Il dubbio

Non so se avete visto questo spot della Mercedes. Molto interessante.

Un uomo vive come un eremita, con un cane come unico compagno,  barba lunga, catapecchia sulla riva di un laghetto di montagna, spacca la legna (d’estate… vabeh! Forse è ora di pranzo e deve cucinare. Però il fuoco è già acceso… Mah!). Sono anni, si desume, che ha lasciato tutto e vive come un solitario.  “Ne avevo abbastanza, volevo ritornare alle cose essenziali, una vita semplice… Pensavo che non sarei mai tornato indietro“. E invece… Il fascino della pelle rasata, dell’abito di sartoria, e soprattutto della nuova Mercedes, lo riattirano verso la civiltà, verso gli agi e il design di una vita brillante. Nella scena finale si vede l’auto (col protagonista dentro, suppongo) che attraversa un ponte verso la città. Payoff finale “The Best or Nothing”.

Molto bene. Così ci vedono dunque… Così vedono chi vuole cambiare vita, chi ne ha abbastanza, chi ha voglia di dire “Adesso Basta” e cercare l’autenticità. Soprattutto, instillano il demone del dubbio “ma poi, se mi rompo, dovrò tornare indietro!”, cioè ci giudicano volubili, incostanti, talmente pirla da lasciare tutto e, fatalmente, accorgerci che abbiamo sbagliato, che siamo costretti a renderci conto che stavamo meglio quando stavamo peggio. Messaggio subliminale: “Non pensare alle stronzate di lasciare tutto. Pensa a spendere i tuoi soldi, a vivere al meglio. Chi lascia, poi, presto o tardi, torna sui suoi passi. Il meglio è qui, e ce l’hai già. Anzi, lo puoi acquisire comprandoti sempre l’ultimo modello. Non esiste un mondo migliore del tuo, cioè di questo che viviamo tutti”.

Bene bene. Se siamo a questo vuol dire che il Sistema è messo maluccio. Quando si smette di dire la propria in positivo e si comincia a spaventare l’avversario denigrando la sua scelta, le sue possibili aspirazioni, vuol dire che il messaggio arriva forte, potente, e fa paura. Guardate, per esperienza… uno spot così non nasce per caso, ci sono dietro costosi studi socioeconomici, demoscopici, psicologici . Ci sono focus group con gente in target, che dice la sua, che approva. Insomma, vuol dire che le aziende si pongono il problema, cercano di cavalcare le mode (come le ritengono loro…). Risolvono la faccenda  facendo fallire virtualmente la fuga prima che inizi, anzi cercano di venderti qualcosa mentre ci pensi.

Vabeh, vuol dire che rispolvererò l’unico abito che ho tenuto e mi comprerò una Mercedes. Sto’ scherzando, dai! Con quello che costa quell’automobile ci campo da uomo libero per quasi una decina d’anni. E senza neanche fare l’eremita!

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77 pensieri su “Il dubbio

  1. @ stefano genovese

    non capisco… ne fai una questione di forma?
    Certe volte parole straniere vengono usate per rappresentare e sintetizzare al meglio un concetto, “ok”?
    Se ciò ti irrita, bè…”ok”…ma che apporto dai con quello che scrivi? Perchè ti irrita?
    Ora, – dici di essere fotografo – vado a spegnere i miei Broncolor e smontare i softbox che ho montato questa mattina.
    “Click”

    Ciao!

  2. Ciao Simone,
    oggi ho sentito la tua intervista a Radio24 e le tue parole mi hanno fatto pensare parecchio.
    Io sono un consulente informatico, lavoro nell’ambiente da più di 20 anni e come hai detto oggi, sono arrivato ad un punto dove mollerei davvero tutto.. non mi piace più questo lavoro, mi hanno fatto perdere la passione per l’informtica, non mi piacciono più le persone , l’ambiente…stessa cosa mia moglie.
    Il problema è che siamo ormai immersi come dentro un vortice, siamo la pallina della roulette che viene lanciata in continuazione…come vorrei saltare fuori dal tavolo verde. Hanno creato e ci hanno instillato la dipendenza verso l’effimero e il superfluo, ne facciamo parte.
    Come hai detto…non vedo l’ora che arrivi il Venerdì..
    Mi piacerebbe cambiare, ma qui subentra la paura, specialmente quando hai famiglia e dei figli.
    Ti ammiro perchè hai avuto parecchio coraggio per abbandonare una sponda sicura (ma infelice).

    Saluti
    Massimo

    • Ciao Massimo. Io non ero infelice, sai? Non credo alle scelte fatte per cercare la felicità. Credo piuttosto alle scelte che si fanno quando si è raggiunto un po’ di equilibrio, di armonia, quando si sta bene. Io credo che il cambiamento sia la conseguenza di un po’ di salute, non il modo per recuperarla. Ciao!

  3. downgrading?
    downshifting??
    wild???
    upshifting????
    Ma COME parlate? come PENSATE? COSA scrivete?
    Ho sentito poco fa per radio una piccola intervista a Simone Perotti del quale ignoravo l’esistenza.
    Sono venuto quì per capire un pò meglio chi sia questa persona e già i commenti all’ultimo suo articolo (quello della pubblicità della Mercedes) mi hanno irritato un poco… parole su parole.
    Vabbè… comunque apprezzo chi fa qualche sforzo per scrollarsi il superfulo e, anche con fatica, si incammini verso un modo di vivere che gli restituisca almeno in parte un senso più “vero”.
    Sono un fotografo e faccio il fotografo, e non è poco riuscirci a vivere.
    Senza proclami dico che non posseggo televisione nè iscrizione a facebook e la mia vita procede bene. Non mi sento migliore per questo, ma percepisco (questo sì) una miglior presa sulle mie relazioni e i miei pensieri.
    Non è una ricetta, è la mia ricetta parziale e in movimento.
    ciao

  4. Mi sembra che il messaggio vada ad indagare nel campo delle contrastanti aspirazioni di una generazione –i quarantenni- perennemente in bilico.
    Credo che l’oscillazione tra anelito di libertà e ricerca di senso da una parte, e il desiderio di benessere materiale dall’altra sia piuttosto diffusa. Lo spot cerca di risolvere il dilemma, naturalmente nella direzione auspicata dal committente.
    Mi pare sia la versione raffinata e patinata delle cose che si dicono negli uffici quando si parla di desideri ed aspirazioni.
    A chi –come me- sostiene spesso la necessità e l’urgenza di avere più tempo e più tranquillità per vivere pienamente, si ribatte –con un sorrisetto venato di ironia tipico di chi sa “come va il modo” -che bisognerebbe piuttosto lavorare di più per potersi permettere quegli oggetti di pregio (auto, vestiti, tecnologia, ristoranti) che fanno “bella” la vita.
    Nulla di nuovo quindi in Mercedes…

  5. Sembra sia di appena 1.100.000 euro il compenso riconosciuto al presentatore del FESTIVAL di SANREMO. Siamo veramente arrivati alla frutta secca, come si dice in gergo. Paradossale è il fatto che ieri sera il picco di ascoltatori abbia toccato numeri da capogiro…
    A quanto pare a buona parte di connazionali va bene così!

  6. simone, qui da me (trentino) le case costano come a milano :((( Per 26.000 euro non trovi neppure un garage scalcagnato… i terreni costano un’ira d’iddio e, anche ammesso di trovarne uno, se non è edificabile (per cui il valore si molitplica) t’attacchi…

  7. Guardando lo spot ho pensato a una possibile parallela versione ed è questa:
    il cane corre via dalla capanna perchè qualcuno gli ha lanciato l’osso. Il proprietario insegue il cane perchè gli è affezionato. Il cane si ferma sul ciglio della strada perchè gli hanno insegnato a non oltrepassare la linea gialla. Intanto una macchina di grossa cilindrata è ferma imbottigliata nel traffico dell’ora di punta (tutti quei cavalli a cosa servono se la velocità media è di 2 Km/h??).
    L’uomo dai capelli lunghi, che ha capito tutto, ride.
    La cravatta e il bel vestito giacciono in un cassonetto per la raccolta differenziata, dopo che l’uomo ha tentato inutilmente di regalarli a qualcuno.

    Ho degli indicatori relativi alla zona nord est d’Italia, la parte produttiva della popolazione e con maggiore capacità di spesa, che parlano chiaro. Tali indicatori iniziano ad essere presi in seria considerazione dagli specialisti del carosello: se il settore alimentare dei centri commerciali è semideserto, il comparto abbigliamento è completamente vuoto.

  8. Sì Wild56 confermo, si può fare !
    Io ho trovato una casa semi indipendente (quindi zero spese condominiali) in centro a un paesino di 5000 anime in provincia di Vicenza (a distanza di 500 mt c’è tutto: alimentari,bar,edicola,fermata autobus,poste…)
    La Banca l’ha valutata 80.000 euro io l’ho pagata 59.000 (54 mq su due piani) loro mi hanno dato l’ 80% quindi 60.000 che io pagherò in 20 anni a 280 euro al mese praticamente la metà di quello che pagavo in affitto !Niente lavori da fare solo estetici perchè era bruttina e sporca e mobili Ikea o mercatini dell’usato o tanta inventiva (vedi armadio fatto con le tende)…I soldi non ce li ho ma per assurdo è più ds che rimanere in affitto.

  9. io ho fatto un downgrading parziale, lavorando in casa tramite internet. Sono abbastanza soddisfatto ma oltre non lo ritengo possibile, non avendo una casa di proprietà…

    A tutti coloro che predicano il downshifting, mi chiedo come sia possibile senza una casa propria…

    • ti rispondo io wild. a pontremoli, qui vicino, vendono una casa di pietro da ristrutturare a 26.000 euro. Basta comprarsela e ristrutturarla piano piano da soli. in 10 anni 26.000 euro li puoi trovare secondo me. ma anche ce ne volessero 20 di anni, che cosa hai da fare, di più interessante, nei prossimi 20 anni, se non progettare e realizzare la tua libertà?
      e in Italia case così ne trovi a migliaia.
      Si può fare, sai? Io ne sono convinto.

  10. Girando per la rete ,ho trovato questa.
    La dedico a tutti voi

    La tua vita non ti piace più? Il posto dove vivi non ti piace più? Quante volte hai pensato: “basta mollo tutto e vado a vivere su un’isola deserta!”
    Ma poi per l’abitudine a reiterare comportamenti che conosci non lo hai mai fatto.
    Forse hai paura di fronte ad una scelta del genere e ti nascondi dietro le tue paure facendole diventare comode certezze: “in fondo qui sto bene, di cosa mi lamento?
    C’è chi sta peggio.” Ma perchè accontentarsi e non fare ciò che si desidera veramente?
    Io dico per paura! Ci sono molti tipi di paure, ma due sono quelle fondamentali.
    La prima è che vedi la vita che sta passando e vedi te stesso che non ha ancora vissuto.
    Questo genera panico: il panico che la vita ti sta sfuggendo di mano, ogni momento hai sempre meno vita e non hai ancora vissuto.
    La seconda paura è che la vita, alla fine, conduce alla morte.
    La morte è la cigliegina sulla torta della vita e dato che la morte fa parte della vita, anche la paura della morte si può riassumere nella paura della vita.
    La paura di vivere è quindi la paura fondamentale che ti blocca. Arrenditi alla vita e vinci le tue paure!
    Claudio

  11. Ragazzi, sono arrivati gli ultimi dati di lettori di quotidiani, anno 2010. GAZZETTA DELLO SPORT e CORRIERE DELLO SPORT arrivano a 6.000.0000 di lettori. A distanza REPUBBLICA con 3.000.000 di lettori. Abbiamo la riconferma di chi è l’ italiano medio.
    POVERI ITALIANI

  12. Ciao Simone, figurati che la prima volta che ho visto lo spot, mi sei venuto in mente!

    Ieri sera, leggendo “Avanti tutta”, mi sono soffermato quando racconti della tua esperienza con il numero 892424.
    Leggiti questo articolo sul mio blog, esiste un modo per non pagare più questi servizi costosissimi:

    http://www.salmo69.com/2009/07/never-alone-informazioni-gratuite-al.html

    Io mi sono memorizzato il numero nella rubrica del cellulare; la chiamata è gratuita e per ora posso dire che hanno sempre soddisfatto le mie richieste!

    buona giornata
    Riccardo

  13. L’analisi della crisi che ha fatto di recente il capo del commerciale della mia azienda (larghissimo consumo) e’ il seguente:
    1- Arriva la crisi, la gente si rpeoccupa moltissimo, che abbia davvero o solo a livello psicologico meno soldi in tasca, immediatamente riduce i suoi consumi e si aspetta la catastrofe.
    2- A crisi conclamata, si trova ad avr ridotto i suoi consumi, ma – sorpresa – scopre che non e’ meno felice di prima: si sta bene anche andando meno a cena fuori, facendo la spesa con oculatezza eccetera eccetera. Ha interrotto la corsa al consumare di piu’ per sentirsi meglio.

    In conclusione, credo che lo spot, piu’ che rivolgersi ai DS o agli aspiranti tali (quanti sono? sono un target credibile?), cerchi di risvegliare gli animal spirits consumisti, che si sono un po’ addormentati.
    Il bello e’ che non ci riesce (a mio modo di vedere)

  14. Lo so, questa è una citazione scontata, banale, forse dopo tutti questi commenti risulterà anche pacchiana, ma secondo me obbligatoria:

    “Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”
    (H.D.T.)

  15. ooops! scusate l’errore ma qui si vede male quando si scrive una cosa più lunga…non mi ero accorta della ripetizione…”l’invece” si riferiva agli uomini “senza” vento…

  16. ciao a tutti!
    si lo spot lo avevo visto in effetti segnalato qui da Gigi tempo fa – la tv non la guardo quasi mai, e per anni non l’ho proprio avuta, è stata una zia a sorpresa, a mia insaputa, a regalarmene una (non concepiva proprio l’idea del mio non averla 😉 – lo avevo subito segnalato su fb irritata…ha ragione Francesco…paura per il cane.. e condivido, su una nota lieve chi dice che stava meglio il boscaiolo, decisamente molto più sexy..

    bello il percorso di Fabrizio, bella condivisione, bella questa comunità virtuale…

    il mio percorso è in fieri..ma non lo è sempre in fondo? sempre in cammino? spesso sembra immobile, mi spazientisco, me la prendo con me stessa, mi annebbio, perché non credo la nebbia venga da fuori… ma sto imparando il confronto con il tempo interiore, il Kairos rispetto al Chronos che ticchetta inesorabile…pensavo di avere già costruito tutto un mondo a misura di anima, di presenza…e invece a volte sembra di essere così lontani…quando avrò più chiarezza mi piacerebbe riuscire a condividerne di più qui anch’io…

    mi ha fatto sorridere la descrizione di Angelo in un post precedente che ti immaginava, Simone, sbuffare e tante persone che ti venivano a trovare…Ci siamo trovati anche tra amici cui ho segnalato i tuoi libri a dire, dopo lunghe conversazioni sul tema – (scherzando eh!) “andiamo a trovare Simone!”…anch’io sbuffo quando mi si interrompe nelle mie peregrinazioni solitarie…intanto dopo AB e AT mi è appena arrivato Uomini Senza Vento!…

    e con l’occasione auguro buon vento a tutti e in particolare a Simone che ci ospita…grazie…

    buon vento invece a tutti!!

  17. Cari amici, ma chi se ne importa della pubblicità in generale . Se fosse per me le case automobilistiche sarebbero costrette a dimezzare i loro prezzi di listino. Seconda considerazione: Quell’ auto costa mediamente 75.000 euro: solamente un super manager od un professionista affermato può permettersela, inoltre sono modelli poco venduti appartenenti al segmento lusso.Sono solo specchietti per allodole, al fine di stupire e far sognare… gli sprovveduti.Recentemente ho avuto l’ opportunità di provare una auto sportiva del cavallino rampante: scomoda, rumorosa, impegnativa alla guida,abitacolo stretto, consumi da capogiro con inquinamento annesso,rischio multe visto le prestazioni da pista. Dopo mezz’ ora di guida, in occasione di un viaggio l’ ho ceduta volentieri al proprietario senza rimpianti.

  18. @Luigi
    si anche io ho notato l’altro spot della mercedes dedicato ai cani sciolti che odiano il brunch l’happyhours il socialnetwork etc…insomma i punkabbestia. Mi ha complito che la macchina status simbol strizzi l’occhio agli anticonformisti.

    • Francesco sì, questo è rivolto a chi vuole andare tanto quanto l’altro. Solo che qui ci sono quelli che vorrebbero maggiormente, quelli più convinti, in stato di approccio diretto alla scelta. Là ci sono tutti gli altri, il grosso, quelli che tentennano, a cui subdolamente lo spot dice “Non ti preoccupare se hai paura ad andare. Tanto tornano indietro! Goditi il fatto che non fai ‘sta cazzata, che poi te ne pentiresti”. E’ un po’ una porcata effettivamente lavorare sulle paure e i sensi di colpa. Ma è il loro mestiere, per vendere occorre fare così. Non si parla dei pregi del prodotto, ma dei guai del compratore potenziale. In the business the business is business

  19. @marco
    ..soprattutto si sono dimenticati di girare la scena in cui il protagonista – dopo molti anni – si trova seppellito sotto due metri di terra. E’ cambiato giusto il materiale della bara: prima carbonio, poi legno. 🙂

  20. C’è un bel paragrafo in un libro tra i miei preferiti, si intitola “E venne chiamata due cuori” che può riassumere sia il senso dello spot che il male della società moderna:
    “Ciò che differenzia maggiormente gli esseri umani odierni da quelli di un tempo è la paura.[] Più cose si possiedono, più motivi si hanno per avere paura, e si finisce col vivere solo per le cose.”
    Sono sempre più felice di aver visto quanta gente è veramente stanca di tutto questo.Non mi sento più una “pazza” in un mondo di “normali”!

  21. Anche per me il vero messaggio di questo spot è che i pubblicitari abbiano preso atto dell’esistenza di una certa corrente di pensiero (chiamiamola così). Quel che mi domando è: lo spot è davvero mirato al downshifter, oppure vuole rivolgersi agli “altri”? Quelli che, più o meno direttamente, iniziano a entrare in contatto con questo tipo di visione (tramite i blog, gli occasionali articoli sui giornali, per quanto superficiali, e i libri come il tuo), la rifiutano o la considerano “da matti” e quindi in qualche modo vengono titillati dal messaggio “tanto poi il matto vede la Mercedes e il downshifting se lo dimentica”? Secondo me i veri destinatari sono proprio questi ultimi; oppure, i pubblicitari non hanno capito un tubo 🙂 perché chiunque prenda in considerazione seriamente il downshifting e uno stile di vita chiamiamolo minimalista, questo tipo di spot lo vedrà come insensato…

  22. ‘Sto spot è atroce, Perotti, dove l’hai pescato? Lui comunque stava meglio con la barba, gli conveniva non tagliarsela. Il messaggio fuorviante, scherzi a parte, è che si fa tutto solo per sfuggire alla noia o per seguire una moda. Una scelta o l’altra di vita non rappresentano che un modo di diverso di passare il tempo, a prescindere dal significato che possono avere due esperienze tanto diverse. Apologia dell’apparenza, in fin dei conti, come deve essere uno spot.

  23. Hai ragione: giocare sulle debolezze è molto perverso.
    Nel mio piccolo ds sullo stile con cui vivere alla meno peggio confesso di avere molti momenti di sconforto e poche soddisfazioni, ti basti pensare che alle volte mia moglie stessa non comprende e gentilmente dice che ho sbagliato epoca…che ricerco valori giusti ma troppo difficili.
    Della tua riflessione mi tengo quel sorriso con cui penso alle volte si possano e si debbano risolvere molte situazioni per andare avanti.
    E anch’io cerco di non mollare anche a costo di sentirmi un pò solo. Alle volte mi piace di più altre volte meno.
    Ciao

    • dici alcofibras? io la spacco d’autunno pirma di usarla, dopo che s’è seccata d’estate… comunque, ognuno ha la sua tecnica. La mia poi è del tutto autocostruita, dunque…

  24. Claudio, hai proprio ragione. L’offesa piu’ grossa e’ quella fatta al cane.
    Posso anche dire che la versione boscaiola e’ molto piu’ sexy della versione giacca-e-cravatta?

  25. A parte che identificare il downshifting col ritorno alle caverne è uno stereotipo subdolo e disonesto, mi piacerebbe vedere la seconda parte dello spot, quando il protagonista che arriva con l’auto in città sclera nel traffico e si va a chiudere in ufficio stressandosi perchè non può fare quello che sognava..
    Io ho tagliato sia l’auto che la tv, devo dire che ne ho solo guadagnato!
    Chi sceglie il di vivere da uomo libero, informato e padrone del suo tempo è talmente saldo e disinvolto da conoscere i fini del consumo e della finta seduzione: hanno fallito il target!

  26. Ciao!
    Io stavo per scrivere un post su FB per questo spot, da downshifter anche se donna e senza cravatta mi sono sentita chiamata in causa, ho pensato: Cavolo se siamo un target per la Mercedes vuol dire che siamo proprio in tanti! E mi sono sentita “famosa”…in effetti lo spot e’ per noi di 35-40 anni, sperano dunque che ci pentiamo, che torniamo a spendere…ha ha…pensano di convincerci con un’auto…io che sogno di togliere l’auto dalla mia vita, che odio pagare il bollo, odio l’assicurazione che mi costa più del doppio solo perchè vivo a Napoli, odio dover fare manutenzione…sto pianificando di mandare tutto all’aria e fittarmela solo quando serve!

    Vorrei farlo io uno spot..su quanto e’ seccante possedere un auto se si vive in città o nelle sue vicinanze!
    Figuriamoci una Mercedes di quel valore!
    Me la ruberebbero in 4 ore qui a Napoli!!!!
    Haha…quello spot mi fa proprio venir voglia di veder fallire le industrie automobilistiche!

  27. Avevo segnalato questo spot (su youtube – in inglese) su questo blog qualche settimana fa, se non sbaglio ne “il 10 e il 9” o “ultimo”, ma non riesco a recuperarlo.
    Quello che mi aveva rattristato era la considerazione che Mr. art director + Mr. copy writer hanno della gente “non come loro”.
    Ne conosco alcuni di “professionisti della pubblicità”. Certi sono talmente pieni di se che la loro ombra arriva spesso prima di loro. Altri sono dei geni.
    Poi vanno fatti i complimenti alla dirigenza della comunicazione di Mercedes, perchè se hanno passato un idea come questa, allora anche loro si sentono così superiori a quelli “non come loro”.
    Che tristezza.
    Lamentarsi però, senza proporre un alternativa è sbagliato… facile criticare.
    Bhè, in questo caso invece si, è giusto e doveroso. Non c’è infatti un alternativa ad uno spot pubblicitario già in onda.
    L’unica soluzione penso sia la consapevolezza.
    Noialtri, che profittiamo dell’ospitalità della casa di Simone, siamo particolarmente sensibili a questo tema. Ci sentiamo emotivamente coinvolti e presi in giro, in particolare davanti a quello spot… insomma, hanno veramente azzeccato – e degradato – i nostri sogni di libertà.
    Quando quella Mercedes sarà superata da un modello nuovo, noi saremo ancora liberi.
    Lei sarà vecchia, noi liberi…

  28. C’è un altro spot della Mercedes in cui chi compra quella macchina può dirsi diverso dagli altri: ” AL DIAVOLO L’APERITIVO DEL VENERDì O IL BRUNCH DELLA DOMENICA” ETC…Velo ricordate? in pratica è speculare a questo. Allora mi viene un dubbio: non sarà che cercano di “entrare” nel fenomeno inevitabilmente in corso del bisogno di non coformarsi e di recuperare unicità per poi, da dentro, cercare di destituirne il fondamento? Tropo “sottile”? mah…

  29. beh in Germania di gente che per scelta non spende e cerca di fare una vita eco-sostenibile ce n’è molta.Personalmente conoscevo un consulente che si è messo in casa un generatore elettrico perchè abita a fianco di un ruscello e credo non guadagnasse poco , a dir suo spendeva solo per le cose essenziali e normalmente girava in bicicletta. Credo che con questo spot cerchino di puntare proprio su quel target (che ha i soldi e non vuole spenderli in cazzate) , allo stesso modo credo che non avranno successo perchè quel target lo aggredisci se proponi qualcosa di veramente innovativo e rivoluzionario (tipo una macchina a pannelli solari o una lavatrice a pedali). In questi paesi le multinazionali hanno a mio avviso vita più difficile rispetto all’italia (Milano in particolare) dove anche un pulisci orecchie può essere uno status simbol se lo dice qualche designer fighetto.
    sono stato un pochino prolisso. a presto ivan

  30. @ Fabrizio: bellissimo il tuo passaggio, gran bel cambiamento in corso. Felice per te, anche se non ti conosco.
    A tutti: strano pensiero guardando lo spot: figurati se potevano mettere un cane bastardo, magari pure un filo pulcioso! No, meglio, mooolto meglio, il cane di razza.
    E più in generale, riflessione del momento, che meraviglia vedere – comunque! tante belle teste pensanti.
    Dovremmo creare un movimento, magari il nostro presente sarebbe un po’ meno confuso….
    Besos
    ps. Grazie Simone per il consiglio di guardare sul sito delle casette in affitto…. non risolutivo ma piuttost che gnent… 🙂

  31. Per fortuna che non guardo più la TV da anni, al massimo recupero quello che mi interessa in internet con spot di 30 secondi all’inizio di ogni video.

    Noi (siamo una di quelle coppie senza figli che descrivi in Avanti Tutta) approviamo il DS.

    Dopo Adesso Basta ci siamo resi conto che andava fatto almeno il primo passo. Ci siamo mossi, ma non siamo andati molto in là. Probabilmente non avevamo ancora intrapreso la strada più adatta a noi.

    Stiamo leggendo insieme Avanti Tutta (mancano ancora poche pagine), ci siamo ritrovati in molto di quello che hai scritto. Adesso Basta parlarne! Infatti abbiamo iniziato a pianificare. Ti faremo sapere.

    A presto

  32. Mi è capitato proprio l’altra sera di vedere lo spot in questione. Avevo in mano il tuo libro e ne parlavo con mio padre, ad un certo punto parte questo spot e lo guardo con curiosità. Quando ho capito che era lo spot di un’auto da almeno 60.000 euro (forse più ma non sono informato) sono scoppiato a ridere. Era più che insensato, era “terribilmente” insensato. così tanto che viene voglia di rivederlo per gustarne il sarcasmo. Immagino che nel marketing MB avranno riso di gusto prima di rilasciarlo..

  33. Ciao,
    la cosa che mi sconvolge di più in questo spot è …. il cane!
    Che caxxo, è il cane che corre verso la strada ; come a significare che è l’istinto animale che vuole la nuova auto,la vita incravattata, il viso rasato e i capelli corti. Questo non lo posso proprio accettare,ma purtroppo è quello che ci fanno digerire anche se a me sempre più spesso viene il vomito.
    Ciao
    Claudio

  34. ho visto lo spot qualche giorno fa è ho pensato le medesime cose. Ovviamente mi sono subito venuti in mente i tui libri (e in un secondo momento tanti altri). Non so come una persona media possa vedere e comprendere consciamente e subconsciamente questa pubblicità; stà di fatto che su di me ha avuto la presa contraria da quella sperata dai pubblicitari. In un primo momento mi sono incazzato, perchè in effetti il messaggio è:”se stai pensando di vivere così sei proprio un coglione, se invece vuoi buttare decine di migliaia di euro per farci ricchi sei un figo, degno di rispetto”. Ma riflettendo mi è parsa lampante un’altra cosa: hanno osato come mai prima d’ora. Il motivo mi sembra abbastanza ovvio, si accorgono che c’è una buona fetta di società borghese (target di riferimento di mercedes) che inizia a pensare in modo diverso. Mi è sembrata la conferma più forte e indiscutibile dalla bontà di determinate scelte ma soprattutto dell’ampiezza del fenomeno. Meraviglioso.

  35. A me questo spot ha fatto molto bene…
    Mi hanno colpito due immagini (e per i pubblicitari nemmeno un frame è casuale, perche tutto è subliminale…).
    1. Inizio: l’uomo sta leggendo un libro (beato lui…);
    2. Punto di svolta: l’uomo si stringe una cravatta (povero lui…).
    Immagino che il messaggio volesse comunicare altro: forse… l’uomo prima leggeva, cioè non faceva nulla di produttivo, anzi forse si annoiava, poi torna a posto, conforme, ordinato e ricco…
    Ma io l’ho recepito così: l’uomo prima leggeva, padrone del suo tempo, poi si è messo un cappio al collo e corre dalla mattina alla sera.
    Vi racconto un piccolo aspetto di una storia. La mia.
    Avevo un’auto aziendale un po’ di tempo fa… proprio una mercedes (toh!) e portavo la cravatta… e il vestito bello e stirato e a un certo punto mi è venuto il dubbio che avevo barattato il mio tempo (unico), ma anche il mio pensare, con tutti questi mezzi di schiavitù (subdoli). Ho avuto, a un certo punto l’opportunità di restituire l’auto e l’ho colta al volo (già: proprio “opportunità”, perchè non è sempre così semplice e scontato restituire un’auto aziendale in leasing…); restituendo l’auto ho restituito molto di più e mi sono ripreso tanto di me; quindi ho dismesso la cravatta (che tra l’altro mi ha sempre dato fastidio proprio fisicamente al collo…) e il vestito. Ho ripreso a leggere, tanto, perchè sui mezzi pubblici si legge e a scrivere storie per bambini e a tornare a casa dal lavoro sempre alla stessa ora (mai col buio…).
    Certo, sono fuori dalla “carriera”, ma…
    a metà marzo, per una settimana, me ne vado a ridipingere le pareti del bagno di una piccola casa che ho su un’isoletta del mediterraneo… perchè prima avevo il problema dei fatturati di vendita mese per mese, oggi ho il problema di ridipingere le pareti del bagno almeno una volta ogni due anni a causa della salsedine.

    Questo non sarà DS, ma mi ci sto avvicinando… piano, ma inesorabilmente.

    Paradossalmente, solo chi NON ha vissuto o NON vive una “vita col mercedes” (tanto per usare una metafora) ha paura di perdere… il mercedes!
    Fabrizio

  36. Avevo già letto un post in merito sul blog del Fatto Quotidiano ma ancora non avevo visto il video. E’ il “mai più adesso basta”, il go back from dowshifting, l’upshifting. Si Si, hai proprio ragione tu, e chi meglio di te lo sa che lo facevi per professione, gli studi di comunicazione: i downshifters potenziali son diventati un target pesante. Il sistema l’ha capito. Corre ai ripari e mette in campo le sirene del consumismo più sfrenato: il glam del lusso. Tra un barbone che vive di stenti eremitando in into the wild e uno sbarbato figaccione che sfreccia su un coupè top class verso la city, chi con un pò di sale in zucca non sceglierebbe la seconda scelta? estremizzano. Ma la verità sta nel mezzo: nessuno pensa di ridurre i consumi into the wild, ma vivere con quel coupè ti costa un lavoro solo per le spese.
    Il lusso è seducentissimo, ma il dolce far meno o niente per me di più. Perchè come dice l’ex traider Gekko in “Wall Street2 il denaro no dorme mai” il tempo è la vera risorsa scarsa, non i soldi. Quindi: fucking coupè – enjoy free style life

  37. forse qualche anno fai avrei guardato lo spot senza prestare particolare attenzione
    adesso ne sono inorridito, agghiacciato.. capisco che ci sono entita malvage,egoiste,depravate che sono disposte a tutto per non perdere i propri privilegi

    non ci uccidono solo perche ci devono mungere per benino (x tutta la vita).. sono enormemente schifato dal capitalismo e dalla stupidita della gente in generale

  38. Ve l’immaginate, in un ipotetico salto nel tempo, Thoreau che si guarda questa pubblicità? Si sbellicherebbe dal ridere! E anch’io, in effetti…
    La mia casa è senza antenna, per lasciare fuori questi gretti tentativi di screditare la vita… ho notato però le bellissime tendine fatte con le esche da pesca!
    Ma voi downshifters vi ci identificate col tipo scarmigliato in riva al lago? E’ davvero questo quello che stiamo cercando di fare?

  39. 😉
    Ma tu mica ti stai facendo crescere i capelli così lunghi vero????? No è!!! Ahahah! :-)))

    Avanti tutta! Si , si! You are fantastic!

  40. Ah ahahhah!
    Ho visto lo spot un po’ di tempo fa. E’ incredibile la capacità di alcuni pubblicitari di agire sul senso comune e sulle debolezze dell’essere umano. Incredibile e suggestivo esempio di controllo culturale. Ammetto che sono stati bravi a far parlare di sé. Cioè, anche loro si sono accorti che il downshifting sta dilagando. Quello che non sospettano è che la tua non è una moda, simone. E’ una convinzione che si manifesta nel modo di vivere. Non c’è un cambiamento. Così come non smetterai di avere la pelle bianca quando passerà la moda. Moda?

  41. E’agghiacciante questo spot…
    Però si potrebbe interpretare anche con “è così bella quest’auto che anche chi ha scelto un vita meravigliosa e sta benissimo, è disposto a lasciare tutto e tornare nel caos per lei…”
    Sempre agghiacciante è!

  42. Se la gente capisse di poter vivere bene non dico senza, ma con la metà di quello che solitamente acquista, il consumismo sarebbe in serio pericolo. Evidentemente i pubblicitari hanno colto il pensiero corrente e tentano di demolirlo prima che faccia troppi danni a loro.

  43. Tu dici che abbiano paura, che temano che la gente possa ribellarsi tutto ad un tratto?
    Caro Simone non sono d’accordo. Penso che prima che arrivi quel giorno debba passare molto tempo. Danno l’immagine di un uomo che ha retto fino a quando non ha visto questa auto strabiliante…e la sua persona alla fin fine si inchina: addio ideali e ritorno all’ovile. Non una gran considerazione direi.
    Purtroppo abbastanza giusta. E’ difficile trovare persone che, nonostante le difficoltà, tengono duro e portano avanti uno stile di vita ben preciso e sono un esempio con i fatti e non con le parole.
    Io ce la metto tutta, ogni giorno. E anche quando perdo so che perdo con onore…come si dice qui da noi:voglio morire in frak!
    Tanti cari saluti e, pur non essendo io un ds, sappi che ti leggo e ti seguo con stima.
    Ciao

    • Garrincha non credo che abbiano paura in senso stretto… dico che giocano sulle paure, sulle debolezze, sulla domanda che tutti si fanno (che anche io mi facevo e talvolta ancora mi faccio): “Ma se poi il tutto non si rivela così bello come pensavo, se poi mi annoio, se poi mi sento solo, potrò ritornare indietro? E se non ci riesco e resto in mezzo al guado, avendo perso tutto ciò che avevo prima e anche ciò che pensavo di avere poi?” E’ questo gioco sulle nostre debolezze (dinamica che ricordo molto bene) che mi colpisce. E’ alla base, direi alla radice, di tutto il meccanismo del consumo, che è il braccio della dittatura gentile a cui siamo soggetti. la gente non è SEMPRE così forte da capire, da decodificare, non ha SEMPRE l’energia, la tensione morale, la determinazione per opporre a questi schemi un suo proprio originale schema di vita, più forte, più saldo, più radicato… Capisci cosa intendo? E’ il gioco sulle debolezze che trovo perverso, che conosco bene, che vedo anche in me, quando ogni giorno mi misuro con ciò che sono, cioé con l’insieme di ciò che ho e di ciò che mi manca, ma dentro intendo. Insomma… Un gioco duro. E per opporsi occorre essere ancora più duri. Senza smettere di sorridere, tuttavia. Il che rende la faccenda ancora e sempre più difficile. Ma io non mollo.

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