorative su di me, senza costrizioni insormontabili, senza certe facce intorno, senza dover prestare la mia spalla al grande leviatano… non potevo neppure immaginarlo.

L’unica cosa utile che posso fare per i sognatori che non perdono il senso della concretezza, per chi ha ancora il virus della libertà nel petto, per chi intende dare dignità ai propri anni buoni, è testimoniare. Un’altra vita si può. Fuori dal rumore, fuori dal caos, fuori dalle convenzioni, fuori dai soliti percorsi, fuori dalle relazioni imposte, dalla spesa di denari non nostri che servono ad acquistare cose che non ci piacciono per impressionare persone che non ci amano. Fuori. Non dentro. Non lì, dove occorre necessariamente, una volta ancora, come sempre, per sempre… tornare domani.

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97 pensieri su “il 10 e il 9

  1. …sì però non è possibile che tutte le volte che mi dedico alla lettura dei tuoi scritti su Piccolo Cabotaggio II mi commuovo… tu troppo bravo o io troppo sensibile :-)? Beh.. sono contenta e ti ringrazio per condividere pensieri ed emozioni con noi. Potresti startene a fare l’orto e invece ci dedichi tempo, ci leggi, ci scrivi.. Manda un bacio al Mare da parte mia appena puoi! BACIBACIBACI!!!

  2. Simone ho capito perfettamente, mi hai confermato quello che emergeva dai tuoi scritti ma, se non sbaglio, non lo avevi mai esposto così chiaramente.
    La vita è adesso, certo. Giusto. Condivido.
    E’ un concetto universalmente valido che ognuno di noi ha dentro di sè ma spesso dimentica. Ti consiglio di iniziare il prox libro con questo tuo post, secondo me ben riassume tutta la tua filosofia di vita, che uno può condividere o meno, ma che è il tuo manifesto. Ciao

  3. ho solo scritto il mio nick nel campo sbagliato. Però è vero che parlo spessissimo con me stesso. Oddio non con mio padre che si rivolge a sé in terza persona e si da consigli paterni, di vita, si incoraggia come se fosse un altro, ma siamo lì.

    A volte addirittura mi guardo dall’esterno e osservando la mia vita (la sua) non la riconosco come mia (o sua?)

  4. Exodus!!!! Ma ti scrivi i messaggi da solo!!! …. Cioé scrivi messaggi facendo finta di essere un altro che si rivolge a te!!! Ma dai…

  5. Exodus

    Ho comprato casa, se non ci ripenso, vado da un collega di lavoro (buon rapporto) che ho saputo abita a 1 minuto dalla nuova casa, gli offro di venirmi a prendere la mattina e dividiamo le spese (24 + 24 km, l’ho scelta tranquilla e lontano dal caos). Conviene anche perchè prendendo il casello dividiamo in due e risparmiamo tempo. Ha risposto di no in quanto la mattina accompagna la moglie, non vuole perdere tempo, non può restare vincolato, etc… Notare che segue una routine precisa come un orologio.

    Come si fa in queste condizioni a parlare di efficienza energetica, downshiting o altro? Mah. Dovrò trovarne uno che abita nel mio stesso stabile e lavora con me.

  6. Mah, veramente non so chi abbia vinto…sono sceso alla mia fermata..

    Sembrava una scena alla Bud Spencer..ah ah..

    Certo che guardando la Metro e sopratutto come la gente sale e scende ecc..ecc. si capiscono tante cose.

  7. Ragazze/i sentite questa!

    Stamattina in Metro qui a Roma scena allucinante..2 donne si stavano picchiando..cioe’ una cosa da pazzi! E per futili motivi..tipo..scende la prossima?…

    Adesso io non so’ se anche 10/20 anni indietro le cose stavano cosi’..ma che societa’ e’ la nostra?..

    Posso ancora capire uno che ha passato una giornataccia al lavoro..ma qui erano le 8.30 della mattina!!!

    C’e’qualcosa che non va’!!

    Frustrazione, egoismo, e’ proprio vero che ci si puo’ far male x molto poco..

    Voi che ne pensate?

    • Luca… e chi ha vinto? La più robusta o la più veloce?

      Scherzi a parte Luca. Ogni giorno è così. Io sono tornato a milano e nei primi due chilometri avevo già rischiato due risse con altrettanti automobilisti… Mi sono fermato, sono entrato in un bar e ho preso un caffé. Dira la città… a qualunque orario.

  8. Ok ragazzi, belle analisi e conclusioni.
    Però così date l’impressione che come ti metti metti non c’è nulla da fare, dobbiamo sempre subire in silenzio, tanto c’è sempre qualcuno sopra di noi che MANOVRA questo e quello e noi siamo soltanto pedine(azzeccatissimo Matrix). Che è vero, però ci sarà un margine di movimento!
    Altimenti che discutiamo a fare.
    Se ho afferrato bene l’ultimo ragionamento di Simone è importante che io nel mio piccolo faccia ciò che ritengo giusto, in senso lato, in ogni campo. Poi questo avrà un effetto all’esterno.
    Il mio problema è che penso non sia abbastanza, anche se mi piacerebbe che fosse proprio così.

    • Ma infatti… renato, fabrizio, valentino, luca e tutti gli altri… il punto non è questo. O meglio, è questo nei contenuti, e tutte le questioni poste sono corrette. Però, però, per… stasera, adesso, la vita corre. Corre, capite…?! E l’emozione di adesso, del momento in cui ho detto la “a” di “adesso” ‘ il punto. C’è troppo poco senso, poco valore, per quella “a”. Il mondo si dividerà in due, non lo so, tra quelli che percepiscono quella “a” e quelli che vedono il quadro, forse più bravi, ma la “a”… proprio lei… magari la perdono. Chissà… Io stasera sono perso sull’istante, e percepisco esattamente la disintegrazione del pianeta, la colloco perfino, la so, la accetto… come accetto la mia morte, la nostra estinzione, ma non riesco a starne male. Siamo polvere, torneremo polvere. Fino a che emettiamo aria e inaliamo aria, però… eh cazzo, però siamo qui. Occorre che si veda la differenza. Occhio, occhio, occhio ai concetti, alla ragione, è meravigliosa la ragione, ma è fatta così, segue concetti, mentre qui c’è da godere di questa parentesi che è la vita, una cosa risibile, momentanea, ed è finita. Attenzione. Le cose dotate di senso, dalla cultura al calcolo per il cemento di un ponte, sono tutte importanti, bellissime, ma la vita va. Stasera, ad esempio. Va così… Vi abbraccio.

  9. E’ vero, attualmente il sistema economico è basato sul principio guida della scarsità. Non occorre essere analisti finanziari, basta essere pensanti osservatori per notare ciò che è sotto gli occhi di tutti.
    Grazia

  10. Spendo altre parole per le energie alternative, seguendo il filo del discorso proposto:

    noi partiamo dal presupposto che non ci siano, non siano pronte, si debbano studiare, impiantare, etc. Chi lo dice?

    Secondo molti osservatori, a me piace leggere Loretta Napoleoni, le alternative (anche rinnovabili anche se il termine non è proprio esatto) sono già presenti. Non vengono tirate fuori, se non in maniera ridicola, perchè in questo momento non conviene. Il problema tecnologico non esiste, inutile pensare che possiamo essere in accordo/disaccordo su di un problema che non c’è.

    Sono lì, pronte e serviranno da volano economico mondiale nel momento in cui i detentori della tecnologia lo riterranno opportuno. Sarà una nuova epoca di crescita industriale, l’ennesima, di energia a basso costo e rappresenterà ciò che è stato il petrolio negli anni cinquanta. Per adesso non conviene tirarli fuori in quanto combustibili fossili, tecnologie a risparmio energetico, nucleare (in piccola misura cmq), gas, sabbie bituminose assicurano un alto livello di profitti. Se hai carte buone non le sprechi, le tieni da parte per continuare a fare profitti all’infinito.

    Il problema della sopravvivenza non è legato alla disponibilità di energia (abbondante, e se non c’è è possibile tirarla fuori in pochi anni, se qualcuno è interessato veda cosa ha fatto il portogallo con l’energia solare). La sopravvivenza di intere classi è una scelta delle elite. La scarsità introdotta al momento giusto è una scelta, non un vincolo tecnologico. Si sceglie la scarsità, non la si subisce. Più scarsità introduci, più soldi fai. Perchè rendere abbondante l’energia in questo momento, per rendere felice il Popolo? Ma siamo matti?

    “Ogni volta che nomino un ministro creo cento scontenti ed un ingrato”

    Luigi XIV, re Sole.

    La sopravvivenza sarà una scelta. Magari non nostra ma da chi da laggiù decide per noi. Magari per guadagnare sui futures, come qualche anno fa per i cereali, miliardi per alcuni e niente riso per gli altri, perchè troppo caro. Per l’acqua idem, la rendi scarsa e la fai pagare. Se qualcuno si ribella gliela togli e gli passano i bollenti spiriti e i sogni di gloria e libertà. Quale tecnologia puoi usare tranne il buon vecchio bastone per darlo in testa a chi vuole assetarti? Quella è una buona tecnologia! Inutile leggere le news sulle ultime scoperte, sono cinquant’anni che le Company acquistano e fanno sparire brevetti.

    E forse dovremmo smetterla di farci condizionare dal clima di paura che si è creato riguardo al denaro, le energie e tutto il resto: se arriva la povertà non è perchè non ci abbiamo pensato, non siamo stati attenti, ma perchè qualcuno ci ha pensato bene e ha deciso delle nostre vite.

    NON C’E’SCARSITA’ IN QUESTO MONDO, DIO NON E’ TIRCHIO, C’E’ TROPPO DI TUTTO E NON SI SA PIU’ A CHI “VENDERLO”…

    si perchè c’è troppo di tutto ma ti chiedono di pagarlo altrimenti non ti danno niente.

    Consiglio i libri di Loretta Napoleoni.

    Saluti

  11. Rispondo a Valentino

    Riguardo il film di Checco Zelone sono in totale accordo con te.

    Come del resto i cinepanettoni e i film pieni di stereotipi come Benvenuti al sud!

    Non spenderei mai 8 euro per uno di qst film!

    Qualita’ = zero !

    Ma il punto e’ che l Italiano medio adora queste cose, non voglio offendere nessuno ma secondo me, e ripeto una considerazione personale, l Italiano mediamente e’ un po’ ignorante!

  12. Io sto’ con Simone.
    Assumiamoci in pieno la responsabilita’ delle proprie azioni.
    Troppo facile scaricare sempre su qualcun altro!

  13. Ragazzi, c’è da capottarsi dalle risate:leggetevi la prima pagina del CORRIERE DELLA SERA di oggi 19 gen. TROPPI STRAFALCIONI CORSI DI LETTURA AGLI AVVOCATI,titola l’ articolo.Spesso legittimo viene scritto con due g. Siamo proprio il paese del bunga bunga; siamo alla frutta secca, auguriamoci di voltar pagina e resettare tutto per cercare di ripartire, anche se le basi sono disastrose.
    BUONA CONTINUAZIONE A TUTTI

  14. Ciao Simone,
    c’è qualche problema con i commenti di questo post, non riesco a vedere quelli delle altre pagine e poi in google feed si sono fermati al tuo commento “antonio, spero che la differenza sia soprattutto che io non faccio prediche!!”

    Ciao

  15. Gentile Simone… mi sembra di percepire in quello che ho appena letto….una salutare ” rabbia “……e come potrebbe essere diversamente….non conoscendoti se non per avere letto il tuo libro, visti i tuoi video e quello che sto leggendo in questi pochi giorni in cui ho iniziato a scrivere …( confesso che è la prima che scrivo e rispondo in un blog… )..rifletto e mi chiedo….ma non credi di dare..di aver dato ” fastidio ” a tanta gente?…forse te lo avranno già detto…scusami se mi permetto….ma credo sia proprio così…tu parli di responsabilità, esprimi concetti profondi, vivi una vita in cui ti riconosci sicuramente di più di quella che hai lasciato…sei stato e sei coraggioso ad avere preso in mano la tua vita….diamine!!!!! Che dire? sei lo specchio di quello che molti sanno di non essere….e come puoi non dare fastidio??? Non riesco ad esprimere bene il concetto…ma credo che chiunque abbia fatto un percorso interiore in salita ed in profondità..credo riesca a” percepire” subito a pelle…quando ci si imbatte in persone a cui dai si “dà fastidio” …Diamine……ho letto da qualche parte, a ragione, che la stupidità sia una prerogativa solo del genere umano……………..Io sono contenta per te…mi ha fatto bene leggere il tuo libro..mi hai aiutata a fare chiarezza, è una testimonianza preziosa..da rispettare…. UN GRAZIE SINCERO ..!!!Sono contenta quando una persona è contenta punto e basta.
    Rileggo spesso il tuo libro” Adesso basta”.. aprendo a caso le pagine ed in molte di queste credo di percepire come mote scelte siano state dolorose….solo per questo…un pò di rispetto per favore….Non ti sto difendendo….difendo ed ho rispetto per la sofferenza…termine che non si legge molto spesso…ma c’è..diversa dal passato..ma c’è…vai avanti… per favore.. con lo sguardo lungo come solo i veri marinai hanno…perchè loro hanno davanti orizzonti aperti, mari liberi, burrascosi…ma liberi…alzano la testa per vedere il cielo e seguire le indicazioni delle stelle….Una volta in ufficio ho detto ad alta voce….ma chi guarda più il cielo????…Vivo a Roma ed ho bisogno ogni tanto di alzare gli occhi per vedere il cielo..le nuvole ..è tanto grave farlo?…Mi avranno presa per matta…ma io ho bisogno di alzare gli occhi al cielo….Lo dico spesso ai miei figli…alzate lo sguardo ogni tanto verso il cielo…e siate felici quando piove, quando tira vento…quando fa caldo o fa freddo…io personalmente non sopporto le persone che si lamentano “comunque” del tempo….sarò strana…ma sto diventando allergica alla banalità….pensa come mi sento quando sento le persone che si lamentano per qualunque cosa…ma non è che si genera fastidio nelle persone anche per questo?….a me una volta un collega di lavoro ha detto..testuali parole..” Maria Teresa..ma tu non ti lamenti mai?…lì per lì non ho capito bene il senso ..poi ho capito che in qualche modo il mio ” non lamentarmi come gli altri”…dava fastidio…emergeva.. …proprio perchè non mi lamentavo e generalmente ancora non mi lamento quasi mai…..non che no ci sia materiale per farlo……..ma io ho l’esempio di nonni che hanno lavorato duramente..lontano dalle famiglie..con uno spirito di autentico sacrificio per i figli …ma sereni….convinti di fare la cosa giusta…di fronte a tutto ciò..chi sono io per lamentarmi????Io ho tutto…non chiedo di più…ma non è solo per questo…è un atteggiamento mentale ..un modo di affrontare la vita di cui tu non ti rendi conto, ma che in qualche modo io credo fortunatamente avere assorbito..con le radici di gente semplice ma ricca di amore sincero che sento di avere e di cui ne sono fiera….forse tutto questo trasuda da me senza volerlo???E la gente se ne accorge e ne è invidiosa? Mi vergogno solo a pensarlo ..ma fortunatamente oggi ho avuto il coraggio di scriverlo..Mi sembra che oggi chi si rimbocca le maniche ed agisce…venga visto come uno ” STRANO”..non è così? Ci abituano..siamo abituati a reagire… ma non ad agire… Mi sbaglio? scusate…forse sto seguendo dei miei pensieri…e mi sto allontanando dal motivo per cui avevo iniziato a scrivere…
    Gentile Simone….coraggio…ci vuole molto amore per se stessi e per la vita per fare quello che hai fatto e per continuare a farlo…io.. leggerò presto il tuo nuovo libro…
    Maria Teresa

    • Grazei MariaTeresa. Non merito tutto questo sfoggio di complimenti. O almeno, lascio a ognuno le sue consdierazioni. Certo, hai pienamente ragione circa il “fastidio”. Sono pochi percentualemnte quelli che si fanno sotto per darmi addosso, ma non un numero insignificante. Io rispondo a tutti, con serenità e talvolta col piglio orgoglioso di chi difende qualcosa che per lui è importante. Ma è difficile che mi stanchi o che mi preoccupi. Mentre chi mi dice “non si può – è sbagliato – non funziona” riferisce ipotesi, pensieri o pure, io rispondo parlando di cose fatte, di pratica, non immagino, descrivo. E sai come si dice, parafrasando Leone-Eastwood: quando un’uomo con un’ipotesi incontra un uomo con un’esperienza concreta, l’uomo con l’ipotesi è un uomo morto. Ciao!

  16. Cari Exodus e Fabrizio, volevo chiarire solo una cosa: di energia ci sarà sempre più bisogno, e NON per produrre cose inutili e consumare come giustamente dite voi, ma perchè sia noi che i paesi cosiddetti emergenti diventeremo sempre più popolosi e affamati di risorse, in primis di energia. I paesi emergenti sostanzialmente fino a ieri non hanno “consumato” come noi fino ad oggi, ora la rivincita è forse inarrestabile.
    Altro che SUV o IPHONE, potrebbe mancare l’energia a prezzi ragionevoli per i servizi di base (e sottolineo di BASE), ma soprattutto il problema sarà l’acqua. L’acqua, a detta di molti esperti, sarà motivo di guerre, sempre più scarsa, sempre più cara.
    Se lo volete sapere la mia opinione (ma non solo la mia) è che nel giro di pochi anni bisognerà chiudere definitivamente con PETROLIO, GAS, NUCLEARE e altre merdacce simili, ciò per evitare di innescare una serie di meccanismi che porterebbero allo sconvolgimento del clima planetario (non lo dico io, lo dicono studiosi seri da anni). Eliminando queste fonti energetiche sporche bisognerà per forza trovare alternative, anche su larga scala. Che poi vengano mal gestite è sicuramente un problema da affrontare. In sostanza il concetto è: ci sarà bisogno di energia NON per consumare ma per sopravvivere.
    Maria Teresa, ero io a sostenere che le piante sono gli unici esseri veramente evoluti sul pianeta. Basta osservarle per capire perchè.
    Ciao raga.

  17. @ Simone:

    Mi trovi daccordo al 100% con quello che dici !!
    A questo punto, visto che hai anche anticipato (magari senza volerlo.. ^^) qualche argomento di “Avanti Tutta”, non vedo l’ora davvero di leggerlo….

  18. @Exodus:

    piu’ leggo i tuoi interventi, piu’ mi trovo in sintonia con quello che pensi !!!
    Che e’ esattamente quello che penso io.
    Viviamo nell’epoca dei quaqquaraqua’, degli ‘emuli’, ovvero di quelli che pensano che il progresso sia correre dietro ad ogni cavolata ci venga propinata, senza nemmeno fare lo sforzo di ragionare sulla sua utilita’.
    Un’era di arroganza e presunzione, dove anche l’ultimo arrivato vuole alzare la voce ed avere ragione, quando magari nemmeno sa di cosa parla. E la colpa, quando sbagliamo (si mi ci metto anche io, anche se per fortuna negli ultimi 10 anni sono per fortuna rinsavito..) e’ sempre degli altri, mai di chi realmente ha causato il ‘casino’.
    Come dicevo nel post precedente, quanti si lamentano di non arrivare a fine mese con la paga? Ma quanti, REALMENTE, non ci arrivano per scadenze IMPROROGABILI, ovvero VITALI ??
    Ne vedo a pacchi che fanno lavori ben pagati e frignano continuamente, poi quando arriva agosto si sparano 15 giorni in capo al mondo, e se non hanno i soldi per pagarsi la vacanza, via, accendono l’ennesimo finanziamento.
    Vorrei sapere cosa si lamentano certe persone, di rate o stipendi che finiscono subito, se poi aprono finanziamenti ogni mese: il SUV nuovo, il cellulare ipermoderno (che poi almeno sapessero usarlo….), roba di ogni tipo, e poi ?? Poi prima ancora di aver finito di pagarla, gia’ la cambiano perche’ la moda dice cosi…. e allora e’ inutile, quanto meno vergognoso, lamentarsi di non arrivare a fine mese, quando c’e’ invece gente che purtroppo non ci arriva davvero, ma perche’ ha problemi, non ha un lavoro stabile, ha spese NECESSARIE a cui far fronte.
    E’ inutile andare a produrre, come giustamente dicevi tu, l’elettricita’ nel deserto, se poi a usufruirne e a goderne i benefici saranno sempre le 3-4 aziende che poi ci lucrerannno sopra.
    Energia ed acqua dovrebbero essere gratuite, la luce del sole e’ di tutti, l’acqua e’ di tutti, se poi uno pretende di piu’, il lusso, e’ giusto che paghi, ma le cose basilari, dovrebbero essere gratuite per tutti, o comunque a prezzi davvero irrisori da risultare accessibili a chiunque.
    Invece (e l’ho visto anche io coi miei occhi) come dicevi tu, d’inverno c’e’ chi in casa tiene 30 gradi e poi spalanca le finestre (abbassare a 18 gradi no eh?), o chi d’estate entra nei negozi (dove anche per ragioni alimentari la temperatura e’ controllata..) magari in bikini e si lamenta perche’ fa freddo (e la colpa non e’ mai la sua..).
    L’Italia non e’ in declino SOLO per colpa della sua classe dirigente, ma anche e soprattutto per colpa della mentalita’ ottusa degli Italiani, che continuano a voler vivere ‘emulando’ altri, continuano a voler lasciare ‘che ci pensi un altro’, vogliono la mente a spasso, quando invece dovrebbero riflettere e far si che le cose cambino finalmente, positivamente per tutti.
    Mi fa ridere sentire parlare di crisi, lo spauracchio degli ultimi anni, per ‘ricattare’ chi ancora un lavorino se lo tiene stretto coi denti. C’e’ crisi e poi nelle strade vedi piu’ SUV o auto sportive che utilitarie.
    C’e’ crisi ma chi lavora deve fare i salti mortali per potere avere un giorno di ferie. C’e’ crisi, non si assume, pero’ chi continua a lavorare si fa un mazzo cosi’…
    Sarebbe ora di alzare la testa, ma mi rendo conto che molti la testa l’hanno persa da un pezzo..

    Buona vita.

    • Si Fabrizio, sarebbe ora di alzare la testa. Ma come si fa ad alzarla se quando parlo di responsabilità individuale, di valore delle scelte, mi rispondono che sono individualista, che invece occorre rgionare collettivamente? Io mi limito ad alcune osservazioni, e QUESTO è quel che intendo per alzare la testa. Almeno una grossa parte di questo concetto.

      Io ho deciso, come si sa, di smettere di lavorare in azienda e cambiare vita. Oggi scrivo romanzi e saggi, ho ripreso a studiare, sono un uomo più libero. Per campare lavo barche, faccio lo skipper etc. Per questo, per il fatto di aver assunto delle decisioni riguardo la mia vita, sotto la mia responsabilità, mi accusano (ultimamente spesso…) di essere un individualista. Il tutto solo perché sono un convinto assertore dell’esigenza esistenziale di passare almeno il 40% del mio tempo in solitudine, perché vivo in una casetta nel bosco, a 8 chilometri dal mare, e perché ho mollato città e tutto per vivere a modo mio.
      Punto interessante, ma che non condivido.

      Nel capitolo conclusivo di “Adesso Basta” e in un paio di capitoli di “Avanti Tutta” ripropongo l’idea della Comune, laica e non ideologica, parlo del il cohousing, etc. Dunque direi che non sono poi così individualista. Ma accetto l’biezione perché mi è caro chiarire un principio: nessun gruppo fatto di gente che non si è posta INDIVIDUALMENTE il tema dell’equilibrio, della solidità interiore, della forza e del coraggio per affrontare la PROPRIA storia in modo vero e utonomo, può essere forte, interessante o evere impatto. La gente adora far parte di gruppi, associazioni, movimenti, perché in quegli organismi va a PRENDERE quel che le serve (compagnia, conforto, sensazione di comunione, aiuto, o semplicemente per lottare contro la noia). Io farei volentieri parte di un movimento fatto, invece, di gente che va a PORTARE qualcosa trovato prima individualmente: forza, idee, contributi, ma al netto di debolezze, dubbi, sostegni e assistenzialismo verso i quali avrebbe già fatto i conti con le sue forze stando sulle sue gambe.
      Ma di questi gruppi non ne conosco.

      Uno dei drammi culturali di questo Paese è che se parli di individuo e del suo percorso, della sua responsabilità all’interno del proprio destino, ti danno dell’individualista. Ma l’individualismo è pensare solo a se stessi, non è quel che intendo io. Io sono contrario all’attuale deriva in cui NON SI PENSA MAI A SE STESSI in termini di responsabilità che abbiamo sulla nostra storia. E infatti in questo Paese è sempre COLPA DEGLI ALTRI, c’è sempre qualcuno che “a me m’ha rovinato la malattia”. A me non m’ha rovinato nessuna malattia. Tutti gli errori li ho fatti io e tutte le cose buone pure. Ovviamente gli altri hanno avuto un peso e un ruolo importante, ma non mi sognerei mai di dire che m’è capitato qualcosa di brutto per colpa loro, così come nessuno si sogni di dire che quel che di buono m’è capitato è stato per merito loro e non mio.

      Contrasto con tutta la forza che ho il lamento diffuso, il piagnisteo, la lagna italica secondo cui siamo rovinati, non si può fare niente, ci hanno incastrato ed è tutta colpa di mister B o di chi altri. NOI abbiamo accettato le offerte del sistema. NOI abbiamo chinato il capo. NOI abbiamo abdicato alla responsabilità della nostra storia. NOI manchiamo ogni giorno all’appello con idee, progetti, azioni necessarie a realizzarli. Ma non noi come gruppo, noi COME INDIVIDUI.

      Io sono un individuo, bello o brutto non fa importanza. Come individuo POSSO ANZI DEVO farmi carico della mia storia, con gioia, con ottimismo, sapendo che posso fare MOLTISSIMO per me, per la mia vita. DEVO far ciò per POI (solo POI) essere un cittadino, uno che, eventualmente, forse, quando avesse risolto tutte le sue questioni basilari (non tutti i problemi, ma quelli essenziali sì), potrebbe partecipare. E a quel punto farebbe la differenza. Ma non prima.

      In questo Paese invece, si partecipa prima di essere. Il che è cronologicamente e ontologicamente un errore grave. Che io cerco di non fare.
      Per me questo è, in gran parte, alzare la testa e reagire.

  19. Per exodus

    sono daccordissimo con te che uno dei principali problemi della nostra società è la mancanza assoluta di ascolto…si verifica anche tra amici…a cena.. e ringrazio Morris per l’osservazione e Fabrizio per l’incitamento a non mollare….questo dell’assenza di ascolto è un grossissimo problema…..perchè prima si diceva che erano i giovani a ” non volere ascoltare”…(ricordo che anche a me è stato giustamente rimproverato qualche anno fà…) oggi mi spaventa constatare che il fenomeno riguarda anche persone non più giovani….quelle che dovrebbero dimostrare almeno un pò di saggezza….a riguardo….che tristezza..ragazzi…ma che cosa manca…il tempo..la pazienza…l’intelligenza!!!!??? Se questa è la nostra evoluzione…allora concordo pienamente con chi ha detto su questo blog che le piante sono gli essere più evoluti…!!!!
    P.S. sono agronoma e questa osservazione mi ha colpito moltissimo …non ci avevo mai pensato…ma la condivido!!!!Pienamente

  20. A FABRIZIO: forse non te ne sei accorto, ma hai espresso il mio stesso pensiero, abbiamo detto la stessa cosa.Recentemente ero in pizzeria con ANTONIO ALBANESE e mi confermava le stesse tendenze: lo spettatore vuole ridere isolandosi dai problemi quotidiani,non interessa riflettere, spesso l’italiano medio vive a tarallucci e vino, tanto prima o poi qualcosa accade. è proprio vero che abbiamo ciò che ci meritiamo, ed è giusto sia così,peccato paghiamo tutti un prezzo alto!

  21. “Quando hai una passione non guardi il tempo, non guardi l’orologio, quando hai una passione suoni fino a farti sanguinare le dita”.

    Stephen King

    Pensa se suonavo uno strumento, era peggio, invece di stonare della povera gente che legge avrei stonato quelli che ascoltano e non possono saltare i passi!

    “Scrivere è la mia gioia perfetta”

    Valerio Evangelisti, scrittore.

    Caterina, se non sbaglio tu sei l’ex manager di 31 anni che ha lasciato il lavoro (voleva lasciarlo?), come ti va?

    Ciao!

  22. # Renato:

    Se pessimismo vuol dire non confondere le illusioni (guidate) con la realtà, lo sono.

    Cmq il tuo ragionamento (terre deserte che potrebbero essere utili) è stato sviluppato per la mia regione, la Sicilia. Risultato: disastro ambientale, maggiore concentrazione europea di raffinerie di petrolio (Siracusa), proventi andati ai petrolieri e numero irrisorio di posti di lavoro rispetto ai danni subiti e a ciò che è stato dato. Poi si è iniziato a smantellare e tanti saluti.

    E se si litiga in quei Paesi (del deserto) non ci chiudono i rubinetti (Ucraina docet)?

    In nigeria non ne parliamo, hanno devastato tutto. Per costruire impianti, in tutto il mondo, petrolio, uranio, bauxite, coltan, gasdotti, pagano fior di tangenti a gente coi fucili che bellamente provoca massacri e poi gli stessi governi che pagano fanno ricorso alla corte dell’Aia, nascono le organizzazioni umanitarie, e tutto il resto. Perchè è sempre più facile smerciare la merdaccia a casa d’altri. Tanto sono posti “inutili” (il posto dove siamo noi lo consideriamo più “utile”)

    Ma il costo dell’energia alla fine, è diminuito? Cmq chiunque abbia studiato fisica sa che il nostro pianeta non è altro che un involucro di energia. Il fatto che un Paese come l’Italia che ha l’80% di coste e non sfrutta l’energie delle maree basta da solo a far comprendere che tutti i discorsi sul “produrre fuori per prima” sono strumentali a gente che ha interessi particolari in gioco, ma non c’entra nulla con il conveniente approvvigionamento energetico.

    Ma poi chi l’ha detto che i deserti sono inutili? Devono servire per produrre? E quindi per consumare qualcosa che producono? E siamo sempre lì, aumentare ancora il consumo. E siamo noi che abbiamo deciso cosa è utile e cosa no, in base alle nostre esigenze di consumo, più energia per fare andare avanti la nostra società che già di energia ne spreca più della metà. E tutta l’energia necessaria per costruire i megaimpianti, da dove viene presa? Trasportiamo migliaia di tonnellate di acciaio e apparecchiature in mezzo al deserto? E quando si pareggia il bilancio energetico della costruzione? Poi però negli uffici italiani lasciano le luci accese anche di notte, il condizionatore a manetta che io ho freddo d’estate e caldo d’inverno, che vado in giro col golfino ad agosto e in maglietta a dicembre, e poi decido di impiantare i megaimpianti a casa d’altri. Si perchè i luoghi deserti non esistono, anche lì esiste um microclima con gente e animali che hanno imparato a convivere, ma tanto per noi sono inutili, possiamo andare a rompere. E’ lo stesso, uguale, discorso fatto per i paesi produttori di petrolio (deserti) solo che invece del petrolio lì si trova un’altra fonte energetica (solare). Zac, siamo d’accapo.

    Per far funzionare le cose io faccio così: non ho ventilatori nè condizionatori d’estate, apro porte e finestre, in sicilia una volta si faceva così. E tengo il riscaldamento a 15 gradi al massimo. E d’inverno, orrore, dormo con un piumino. E più facile costruire il megaimpianto?

    Ti faccio notare cmq una cosa, e questo per dire che il nostro Amato Premier non è altro che lo specchio del Paese: appena ho fatto notare un punto di vista diverso mi dici che sono pessimista. Non è forse uno slogan molto usato in campagna elettorale dall’Amatissimo? Come facciamo a criticarlo se alla fine tutti (e dico tutti) seguiamo lo stesso principio logico, senza neanche pensarci tanto: “Non sei subito d’accordo? sei un ostacolo, non comprendi il disegno, come fai a non saltare di gioia di fronte alle mie proposte, che sono la soluzione ideale, ma sei uno che vuole starsene fermo mentre il mondo va avanti?”. Va avanti davvero il mondo solo perchè si producono un milione di Iphone e posso comunicare con gente che non mi conosce, non mi ama, al massimo è curiosa di sapere come condire la pasta col ragù e lo chiede dall’Islanda ad un italiano?

    In effetti sono pessimista, ma non sul fatto tecnico (secondario) ma sulla capacità di ascolto in questo Paese, anche fra persone. E quando manca questo vince sempre chi è più forte. Infatti l’Amatissimo rivolgendosi ai suoi avversari li definisce “inesistenti”. Sono d’accordo. E, devo dire, anche se non voto da molti anni mi è piaciuto l’intervento che ho sentito ieri dell’aspirante leader del PD, l’ousider con l’orecchino, che insisteva dicendo che il problema in Italia è soprattutto culturale.

    # Fabrizio:

    perfettamente d’accordo anch’io ho la macchina del pane, ma la situazione è talmente degenerata che non serve neppure l’autoproduzione, basterebbe il recupero della roba buttata. Mi rifornisco di pane alla mensa aziendale, dove lo buttano a fine giornata e mi hanno regalato tanti di quei panettoni che ne avrò per mesi. Avevo bisogno di un tavolo, ho comprato 4 piedi all’Ikea (10 € in tutto, se fossi stato più bravo li avrei costruiti io) in discarica ho trovato due belle tavole di legno, due placche e l’ho costruito. Poi l’ho colorato per passare il tempo.

  23. per exodus
    se nel “tubo” dove passa il gas o il petrolio ci mettiamo un cavo elettrico che ci porta corrente prodotta dal sole è già comunque un passo avanti,resta vero il resto che dici,anche se l’italia,lo sto costatando personalmente,non è difficile,DI PIU’!!!
    buena onda

  24. per maria teresa
    concordo con tutto ma mi sorge una domanda,chi sono quelli che chiami amici se nemmeno si preoccupano di provare a capire il desiderio di svolta,non che tutti debbano condividere,ma sarebbe doveroso se fossero veramente amici, che almeno ti ascoltassero e provassero ad instaurare un dibattito che risulterebbe positivo per tutti.
    ciao

  25. Exodus, i deserti sono privi di utilità, dagli studi effettuati potrebbero produrre più di quello che ci serve. Inoltre sarebbe un modo per dare sussitenza ai paesi che “ospitano” gli impianti (ma potrebbe finire come nei paesi dove si estrae petrolio). Sono con te sulla produzione in loco, ma perchè non sfruttare anche questa opportunità.
    Perchè vedere sempre tutto nero, io sono pessimista ma tu mi batti a mille. Ci sarà un modo per far funzionare le cose a questo mondo! Altrimenti ho ragione io quando dico che gli esseri più evoluti sulla Terra sono le piante! Ciao

  26. Simone, oggi, ascoltando alcuni tuoi video mi è venuta in mente una frase:La differenza fra una “predica” di Perotti e quella di un prete potrebbe essere che questo dice:”restate dove siete, anche se soffrite non è gravissimo, poi c’è il Paradiso!” mentre Perotti dice:”smuovetevi da dove siete se soffrite, la vita è solo una!”.Per favore, correggimi se sbaglio..

  27. @ Valentino:
    ma che sia il film piu’ gettonato nelle sale non significa automaticamente che sia un lavoro interessante o che meriti, solo che e’ il titolo che i mass media e il comportamento ‘pecoresco’ della gente, portano a vedere (basti pensare ai cinepanettoni da sempre record di incassi nei periodi festivi… mica sono film degni di tale nome, solo che la gente, come le pecore, accorre…).
    Poi purtroppo si sente dire che il cinema italiano e’ in declino; e te credo io, con titoli del genere, senza nulla voler togliere alla spontanea simpatia del comico che sicuramente ci mettera’ del suo, pero’ in questo momento avremmo bisogno di ben altro cinema da poter anche esportare all’estero….
    Bisogna capire una volta per tutte che c’e’ gente che CORRE dove indicano le masse ed i media: se domani i tg annunciassero che va di moda vestire di viola a pallini verdi, sapete quanti ‘marziani’ vedremmo nelle nostre citta’…? ^O^
    Mamma mia, povera Italia.

    @Simone:
    il libro ‘Avanti Tutta’ esce giovedi vero? chiedo perche’ anche sul sito di Chiarelettere o nelle varie librerie online ancora non ne vedo traccia … io cmq giovedi mi fiondo alla libreria Coop di Ravenna, nella speranza di trovarlo subito, sono molto curioso di leggerlo !!!

  28. @ Maria Teresa:
    capisco benissimo cosa hai provato nel sentire gli ‘amici’ allarmarsi per un tuo presunto ‘cambio di rotta’.
    E’ cio’ che fanno tutti coloro che ormai sono ‘indottrinati’ dal sistema, quasi fagocitati da esso, e purtroppo per loro, ne rimarranno sempre succubi.
    Fa ridere poi l’affermazione sui ‘contributi’ mancati, passando al part time, come se quelli della mia (vostra? nostra? io sono del ’71..) generazione avessero qualche speranza di poterla vedere un giorno la pensione (meglio pensarci per tempo e fare qualcosa per conto proprio, anche solo investire in un pezzetto di terra…).
    Sono le classiche persone oberate da rate per il SUV, per l’LCD da millemila euro, per l’iPhone, che pero’ piangono miseria perche’ non arrivano a fine mese, persone che NON POSSONO arrivare a capire che qualcuno per fortuna antepone la sua vita, la propria liberta’, i propri sogni e progetti, all’avere, al possedere l’ultimo gingillo che sforna il mercato, e che per il 99% degli acquirenti non significhera’ un bel nulla, se non altri bollettini da pagare….
    Persevera Maria Teresa, “non ti curar di loro, ma guarda e passa”, la vita vera, la liberta’ non hanno prezzo, altro che aperitivi, SUV e vestiti alla moda.

    @Exodus:
    Significativa la tua ultima frase in risposta a Renato:
    “Finchè non si punta alla produzione dove c’è il consumo, dalla spirale di altri che da lontano controllano la tua vita non si ” .
    Purtroppo e’ cosi, e prima lo si capisce, prima forse si riuscira’ a fare qualcosa per cominciare ad affrancarci da chi tiene le redini e le mani in pasta in tutto….. e’ un po’ come il fatto di dover pagare un caspo di lattuga 3 euro, magari prodotto a 4 km da casa nostra. Poi pero’ lo prelevano, il caspettino si fa 800-1000 km in camion per arrivare al magazzino centrale del fornitore, che poi ce lo rimanda sotto mille marchi diversi, dopo altri 800-1000 km, e dopo mooolti giorni dal raccolto, ad un prezzo decuplicato !! Ma se ognuno il suo caspettino di lattuga se lo pianta da solo nel suo lembo di terra, nel vaso in terrazzo, nel bordo del cortile, sai quanto si risparmia gia’ ?? E cosi per tutto !!
    Ottimi investimenti a tal proposito fatti negli ultimi anni da me e gentile consorte: macchina per il pane, e yogurtiera; con il costo di uno yogurt ne prepariamo almeno 8-10… col costo di uno sfilatino al supermercato, noi ci prepariamo 2 belle pagnottone casalinghe (e supergenuine) che, in due, ci fanno una settimana !!!! E per le eccedenze c’e’ il freezer a pozzetto, altro investimento utilissimo per chi inizia a prodursi qualsiasi cosa in casa propria !!!

    Buona vita a tutti !!

    • No, non l’ho visto. e da quel che racconti mi sa che non lo vedrò. non mi aveva detto nulla il grande battage fatto sui media. non ci avevo scorto alcun elemento d’interesse. non mi sbagliavo…

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