La crisi e l’erba

Stamattina ero nel bosco e pensavo allo spread. Il mio (di spread) è quello tra la terza balza e il livello della casa, cioè una cinquantina di metri quasi in verticale, che per scalarlo carico di legna come uno sherpa si fa una fatica da cani.

In questi giorni mi sono accorto di essere spesso preoccupato. La situazione politica ed economica del Paese è tragica. Ho anche parlato con un paio di persone che conoscono bene finanza e politica, dall’interno. Li ho visti scuri, per la prima volta. Molto seri

Non so cosa accadrà. Può darsi che le cose si mettano male veramente. Tanta gente a spasso, pochi soldi in giro, prezzi alle stelle, crescita zero, mancanza di alcuni beni a cui siamo abituati, disordini sociali, e chissà cos’altro. Il sistema sta crollando, pare. E non c’è una via d’uscita a costo zero. Potrebbe profilarsi un cambiamento enorme della nostra vita. Mi sono seduto su un tronco, ansimante. La schiena era a pezzi. Il mucchio di legna da portare alla legnaia identico alle 7.00, quando avevo iniziato. Due ore di lavoro quasi invisibili…

Credo che ciò che sta accadendo sia un bene, tuttavia. Doveva accadere, meglio che avvenga subito. Quelli di questi ultimi due o tre decenni non eravamo noi. Non so chi fossero, ma non noi. Noi siamo poveri, lo siamo sempre stati. Gente che si diverte con niente, che pensa a cibo e casa. Il resto solo se c’è “il di più”.  Dovremo tornare a vivere con poco, e ridare valore alle cose a cui non badiamo più da decenni. Dovremo forse farci durare i vestiti, certo elimineremo il superfluo. Useremo l’automobile solo quando serve,ci trasferiremo in zone diverse da quelle che riteniamo le uniche possibili. Dovremo coprirci di più, forse, perché le nostre case non saranno riscaldate con 28 gradi di inutile, costoso e dannoso calore. Molti non potranno sopportarlo. La maggior parte si adeguerà con fatica. Per alcuni sarà forse una liberazione

Mentre pensavo, mi sono accorto che avevo uno scarpone su uno splendido ciuffo di tarassaco. L’acqua e il calore di settembre, qui da me, fanno da seconda primavera. Tutto germoglia, tutto si rinverdisce. Più in là c’erano decine di piantine di cicoria selvatica, di piattello, di ortica. Erbe che crescono accanto a noi, che un tempo mangiavamo ogni giorno. Sono ottime, fresce, gratuite. Ho preso una busta, una piccola roncola, e mi sono messo a raccoglierle. Sbollentate, scolate e ripassate in padella con aglio, sale e peperoncino, sono diventate il mio pranzo. Con un pezzo di pane e l’olio buono.

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109 pensieri su “La crisi e l’erba

  1. @Valentino

    L’ometto, come lo chiami tu, ha prosperato grazie alle persone come me ma anche grazie e soprattutto a quelle come te.

    Si è puntellato e si è auto-giustificato, per vent’anni, sull’anti-berlusconismo becero, quello, per intendersi, che si esprime con tante PAROLE URLATE in MAIUSCOLO, con tante vocali RIPETUTEEEE ed innumerevoli PUNTI ESCLAMATIVI!!!!!!

    In altri termini, tanti sproloqui e pochi, inconsistenti contenuti.

    Il tema nel mio caso, è molto più complesso, ed è totalmente svincolato dai tacchi dell’ometto e dai capelli trapiantati.
    Il punto non è se io sia “scaltro o meno a scriverlo”.

    Il concetto vero è che io sto mettendo in discussione un intero sistema di valori: il mio, personale, sistema di valori.
    Non ho paura di rimettermi in gioco e di ammettere che per molti anni ho inseguito falsi miti, e ti assicuro che è dura farlo, veramente dura.
    Sarebbe più semplice continuare con il BIANCO ed il NERO, con il NOI SIAMO I DOWNSHIFTERS e gli ALTRI NON HANNO CAPITO NIENTE, il tutto condito con una quantità impressionante, divertente e simpatica di banalità spaziali che vengono ogni volta spacciate per verità-rivelazione.

    E’ molto più facile starsene al riparo delle proprie ideologie, continuando ad esprimersi per stereotipi (“la colpa è dei comunisti e dei magistrati” da una parte, “il nano con il parrucchino” dall’altra), piuttosto che mettersi seriamente in discussione.
    E magari cominciare intanto a pagare le tasse.

    Ma c’è una novità adesso. Ed è proprio questa la grande notizia. Noi stiamo cambiando. Parlo di me e di molta, moltissima gente come me.

    Tu, purtroppo, ancora no.

    Vittorio

    P.S. non paragonarti con Silver Silvan. Lei è di un’altra categoria.

  2. Grazie a Miki per il bel sito segnalato, sulle erbe spontanee: è quello che ho apprezzato più di tutti per le belle foto che rendono facile il riconoscimento. Però io sapevo che il lampascione era il Physalis franchettii. Boh, approfondirò. Quanto a farmi il sapone in casa, non ci penso manco lontanamente; confesso che mi sembra un’assurda perdita di tempo, a meno che non ci si ritrovi in tempo di guerra. Dal downshifting al pianeta delle scimmie, ce ne corre, insomma. Ma se c’è qualche estremista che chi ci si diverte, buon per lui/lei. Il rifiuto della modernità a questi livelli mi sembra eccessivo e giocare a fare i cavernicoli nel 2011 non mi sembra diverso da quelli che fiocano a simulare la guerriglia nei boschi, dandosi la caccia in tuta mimetica e armati fino ai denti. Opinione mia, eh, beninteso.

  3. Un grazie a chi ha postato il video del figlio di Perotti, che mi sono riguardata molto volentieri, a distanza di mesi: quel ragazzo è straordinario.

    Valentino, giuggiolone, dove vuoi che sia? Sono qui, non vedi? E’ che questo clima da inquisizione mi infastidisce, trovo detestabile che si perda tempo a chiedere conto ad altri del modo in cui hanno deciso di vivere: mi sembrerebbe più ovvio chiederlo ai politici che lo fanno a spese dei cittadini e quello, stranamente, non lo fa nessuno. Come ho scelto di vivere non è affare che riguardi altri, se non la sottoscritta e chi vive con me. Punto. Di renderne conto al signor Dax, proprio …

    Ciao, Valentino giuggiolone! Divertiti!

  4. Ciao Simone, non so se sono i miei occhi, ma avevo letto che l’incontro di oggi era alle 19…adesso leggo che è alle 18.30…
    E’ confermato?

    Perchè riesco a leggere solo il post di Mauro?
    Saluti!

  5. In piedi alle 7, doccia, vestiti, faccio colazione con calma, almeno 40 minuti, ciambella fatta in casa, leggo. Ultime pagine di ‘Avanti tutta’. Tra i ringraziamenti trovo quello a Predrag Matvejevic. E’ stato mio professore a Filologia Slava, le sue lezioni erano pura Magia, mi portavano fuori dal Tempo e dallo Spazio, lui, da sempre in lotta contro i Confini, rappresentava la forza della Conoscenza come superamento dei confini stessi. Persona unica, straordinaria, un grande dono averlo conosciuto. Buona giornata!

    • Predrag è uno dei grandi intellettuali del nostro mondo, il Mediterraneo. Fece la presentazione del mio primo romanzo “Stojan Decu” dicendo cose di un acume e di una poesia meravigliose. Un grandissimo.

  6. Grazie a tutte per le informazioni 🙂 Ho capito che farsi il sapone in casa è una cosa pericolosissima ! Riguardo alla crisi anche io penso che le disuguaglianze saranno sempre più accentuate e che bisognerebbe fare qualcosa collettivamente, solo che la questione non è più un fatto locale, come tutti sappiamo. Io per quello che mi riguarda cerco di partecipare a Roma a tutte le iniziative che vanno nella direzione del cambiamento, del maggiore rispetto per l’uomo e della natura. Non ricordo chi diceva “think global and act local” ecco io penso che questo sia il giusto atteggiamento posto che il pensiero globale sia quello giusto. Ad esempio a me piace molto viaggiare, oggi si viaggia con pochi euro, ma mi comincio a porre il problema dell’inquinamento degli aerei e ancora non ho capito come bypassarlo. L’unica soluzione che mi viene in mente è di ridurre i viaggi.
    Buona giornata !
    Mauro

  7. Allora mi è venuta in mente l’involontaria battuta di pesca dalle 6 alle 9 di un assolato mattino di agosto, quando osservando gli altri ho imparato a riconoscere nel fondale sabbioso del generoso adriatico le vongole adatte per una bella spaghettata.
    Per evitare di prendere granchi, cioè gusci vuoti, occorre prestare attenzione alla particolare posizione delle vongole nel fondale, solitamente affiora dalla sabbia la parte di congiunzione.
    Le condizioni meteo per la pesca erano ideali. Il giorno prima c’era stata una mareggiata, ma durante la notte con la bassa marea e il mare calmo erano venute su cozze e vongole in quantità, per cui non pescarle sarebbe stato un peccato. La pesca dei frutti di mare è di primo mattino, infatti alle 9 col sole già alto mi son dovuta fermare, inspiegabilmente non si trovava più nulla. Tornata a casa ho preparato il miglior piatto della mia vita denominato “spaghetti al sapore autentico di mare” detto anche “ah peròttiamo”.
    Buon appetito se non avete ancora cenato!
    Seguire le stagioni permette di ricongiungersi alla parte migliore di noi e di accettare come miracolosa perfezione i doni che a volte stentiamo a riconoscere come tali.

  8. Ore 13 pausa pranzo: ho raccolto le castagne nel parco vicino, ne ho visto cadere alcune dagli alberi, sembravano delle palline pungenti. Basta togliere l’involucro verde con una lieve pressione del piede per evitare di pungersi con gli aculei e il gioco è fatto. Un ragazzo di colore mi ha chiesto cosa fossero e gli ho spiegato la classica modalità di preparazione. Dopo un pò ha detto:”ah sono quelle che vendono al mercato, sono costose!” e ho pensato “eh già”.

  9. ARGENTO= SILVER sta a SILVAN.
    SILVANA DOVE STAI???

    Mi sei venuta in mente, sono simile a te.
    Quando mi attaccano senza validi motivi, sono un vulcano in eruzione

    Vendo cara la pelle e decido IO se farmi prendere per il culo, o meno.

    Ora vado a far merenda.

    GIUGGIOLE E CIOCCOLATO FONDENTE.

    Alla faccia di critiche fine a se stesse…
    VALE

  10. OGGI HO L’ ARGENTO VIVO ADDOSSO.
    Ho un appunto da scrivere, in merito ad un intervento recente di VITTORIO:
    anche tu NON SEI IMPORTANTE, agli ITALIANI PERBENE, visto che hai dato credibilità ad
    UN OMETTO,
    CHE PORTA I TACCHI,
    SI TRUCCA,
    HA I CAPELLI TRAPIANTATI E TINTI.
    BARA PURE SULLA SUA STATURA.

    E sei pure stato scaltro a scriverlo, che ci hai creduto!!!
    SVEGLIA, CHE E ORAAAAAAA!!!!!!!

    L’ omino, sopra citato è lo stesso che
    “FACEVA LE CORNA”
    in occasione di foto ufficiali.

    MA PER PIACERE…
    FINIAMOLA LO DICO IO!!!

    VALE

  11. Buon pomeriggio, questo post sembra chiamarmi in causa…(sono erborista..).
    Non posso che concordare con le considerazioni di, mi sembra, tutti:
    ci troviamo di fronte ad un cambiamento che, positivamente e negativamente allo stesso tempo, sarà profondo e doloroso..del resto, serve il fuoco per temprare il metallo.
    Ma il fuoco serve anche per soffiare delicati oggetti in cristallo..e forse questo periodo critico ci renderà tutti più poveri di beni materiali e più ricchi di valori autentici.
    Desidero ringraziare Vittorio per il suo sensibile commento.
    Carla

  12. @Giovanni: si 50 quintali ma non tutti insieme amore mio, due o tre tronchi alla volta… 50 quintali di legna è una catasta grande più o meno come due furgoni fiat affiancati.

  13. Poch’ anzi ho scritto “per lavoro”, anche se non è vero.
    Mi tocca scrivere balle, per non irritare chi lavora veramente.
    ROBA DA CHIODI
    VALE
    p.s. la libertà costa anche da queste parti, ve ne rendete conto?

  14. Sono appena tornato dalla provincia di COMO, per lavoro.
    Nel campo vicino alla ditta ove ero, sono riusciuto a cogliere un sacchettino di GIUGGIOLE.

    Che emozione!
    Non le ricordavo neppure.
    Basta poco, per divertirsi
    e rendere più gradevole la giornata.

    VALE

  15. Grazie a Simone e a tutti voi x gli spunti che mi arrivano … io sono in procinto di fare il sale aromatizzato alle erbe, x iniziare. ho fatto 1 minicorso sull’autoproduzione del sapone – metodo a freddo – e risperimenterò presto con delle amiche.

    @ Mauro: ti consiglio questo sito x sapone fatto in casa, dev’essere in zona Roma http://www.lareginadelsapone.com/
    inoltre ci sono tante altre idee su prodotti x casa/cura del corpo e ricette fai da te. vd. anche quest’altro laboratorio in Umbria
    http://www.lasaponaria.it/

  16. Ho letto attentamente lo scritto di VITTORIO.
    Mi fa riflettere su un passaggio,che recita
    così “GENTE CHE PER MOLTI, TROPPI ANNI E CADUTA NEL TRANELLO”.
    Io sono di sinistra, nonni contadini, primo lavoro operaio, estrazione popolare.
    La prima cosa che ho fatto, è stata quella di documentarmi e leggere la storia del CAVALIER BELLACHIOMA.
    Il personaggio in questione è cresciuto in zona ISOLA a MILANO.
    All’ epoca dell’ età scolastica, aiutava i compagni di scuola più deboli, facendosi ricompensare…
    NON c’ è altro da aggiungere…

    Oggi primo giorno autunnale, come calendario, come meteo invece è fantastico

    BUONA GIORNATA
    VALE

  17. Quel momento è vicino. Per alcuni sarà una doccia fredda, per altri, finalmente, un bagno rilassante, per nessuno comunque sia una passeggiata ma per tutti… una grande opportunità. Non bisogna temere l’inevitabile, è il normale corso degli eventi. Coloro che provengono da un allenamento quotidiano sapranno attingere alle loro migliori risorse.

    • Giovanni, capisci perché quando mi danno dello snob che parla di cambiamento col culo coperto… mi incazzo (si fa per dire…)? Venissero loro a portare 5 tonnellate di legna in salita… Belle le chiacchiere, poi a un certo punto arriva la legna da portare su, e tutto diventa vero. ciao!

  18. @ Marco Rouge Grazie per il tuo messaggio……… Ne abbiamo bisogno in questo momento di grande crisi 🙂 🙂

    Portare incoraggiamento non costa niente, hai ragione

    -spese+coraggio……mi piace

  19. Veramente una meraviglia il tuo metodo empirico! 🙂 🙂 Un aneddoto stupendo. Mi sono immaginato la scena, commenti come: “Iiiih?! Madonna mia…! che hai combinato… … ”
    Bhé, non sono poi in così pochi quelli che fanno qualcosa di simile (metodo empirico), ma sono molti meno quelli che hanno il coraggio di raccontarlo!

    Condivido l’ idea, soprattutto per chi non vive in un contesto unicamente urbano, di tornare a riscoprire risorse di cui non si ha più nemmeno una vaga idea. Faccio un esempio: in grossi vasi con piante dove butto tutti gli scarti delle verdure che pulisco -come concime- sono nate tante piantine di fico (vi avevo buttato anche le loro bucce) e ne ho date ad una persona che ha un figlio che è andato a vivere fuori città ed ha messo vari alberi da frutto nel pezzo di terra adiacente alla sua abitazione. Ne ha quindi prese un po’ dichiarando che già così erano una esagerazione e ne sarebbe venuta fuori una foresta di fichi e non ne vedeva l’ utilità vista la troppa frutta che non si sarebbe riusciti a consumare. Eppure, con solo un po’ di voglia, tutti i fichi che non si mangeranno si raccolgono e si mettono a seccare su una superficie adatta sotto il solleone; alcuni decenni fa i fichi che si raccoglievano, si essiccavano d’ estate e sfamavano d’ inverno… Di esempi come questo ce ne sono vari. Direi che é andata persa anche la cultura della conservazione.

  20. Nuova pagina,
    bellissimi commenti,
    davvero apprezzati.
    Siamo in tanti pensierosi,
    siamo in altrettanto coraggiosi,
    pronti a sfidare nuove imprese.

    DEL RESTO, NELLA VITA GLI ESAMI NON FINISCONO MAI
    FORZA E CORAGGIO SIANO CON NOI
    VALE

  21. Beh 50 quintali sono veramente tanti, da solo ci metterai una settimana a portarli giù! Io quanto faccio legna (da me ti assegnano un pezzo di bosco che ti devi tagliare) se è un anno buono tiro fuori 35 quintali. Poi ok, dipende dalla qualità della legna, il pino o le betulle rendono un quinto rispetto ai faggi.

    Sui funghi: tu scherzi Simone, ma il tuo metodo è il metodo che si usa di solito nei corsi per aspiranti “fungaroli”! Ti mandano a raccogliere di tutto e di più, e poi ti spiegano ogni fungo cos’è e come riconoscerli. Di porcini e galletti non è stato un buon anno qui da me, piovuto poco. I Lactarius deliciosus sono i miei preferiti, sembra di mangiare spezzatino!
    Vai dalla signora e fatti spiegare quali sono (facilissimi da riconoscere). Mo ti dico come li faccio:

    Li pulisco e li faccio a pezzetti, li bollo un ora in padella nell’acqua che fanno quando si scaldano, con uno spicchio di aglio e basta. Poi ci metto poca passata di pomodoro e della salciccia a pezzettoni. Quando la salciccia e pronta, una spruzzata di prezzemolo e via, fantastici!

    Se li provi fammi sapere se ti sono piaciuti.

  22. A me piace molto “Erbe di campi e prati” di Simonetti e Watschinger.
    Mentre per l’uso delle piante officinali uso un testo di Piergiorgio Chiereghin che si chiama Farmacia verde(ne potete trovare alcune copie a metà prezzo anche in comprovendolibri.it).
    E’ bello prendere confidenza con le piante, o meglio, riprenderla.
    L’altro giorno parlavo con mia mamma: finalmente alla soglia dei miei quarant’anni comunichiamo davvero. Mi raccontava (lei è del 1934 ed aveva undici fratelli, suo padre era mezzadro) com’è pazzesco quello che le è successo: tutto quello che è riuscita ad avere nella sua vita e che da piccola non aveva nemmeno osato sognare.
    Mai avrebbe immaginato di poter avere una casa col riscaldamento automatico, un bagno con l’acqua calda e corrente, un frigo pieno, vestiti della sua misura…
    Tante volte l’avevo ascoltata dire queste parole, ma per la prima volta l’ho sentita davvero.
    Voglio dire, alla fine faccio solo parte della generazione seguente, eppure lei viveva esattamente come mille anni fa!
    A casa di mio papà, che stava un pelino meglio perché mio nonno aveva un pò di terra sua e la pensione della prima guerra mondiale, c’erano due sorelle chiamate ‘e menacche che pagavano una minima pigione per l’affitto di una stanza, e non c’era nulla di strano in questo.
    Mauro Corona racconta di gente che d’inverno stava davanti al fuoco a ricavare oggetti dal legno e poi in primavera partiva per il nord, si fermava lungo la strada a dormire in qualche fienile e in cambio dell’ospitalità dava una mano nei campi, due, tre giorni. Poi ripartiva.
    La gente era abituata a dividere quel poco che aveva, a vendere quello che poteva, ma in cambio di quattro soldi, giusti giusti per tirare avanti. Eppure era disponibile ad aiutare il prossimo e non stava a rompersi la testa per diventare ricca.
    Cosa ci è successo?

  23. Non ha molta importanza quello che ci riserva il futuro:vivere 5 anni in più, o 20 anni in più, in relazione all’eternità, che importanza può avere?
    Io penso alla prossima stagione dei funghi (la mia grande passione): conosco benissimo pochi funghi: ovoli, porcini, galletti, russole, e un tipo di amanite che noi chiamiamo “tuset”, e che sono eccezionali per condire la pasta asciutta….Da 50 anni vado per boschi a cercare funghi, e sempre con la medesima passione.

  24. Mauro, potrebbe esserti utile il sito http://www.ilmiosapone.it
    Proprio qualche giorno fa ho acquistato un utile libretto (55 pagg. – 3 euro) “Io lo so fare” – dal dentifricio all’energia: piccola guida all’autoproduzione creativa – Edizioni Altreconomia. Un prezioso manuale di “sobrietà creativa” che spiega come fare: il pane cotto al sole,il sapone in casa, pannelli solari termici, buste con fogli di giornali, vernici ecologiche, mobili e molto altro; anche come riciclare creativamente le res derelictae: ovvero gli oggetti che altri hanno abbandonato. Il libretto è ricco di interessantissimi siti. Lo consiglio.
    Simone, domani a che ora è la tua presentazione a Riva? in Agenda non compare. Grazie.
    Valentino, oggi ho piacevolmente trascorso il pomeriggio al Parco nord (a Milano limpida giornata di sole e gradevole brezza), al festival Biodiversità; c’eri per caso anche tu? o ci sarai? (dura fino a domenica, con bellissime iniziative, incontri, mostre, passeggiate notturne nel parco…)

  25. io la penso come Lara, purtroppo ci sarà nuovamente una iniqua distribuzione delle risorse. A dover fare a meno del superfluo sono già quelli che ci stanno attenti, a stare peggio saranno quelli che già adesso sono stati esclusi dal banchetto. In questi anni abbiamo visto una crescita della disuguaglianza in questo paese che non ha pari con il passato, penso che si accentuerà solamente questa tendenza, tristemente. Chi è abituato a viver con poco dovrà stringere ancora di più. Da questo punto di vista penso che collettivamente dovremmo fare di più, la distribuzione della torta non può avvenire così.

  26. Chi non fosse convinto delle proprietà espettoranti della parietaria officinalis, me ne metta una pianta a breve distanza e gliele dimostro subito con una salva fragorosissima di starnuti! Il record è di 28 di seguito: ogni tanto li conto, quando non ho niente di meglio da fare, cioè spesso; del resto, vi sfido a fare qualcosa d’altro mentre fate 28 starnuti di seguito. Chi vuole fare a gara?

    Signorina Trinciabue, non dubito che sia ardimentosa, la faccenda, ma usare una cerata scivolosa, per dire, che contenga svariati ciocchetti, impacchettarla con il capo di una corda, l’altro capo del quale potrebbe essere legato ad un supporto, e tirar su più pezzi mi sembra un’idea migliore che portarne su uno alla volta. Poi, vabbè può non essere fattibile, ok, che ne so io?

    Due amici si incontrano.
    – Ciao, ho saputo della morte di tua moglie, mi spiace. Era la tua seconda moglie, vero? Come era morta la prima?
    – Eh, per avvelenamento da funghi.
    – Ah, che disgrazia. E la seconda, invece?
    – E’ precipitata dal quarto piano. Non ne voleva sapere, di mangiare i funghi.

    Cercatori di funghi dilettanti, pfui!

    Buona serata.

  27. Era il 1960 o il 1970, i nostri padri e le nostre madri andavano a fare la spesa (una bella spesa ricca: auto e seconde auto, case e seconde case, elettrodomestici, vacanze, tangenti) e al commerciante che presentava la bolletta, loro rispondevano:
    – sì, sì, non si preoccupi, metta pure in conto, passerà mio figlio a saldare! –
    Ed ecco il conto!

  28. Era il 1960 o il 1970, i nostri padri e le nostre madri andavano a fare la spesa (una bella spesa ricca: auto e seconde auto, case e seconde case, elettrodomestici, vacanze, tangenti) e al commerciante che presentava la bolletta, loro rispondevano: <>.
    Ecco il conto!
    Per fortuna che le cicorie sono buone…

  29. Appena in tempo quindi. Da aprile casa in campagna, orto, alberi da frutta e una marea di ‘erbacce’. Rallento i ritmi e se si mette male penso sempre ‘vivro’ dei miei libri e dei miei sassi dipinti’. Ma poi rifletto: chi comprera’ libri e sassi dipinti in periodo di crisi nera? Siamo un po’ nella stessa barca io e te ;-)) Ma va bene cosi’!

  30. Simone,

    è veramente un piacere frequentare questo blog 🙂

    Se qualcuno conosce qualche link utile sulle erbe (come riconoscerle proprietà etc.) o su come fare il sapone in casa o di un dentista economico a Roma o dintorni me lo faccia sapere 🙂

    Buone cose a tutti,
    Mauro

  31. Quello che temo io è che chi è già povero diventerà più povero. Chi già fa durare i vestiti, sta in casa con cinque maglioni (lo faccio davvero), si diverte tanto con quasi niente, dovrà fare i conti con la cinghia ancora più stretta. Mentre quelli che stanno a ventotto gradi e non dormono se non hanno sul comodino l’ultimo smartphone continueranno più o meno così, portando a fondo anche gli altri. Fino a quando? Non lo so. Non ho la possibilità di parlare con esperti di finanza, ma come te e come tutti leggo i giornali e cerco di farlo con un po’ di senso critico. Anch’io mi sorprendo a pensare con preoccupazione al futuro prossimo, e ultimamente mi capita sempre più spesso. Forse il cambiamento individuale, su cui sono sempre stata d’accordo con te, non basta?

  32. Simone, non so se sarà un bene.
    Lo sarà forse per tutti quelli “attrezzati” -e non solo economicamente, perchè il denaro può diventare carta straccia come nel ’46- intendo per quelli pronti a reagire, a costruirsi alternative, a trovar lavoro all’estero, a inventarsene uno da sè; ma per chi a mala pena capisce cosa gli succede intorno sarà certamente un male.
    Si ridistribuirà ancora una volta peggio la poca ricchezza rimasta. Qualcuno, molti, resteranno senza niente. Niente, nemmeno da mangiare. E allora? Qualcuno farà sparare sulla folla come fece Bava Beccaris nel 1898?
    Rileggere quella pagina di storia dà i brividi per quanto somiglia a quello che sta accadendo.
    Oggi c’è chi teme addirittura una guerra europea. Ricordiamoci che siamo un continente di pazzi sanguinari, e che con gli attuali 66 anni di pace [si fa per dire, chi lo dice non mette mai nel novero le recentissime guerre nei Balcani] abbiamo battutto ogni nostro record!

    Avessi un bosco vicino andrei per funghi anch’io…

  33. Io mi sento un po’ come scrivi tu,quasi una liberazione. Sono curiosa e aspetto nonostante non abbia per niente le spalle coperte, nonostante non abbia nulla su cui contare.Mi dico spesso che al massimo morirò di fame,non sarei nè la prima nè l’ultima ma di quì a lì ci sono di mezzo io, la mia forza, il mio carattere e la consapevolezza maturata in questi ultimi anni di preparazione.Io sono pronta.

  34. @Silver terreno nel bosco è pieno di arbusti, ceppi, massi ecc… i tronchi si impiglierebbero ogni 2 metri. E poi, a giudicare da quanto ci sta impiegando, penso che si parli di 20 o 30 quintali di roba, mica quattro rametti 😀

  35. Mi trovi d’accordo su tutto, tra l’altro condivido con te il piacere di fare la legna, attività che svolgo anch’io ogni anno per il puro piacere di stare nel bosco con mio padre… e perchè mia moglie fa andare la stufa come fosse un treno a vapore. Te ne intendi di funghi? perchè adesso inizia il periodo buono per i lacatrius e se il bosco dove stai è di aghifoglie, ne puoi trovare svariati mentre fai la legna. Altrimenti sei ancora in tempo per qualche porcino e finferlo se li preferisci!

    • mah guarda La signorina trinciabue, conosco due o tre tipi di funghi: porcini, galletti, panarenghi e poco altro. Però capisco abbastanza bene se sono commestibili. poi però li faccio vedere a una signora in paese, che è super esperta. La prima volta che sono andato li ho raccolti tutti, ma proprio tutti tutti. Li ho stesi nel bagagliaio della macchina e sono andato da lei. Quando ho alzato il portellone un altro po’ e sviene. Ha urlato: “Con uno solo di questi ammazzi tutto il paese. Li hai toccati, allontanati da me!”. C’era troppo da ridere, s’è fatta la folla. “Ma se non li prendevo per chiedere a lei, come facevo a imparare?” le ho risposto. Ma non ha apprezzato il mio metodo empirico…

  36. Capitan Perotti, credo che a preoccuparsi dovrebbero essere tutti quelli che non riescono a trovare la soluzione ai problemi, che non riescono a prendere l’iniziativa, che non fanno quello che é necessario! w la sobrietà, l’umiltà, il coraggio, la semplicità, la modestia, l’integrità! Portare incoraggiamento, essere coerenti e onesti non costa niente! Giochiamo ragazzi! Rilassiamoci e divertiamoci… Amare non costa niente! Fare l’amore non costa niente! -spese+coraggio! Studiate un nuovo programma d’intenti… facendo riferimento alla vostra costituzione personale! Non avete una costituzione personale? Sbagliato! Fatela a mo’ di articoli e fate riferimento! Scegliete, non fatevi scegliere… Saluti…

  37. Ciao a tutti!
    A questo proposito domenica scorsa, dopo la furia padana, sono andata a fare un laboratorio, tra l’altro gratuito, sui detersivi e i cosmetici naturali: come farli a casa. Un anno fa, non mi sarebbe mai venuto in mente!
    Bravo Simone e grazie per i tuo posts!

  38. Le erbe sono lì. Crescono ogni anno nello stesso luogo. Ci parlano, ma noi non ascoltiamo.
    I Lakhota Sioux le chiamano “pejuta wakan”, erbe sacre, ma per me sino a circa 10 anni fa erano genericamente “erbacce”. Credevo che l’unica specie che avesse ragione di esistere fosse “il prato all’inglese” e che tutto il resto fossero fastidiose infestanti da debellare.
    Un giorno, passeggiando per Viareggio con un amico che sarebbe diventato il mio insegnante di botanica, mi lamentavo su come i marciapiedi, le rotonde, i parchi e le pinete fossero invasi da erbacce. “Guarda in che stato hanno ridotto la nostra città”.
    “Questa che tu chiami erbaccia”, mi rispose, “è parietaria officinalis, conosciuta sin dall’antichità per le sue proprietà diuretiche, emollienti, espettoranti”.
    Fu una rivelazione e l’inizio del mio nuovo percorso che recentemente mi ha fatto approdare sui lidi del downshifting perottiano.

    Simone, l’accostamento che fai tra erbe e crisi è quantomai azzeccato. Negli ultimi trent’anni, dal craxismo in poi, in molti abbiamo pensato di giocare la nostra vita in un prato all’inglese costruito in modo artificioso, con ampio uso di pesticidi (arrivismo, consumismo) e sempre pronti ad estirpare le erbacce infestanti (la diversità, le voci fuori dal coro).
    Oggi stiamo aprendo gli occhi, fortunatamente lo sta iniziando a fare anche gente come me che non è mai stata esattamente “comunista”. Gente che per molti, troppi anni è caduta nel tranello.
    Non so se il Grande Puttaniere verrà prelevato da una volante o da un’ambulanza, ma so per certo che il conto alla rovescia è iniziato.
    Forse del nostro paese resteranno solo i ruderi.
    Ma papavero, ortica, convolvolo, equiseto, piantaggine, bardana, amaranto, farfaraccio e tante altre piante ruderali torneranno a scrivere nell’alfabeto dell’Universo.

  39. se ne trovi prova anche la portulaca, dalle mie parti, a sabaudia ne cresce in quantità. E’ una pianta infestante, va mangiata a crudo, è ricca di non so quante vitamine, non costa nulla.

  40. Mi avedi raccontato personalmente,di dove risiedi, conosco bene la zona, ho frequestato per parecchi anni, soggiornavo a Riva Trigoso, ed ho “battuto” l’ entroterra spezzino comune per comune, in moto poi, è un piacere unico.
    Stanno per maturare anche le castagne, per poi, farci la marmellata, spalmata su una fetta di pane rustico…

    Che appetito!!!
    Mi aspetta un’ insalatona, non come la tua, di campagna appena colta, umida di rugiada del mattino…

    UN ABBRACCIO
    VALE

  41. Buon pranzo in ritardo. Ma … legare la legna ad una corda e tirarla su dall’alto? Per la schiena non sarebbe meglio? Premetto che non so se sia fattibile, non conoscendo il luogo in questione.

    Sul resto, concordo con la visione nera: se fossi esposta, mi tremerebbero le gambe.

  42. Riflessione da brivido,
    CAPITAN PEROTTI, tremendamente vera purtroppo; vorrei tanto contestartela…
    Io sono pronto, mi aspetto di tutto.
    Una recente copertina di PANORAMA,
    scriveva di “LACRIME E SANGUE”.
    Tutto ciò non aiuta ad essere sereni, anche se guardandomi attorno, di sicurezza ostentata ne noto parecchia.
    Probabilmente sono troppo prevenuto, è che purtroppo TUTTI gli indicatori economici sono negativi.
    Bando però ai numeri, altrimenti rischiamo di “dare i numeri”.

    A proposito. sei pronto per andare in cerca di funghi?
    Magari lo stai già facendo…

    BUONA GIORNATA A TUTTI
    VALE

    • assolutamente Valentino. A 500 metri da casa mia inizia l’Altavia. Castagneti enormi con vista sulla Capraia. e porcini meravigliosi…

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