Il passato di tornare

Pensare. Pensare meglio: progettare. Lavorarci, poi partire. Vivere quel che si è pensato (tanti mesi prima). Poi tornare, dopo un paio di mesi, e…

Stamattina la mente va veloce. Provo a semplificare, come quando timono e c’è mare: elimino tutte le funzioni (corporali, psicologiche, logistiche) e mi riduco a solo timone, solo scotta di randa. Ci provo… e viene fuori questa prima riga, poco sopra. Pensare, progettare… tornare. Ma poi?

Poi una lunga stagione. Settembre ancora presentazioni, le ultime. Poi tempo per ricordare, per mettere ogni cosa al suo posto. Per studiare, per scrivere. Devo lavorare al romanzo scritto vent’anni fa. Poi devo scrivere il seguito di Uomini Senza Vento. Poi studiare il mio pirata Dragut, il grande romanzo su cui vivo da anni. Poi viaggiare, andare a Ponza (ogni uomo ha un’isola), a trovare mia madre e mio padre, a trovare gli amici. Stare quanto serve, quanto voglio, poi tornare. Tornare, appunto.

Pensavo che tornare ha a che fare con il futuro, non con il passato. Lo stato d’animo di chi torna non è generato dal recente passato, da ciò che ha vissuto, ma venato da ciò che lo attende. Forse è anche per questo che mi sento bene, nonostante la stanchezza di 6 settimane in mare. Un giorno, era d’inverno, ho pensato, ho comunicato con Marco e Filippo, poi progettato i Nomadi a Vela, poi fatto. Ora torno. Il ciclo positivo di qualcosa che avevo in cuore si è compiuto. Ma torno con tanta vita davanti, tanta scrittura, da solo, col camino acceso. Mi accorgo che quasi mi spiace di non poterlo già accendere. Tornare ha a che fare col prima e col dopo. Come partire.

Taglio l’erba alta del prato, nell’azzurro che quasi mi precipita addosso. Oggi ho la tendenza a fare dell’esistenzialismo, alla Le Clezio. Parto per Vicenza tra poche ore. Quanta vita… Tanta che non si riesce a comprenderla. Penso a qualche anno fa, a quei ritorni carichi di sconcerto. Liberato il tempo, la vita ha fatto irruzione. Sono in suo ostaggio, mi porta sulla sua cresta di schiuma. Niente di meno di tutto.

 

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59 pensieri su “Il passato di tornare

  1. La battuta del PRINCIPE AZZURRO:
    “NON ESISTE E SE ESISTESSE SAREBBE GAY” preciso non è mia, ma della mia amica
    DEBORAH VILLA,
    rif. CAMERA CAFE, ZELIG,RADIO MONTE CARLO.

    Lo preciso onde evitare, che qualcuno mi scagli pietre, senza offesa per nessuno, per quel che ho scritto.

    UN CARO SALUTO A TUTTI
    VALE

  2. @Valentino
    Grazie…

    @Lilly
    Sai che mi sono messa a pensare alle tre cose da fare prima dei cinquanta…
    Ti devo ringraziare perchè penso a mille cose invece di concentrarmi su poche ma importanti,reali.. che si possano realizzare… Devo solo concentrarmi e capire quali sono le tre più importanti!

  3. AUGURI DI BUON COMPLEANNO!
    LILLY è prossima ad un altro giro di boa,
    L’ importanti siano stati anni ben vissuti,
    tutto il resto è relativo.
    Fammi sapere il giorno preciso, rischiamo di bere un aperitivo assieme, e continua a sognare senza farti influenzare da CENERENTOLA.
    ATTENTION PLEASE:
    IL PRINCIPE AZZURRO NON ESISTE e se esistesse sarebbe GAY.
    Pantacollant celeste in groppa ad un cavallo bianco, va bene tutto, però…

  4. SILVANA, concordo pienamente con l’ ultimo tuo scritto e lo sai bene.
    Si sa chiaramente che esistono linee guida per intraprendere un percorso di cambiamento,
    ognuno poi, si confeziona il proprio stile di vita su misura.
    Ti chiedo una cortesia personale, sempre se vuoi e se puoi:
    Sarebbe bello, da parte tua un pò più di attenzione a ciò che scrivi.
    Non è facile per motivi caratteriali e non solo, evitiamo però sfide inutili,che non portano a nulla.
    Nonostante i momenti di imbarazzo, riconfermo la stima per te.
    UN ABBRACCIO ALLA SILVANA CHE BRILLA!
    VALE

  5. GIOVANNI,perfetto il tuo commento, non fa una piega.
    Ma bisogna proprio spaccarsi le ossa, per capire di usare la motocicletta con prudenza? Masochisti o limitati…
    NEWS DEL POMERIGGIO: un’ amica di 40 circa, ricoverata per un grave scompenso cardiaco, ha rischiato un infarto., pur godendo di buona salute.
    Sul referto medico leggo di effetti dovuti a sovraccarichi da stress.
    PERICOLO SCAMPATO, meno male.
    Occorre finire in unità coronarica per capire tutto ciò?
    Già le malattie ci fan sorprese, se poi le inseguiamo…
    Evviva gli scalatori, più di marcia, che di montagna!
    Applausi agli amici sportivi, con le testimonianze precedenti.
    ERO CONVINTO SIA TUTT’ ORA UN BLOG PER GENTE TOSTA!
    CIAO A TUTTI
    VALE
    P.S:

  6. @Silver: guarda non hai idea di quanto ci sei andata vicina (o si?) in quei posti sul serio la gente si mischia agli animali… proprio fisicamente intendo.

  7. @ Lilly, ahahahahah! Volevi una bella storia d’amore? Ti ho accontentata! Non vi va mai bene niente, mi tocca dare ragione a Valentino.

    @ Valentino, caro, nel caso non te ne fossi accorto l’altro giorno ho scritto uno dei post più lunghi nella storia del pianeta, parlando di un’esperienza personale, di identità, di interazione sulla base delle emozioni e l’unica roba che è passata sono i ceffoni e il mio modo di scrivere: delle due, l’una, o c’è molta gente alla quale ancora bruciano i ceffoni di babbo e mamma o hanno pranzato e cenato con prosciutto e melone; però, hanno mangiato solo quest’ultimo e il prosciutto se lo son messo sugli occhi. Escludimi da quanto hai scritto, grazie. E’ anche vero che non si può parlare in ogni post del downshifting in generale, altrimenti si finisce col fare sempre discorsi generici e approssimativi: inoltre, lo scalar marcia non ha necessariamente a che vedere solo col traslocare da un’altra parte, lasciare il lavoro, farsi l’orto, o tirare avanti con gli stessi abiti per più di una stagione. Trattandosi di una filosofia di vita, comprende svariati aspetti, che ognuno farà suoi a suo modo, nel senso che si cercherà di abbandonare gli atteggiamenti che stanno stretti e i cappi al collo che ci condizionano. Per qualcuno sarà dunque una casa da lasciare, per altri una città che non piace, per altri dei rapporti divenuti soffocanti; alcuni saranno stanchi di una vita di corsa, di rituali opprimenti, di scelte fatte in passato che si sono rivelate sbagliate o con costi esistenziali stratosferici. Trovo che si guardi troppo al lato tecnico della questione e poco a quello teorico, che trovo di maggior spessore. Alla fine, è quello che lamentava il Perotti: non è che parli una settimana di un argomento a botdo di una barca e ti cambia la vita, è un processo decisamente più lungo e che copre anni di disagio a fronte di determinate situazioni e ognuno le sue. Credo che qui se ne possa prendere atto, riflettere sulle scelte degli altri, ma non possono mica appartenerti solo perché le leggi! Certo, il Perotti, apre il blog, scrive libri, racconta quella che è stata una fase della sua vita, spiegando il come e il perché; poi, voglio sperare che nessuno pensi “Ah, bella idea, faccio come lui e sto meglio”. Voglio dire che non è così semplice, la questione.

    @ Signorina Trinciabue, bentornata! Una piccola curiosità: la sua affermazione di avere trascorso le sue vacanze in mezzo a “persone che cagano figli con una felicità disarmante”, significa che le ha passate in un pollaio in mezzo alle galline?

  8. “…come un processo a ritroso che ha in nuce la ricerca della strada originaria, quella che più di ogni altra ci appartiene, ma che abbiamo quasi dimenticato del tutto.
    Forse la difficoltà sta in questo sforzo della mente e poi nell’atto pratico di ricerca del modo attraverso il quale riuscire in questo ritrovamento, vero e proprio bisogno primario per alcuni.”

    @Garrincha: per me è un bisogno primario in effetti, ma forse lo è per tutti? Non lo so: sicuramente ritrovarsi è una ottima cosa, io lo considero un conoscersi e ri-conoscersi. E’ liberatorio e fa un gran bene. Solo che non lo associo al tornare dalle ferie 😛 ma ci penserò, forse.

  9. Tornando al post…
    anche secondo me tornare ha a che fare col futuro. Che si chiami ds o in qualsiasi altro modo mi piace intenderlo come un processo a ritroso che ha in nuce la ricerca della strada originaria, quella che più di ogni altra ci appartiene, ma che abbiamo quasi dimenticato del tutto.
    Forse la difficoltà sta in questo sforzo della mente e poi nell’atto pratico di ricerca del modo attraverso il quale riuscire in questo ritrovamento, vero e proprio bisogno primario per alcuni.
    A tratti mi sembra una mezza dannazione ma in fondo in fondo penso ne valga la pena e così…continuo a vagare.
    Salut

    • Sta nel vagare, appunto. Per questo mi piace navigare: è l’azione umana più simile a quel che facciamo vivendo. Senza strade segnate, senza limiti, eppure così minuscoli nell’enormità.

  10. BENTORNATA SIG.NA TRINCIABUE.
    clima di tensione qui???? Ma quando mai?!!!
    @ Silvana: la smetti di prendere per il culo? grazie mille!

  11. Un commento al post di Valentino:
    noi Italiani abbiamo sempre bisogno di essere all’angolo per cambiare. Se non abbiamo la certezza di essere senza alternative, non alziamo il c. dalla sedia e speriamo sempre che qualcun altro lo faccia per noi.
    Ci è voluta Caporetto per far fuori Cadorna e ricominciare dal Piave.
    Ci è voluto lo sbarco degli Alleati in Sicilia per destituire Mussolini.
    Ci è voluta una guerra civile e la distruzione di quanto tre generazioni avevano costruito per arrivare alla democrazia.

    Ci vorrà il default per fare le riforme.

    Il problema è che è sempre costato sangue. E che qualcuno è poi finito appeso per i piedi.

  12. Tornato dal mio (piuttosto lungo, 27 giorni) viaggio in bici, con 2750 km percorsi in giro per mezza Italia 🙂
    Voglio farla breve: oltre ad una invidiabile abbronzatura (tendente un po’ a quella da muratore, ma non troppo, perchè pedalavo con solo pantaloncini e sandali), 5 kg persi (sono in perfetto peso forma), ho guadagnato in:

    – fiducia in me stesso e in modo molto naturale
    – serenità : i tempi “lenti” della bici ti insegnano ad aspettare, a soffrire per un obiettivo, ad avere fiducia nel raggiungimento delle tappe del viaggio (viaggio quindi da intendersi anche in senso più ampio oltre a quello ciclistico)
    – naturalezza, spontaneità, genuinità: la fatica, le cose belle, l’arte, la natura, qualche lettura interessante anche se sporadica, fanno bene direttamente allo spirito
    – forza e “stoicità”, o imperturbabilità: molta della rabbia, del nervoso e delle cattive abitudini che abbiamo sono automatismi costruiti nel corso degli anni, che ci rendono difficoltoso il pensiero, la concentrazione

    In più mi sono un po’ inselvatichito 😛 e, diciamolo, ho assaggiato la libertà. In alcuni momenti la sentivo proprio, era eccitante, inebriante. E seducente perchè per quanto faticosa, e a volte un po’ pericolosa (qualche rischio bisogna prenderselo), la vita del viaggiatore è privilegiata rispetto a “quella parvenza di vita” (cit.) che conduciamo giornalmente. Privilegiata perchè ricca, più libera, più emozionante e variando l’ambiente in cui si è immersi, riemerge il tuo carattere, quello vero. Ho riscoperto la mia spavalderia e la mia decisione, cose belle e brutte ma sono mie. Molto molto bello insomma e nessuna controindicazione (beh attenti alle auto!). 🙂

  13. BANDO ALLE CHIACCHIERE.
    Intavoliamo ragionamenti seri che riguardano tutti noi.
    Stamane ero in centro a MILANO, per affari miei e guardandomi attorno, ho notato parecchia gente incattivita e preoccupata.
    Il tutto si nota, anche dai gesti più semplici al bar.(conosco le dinamiche comportamentali, ho studiato psicologia).
    Intanto aumenti a raffica, dal biglietto dei mezzi pubblici + 50%, ai prezzi dei bar, aumentati in sordina mediamente del 12%.
    Leggendomi un aggiornamento economico finanziario di un analista e consulente indipendente, nonchè specialista in gestioni amministrative di enti locali,(ALFONSO SCARANO), questo signore ipotizza un eventuale
    RISCHIO DEFOULT ITALIA
    QUALI RISCHI: intanto di tensioni sociali gravi,dettate dalla mancanza di quattrini,il COMUNE DI MILANO ha una situazione di cassa allarmante.
    Per quanto tempo potra pagare gli stipendi ai 17.000 dipendenti?
    Il campanello di allarme ancor più grave, è dato dall’ incoscienza generale e dalla superficialità con cui ci si affaccia a certe preoccupazioni da parte dei cittadini.
    Certi disastri, se arrivano, creano un cortocircuito tale, che tutto va in tilt, con danni irreparabili.
    Esistono nel mondo occidentale ed avanzato, esempi di stati in bancarotta.
    Uno su tutti la mitica CALIFORNIA.
    ALTRO CHE ELDORADO AMERICA!
    Abbiamo bisogno tutti di leggerezza, ma non in questo periodo, tutt’ altro che spensierato, anche se l’ attuale maggioranza di governo, in forma vergognosa, ha negato la crisi negli ultimi 3 anni.(non per lorsignori,ovviamente).
    Ancor oggi il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, è coinvolto in una vicenda triste, di carattere giudiziario,che lo riguarda personalmennte.
    Contiamo tutti noi su un a presa di posizione e di responsabilità generale,
    al fine di non lasciare macerie alle future generazioni.
    Mi fermo e lascio spazio a chi vuole commentare.
    AUGURI PER IL NOSTRO FUTURO
    VALENTINO

  14. Oh ecco sono tornato!
    Stare un paio di mesi a fare surf sulle coste dell’Indonesia, con persone a cui bastano una maglietta lurida e un furgone dove dormire per essere a posto, che mangiano con le mani e che, anche se a stento sopravvivono, cagano figli con una felicità disarmante, mi ha sgomberato parecchio la mente. Ho capito quanto ero arrabbiato, e quanto fosse inutile esserlo. Ho capito che la vita è molto più semplice di come la pensavo.

    Voglio rompere un po questo clima di mezza tensione che c’è sul blog (prima o poi degenerano tutti, è una fase classica e inevitabile di blog e forum) e raccontarvi i miei futuri progetti, perchè stando via sono cambiato.

    Prima pensavo a mollare tutto e lavorare solo al mio studio di registrazione. Stando via, staccando la spina dal mondo, ho realizzato che non potevo essere così egoista, che dovevo pensare di può al futuro di mia figlia. Ho passato gli utlimi 3 anni a costruire una casa dove stare con mia moglie e mia figlia, poi non contento ho costruito uno studio di registrazione dove lavoro (la sera e nel week). Adesso avrei voluto ritirarmi, ma confesso che l’amore per mia figlia è troppo forte, non posso fare a meno di pensare al suo futuro. Quindi ho deciso. Per ora NON smetto di lavorare. Sto per comperare un’altra casa, da ristrutturare completamente, con 1200 metri di terreno dove coltivare un orto molto più grande di quello che ho ora e alberi da frutto. Quando questa casa sarà completata la lascierò a mia figlia, per aiutarla nel suo futuro, perchè mi strapperei il cuore se solo servisse a rendere il suo futuro l’1% meno incerto. Farò quello, senza lamentele, frustrazioni, bisticci, lavorando duramente. Poi vedrò se smettere di lavorare. Qualcuno qui ha parlato di upshifting… bhe mi piace pensare questo come una sorta di upshifting.

    un abbraccio.

  15. @ VINCENZO: grazie per avermi aiutata… 🙂
    @ DIEGO (MA PURE PER GLI ALTRI): hai tradotto i miei pensieri in parole, sono assolutamente d’accordo con te. Reputo sempre molto affascinanti i post di Simone, che hanno il pregio di aiutarmi nelle mie riflessioni personali sul DS e su tutto ciò che questo comporta nella vita di una persona. Mi piace molto come Simone batta il chiodo sui cambiamenti interiori, prima che su quelli cosiddetti materiali. E ci sto lavorando.
    Io considero un privilegio poter far parte di questo, come lo hai chiamato tu, condominio. Ma voglio pure credere nell’isola felice!
    @ TUTTI:
    Tra pochi giorni sarà il mio compleanno (46) e un po’ forse sulla scorta di quanto ha detto qui Piera, sentendo l’orologio biologico che fa tic tac, tic tac, insesorabile, vorrei chiedervi – se siete in età – quali sono le vostre priorità, quali cose vorreste realizzare entro i 50 anni. Almeno 3 dai…!!!
    Inizio io per dare il buon esempio:
    – andare via da Milano
    – lavorare all’aria aperta
    – trovare un uomo con cui strafogarmi di felicità.
    Non fate i rompini dai e ditemi ché sono curiosa e poi mi serve per una mia piccola ricerca (che penso di sviluppare in racconto).
    Abbracci.
    Lilly

  16. Oggi mi sento di proporre una iniziativa che sembra semplice, ma vedo non è applicata: ASPETTIAMO SOLO IMPUT DA MR PEROTTI.
    Leggo di commenti che esprimono noia, banalità, battibecchi sulle donne, discussioni da condominio,ecc.
    VERISSIMO.
    Risulta altrettanto vero, che pochi, propongono ragionamenti o riflessioni su fatti od altro su cui scambiarsi idee.
    Quel che vien più facile è il lamento o peggio ancora la critica fine a se stessa.
    Caro italiano medio, in questo sei specialista, cerchiamo invece tutti di migliorarci: sarebbe bello.
    Spesso si attende che siano sempre gli altri a fare la prima mossa…
    PIERA, mi hai intenerito, al punto di inviarti un abbraccio forte forte.
    Ti sei espressa al meglio,confermandoci quanto sia impegnativo affrontare la quotidianità e “convivere con il nostro corpo”.
    Altro discorso molto delicato, costruito con equilibrio interiore e preparazione giornaliera.
    Ricordo una frase estrapolata dall’ultimo CONGRESSO NAZIONALE DI PSICOLOGIA, ci ricorda che il benessere psico fisico è prodotto dall’ equilibrio interiore e da una serie di attenzioni legate allo stile di vita e non dal benessere economico o status sociale.
    All’ apparenza discorsi scontati, un pò più impegnativi da mettere in pratica.
    A proposito di benessere fisico, ieri sera ho fatto una scorpacciata di fichi freschi raccolti di fresco in ALTA BRIANZA.
    Stamane non devo allontanarmi troppo dal bagno…, fortuna sono in ufficio1
    CORDIALITA
    VALE

  17. Pensierino della sera; c’è da rabbrividire nel leggere le notizie riguardo il piccolo tsunami pugliese e relative erosioni del litorale.
    Tematiche importanti, legate a molteplici problematiche.
    Povera Italietta, con tutte le zone costiere in balia delle mutazioni climatiche.
    Riusciremo ad rallentare questa situazione
    ad alto rischio?
    In difesa delle nostre belle spiaggie e non solo.
    Anche qui, confidiamo in un futuro migliore,almeno speriamo.
    BYE BYE
    VALE

  18. AMICI DEL BLOG:
    Domani 1 settembre, oltre che voltare pagina al calendario, regaliamoci tutti assieme un pò di buona volontà, nel raggiungere una finalità cara a tutti noi:
    la serenità di un “dialogo sereno”.
    Che emerga il buon senso e le buone maniere,
    che tutti noi conosciamo.
    Proseguiamo il cammin di nostra vita,
    all’insegna del BON VIVRE.
    CORDIALITA
    VALE

  19. Lilly, il problema dei vecchi commenti è dovuto al tag “tracers and pingbacks” che copre il tasto apposito, si era già verificato.

    Trucco: nella barra del browser aggiungi comment-page-1/
    Ad esempio per l’articolo “li ho trovati” che è a http://www.simoneperotti.com/wp/2011/08/17/li-ho-trovati/ scrivi http://www.simoneperotti.com/wp/2011/08/17/li-ho-trovati/comment-page-1/ e vedi i 50 commenti successivi. Se sono più di 100 metti comment-page-2/ etc.

    Prima o poi scriverò anche qualcosa sull’argomento del blog 🙂

    Vincenzo

  20. Vi leggo da tanto tempo,
    vengo qui una volta ogni tanto come si fa quando si apre la finestra,cosi’ per cambiare aria,riprendo fiato quando leggo i post di Simone e poi tutti i commenti di voi che partecipate assiduamente.
    Da due post a questa parte la faccenda sta diventando noiosa,diciamo che la finestra fa fatica ad aprirsi e l’aria a circolare.
    Sembra quasi che questo spazio sia diventanto uno forum per amici(passatemi la parola mai peggio usata di cosi’)che battibeccano su tutto tranne che su quello di cui si dovrebbe parlare.Se penso al DS penso a sorrisi,difficolta’,pensieri ma non a battibecchi sulle donne,su la vicina che e’ piu’ simpatica,lamentele,frecciatine,ecc.

    Sembra un condominio dove ogni tanto qualcuno si affaccia urla qualcosa,quello di sotto commenta,quella di sopra si arrabbia e urla,ecc.

    e’ un peccato rovinare una piccola oasi di pace cosi’ interessante….

    Diego

  21. Grazie Simone e Valentino per quello che avete scritto. Oggi, leggendo la parola menopausa, ho preso la cosiddetta “palla al balzo” per sfogarmi!
    Penso che si sia capito…
    Comunque stamattina ero in lacrime, oggi pomeriggio ci ho ironizzato sopra (devo dire che mi viene molto bene…)e stasera sono più tranquilla. Domani si vedrà!
    Comunque niente è per caso: il corpo somatizza. Voi ci credete? Io molto…
    E ve lo dice una che ha avuto due volte l’herpes zoster, volgarmente chiamato
    “fuoco di S.Antonio”, da stress naturalmente!
    Un caro saluto, Piera

  22. Uff, che noia. Sempre le stesse dinamiche, chissà come mai. Al punto che stamattina sono andata in un Internet point: mi ero convinta che avrei trovato una pagina diversa e che i commenti che leggevo sul mio computer fossero tutti taroccati, da quanto sono assurdi. Invece la pagina è quella, e così per i commenti. Starò mica diventando paranoica? O sarà la menopausa? MAGARI! Ci farei la firma, una vera liberazione.

    P.S. Valentino, se le donne te la danno o meno, non mi riguarda. Io non te la darei mai, questo è poco ma sicuro. Però mi sei simpatico e provo un moto di solidarietà per le sventurate che hanno a che fare con te. Da quando usi il termine tardona? Di solito parli di carampane, se non ricordo male: ma forse mi sbaglio. Eh, su Internet è facile prendere fischi per fiaschi.

    P.P.S. Perotti, a cosa dobbiamo le tue uscite odierne? Quale parte della tua molteplicità sarà stata sufficientemente stimolata da manifestarsi oggi 31 agosto 2011? Conosci questo splendido video? Mmm, ho come la sensazione che la risposta sia affermativa: in caso contrario, guardalo, evoca meravigliosamente la molteplicità femminile. E quella maschile? Non saprei, l’esperto sei tu. Saluti a tutti.

    http://www.youtube.com/watch?v=nUDIoN-_Hxs

  23. Cara PIERA, grazie per avermi rinfrescato la memoria.
    Da quanto ne so, licenziare, significa risolvere o chiudere un rapporto.
    Niente di raccapricciante, anche se è un termine diretto e senza giri di parole, specie in un rapporto di coppia.
    Secondo argomento scherzoso ma non troppo.
    Intanto nutro profondo rispetto per tutte le signore che vivono fasi particolari come le mestruazioni, piuttosto che la menopausa.
    Biologicamente, è riscononosciuto, che tra gli effetti collaterali, vi siano, irritabilità, ansia, sbalzi umorali ecc.
    Questa è la natura femminile, se poi vogliamo scrivere che non è vero, mi attivo subito.
    Scrivo di più: esistono stati americani che in caso di reati gravi,riconoscono uno sconto di pena alle imputate,nel caso dimostrino di vivere uno stato di stress psico fisico(vedi menopausa).
    Cerco sempre di ragionare e mettere a frutto il mio modesto sapere, senza avere lo scopo di offendere nessuno, anche perchè altrimenti mettiamo al bando anche la satira…
    Convinto di aver chiarito parte dei miei scritti,colgo l’ occasione per inviarti i miei migliori saluti.
    Valentino
    P.S.per me la satira è basilare , anche per sdrammatizzare la quotidianità.
    Riconosco che e facile intaccare la sensibilità altrui, è altrettanto vero che non si sorride più…, anche perchè non siamo all’ oratorio!

  24. Ciao! Mi sembra che sia Silvana che Sara siano piuttosto arrabbiate….o state scherzando tutte e due?
    Mi piace tanto leggere questo blog; ma adesso non sta diventando un’esagerazione per alcune persone? O è solo un modo per sfogare tanta rabbia….

    @Valentino: ti ricordo io un tuo scritto se vuoi… “le ho licenziate tutte e due” mi pare fosse così…!

    @tutti
    La menopausa precoce (Valentino ci scherza tanto) può essere un “downshifting”?
    Io ci sto entrando un pò prima del tempo,non credo sia precoce la mia, ma a
    44 anni non mi va proprio giù! E’ il colmo, sono a 3/4 del mio cambiamento ed è possibile che il rimanente sia questo?
    Scusa Simone forse non è il blog adatto a parlare di queste cose ma mi viene male a scrivere sui blog tutti al femminile!
    Un saluto a tutti!

    • Piera non so cosa sia un’esagerazione… o una cosa non esagerata… So solo che resto sempre molto colpito da queste specie di piccole risse. Evidentemente c’è tanta aggressività e tanta voglia di azzuffarsi. A me non viene quasi mai, eppure sai quanta gente mi attacca costringendomi a ripetere mille e mille volte le stesse cose? A volte la voglia di strangolare qualcuno viene, metaforicamente, ma poi perché mai dovrei prendermela? Ognuno sa, sente, vede, ascolta, quello che vuole. Io dico la mia, non sono responsabile della vita degli altri. Anche rasserenarsi prima di qualunque cambiamento è un pezzo del downshifting. Difficile iniziare una vita nuova da incazzati.
      Sul tema menopausa ne so davvero poco o niente. Però magari qualche medico in ascolto c’è.
      Un saluto.
      ciao!
      s.

  25. Silvana, evita colpi di calore al sole!
    Prima pianti zizzania a non finire,poi scrivi che voglioni gli altri da te!
    Una manciata di coerenza a colazione eh!, ci vorrebbe.
    A volte sei una discesa che va in salita.
    Scrivo di più perchè sono sfacciato senza vergogna:
    SPERO NON SIA COLPA DELLA PREMENOPAUSA!!!
    Ora sono guai per me , lo
    so, tanto non mi prendiiiiiiiii!!!
    CIAO BELLA TARDONA
    VALE

  26. BUONA GIORNATA A TUTTI.
    Oggi ho la memoria corta.
    Chiedo aiuto a SILVANA, nel ricordarmi 2 o 3 esempi di miei scritti raccapriccianti sulle donne.
    SILVER, guai se non ci foste!
    Siete un male assolutamente necessario.
    Chi dice donna dice danno; intanto vediamo se ” la danno”,
    poi vedremo…
    Battute da bar a parte, evviva le esperienze di vita a due.
    Vero banco di prova per cervello e nervi.
    un abbraccio a tutti
    VALE

  27. toc toc E’ permesso? salute a tutti sono Roberto e da settembre inizio con il mio DS, che personalmente chiamerei Upshifting, in quanto è da una vita vita che viaggio a col freno a mano tirato ed ora ho la possibilità di correre. Dipenderà da me, dallo stato del mio motore, dalle mie capacità come pilota. Per ora basta, Vi seguo da oltre un anno e mezzo, dopo aver letto adesso basta, ed è la prima volta che scrivo. ci sarà tempo per conoscerci, ciao

  28. Poi dicono che non emerge il carattere delle persone da quattro righe scritte su un blog…Emerge chiarissimo invece.

    Sai che non credo che solo chi si incazza facile non è “più saldo e più forte, più equilibrato.”
    Anche chi si trattiene molto per non ferire e per non creare ulteriori tensioni non è poi tanto saldo e forte. Bisogna come sempre trovare la giusta alchimia? Ma…
    Oppure continuare a scontrarsi come ha sempre fatto il genere umano da quando è sulla faccia della terra, probabilmente la cosa più naturale che esiste. Tutto (o quasi) su questo pianeta è regolato dallo scontro, dalla contrapposizione permanente.

  29. DOMANDONA:
    cercavo un vecchio commento di un blogghista che mi sembrava fosse in giugno o giù di lì e non mi riesce di andare avanti con la schermata, nel senso che mostrati i primi 20 (o giù di lì) poi non riesco a capire come fare per vedere i restanti….
    Spero di essermi spiegata.
    Riassumo: come si fa per vedere TUTTI i vecchi commenti di ciascun post?
    I’m waiting input, thanks.
    Besos olè
    Lilly (stanca e un filo scema, ma tant’è)

  30. E’ bene specificare che io sono sempre incazzata con mio padre perché è il mio modo di interagire con lui da sempre. Ma non sono perennemente incazzata, tutt’altro. Nei contesti in cui mi trovo a mio agio sono amabilissima. In quelli in cui mi trovo parecchio a disagio sono incazzata e non ci penso manco lontanamente a non esserlo. Certe cose ti devono fare incazzare. Per distinguerti da quelli che non ci si incazzano, mica per niente. Altre volte saranno reazioni scomposte, da accumulo di nervosismo o di scocciature. E vediamo di non fare i virtuosi, ché già mi son vista propinare Buddha e Sant’Agostino che non è che siano il massimo dell’autorevolezza, per quanto mi riguarda. E chi se ne frega se lo sono per molti. Da brava atea se mi tirano fuori quello che ha detto Gesù, ribatto con quello che ha detto Zeus: li reputo allo stesso livello, insomma. Ma il secondo mi è più simpatico.

  31. Avvertenza: Silver Silvan non brilla a comando, ovvero non si ubriaca a richiesta. Non ci tengo ad essere al centro dell’attenzione, non fino a questo punto, mi sento gli occhi addosso: che volete da me?! Sciò, andate a farvi un girino. Pomicino, se volete. Ogni allusione a Valentino è puramente voluta!

    Perotti, tu non ci crederai ma io ho pensato proprio a quello che hai scritto, questo pomeriggio, anche a seguito del piccolo (molto piccolo) battibecco dei giorni scorsi. Mi sono ritrovata a rammentare la mia affermazione, in cui deprecavo il fatto che alcuni si sentissero diversi a seconda delle persone con le quali avevano a che fare: constatando che è vero, ma non nel senso che si cambia faccia in base all’interlocutore e alla convenienza. E’ legato, piuttosto, alle sensazioni che ci suscitano le persone. In particolar modo mi è tornato in mente il disagio che provavo da bambina, quando mia madre a fronte di un atteggiamento palesemente diverso nell’avere a che fare con me e mio fratello, continuava a ripetermi che lei voleva bene a tutti e due allo stesso identico modo. Ma era sfacciatamente evidente che il modo non fosse uguale, al punto che le sue parole mi sapevano di presa in giro: con me era estremamente rigida, ipercritica ed esigente; con lui, invece, era molto rilassata, rideva spesso, gliele lasciava passare tutte e la cosa mi dava parecchio sui nervi, ovviamente. Ci ho messo anni a capire che usava le parole sbagliate: probabilmente, avrebbe dovuto dire che non avrebbe saputo chi dei due scegliere, perché voleva bene ad entrambi, ma ad ognuno voleva bene per motivi diversi e la diversità dei modi dipendeva semplicemente da quello, ovvero dal fatto che è praticamente impossibile voler bene a due persone allo stesso identico modo. Purtroppo, è un errore che commettono molti genitori (e non perdo occasione di farlo notare) e che si rispecchia nella domanda idiota che ho sentito porre tante volte ai bambini: ” Vuoi più bene a mamma o a papà?” I bambini vogliono bene a papà per determinati motivi e alla mamma per altri, giustamente diversi, e finisce sempre che c’è un genitore con cui si va più d’accordo che con l’altro, con cui magari, durante l’adolescenza, scoppiano i conflitti. Il che ha a che fare con il sentirsi accettati e, guarda caso, benvoluti e contribuisce al farci apparire diversi agli occhi delle persone. Anche questo discorso, dunque, ha a che fare con l’icentità, tanto per cambiare.

    Tutta ‘sta tiritera per dire che, in effetti, è impossibile interagire con le persone, da un punto di vista emotivo, allo stesso modo: ci saranno sempre contesti nei quali ci troviamo a nostro agio ed altri in cui ci sentiamo a disagio e persino sulle spine. Questo, probabilmente, porta anche le persone a vederci in un certo modo, a seconda della loro capacità di tollerare modi di essere diversi dal loro, e ciò si apprende per esperienza, in base all’educazione familiare, ecc. Ci saranno sempre persone con cui ci sentiamo libere e altre con cui ci sentiamo sulla corda e le reazioni conseguenti, probabilmente, richiamano il vissuto di ognuno. E’ logico che coloro che non tendono ad imbrigliare, a lasciare le persone libere di esprimersi e di comportarsi senza vincoli, inducano a creare situazioni di piacevole armonia che fa sicuramente bene al dialogo. Ce ne sono altre che, invece, sono persino fastidiose ed irritanti nel pretendere che il comportamento e il modo di esprimersi altrui sia ricondotto a parametri che gli sono congeniali, criticando e mettendosi sul piedistallo con la pretesa di avere qualcosa da insegnare agli altri. Inutile dire che questo tipo di comportamento porta a generare incomprensione, perché a quel punto si crea una sorta di lotta per la sopravvivenza psicologica che annulla la voglia di dialogare e di comprendere il punto di vista degli altri, sostituendo il tutto con l’aggressione e la difesa verbale dai toni esasperati. Cosa che, in poche parole, si definisce efficacemente come “mettersi sulle difensive”. Il motivo è ovvio: nel momento in cui criticano il tuo modo di esprimerti entra in causa il soggetto, e si perde di vista l’oggetto del contendere. Chi dice cosa diventa più importante della cosa che dice. Molto poco orizzontale e parecchio verticale, direi: non c’è più un livello di parità, come dovrebbe essere. Trovo che l’ironia, ovvero lo sbeffeggio di chi usa questi sistemi, ridicolizzandone la presunta superiorità e la vocazione a mettersi in cattedra a dare lezioni, sia un efficace modo di reagire, ma non è di tutti, purtroppo. E non posso fare a meno di provare più simpatia per chi tende a presentarsi negativamente, rinunciando al tornaconto di una immagine rassicurante, rispetto ai buonini, zelantini, noiosini che fanno l’esatto contrario vendendosi al prossimo. Valentino ha avuto uscite raccapriccianti sulle donne, ma mi è simpatico perché non si cura molto di fare le belle figure. Chi fa la vittima mi sta sulle balle per principio. E so da una vita che ci sono e ci saranno sempre persone che non mi vanno a genio e che non ho alcun diritto di chiedergli di essere diverse.

    Sto cercando di ricordare, e non credo di aver mai chiesto a nessuno di essere silurato da un blog o di andarsene da una stanza perché non gradivo la sua presenza: piuttosto, me ne sono andata io, ma in casi limite, quando l’insofferenza era notevole; idem per gli inviti a casa di amici che sapevano di mie antipatie per qualcuno (che manifesto sempre apertamente, per non creare equivoci imbarazzanti) e si prendevano la briga di dirmi “Se ti scoccia, non lo invito”, inducendomi a farmi una risata; infatti, penso che l’antipatia sia un problema di chi la prova e che cercare alleati sia piuttosto infantile; quindi, piuttosto, preferirei escludermi io, eventualmente, se il contesto mi mette molto a disagio. Ma so bene che una persona puoi anche limitarti a salutarla e finisce lì, se non vuoi parlarci puoi farne a meno, puoi starle alla larga, ecc. La pretesa di addurre la scusa di non frequentare un blog o di non conversare con un sacco di gente perché UNA ti infastidisce è e rimane un problema TUO. Poi se vuoi, fai la bambina di tre anni, vai a piangere dalla mamma e le dici, querula: “Quella bambina mi ha dato uno schiaffo”. Mia madre avrebbe risposto, come fece con mio fratello dicendolo placidamente davanti alla madre del bambino in questione: “E tu daglielo più forte. Vedrai che gli passa la voglia”. A distanza di anni sono ancora perfettamente d’accordo con lei, in barba a Buddha che era pure glabro. Quindi, chi mi schiaffeggia, sappia che riceverà uno schiaffo più forte. Io non alzo le mani ma se le alzano su di me sono capace di farlo efficacemente anche io e non mi sogno manco lontanamente di porgere l’altra guancia. Se non ci schiaffeggiamo, ovviamente, è meglio per tutti.

    Saluti a tutti.

  32. mi chiedo…perchè continuare a dare corda a chi viene qui solo in cerca di attenzione?
    va bene tutto ma ve le andate anche a cercare; sarebbe sufficiente ignorare le cretinate che scrive.

  33. E’ un po’ che non posto, ma seguo sempre il blog.
    Ho lavorato molto e letto molto in questi mesi, credo di aver capito molte cose, anche con l’aiuto di tutti voi. Molte cose sulla vita che facciamo, sulle reazioni che abbiamo alle grandi paure di cui veniamo nutriti, sulle manipolazioni che subiamo, sull’equilibrio, sulla forza e la strada per uscirne. Alcuni dei testi che ho letto li ho scoperti qui, citati da passeggeri del blog.
    Cerchero’ a mo’ di ringraziamento, di fare sintesi e postare qualcosa, casomai interessasse a qualcuno…
    Non sara’ ne’ facile n’è immediato.

    Sull’argomento del giorno: a me piace leggere Silvana, perché scrive davvero bene. A volte aforismi, a volte non sequitur, a volte qualcosa molto di più. Raramente mi trova d’accordo, ma questo non ha molta importanza.
    Un suo blog sarebbe divertentissimo! Magari meno profondo, meno coinvolgente di questo, ma godibilissimo. Ci hai mai pensato, Silvan? Se vuoi, hai un lettore.

    • in generale hai ragione, e forse si nota anche un disegno in questo. Però questa riflessione sull’incazzatura, sulle reazioni, ha molto a che fare con noi, credo. Per il cambiamento è necessario essersi preparati anche su questi fronti. Quando non si fa che parlare di soldi io penso sempre che serve ben altro per cambiare. Ad esempio diventare più saldi e più forti, più equilibrati. Cosa che chi si incazza facile, generalmente, non è. ciao mauro.

  34. @ SILVANA, aggiungo:
    Il gatto non ti lascia riposare, il marito non è coccolone al punto giusto oppure hai un’ infiltrazione cariosa ad un molare?
    Controlla che nelle scarpe non ci siano sassolini,nutriti meno abbondantemente,non esagerare con l’ alcool ed impegnati con l’ attività fisica.
    Tutto passa.
    Anche questo periodo…
    Sai che ti voglio bene virtualmente, non darmi dispiaceri monellaccia che non sei altro, anche se ogni 3×2 mi dai filo da torcere.
    Ti confesso che, anche tramite le tue strigliate, mi sono rimesso in carreggiata, anche perchè mi impressionavi
    con quel che scrivevi…
    Se non mi hanno “fatto la pelle”, lo devo anche a te.
    SILVANA D’ ARGENTO,
    TORNA A BRILLARE!
    SMILE
    VALE

  35. Cara LILLY, a CAIRO MONTENOTTE, ci andavo per lavoro, nell’azienda più importante della zona.
    Ottimo mix collina vista mare o quasi.
    Ottime le trattorie della zona.
    Una donna della tua età riparte eccome!
    Forza e coraggio siano con te, anche se i rapporti di coppia sono sempre più complicati da vivere.
    Ho commesso una leggerezza nel dilemma
    RIMORSI O RIMPIANTI, da me proposto:
    Aver raccontato parte di una storia di vita.
    Ho capito che non è il blog ideale, rischi di essere frainteso.
    Addirittura mi sono preso del mitomane…
    Se lo ritieni opportuno, ti scrivo in forma privata,non nascondo nulla, nemmeno la mia mail:
    ghillinivale@libero.it

    BUON FINE MESE A TUTTI
    VALE
    P. S. Silvana,torna a farci sorridere, cogliendo i lati buoni del blog, cercando di aver comprensione per chi non la pensa come te.
    “ACCETTATE TUTTO CIO CHE NON POTETE MODIFICARE”
    S. AGOSTINO

    • non ci siamo intesi con date e tutto. non è sempre facile, neanche per loro che organizzano. ma verrò vedrai prima o poi. ciao!

  36. @ Garrincha: forza e coraggio! I cambiamenti sono sempre positivi anche quando sembra di no! E complimenti cmq per il tentativo, già atto di eroismo di per se’.
    @ Valentino: ero nella zona della Val Bormida in realtà tra Liguria e Piemonte. Cairo Montenotte il paese vicino, nell’entroterra Savonese. E tanto per farti sognare: ho visto una coppia di falchetti che volteggiavano ad ali spiegate, seguendo le correnti. Una vera danza (dell’amore ho sperato io…). BELLISSIMI!!!!
    @ Silver: sai che Simone ha ragione e mi piace il modo garbato con cui esprime le sue opinioni. Credo sarebbe intelligente da parte tua tentare almeno di rifletterci. Poi… c’è spazio per tutti, no?!! Basta non eccedere! A me fa piacere leggerti: ricorderò sempre la descrizione dei tuoi nonni e ricorderò un po’ meno la volta in cui mi attaccasti. Non sei sempre simpatica (come tutti del resto), ma sei arguta e puntigliosa, e mi fai ridere quando giochi con le parole (harembambito, l’esondazione di parole, etc.). Vorrei solo un po’ di calma, almeno qui…
    @ tutti:
    è difficile per una donna della mia età ripartire dopo la fine di un amore importante; se qualcuno avesse voglia di raccontarmi la sua storia (vi scongiuro: a lieto fine!!!), io leggo molto volentieri (e magari imparo pure?!!!).
    Abbraccio a tutti
    Lilly
    ps. e adesso aspetto la bordata della Silver e pure della Silvan! 🙂

  37. Io sono fermo a “qualche anno fa” e da ieri sono pieno di sconcerto. Mancano sei settimane e poi proverò per conto mio. Certo non è ds al 100% ma piano piano…
    Ciao a tutti.

  38. Caro Perotti, vorrei vedere te: è una vita che mi devo sentir fare le reprimende per il mio carattere, roba da depressione reattiva per sfinimento. E’possibile che sia sempre incazzata, me lo dice sempre anche mio padre che è l’emblema della felicità “inquadrata” e ipocrita; quindi se sono incazzata è un buon segno. In realtà, è il contesto che mi irrita: una che mi dice che non frequenta il blog come prima a causa mia, è un’intollerante incapace di sopportare quelli che non sono fatti come lei, però cerca di far passare me come la pecora nera. E’ una vita che combatto con questi qua, e ce n’ho le palle piene. Dovrei rassicurarla ed esprimermi come si esprimerebbe lei? Non ci penso manco lontanamente: tra i commenti interessanti letti non ce n’era neanche uno suo, quindi, se resta dv’è non mi cambia molto; se invece, vuole circolare da queste parti ingrosserà le fila dei commenti e tutto fa brodo; come dire, se c’è o non c’è, a me non cambia molto, a differenza sua. Magari, se se ne accorge, fa un favore al prossimo del quale sembra preoccuparsi tanto: a sproposito, visto che con lei o senza di lei campa benissimo lo stesso.

    Ciao, Perotti, un consiglio non richiesto: fossi in te, a Vicenza, eviterei di mangiare il coniglio.

    • Silver, parli di te come se tutto fosse immutabile. Essere incazzati perennemente non è un sintomo esaltante. Magari ci si potrebbe lavorare, che ne dici? La vita da non-incazzati è assai migliore. Io ci penserei.
      Per quanto mi riguarda, non sono d’accordo con l’atteggiamento da giudici che hai verso una lettrice che ha detto la sua idea in modo diretto. Non sta a te o a me o a chiunque stabilire chi dice cose interessanti o no. Il dialogo è un’alchimia, che vive anche di pause e di frasi apparentemente poco salienti. Se dovessimo mettere un misuratore di post intelligenti o pregnanti, cosa accadrebbe? Sei sicura che i tuoi verrebbero pubblicati? e i miei? E poi che storia è quella del giudizio, della selezione, delle graduatori? A me questa cultura dellio giusto tu sbagliato non piace. Chi mi attacca mi trova bello pronto (purché lo faccia nel decoro di base, altrimenti lo mando a stendere sparato). Rispondo sempre a chi mi accusa o mi aggredisce o mi dice chissà che. Non mi impressiona chi alza la voce, non mi spaventa chi è contro di me. Anzi, mi esalta il confronto. Nessuno può farmi incazzare così tanto da rovinarmi la merenda. Tanto meno chi non conosco, chi non amo particolarmente, chi è fuori dal mio mondo di affetti. Non mi sognerei mai di desiderare che chi la pensa diversamente da me sparisse dal blog o da qualsivoglia dialogo. Sento più affine chi condivide, ovviamente, ma non per questo ostracizzo chi dissente.

      In generale, se posso permettermi, mi sembri un po’ scarsa di autocritica, troppo convinta che tirando dritti, dando manate ai birilli, facendo quella che se ne frega, tutto vada a posto. Secondo me occorre ascoltare un po’ di più, essere meno frettolosi nel giudizio, scalmanarsi meno. Non sempre, sia chiaro, ma neppure mai. Se qualcuno ti dice che usi questo spazio per dire tutto e il contrario di tutto monopolizando un po’ gli spazi, facendo anche forse un po’ intimidire i meno avvezzi ai blg, insomma essendo un poco ingombrante… beh, pensaci, magari è vero, magari è utile saperlo, riconoscerlo, oppure no, ma per dire no basta argomentare, non c’è bisogno di mandare affanculo sempre tutti, sempre subito, sempre e comunque.

      Sia chiaro, a me stai simpatica, fai quel che ritieni, non hai mai esagerato nei toni o nel gergo, a me basta questo per garantire cittadinanza sul mio blog. però mi piace il Buddha quando dice “Il tuo nemico prendilo a maestro”. Chi ci critica ci dice cose. Se ci fa incazzare vuol dire che ci sta rivelando le nostre debolezze, il luogo dove le nostre mura merlate fanno acqua. E’ utile. Basta seguire il filo di chi ci fa incazzare e troviamo la mappa delle nostre fragilità. Una mappa utilissima per chi voglia cambiare. Sempre che uno voglia cambiare, evolversi, diventare più solido, vivere meglio, far stare meglio chi ha intorno. Cosa sulla quale mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero.

      ciao cara Silver.
      s.

  39. Gentile LILLY, se puoi e se vuoi, racconta in che zona eri in liguria.
    Sapevo di ghiri, ma falchi no, a meno che ci si inerpichi sui monti dell’ appennino.
    Mi faresti rivivere esperienze indimenticabili a bordo della mia moto, in buona compagnia, su e giù per passi dai nomi
    molto particolari.

    AVVISO AI NAVIGANTI:
    Avrei voglia di un pò di leggerezza,
    sarebbe bello leggere con un poco di tranquillità…
    Impegnamoci tutti a smorzare i toni,
    sarebbe bello!

    Una serata serena a tutti noi
    VALE

  40. Perché. mi sono lamentata, forse? Ci sono pure abituata da decenni, a dire il vero.

    P.S. Ah, Perotti, bel pezzo: così mi adeguo per metà commento a quelli altrui. Che poi te ne frega assai, diciamolo. Però fa figo e non impegna. Anzi, aggiungerei che sono particolarmente ammirata dall’uso delle virgole: ha un che, un che … come dire? Di virgola.

    • beh direi di sì, hai preso a male parole chi ti criticava. come lo chiami quello, lamentela o dissenso? Io sono smepre molto divertito da questo tuo tono. Mi fa ridere che qualcunbo si esprima in modo sempre così spigoloso e caustico, con vene di genialità e di ironia. Mi chiedo solo come mai sei sempre così apparentemente incazzabile, se non incazzata. Magari tu non lo sie, ma da quel che si legge sembra sempre che tu abbia qualcosa che ti fa male, una spina nella carne, che so… In ogni caso sei una persona intelligente, si vede, ma con qualche pena, che riduce serenità. A me piace la gente che si accalora. Lo faccio anche io, ma il mio vetriolo lo libero quando serve, cioé di rado. Una goccia al giorno non corrode nulla. ciao Silver. Buona serata. Vado a presentare a Vicenza tra poco.

  41. Il passato di tornare: t’ornai. Sa di decorazione, quindi di qualcosa di superfluo, come le glasse sulle torte, per dire. Che ci siano o meno, il sapore della torta rimane quello, insomma. Perotti, chi l’avrebbe mai detto? Ti piacciono fronzoli e ridondanze dannunziane, forse?

  42. … avevo proprio bisogno di un post come il tuo. Anche se non torno, anche se resto qui, qui tra ufficio, scartoffie, soliti problemi. Ma anch’io appena posso torno, ri-torno con la mente e col cuore lì in Liguria, tra cielo e mare, tra ghiri e falchi. Questo è il mio vero futuro…
    Grazie Simone per la tua gentilezza. Sei una persona cara – a prescindere! 🙂
    e ai litigiosi dico: ossignur!!!!
    Abbraccio
    Lilly

  43. STUPENDO!
    Nel tuo ultimo scritto,intersechi
    perfettamente il passato,ricordato nel presente e proiettato al futuro.
    Un mix ideale, se ben bilanciato.
    Ottima sensazione, mi hai contagiato anche oggi,Mr PEROTTI.

    CHE IL BUON UMORE ACCOMPAGNI TUTTI NOI.
    VALE

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