Domani

Avanti tutta. Manifesto per una rivoluzione individuale (Reverse)

 
Eccolo qui. Si intitola “Avanti Tutta”, sempre per Chiarlettere. Esce domani, 20 gennaio. E’ il risultato del lavoro di quest’anno (“Uomini Senza Vento” l’avevo scritto prima di “Adesso Basta” ed è uscito a settembre). Lavoro mio, per proseguire l’analisi, verificare nella pratica quel che avevo previsto, spiegare com’è “qui fuori”, nella maggiore libertà… ma anche lavoro vostro, perché da molti dei messaggi sono venute idee, intuizioni, obiezioni che mi hanno riflettere su molte cose ancora inesplorate. Vi cito molto, senza nomi, solo le iniziali, chissà se vi riconoscete…

In questo libro (ascolta l’intervista su Reset Radio) proseguo e concludo il ragionamento di “Adesso Basta”. E’ il “Tomo II” di un unico filo saggistico. Voglio placare l’animo dei tifosi e contrastare fino all’ultimo le diffidenze dei detrattori, dando anche ragione a qualcuno. E’ “Avanti Tutta”, dove tento anche di classificare i downshifter italiani, cioè noi, dopo essermi studiato una a una le oltre (ormai) 80.000 email ricevute sul blog, via facebook, linkedIn, Il Fatto Quotidiano. 14 gruppi, dagli “Arrabbiati” agli “Entusiasti” in cui sarà interessante capire se vi ritroverete, così come nella Mappa delle Paure più ricorrenti, che ci ostacolano nella scelta.

Racconto soprattutto di come si vive qui fuori, con che delusioni (anche cocenti!), con che sorprese (insperate!), che gioia a volte incontenibile, e quali sono le trappole che il Sistema sparge sul cammino di chi tenta la via di una vita diversa. Alcune delle quali non potevo neppure intuire. Come ha scritto l’editore in calce alla copertina, è il Manifesto per una Rivolta Individuale, cioé il pezzo mancante della mappa per riprenderci la storia, la libertà, la vita.
Adesso Basta… Avanti Tutta.

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141 pensieri su “Domani

  1. Simone,
    “lo schiavo moderno” e’ una delle parole piu’ azzeccate che ho letto e ho anche constatato in prima persona.

    Ho avuto la fortuna(me la sono costruita)di lavorare all’estero per quasi 5 anni a Londra e alla fine tutto il mondo e’ paese.

    Certo magari l’azienda o la “company” come la chiamano in UK, nel regno Unito e’a piu’ ampio respiro pero’…purtroppo si va verso una globalizazzione e una massificazione del pensiero comune..senza lavoro sei morto!

    E poi a volte ci lamentiamo giustamente qui in Italia, ma negli USA per esempio hanno pochissime ferie e se arrivi in ritardo un paio di volte ti piantano a casa..

    Qui in Italia per quello che posso dire io, siamo in una situazione di mezzo, quindi assumiamoci le proprie responsabilita’ come individui e salpiamo!

    By the way…bello il libro sulle Repubbliche Marinare..

  2. A parte che condivido il 99% di quello che si dice su questo sito e molto, moltissimo delle parole e delle testimonianze di Simone,volevo raccontarvi un fatto, un’esperienza da “ambiente di lavoro”, accaduta un paio di giorni fa.

    Lavoro in una ditta di Ingegneria a Roma.

    “Arriva la figlia del capo..45 anni malata di lassismo…:) chiedendomi se voglio firmare una petizione contro berlusconi…

    Ho declinato dicendo che non mi interessa la politica..e lei…

    “ma scusa la tua vita non va’ a rotoli ?”..con una cadenza da vecchia di 95 anni….

    “No, non va a rotoli ho risposto” e se ne e’ andata a chiedere ad altri la stessa cosa.

    Cioe’ dico io…

    Mi fax 2 ore di strada x fare una petizione contro berlusca?..ma tt cio’ e’ necessario o e’ un capriccio IN UN AMBIENTE DI LAVORO ?

    Ma x’ se vuoi fare una petizione non chiedi al personale che lavora x te in quel cesso di posto come migliorare alcune dinamiche di lavoro, la comunicazione fra colleghi e i rapporti umani( che sono pari a zero), come ottimizzare alcuni processi lavorativi ecc..ec..

    Queste persone tengono persone a progetto(precari quindi) per 5 anni e poi chiedono ai loro stessi dipendenti se per colpa di berlusca(potrebbe essere bersani, vendola, bossi, ma non e’ questo il punto) la loro vita non va’ a rotoli?

    Voi come la chiamate? IPOCRISIA, IGNORANZA ?..

    Io non ho piu’ parole, dovremmo veramente dare un calcio nel culo a questi dirigenti e cercare di “svegliare”quanto piu’ personale possibile..ma forse sarebbe troppo!

    Una rivolta collettiva in Italia….impossibile, meglio cominciare da quella individuale

  3. Ciao Simone,
    anch’io come tutti i precedenti lettori ho avuto il piacere di scoprire per caso i tuoi libri! naturalmente niente accade per caso! E’ un lungo periodo in cui mi trovo a constatare lo scontento per la vita che conduco e per il mondo che mi circonda che non riconcosco…mi sento una aliena oppure mi sento circondata da alieni…non so cosa sia meglio! Finalmente in questi blog e nei tuoi libri mi riconosco, riconosco che il mio malcontento non è solo il mio e in parte me ne compiacio…finalmente scopro che ci sono sempre più persone che sentono il bisogno di cambiare lo stato delle cose e che vogliono reimpostare la propria vita fuori da questi schemi imposti da logiche inumane- Io vivo in Sardegna e devo dirti che per certi versi la qualità della vita è ancora genuina e distante dai livelli di stress di cui in alcune città invece si soffre…ma nonostante tutto, lavoro anch’io in una azienda che spersonalizza sempre più le “risorse umane” che di umano hanno perso tutto e che fa sentire numeri e impone obiettivi sempre meno condivisibili!!!! Non ci si riconosce più in nessuno dei valori proposti in questa società. Anche se guardandomi intorno scopro che c’è ancora tanta gente che non si rende conto e segue la scia!!!!????? come si fà non sò…
    Sono anch’io genitore di un adolescente e questo mi fà sentire ancora più responsabile per il suo futuro. Credo sia arrivato il momento di essere tutti più consapevoli di quanto stiamo vivendo e che sia arrivato il momento di dare dei segnali più chiari sulle intenzioni del cambiamento.
    Grazie per aver dato questo tuo contributo. Spero di avere delle risposte anche via mail e degli spazi dove poter condividere questi pensieri.

    Angy

  4. Caro Perotti, li ho finiti entrambi. Adesso basta l’ho letto in due giorni, l’altro pure, ma con un intervallo di una settimana in mezzo. Mi aspettavo che Avanti tutta si limitasse ad essere un aggiornamento del primo (e invece no) e la cosa mi ha piacevolmente sorpresa: una conquista personale applicata ad una visione più ampia e collettiva, affascinante davvero. Ho trovato interessantissima la parte dedicata alle imprese, alle magagne del settore e ai rimedi che proponi, veramente costruttivi ed intelligenti: la tua analisi mi è piaciuta moltissimo, per altro è assolutamente aderente alla realtà, al punto che ho pensato che questo tema meriterebbe un libro a sé. Li ho regalati a più persone ed esigo che, se ti compri una bottiglia di vino, un sorso lo fai alla mia salute! Ti aggiornerò sulle impressioni altrui: credo di aver fatto un bellissimo regalo al nipote globetrotter, so già che gli piaceranno moltissimo; ha 35 anni e la testa orientata per il verso giusto. Ciao e grazie.

    P.S. I miei non erano complimenti, erano constatazioni: ci tengo, a sottolinearlo.

    P.P.S. Ammetto di essere incuriosita dai tuoi rimanzi, a questo punto, in aperto contrasto con la mia abituale necrofilia letteraria!

  5. Ciao Simone, sto leggendo Avanti tutta d’un fiato, ogni tanto mi soffermo su alcuni passaggi per gustarli fino in fondo. Poco fa leggevo con il sole in faccia, i rumori della natura intorno, lentamente.. Ossigeno per i polmoni ed ossigeno per il cervello. No, non sono un downshifter, o meglio non lo sono ancora, fino ad un anno fa anzi ero l’esatto contrario, poi qualcosa si è rotto, il giocattolo non funzionava più, la mia rotellina iniziava ad uscire dall’ingranaggio.
    Eppure il lavoro c’è, ed è anche invidiato da molti (se sapessero, quanta fatica per entrare nel mondo della finanza e scoprire di essere una specie di alieno..), i soldi anche, e sì che ho appena 28 anni (appena? 100 anni fa a 28 anni si era uomini fatti).
    Beh, il tuo Adesso basta è arrivato come un seme che trova il terreno più fertile che si possa immaginare, e mi ha fatto scoprire che nell’ingranaggio non ero mai entrato, ero traballante, io da sempre perso alla ricerca del viaggio perfetto on the road, io che piango quando vedo into the wild (sì piango, da ridere, eh?).
    Vorrei che nelle scuole proponessero la lettura di libri come questi, probabilmente molti ragazzi inizierebbero a riflettere di più, o comunque godrebbero maggiormente della libertà che possiedono, magari estraendone qualcosa di utile per il proprio futuro.
    Potrei continuare con le parole ma stavo così bene al sole, credo proprio che ci tornerò, magari a non fare nulla, questa domenica è ancora mia..
    Ciao Simone, buon vento!

  6. Ciao Simone, ho letto Avanti Tutta! Io penso le stesse cose ma passando al pratico nella provincia di Bologna un rudere a pezzi con un po’ di bosco costa non meno di 80,000 €. Ovviamente è da rifare e da soli non si puo’, le spese di rifacimento anche stando al minimo sono alte. A questo punto serve una base di partenza non indifferente… Non so se mi sarà possibile farlo…Quanti di voi che leggete sono gia’ passati al lato pratico?

    • Beh comunque 80mila euro più la ristrutturazione mi sembra decisamente diverso dai 300mila euro che costa una casa di solito (pure brutta…). E comunque l’italia è grande, si può vedere in giro anche! ciao!

  7. Caro Simone, ho divorato il tuo libro in un paio di giorni e volevo prima di tutto farti i complimenti per come scrivi e per le cose che dici. Sei un grande e meriteresti di essere letto nelle scuole !
    Grazie ancora e continua a scrivere..fà bene al cuore leggerti …

  8. Ciao Simone
    sono passata ieri a sentirti a Bologna. Molto lucide le tue parole, come ti ho detto “approvo la tua filosofia”. Non sarebbe stato male mangiare una pizza o qualsiasi cosa insieme a te e agli altri aspiranti downshifter bolognesi, ero curiosa di vedere chi a Bologna era interessato a questi temi. Magari una prossima volta si organizza.

  9. Ottima la presentazione alcune sere fa a Verona del libro “Avanti Tutta” presso la libreria Fnac. L’autore ha giustamente insistito su alcuni aspetti che rappresentano l’elemento forte del suo ragionamento (sobrietà, responsabilità individuale della scelta etc.) Mi è sembrata invece un po’ deludente, non a causa del buon Perotti beninteso, la discussione serale sul tema della decrescita e del doposviluppo che ha coinvolto anche altri relatori. Il fatto è che se si affrontano certi temi, si presume che gli animatori conoscano l’argomento e gli autori che maggiormente l’hanno trattato (Latouche, per dirne uno). Invece niente da fare. Anzichè sottolineare i modi attraverso cui il Sistema produttivista-consumistico si consolida e rafforza (pubblicità, credito al consumo etc.)si è finito per parlare di disoccupazione, crescita! del Pil, caso Fiat…
    Insomma certi argomenti navigano ancora nella semiclandestinità!

  10. La prima cosa che ho fatto quando sono rientrata a casa dopo la presentazione, rapidamente per non perdermi i pezzi, è stata l’apertura del frigorifero per la verifica del prezzo del prezzemolo.

  11. Bellissima presentazione, quella di oggi a Bologna, con tanti elementi su cui riflettere e da interiorizzare. Dopo averti conosciuto attraverso fahrenheit, già per l’uscita di Adesso basta e pochi giorni fa per la presentazione di Avanti tutta e dopo aver visitato più volte il tuo blog, finalmente ho avuto il piacere di ascoltarti in diretta. Tempo fa ho regalato Adesso basta a un mio amico di Bologna, che ha fatto felicemente una scelta simile alla tua, seppur meno drastica e ora gli regalerò anche Avanti tutta. E pure a mio figlio regalerò i tuoi libri: sta facendosi fagocitare dal lavoro, anche se ha idee molto simili alle tue (e alla mie). E vorrei veramente che dicesse: adesso basta. Scrivere e navigare sono anche il mio sogno. Il coraggio di dare una svolta, però, ancora non l’ho trovato, E, dato che non sono più una ragazza, forse non lo troverò mai. Cerco solo di non farmi condizionare da un mondo che ha fatto del consumismo e del denaro i suoi capisaldi. E d’ora in poi starò pure più attenta al… costo del prezzemolo!

    Buona scrittura e buon vento, Simone! E grazie per avermi fatto capire, ancora una volta, che “dire basta” è un valore aggiunto.

    Milvia

  12. la mia esperienza di downshifter è iniziata 14 anni fà…..
    non è stato facile, però qualcosa di più prwepotente della ragione e volontà mi ha messo sulla ‘strada del bosco’lontana dal mondo insensato di relazioni e persone con cui mi sentivo straniera e senza terra in comune.Ho lasciato la professionedi naturopata ben avviata per trasferirmi nel bosco a osservare le piante i ritmi della terra, seguendo la ruvidezza gelida degli inverni ghiacciati e il risveglio timido… imparando dalla natura a riconoscere i ritmi vita/ morte /vita che sono gli stessi che si rifelttono nell’universo intero, uomo compreso…ma che avevo finito per smarrire a contatto con l’affanno della vita che conducevo.

    Vivevo, e vivo tuttora a 800 mt di altitudine e solitudine intenzionale….e per una donna qs. ha significato incontrarsi con diffidenza, sguardi dubbiosi e carichi di curiosità, da parte di amici, conoscenti e familiari che con il tempo si sono volatilizzati….(PER FORTUNA)…:ho incontrato me, la mia interiorità..la sconfinata profondità dell’essere animico e una spiritualità immensa..Ma soprattutto quegli insegnamenti e quella ricerca che nessuna scuola al mondo è in grado di dare…Ho imparato a riconoscere le piante e i minerali che curano i mali del corpo e dello spirito…le disarmonie emozionali attraverso l’essenza dei fiori spontanei…e l’osservazione degli animali che ad essi ricorrono per curarsi e alimentarsi.in questa sorta di eremitaggio…ho studiato e coltivato cereali, ortaggi e piante oramai spazzate via dalla erosione di climi e desertificazioni produttive di massa….e sono arrivata a scoprire che i principi attividelle piante che scelgono di stabilirsi spontaneamente in un luogo…hanno una enorme capacita di entrare in risonanza ener5getica con la malattia e le disarmonie della persona…e alleviarne il dolore…

    mi sono mantenuta con quello che il bosco mi forniva- e cioè una splendida materia prima incontaminata, oltre alle piccole produzioni utli a preparare infusi,estratti e ricette per la gente del posto e le persone che con gli anni via via riconoscevano la mia ricerca e la passione del lavoro con la naturA del posto…

    l’ESPERIENZA per me è stata complessa all’inizio, soprattutto per la distanza fra me e il mondo…ma è diventata una sfida carica di sorprese che si sono nutrite di immaginazione, meraviglia,novità impensabili nello scoprire che le possibilità sono sempre piu numerose dei dubbi e dei limiti che crediamo di avere.Se qualcosa ci fà sentire scontenti della NOSTRA VITA, significa che non stiamo ascoltando la nostra interiorità e che non arriveremo mai a far fiorire quella pianta unica e irripetibile che siamo!

    non c’è niente di più appagante di una vita fatta a mano, di tempi che scandiamo con un nostro orologio interno…alla scoperta di talenti che non osiamo lontanamente immaginare.Se solo pensiamo che proveniamo da una goccia invisibile, che al buio per 9 mesi, ci ha fatto diventare una magica pianta, senza usare il ragionamento, senza pensieri abbiamo vissuto quel tempo magico della fanciullezza…dove tutto è magia, sorpresa,-solo il cervello produce soluzioni quando non è intossicato dal dubbio, dal giudizio della nostra mente e dai suoi pensieri…che tutto possono fuorchè portarci dove potremo realizzare cio che siamo.

    Mi rendo conto di essermi dilungata non poco, però credo che chiunque possa diventare libero, se solo vuole.Smettere di alimentare questo ‘MEDIOEVO in cui la maggior parte di noi si lascia trascinare, in una esistenza che non è la propria..legato a invisibili catene che ci rendono sonnambuli…e ci fanno diventare NATI MORTI…credendo di decidere per noi solo per il fatto di avere una casa, una macchina, un conto..alcune comodità….Ma quanta vita si prendono quelle poche cose?! quanta angoscuia, quante code, quanté giornate sprecate a pagar bollette e versar denari che sono destinati a un manipolo di Vassalli, valvassori…e sfruttatori del nostro tempo e della nostra potenziale felicità

    Grazie SIMONE PEROTTI, per la generosità, per la passione e per tutto il ‘cuore’ con cui hai condiviso la tua esperienza:la passione e l’empatia con cui sei riuscito a raccontarti anche a rischio di una valanga di cattività che alcuni che si sono riconosciuti come detrattori e personaggi di un mondo ‘dopato’ di cui hai pur sempre fatto parte, ma del quale hai saputo trarre insegnamento e possibilità per proporre ad altri la libertà gioiosa di conquistare una Itaca hai scelto e non ti è imposta:

  13. A Federica: è la conferma che i quattrini sono un mezzo e non un fine. Probabilmente questa donna non ha mai avuto modo di commisurarsi con il mondo del lavoro, pur essendo molto preparata. Se la sua aspirazione è quella di rendersi utile nel mondo del lavoro, mi sempbra giusto rispettare questa finalità. In quanto ai quattrini vinti, è tutt’ altro che semplice amministrarli. Esiste una ricerca che riporta il fatto che la maggioranza dei vincitori di cifre importanti, hanno compromesso gravemente la propria esistenza. Strano ma vero!

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