Potresti, ma…

Un poveraccio sui quarant’anni immagina di sbatacchiare per bene, in un percorso fuoristrada, la moglie consumista e snob e le sue due amiche, che salgono querule a bordo della sua auto come fossero appena uscite da Sex and the City. “La vera soddisfazione è sapere che potresti farlo”, dice il claim. Lo spot è quello della Wolkwagen Tiguan.

Non “fare”, ma pensare di fare. Non “essere”, ma immaginare di essere. Non “agire” ma sapere che potresti. Il tutto, naturalmente, in virtù di un’auto. La scena finale dello spot, deprimente, tristissima, è il tragico ritorno alla realtà: le tre ragazze che se la sghignazzano e lui che guida mogio, prono, malinconico, per le vie del centro.

Cultura onanistica, la definirei così. Non a caso applicata a un target maschile. Per l’uomo che ha perduto ogni spirito d’avventura, ogni iniziativa, ogni senso della propria dignità e individualità, non c’è che l’abbandono all’immaginazione, al sogno possibile ma (per carità!) da non realizzare. Lui potrebbe smettere di subire, ma non lo farà mai. E non perché non possa, appunto. Perché immaginarlo, senza farlo, gli basta.

L’auto che potrebbe fare cross e invece scivola sull’asfalto. L’uomo che ptorebbe guidarla divertendosi, e invece è costretto a fare da autista a tre rumorose consumiste. Il sogno che potrebbe essere realizzato e invece rimane tale. Quando un essere razionale si accontenta di immaginare, quando il solo pensiero di un’azione gli è consentito, quando fare sarebbe troppo e basta drogarsi con chiacchiere e distintivo (la macchina, appunto), le cose si mettono male.

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112 pensieri su “Potresti, ma…

  1. Sarebbero d’aiuto (le pubblicità) se non distorcessero il concetto di downshifting. Lo sfruttano, e sfruttandolo trasmettono un messaggio sbagliato, cioè di seguire i nostri bisogni, ma che comunque i bisogni sono quelli lì, futili, la macchina, il potere ecc… Ecco mi è venuto in mente un altro servizio che si inventeranno:

    Il Downshifter’s Camp, due settimane fuori dal mondo, a vivere con poco, senza cose inutili, con il personal downshifter/motivatore che fa da guida. Orco cane, adesso mentre scrivevo mi è venuto in mente che esiste già! Una volta con altri manager, guidati da un guru della lean organization, siamo stati un weekend in un convento a provare la vita semplice dei monaci, un’inutile cagata, pagata chissà quanto.

    • Bah, il camp non sarebbe neanche malaccio, se fosse vissuto come test, come prova, come allenamento. Chissà… A me hanno proposto di farli, anche con lauti compensi, e ovviamente ho risposto di no. Non voglio tornare a fare “eventi”. Però per alcune persone impaurite potrebbe essere utile mettersi alla prova… chissà.

  2. Io credo che a parte la pubblicità,che fa’ il suo mestiere che è quello di spingere le persone a consumare, i segnali che ci spingono a comportamenti consumistici e quindi a lavorare sempre di più provengono dall’attuale sistema di informazione e dalla cultura o meglio sottocultura nella quale viviamo.
    E’ assurdo pensare che ci devono essere persone che si ammazzano di lavoro per produrre cose,per comprare le quali, altre persone che si ammazzeranno di lavoro,il tutto per incrementare il PIL,la crescita.
    Io credo che gli ostacoli più alti per la realizzazione del DS siano quelli culturali,realizzare se stessi nella propria autenticità, scrollandosi di dosso i condizionamenti sociali non è conforme alla attuale via tracciata dalle società moderne .

    “Venite a provarla ,anche Sabato e Domenica”

    Appunto .. Sabato e Domenica
    Un saluto

    • condivido molto claudio. gli ostacoli sono quelli. la pubblicità può servire, anche solo come informazione, se dall’altra parte del video c’è un uomo non omologato, libero, che ha strumenti critici e non soggiace ai bisogni fittizi. Un uomo così non si fa fregare da bisogni nuovi. Rinuncia perfino a quelli che ha.

  3. Comunque le persone si stanno rompendo le scatole. Forse non hanno la visione che condividiamo qui, ma sono stufi. Parlo con i colleghi, rubo confessioni, ascolto dialoghi quasi privati e tutti desiderano, se il mio riassunto è corretto, una vita più semplice, sana, tranquilla e a contatto con la natura. La forza della pubblicità secondo me non sta solo nel messaggio e/o su quanto sia studiato bene per far presa su di noi, ma sulla sua presenza incessante nelle nostre vite. Questo potrebbe essere anche il suo maggior punto debole, nel momento in cui le persone inizieranno a tagliare qua e là sulle proprie abitudini…

    • Fabio, hai ragione. Quello che mi chiedo è… quanto ancora dureranno. Dov’è posizionata l’asticella. Quando sarà troppo? Me lo chiedo perché, anche stamani, in Corso Buenos Aires, a Milano, mi sono appoggiato a un muro per prendermi il bel sole che filtrava dai palazzi, e guardavo le facce della gente che correva… Molti erano sconvolti, avevano una luce sinistra negli occhi. Quando sarà abbastanza?

  4. @Anna Pazzesco quello che dici sul marketing e i nuovi target, una mezza conferma delle nostre preoccupazioni direi. Sul comprare cose scontate inutili mi trovi fuori, non compero mai niente che veramente non mi serva a qualcosa.

  5. @Red: sicuro ce lo faranno passare come modello, tra l’altro, siccome la nuova bolla speculativa è il “sostenibile” in generale, il concetto di downshifting potrebbe rientrarci appieno con i servizi che appunto abbiamo ipotizzato. Quindi grandissima speculazione con poi crollo improvviso come con internet nel 2001 ecc…

    Però, già il fatto di aver mezzo intuito un possibile scenario ed aver rizzato le antenne, ci da un certo vantaggio.

  6. Alla fine del filmato proposto da Simone, si può cliccare sulla versione lunga, di circa 40″, dove i “contenuti” sono più palesi.
    Quello che ci vedo io è il sogno erotico, proprio come dice Simone, “di sbatacchiare per bene le tre donne”, soprattutto le due amiche: ciò si nota dal ballo dei seni della rossa nonché dallo schizzo della bibita addosso alle due ospiti, onanisticamente (parola nuova per me, grazie!).
    Quindi il “potresti ma…” lo riferirei ad un’altra cosa… l’auto, nel mio libro dei sogni, “costituisce un potente supporto dell’immaginario erotico, dotata com’è di una simbologia bisessuale: è un oggetto concavo dall’interno confortevole ed ovattato che richiama il ventre materno ed il sesso femminile, ma al tempo stesso per la sua potenza ed aggressività che consente di scaricare, è altrettanto un simbolo di virilità fallica. L’auto contiene e protegge, ma al tempo stesso non ha radici perché si sposta su strada: l’erotismo ha appunto bisogno di un certo grado di evasione perché possa esprimersi come pulsione”.
    Credo che “potresti ma…” diventi “non puoi proprio… però puoi comprarti l’auto”.
    Altra cosa: giustissimo ridicolizzare quella tipologia di donna, ma di nuovo si generalizza facendo passare tutte le donne per veline, escort, sfruttatrici, stronzissime, che meriterebbero solo di essere sodomizzate… mentre l’uomo fa l’illuminato/arrapato che vorrebbe ridefinire i ruoli dominandole tutte con la sua virilità. Come quel solito pagliaccio lì insomma!
    Che ne dici, ex guru del marketing? Devo mangiare più leggero???

    • ma certo 1light. poter fare è, appunto, il “potere”, metafora della potenza, dunque del sesso. le simbologie che indichi sono sempre presenti, striscianti, in ogni messaggio ai maschi. L’auto è il diversivo per godere di ciò che non puoi facendolo almeno ballare oppure lo strumento additivo con cui finalmente “potere” ciò che non potresti.

  7. Per precisione di informazioni, correggo VITTORIO, affermando che la pressione fiscale in ITALIA, è al 42.7 %, ed è in media in Europa.
    Le imprese arrivano al 58%, con tasse e spese generali.
    Anche qui, lo PSICONANO, ha barato, raccontandoci la “sua”verità.
    Era la stessa persona che ha negato la crisi nell’ ultimo triennio.
    Ciò che ho scritto sono numeri facilmente estrapolabili.
    I numeri sono numeri.

    Purtroppo come affermavi anche tu, queste risorse sono impiegate nel peggiore dei modi; ed è qui il nodo da sciogliere.

    ORA, andiam, andiam a lavorar!( come i 7 nani)

    BUONA GIORNATA
    VALE

  8. Eh, si,
    un tempo era la pubblicità televisiva.
    Bei tempi.
    Vediamo chi si ricorda il CAROSELLO,
    delle 20.30 dopo il TG sul primo canale RAI?
    La mamma mi indossava il pigiamino raffigurante piccoli elefantini o gattini.
    Dopodichè, mi guardavo la pubblicità,
    poi, sotto le coperte, a nanna.
    Sto parlando della metà anni ’60.
    E la stringa di liquirizia a 5 lire,la focaccia tonda a 20 lire, la pizzetta a 50 lire, mentre la bottiglietta di vetro della gassosa con dentro la pallina che galleggiava costava 40 lire.
    MAMMA MIA, bei ricordi!
    Mi sembrano i pensieri nostalgici di un pensionato…

    Oggi S. VENCESLAO (mai sentito un nome simile)

    BUON DI A TUTTI
    VALE

  9. @ Vittorio
    padoa – Schioppa e’ un mio modello. Quando vai a portargli i fiori sulla tomba chiamami, sarei onorata di aggiungere i miei! Condivido quello che dici al 100%.

    @tutti
    Era da un po’ che mi girava per la testa il pensiero che forse anche il downshifting non era proprio del tutto farina del mio sacco. Inteso che, se si comincia a pensare qualcosa, visto che siamo figli del tempo nel quale viviamo, e le nostre idee sono anche da esso costruite, puo’ essere che a volte pensiamo qualcosa come prodotto di un movimento culturale piu’ grosso – un po’ come l’inconscio collettivo di Junghiana memoria. Non si puo’ sfuggire alla cultura che ci circonda. Poi qualche giorno fa il responsabile marketing ha cominciato a parlare del nuovo target in modo talmente somigliante al downshifter che mi e’ venuta la pelle d’oca…

    Ancora @tutti: visto che si parla di bisogni indotti, avete mai ragionato bene su quello che succede quando ci si iscrive a quei presunti servizi che segnalano gli sconti? Quanti di voi hanno comprato o pensato di comprare cose che non gli servivano nel modo piu’ assoluto, ma che apparivano degne di attenzione perche’ nascoste dentro ad una offerta?

    P. S. Vi avevo detto che avrei smesso di piangermi addosso e sarei andata a fare qualcosa. Incredibili dictu, e’ servito.

  10. … e la differenza tra
    SILVANA ed uno specchio:

    Lo specchio riflette senza parlare
    SILVANA parla, senza riflettere!

    OPS, mi è scappata, non importa,
    tanto mi odia lo stesso!

    VALE

  11. Rimango in tema,tanto per cambiare.
    Stasera debutta al

    TEATRO DELLA COOPERATIVA di MI
    “l’UOMO MEDIO ATTRAVERSO I MEDIA”.

    Io ci sono, vi racconterò.
    CIAO
    VALE
    @ red:
    io estremizzo, esagerando.
    sono con te, naturalmente.

  12. x Valentino:
    Non vedo la televisone come un male assoluto. Da evitare come la peste. Penso che sia più una questione di controllo di sè. Possiamo decidere la nostra dieta del mezzo televisivo: quanta ne guardiamo, che cosa. Se ci rendiamo conto che non ci sapremmo controllare come per talune persone nei casi di alcol e tabacco allora meglio non averli a portata di mano. Come i dolciumi per i bambini.
    O, se mi passate la battuta, come nel caso delle gnocche per un certo personaggio delle istituzioni … …
    In tv c’ é tanto di inutile e degradante, ma noi possiamo scegliere fra quella percentuale minore di materiale ancora valido; ognuno secondo i propri interessi. Perchè non può accadere che degli stimoli interessanti visti in un documentario o in un approfondimento in tv non possano essere poi un motivo per una ricerca più accurata su internet?
    Infine se non si sta attenti a quanta se ne usa/abusa lo stesso discorso è valido anche per la fruizione della rete.
    Le perdite di tempo e la pubblicità iniziano ad essere sempre più accurate e insidiose anche su di essa e sta a noi sviluppare gli anticorpi.

    “Nel video si notano 3 gnocche, con un’ aria un pò cretina”
    Però, perchè la prima cosa che potremmo essere capaci di pensare é che le tre gnocche ben incarnino una certa attitudine… piuttosto che concentrare la nostra attenzione sul fatto che magari stanno già lavorando da due o tre ore tra trucco, cambio vestiti e acconciatura dei capelli, prove non filmate, correzioni del regista sulle movenze da tenere e infine riprese vere proprie. Capisci che voglio dire? Anche se si dichiara di guardare poca televisione, per osmosi, é già passato uno stereotipo televisivo che insinua una certa percezione del quadretto delle tre donne. E in questo la pubblicità in questione é riuscita a fare meglio breccia che riguardo il resto del corpo del messaggio. Ci si difende dal diretto e non si vede arrivare il gancio!

    x Signorina Trinciabue
    Condivido quello che dici. Sarà un crescente martellamento pubblicitario per convincere le persone che é come ti viene mostrato da loro, magari organizzeranno pure convegni e talk-show con ospiti (“gli esperti”) selezionati per lo scopo. Una bella narrazione per raccontare un sogno possibile: il downshifting!
    A pensarci bene, magari non sarà tanto differente da come ci hanno propinato il modello di produzione capitalistica per anni, ammantato di promesse e benessere crescente per tutti. O, il miracolo di una nuova Italia, con un nuovo milione di posti di lavoro, benessere per famiglie e loro figli, ecc. , ecc. che ci hanno ripetuto a ogni elezione politica.
    Se ogni volta ripropongono questo format vuol dire che ha comunque un certo appeal e molta gente non riuscirà ad emanciparsi in tempo. Altrimenti perchè farlo?

  13. @Silver:
    se si affida alla mia conoscenza dei funghi, allora Valentino ha buone chances di finire in un bel quadro famoso “L’ultima Cena”… 🙂

  14. Ma che avete bevuto? Grazie delle risate, comunque: non so chi aveva detto che questo blog era troppo serio (Giovanni?)e un po’ di fuochi d’artificio ogni tanto ci vogliono: anche perché, a proposito di fiori sulla tomba, come cantava Venditti “e tomba su tomba, noi … arriveremo al coma”. Vediamo di ricordarcelo! Memento mementote.

    Una domanda: se uno anticipa le tendenze della pubblicità cosa vuol dire? Che avrebbe gatto bene a studiare sociologia o che predice il futuro?

    Questa ossessiva tendenza recente di dare una definizione al downshifting, mi sembra sfiorare il delirio, al punto che ho coniato uno slogan, che dedico al Perotti. Eccolo.

    Downshifting: fai la vita che ti somiglia, nessun ti compra e nessun ti si piglia.

    Vi piace? Saluti da me e da Mirello. I commenti seri li faccio domani. Sarà meglio!

    P.S. Valentino, sei pieno di limiti e difetti, ne convengo: se ti metti a fare il gigolò, per quanto mi riguarda, puoi fare la fame! Oppure ti fai insegnare da Dona e dal Perotti ad andare per funghi ed erbette!

  15. Evviva un pò di serenità scherzosa.
    Torniamo a noi.
    Apprezzo il tuo ultimo scritto VITTORIO.
    La forma è importante e sdrammatizza,
    la quotidianità.
    Individui che transitano da queste parti, mia modesta impressione, è già gente tosta:
    NON SIAMO GENTE QUALSIASI.
    SCUSATE; NON E ROBA DA POCO.
    Niente menagrami, o simili.
    Cerchiamo di crescere assieme nel quotidiano,correggendo il tiro.
    Ognuno,poi, si aggiusta il proprio.

    BUONA SERATA
    VALE

    ODDIO!, le bimbe da accudire, mi sono distratto…

  16. @Simone
    Sono totalmente d’accordo. In innumerevoli post e nei libri hai più volte portato esempi evidenti di questo modo di fare pubblicità, figlio di un sistema malato che inventa bisogni che non esistono per vendere prodotti che non servono.
    Hai anche più volte sottolineato il rischio che questo sistema subdolo finisca per “inglobare” e “conformare” anche le voci fuori dal coro, appropriandosi di valori positivi (penso all’ambiente, alla giustizia sociale, al rispetto per la diversità) ed indirizzandoli a logiche ed interessi del tutto divergenti.
    Questo è il grande rischio che corriamo, e purtroppo, nel brodo della comunicazione di quest’epoca, è relativamente facile manipolare e distorcere il pensiero altrui e piegarlo ai propri interessi.

    @Valentino
    Già di ritorno? Sembrava un addio inconsolabile quello di qualche giorno fa…
    Sono contento che tu sia felice e realizzato. “Gente allegra Dio l’aiuta” si dice dalle mie parti. Goditi quindi la vita e non te la guastare per le insinuazioni offensive di due brutti menagrami tristi come me e Dax. E soprattutto scrivi, scrivi che a noi piace tanto leggerti.
    E non farti fregare da quei furbacchioni dell’Agenzia delle Entrate mi raccomando!
    🙂 e scherzo dai non ti incazzare ogni volta come una vecchia signora permalosa! 🙂

    @Silver
    In un commento precedente dici che l’evasione è esecrabile ma che pagando troppe tasse rispetto ai servizi avuti si può anche capire il comportamento di chi non paga.
    Verissimo quello che dici sugli USA: lì c’è piena rispondenza tra quanto paghi e ciò che vedi realizzato. Però è anche vero che lì se ti beccano a frodare il fisco ti sbattono in galera e buttano via la chiave…
    Comunque ti capisco perché anch’io la pensavo esattamente così. Poi ho deciso di cambiare: prima di lamentarmi per i servizi intanto pago, e pago anche la doppia imposizione INPS che mi pare profondamente ingiusta.
    http://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/10024-socio-amministratore-di-srl-e-lavoratore-iscrizione-nella-gestione-prevalente.html
    Berlusconi ebbe a dire qualche anno fa: “Se c’è uno Stato che chiede un terzo di quanto guadagni allora la tassazione ti appare una cosa giusta. Ma se ti chiede il 50-60% di ciò che guadagni, come accade per le imprese, ti sembra una cosa indebita e ti senti anche un po’ giustificato a mettere in atto procedure di elusione e a volte anche di evasione”.
    All’estremità opposta c’era, nello stesso periodo, il fu Tommaso Padoa Schioppa che ebbe a paragonare l’evasione al furto, rispondendo così a Berlusconi: “A chi dice che mettiamo le mani nelle tasche dei cittadini rispondo che sono gli evasori ad aver messo le mani nelle tasche dello Stato e di altri cittadini onesti. Violando così non solo il settimo comandamento, ma anche un principio base della convivenza civile”.
    Non so tu, ma io preferisco Padoa Schioppa. Gli porterò fiori sulla tomba insieme ai saluti di quel bamboccione di mio figlio.

    @Fabio
    Tu dici, riferendoti a Simone, che ha pagato “per 17 anni e non vedrà niente”.
    Io credo che non perderà niente dei suoi versamenti, se è vero come dici tu che ha versato contributi per 17 anni.
    Ecco il perchè (correggetemi dove sbaglio ma per cortesia non veniamo fuori con le solite sciocchezze della morbosità, del guardare dal buco della serratura, del farsi i cazzi degli altri: stiamo ragionando serenamente su concetti importanti che sono parte fondamentale del ragionamento espresso da Simone in libri pubblicati ed ampiamente diffusi).
    Dunque: al compimento di 65 anni, avendo meno di 18 anni di contributi al 31.12.1995, Simone opterà per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo, potendo far valere un’anzianità pari o superiore a 15 anni, e almeno 5 anni di contributi successivi al 31.12.1995. I contributi versati nel tempo si rivalutano insieme al PIL formando il cosiddetto “montante”. Il coefficiente per 65 anni di età è 5,620% per cui se per ipotesi in 19 anni di versamenti ha creato un montante di 100.000 euro avrà una pensione di 5.620 euro all’anno. Probabilmente oggi ha un montante superiore se, come scrive nel libro, negli ultimi anni aveva stipendi piuttosto elevati.
    Per chi vuole conoscere esattamente la posizione al centesimo di euro basta chiedere il PIN personale sul sito dell’INPS.
    https://serviziweb2.inps.it/RichiestaPin/jsp/menu.jsp?bi=11&link=Il+PIN+online
    Tutto questo secondo la legge attuale (fonte http://www.inps.it). Se poi nel frattempo la normativa cambiasse in peggio (es. viene alzata l’età pensionabile, ridotti i coefficienti e quant’altro), sarà comunque sempre peggio per chi sta continuando a versare rispetto a chi ha smesso.

    Mi prendo anch’io una pausa di riflessione. Oggi qui l’aria è irrespirabile.
    Ci vediamo domani.

    P.S. @Valentino
    EDDDAIIII!!!! STO SCHERZANDOOOO!!!!!!! 🙂

  17. Non volevo, ma l’ ho fatto!
    Cosa?
    Guardare la pubblicità, riportata da PIOLO.

    Capperi, ragazzi, ma siamo alla frutta!
    Si, ma secca però!

    Se tutto va bene, siamo rovinati.
    Un’ altra prova di imbecillità collettiva.

    Ora basta.
    Vado a giocare con le mie bimbe vicine di casa, nel giardino comune.
    Le presento:
    FRANCESCA 3 anni, biondina faccino furbetto
    GIADA 5 anni, morettina timidina
    SARA 4 anni, simpatica e chiaccherona.
    Lo zio VALE, è lieto di giocare in compagnia. Solo 1/2 ora però, altrimenti mi sfiniscono.

    ‘STE DONNE

  18. E’ un po che ci penso Simone, ma non saprei cosa bisogna fare, però su una cosa possiamo essere certi: le agenzie pubblicitare hanno l’occhio lungo su quello che verrà, fiutano le tendenze e spesso riescono ad anticipare i tempi, cavalcando l’onda prima ancora che la cresta si sia formata. Poi quando l’onda si infrange loro stanno già su quella dietro. Infine dettano loro le regole e plagiano le menti… e siccome è difficilissimo opporsi ad un pensiero che passa attraverso la televisione (sopratutto se così vero e rivoluzionario), la gente crederà che quel concetto di downshifiting sia il vero e l’unico, e il resto un divenire di quello… noi compresi, che invece siamo qui da prima.

    Contemporaneamente molti fiuteranno l’affare a nasceranno dei servizi dedicati per i downshifter, che però saranno solo finte “vie di fuga” dal consumismo, per esempio modi di inverstire i soldi “slow”, più sicuri, magari “verdi”, con guadagni più bassi, tutto in un finto alone di sicurezza.

    Purtroppo questo è sintomo anche di un’altra cosa, cioè che si stanno preparando a cavalcare anche l’onda della crisi, il che è ancora più preoccupante.

    Ho scritto un po in fretta e confuso, ci torno con più calma poi che adesso devo scappare.

  19. Chiedo pubblicamente scusa
    a CAPITAN PEROTTI.
    Con la complicità,
    di SILVER SILVAN,
    anzi, è tutta colpa sua, perchè mi intiga a provocazioni,
    facciamo casino a non finire.

    Se lo ritieni opportuno, cacciaci in
    castigo, dietro la lavagna,
    o peggio ancora fuori dalla porta.

    Credimi ,non è tutta colpa mia…

    Secondo me, a quest’ ora ti stai godendo la fase calante del sole, nello spazio antistante casa tua.
    Non male giovanotto, dopo una giornata di lavoro…
    Complimenti per la tua scelta di vita,
    condivido le tue gioie: sono contento.

    CIAO MARINAIO NEL BOSCO
    VALE

  20. Sempre per restare in tema di automobili.
    Sono di ritorno, da un trasferimento, dal carrozziere al venditore.
    Il bolide è una Porsche turbo, prima citata.
    Ho colto l’ opportunità per farmi una vasca,con fermata alla gelateria.
    Ho provato l’ ebbrezza della guida,(è rigida come un asse da stiro e rumorosa) gli sguardi indiscreti ed invidiosi, di chi incontri.
    C’è chi ammira, chi guarda disgustato, chi indifferente, chi stizzito: quante reazioni diverse…
    Suggestivo,ma non troppo.
    Impressioni di facciata, bleffando, prodotte da un falso mito.
    Sono il Valentino di sempre, con pregi e difetti, punti di forza e debolezza.
    Eppure agli occhi del prossimo, diverso,
    importante, alla moda, ricco,ecc ecc.
    Forse mi sono immaginato con il pisello più lungo…
    Consegno la supercar: non so cosa farmene.
    Storia vera.
    L’auto è in vendita su AUTOSCOUT a 29.000 euro rif cap 20125 Milano.

    Oh, Valentino vestito di nuovo, un pò guascone un pò giocherellone…

    Silvana,
    Ho bisogno un consiglio:
    Mi è venuta l’ idea di fare il GIGOLO.
    Si, ok, ma con le tasse come mi comporto?
    A tal proposito, se hai amiche, annoiate ed abbandonate a se stesse, perchè non le presenti?
    Ti faccio far bella figura,
    almeno penso…
    Oh, mi raccomando, non tardone possibilmente,e magari piuttosto benestanti, sai com’ è, di ‘sti tempi fanno comodo!
    Oh, no, mi stavo dimenticando di essere fidanzato.
    Meno male, mi è venuto in mente!

    buon pomeriggio
    VALE
    p.s.
    Non ritenetevi obbligati a leggere
    le mie storielle di vita quotidiana.
    Chi lo ritiene può astenersi tranquillamente.

  21. Valentino, non riesco ad avercela con te, lo sai, brutto sfacciato che non sei altro e te ne approfitti puntualmente. Ebbene sì, mi piacciono gli uccelli e pure parecchio: qualcosa in contrario? No, spero. E se un’affermazione così perentoria dovesse mettere in discussione la mia reputazione, nessun problema: me la difendo da me.

    Quanto al discorso della pubblicità che si appropria dell’anticonformismo non mi meraviglia: del resto, anche al ministero della salute gli frega assai della salute dei fumatori o di quelli che bevono; molto più semplicemente si sono resi conto dei costi dovuti alle malattie da fumo e agli incidenti per guida in stato d’ebbrezza. Nessuna istituzione o ente che debba far quadrare i conti è un benefattore, basta ricordarselo e non pensare che facciano le veci di babbo e mamma che ci vogliono tanto bene.

    Saluti a tutti da me e da Mirello.

  22. Hai ragione Piolo.
    D’altra parte la pubblicità ti dice, per sua natura, quello che vuoi sentirti dire.
    Non è mai anticonformista, anche quando usa l’anticonformismo, come moda del momento.
    Che io ricordi, ma non sarà stata la prima volta, non è stata la Barilla, col Mulino Bianco, ad “appropriarsi” già allora della voglia nostalgica del “ritorno alle cose semplici”?

  23. E cosa ne dite del nuovo spot “yes man” della Citroen.

    http://www.youtube.com/watch?v=iXyE2pjPjYM

    Cercano ormai di vendere l’illusione dell’anticonformismo, della libertà di scelta, dell’idividualità, per orientare scelte commerciali perfettamente in linea con il solito conformismo dilagante.
    La cosa veramente triste, è pensare che dei messaggi così costruiti, possano avere buone probabilità di successo.

  24. Bisognerà riuscire a comunicare l’ idea che il downshifting é cultura, é fatica e studio di quelle informazioni che conducono ad esso, é prendere decisioni per se stessi, autodeterminarsi, piuttosto che intenderlo come una esperienza nella quale lasciarci guidare da persone che si incaricano per noi di assolverci dalle nostre scelte, di alleviare le tensioni che queste potrebbero comportarci.

    Non ci vedo nulla di sconsiderato verso il tuo orientamento minoritario.
    Dove vanno tutti si insinua la congestione con alcuni effetti spiacevoli che in genere comporta. Una esperienza da gratificante e romantica che possa essere, ad esempio ormeggiare in un tratto costiero -ne avevi parlato in: “Li ho trovati…” – può diventare un delirio da evitare a tutti i costi. Ma anche un fenomeno culturale che goda di crescente condivisione -per il quale ad un certo punto intervengono sgomitando i soliti esperti che si sentono in dovere di dare una spiegazione su qualunque cosa e di determinarne i corretti canoni- rischia di diventare affollato, con possibili tendenze verso l’ omologazione o almeno verso differenti stili principali entro cui inquadrarlo.

    Io conoscevo l’ espressione: “Quando i giornalisti iniziano ad accorgersi di un determinato fenomeno é ora di ricercare una nuova tendenza su cui indagare.” Più o meno siamo lì …

  25. SILVAN,
    solo tu potevi
    chiamare MIRELLO,
    il tuo uccellino pettirosso preferito.

    Ho anche capito che ti piacciono più gli uccelli che i cani.
    Questione di gusti.

    OH bella, sto scrivendo di volatili, mi raccomando.

    ALLEGRIA
    VALE

    P.S: Se per caso mi prendi, non so come mai, ma rischio pesantemente.
    Ho questa sensazione, spero di sbagliarmi.

  26. … e l’ auto perfettamente pulita, dopo
    aver percorso un tratto fuoristrada!

    Amici, tutto ciò è demenziale!

    Scusate l’ espressione; ma questi pubblicitari “prendono per il culo”
    il prossimo.

    Sono fiero di non possedere la TV,
    spesso è una offesa all’ intelligenza,
    ne abbiamo una prova.

    CIAO A TUTTI
    BELLI E BRUTTI
    VALE

  27. Sorrido ancora nel leggere PEROTTI, in introduzione sull’ argomento pubblicità.
    Nel video si notano 3 gnocche, con un’ aria un pò cretina, che verso la fine sporcano pure l’ abitacolo.
    Se ero io alla guida, le avrei scaricate in mezzo allo sterrato.
    Si sarebbero dovute arrangiare con i loro tacco mis. 12 ed il vestitino attillato.
    C’ è un’altra alternativa:
    non la scrivo, e meglio.
    VALE

  28. Scrivo a: VITTORIO, DAX ed a tutti coloro che non la pensano come me, per motivi diversi.

    Carissimi, il mondo è grande,
    ognuno segue le proprie idee
    e rincorre le proprie finalità.

    Per quanto mi riguarda,
    mi godo i frutti di ciò che ho seminato in anni di preparazione,
    racconto ciò che ritengo più opportuno,
    e mi comporto come credo.
    se qualcuno si indispettisce per il mio
    modo di vivere, NON E UN PROBLEMA MIO.
    Sono gasato per esserci riuscito: e allora?

    ovviamente.
    LA MIA LIBERTA FINISCE, NEL MOMENTO INVADO QUELLA ALTRUI.

    AUGURI A TUTTI
    VALE

  29. Valentino, al ginnasio mi chiamavano Befy, ti dice niente? Quanto a te, ci penserei su due volte, prima di definirmi uno Speedy Gonzales: detto da un maschietto, si presta ad equivoci. Ciao! Befy

  30. Silver,

    sì è fuori tema ma anch’io lo racconto ugualmente.
    Ieri sera ero seduta su una panchina del parco cittadino dotato anche di ampio lago con isoletta al centro, uno di quei parchi dove vanno tutti a correre o a camminare veloci veloci. Per isolarmi mentalmente e temporaneamente dalle chiacchiere delle due amiche che erano con me e che continuavano arrabbiate a parlare di ….. soldi, soldi, soldi, allungo lo sguardo sull’acqua e emozione!!!! Vedo brillare in volo rasente sull’acqua le piume smeraldo del martin pescatore che, pluff, si tuffa, si posa su un ramo basso dell’isoletta, poi riparte in volo… La comica è stata la reazione dei passanti, a corsa o a piedi che fossero, quando son balzata in piedi emozionata ed urlante, nessuno si è voltato verso l’acqua per provare a intravedere qualcosa, han solo guardato me con espressione pietosa come a dire “questa è fuori!”. Comunque anch’io al mattino, d’inverno, quando apro la finestra presto presto per vedere cosa ci riserva il cielo per la giornata, godo del primo saluto del pettirosso che quasi sempre è su qualche ramoscello del giardino, ad oggi però non è ancora arrivato…
    Per quanto riguarda lo spot, l’avevo notato già al primo passaggio in tv, la vera rivoluzione, controtendenza, sarebbe stata se “l’omino” le avesse davvero portate, così come erano, in un bosco pieno di fango … ma non posso dirlo io, donna …
    Per Perotti: in questi giorni mi fa compagnia L’estate del disincanto, appena iniziato, però che stile diverso da USV…. Saluti, grazie.

    • diversissimo LO. Ogni mio romanzo è diverso. Cerco, studio, sento, scrivo…. e ogni volta è un viaggio nuovo. Per me. Spero anche per chi legge…

  31. DRIN DRIN !!!
    Scusate, si può, permesso…

    Eccomi qui,di ritorno da un buon week end.
    L’immaginario, vi conduce ad una vacanza,ed invece no: impegni di lavoro.
    Ho letto con interesse i Vs scritti.
    Intanto mi piacerebbe essere paragonato a SPEEDY GONZALES e non ad una saponetta.
    I ricavi, da me citati sono al netto e l’ avevo specificato, caro VITTORIO.
    Non hai neppure letto attentamente.
    Hai fatto bene ad introdurre il tema.
    Mi hai fatto ricordare che ho un credito di imposta da 4 anni, da parte della AGENZIA DELLE ENTRATE.
    Ti sei permesso di alludere me con l’ evasione fiscale. boh? chissa perchè?
    … anche se l’ ho capito benissimo, non sono fesso.
    Il problema è ampio.
    1/3 del PIL italiano, sappiamo che è prodotto sia in evasione che in elusione fiscale.
    Cos’ è? Sono quell’ insieme di stratagemmi
    per bypassare il sistema fiscale.
    Esempio: la PORSCHE CAYENNE immatricolata autocarro.
    Apparentemente regolare.
    Moralmente delinquenziale.
    Io non l’ ho mai posseduta, certi colleghi si.
    Chi scrive ha circa 50 anni, di cui 30 di contributi INPS e 20 ENASARCO.
    Anche qui, gia specificato, non un discotecaro tatuato di 22 anni sprovveduto.
    Purtroppo il sistema giuridico fiscale italiano, oltre ad essere antiquato è costruito per essere aggirato.
    L’ italiano medio si ritiene furbo.
    Il risultato è disastroso.

    Veniamo al nuovo tema proposto
    da CAPITAN PEROTTI.
    Intanto il maschietto si gongola nello sfoggiare la lunghezza del cofano della propria auto, ed è vero
    Più è potente e di grido meglio è.
    Gli psicologi dichiarano che è un immaginario prolungamento del pene maschile.(incredibile ma vero).
    Il resto non mi interessa, non ho la tv, non mi interessano le mode in genere.
    A proposito, ho un mandato di vendita,
    di una PORSCHE 996 TURBO, missile terra aria, di un finto ricco caduto in disgrazia causa crisi: se qualcuno è interessato…

    SALUTI A TUTTI
    VALE
    P.S. SILVANA, ho bevuto VERDICCHIO,mi spiace per te e la tua zona, ma è il vino che digerisco meno.
    Forse era troppa la quantità ingerita?
    CIAO BEFANACCIA

  32. Che poi anche l’espressione da beota del “protagonista” è in perfetta sintonia con il suo ruolo… qui si fa leva sulle frustrazioni quotidiane (il bacio che non arriva, le 3 peppie che non te la daranno perchè sono più prese dallo shopping, il traffico cittadino) per dare risalto alla possibilità di fuga e di sfogo che ti dà l’auto in questione. Possibilità, come fa notare Simone, che rimane tale.
    Mi rendo conto di come sia tutto perfettamente studiato, di come la nostra assuefazione alle nostre vite possa rendere digeribile uno spot che in realtà è un insulto.

    Questa pubblicità mi ricorda quella della BMW in cui lo speaker diceva qualcosa del tipo “in un mondo in cui tutto è controllabile sei ancora capace di perderti?” suggerendo l’ipotesi del tutto fittizia che l’auto in questione offrisse tale possibilità.

  33. Nel senso che fra un po’ ci saranno le prime aziende che fiutando questo nuovo sbocco inizieranno a proporre una linea di beni e servizi per chi fa downshifting? Vedremo dei “kit” per chi si avvicina all’ esperienza del downshifting? Ascolteremo interviste di addetti alle pubbliche relazioni che parleranno di marketing del downshifting e dell’ importanza che questo ha nella nostra economia?

    • non lo so red. certo io mi resi conto, un giorno, che tutti facevano o cercavano di fare quello che facevo o cercavo di fare io. in quel momento ho desiderato altro. Io sono sempre stato un minoritario, e ho sempre avuto la sensazione che se tutti vanno a dritta è il momento di andare a sinistra… ora non vorrei che….

  34. Anche la pubblicità tenta di cavalcare la moda del downshifting, lo ho notato in tante pubblicità ultimamente e lo trovo veramente triste.

    • lasignroina… hai visto? sono sempre di più. Mi fa molto pensare questo. Sai cosa si dice… “Quando anche i tassisti parlano di azioni e di borsa, è il momento di uscire”. Collego i due concetti, i due fenomeni, e mi chiedo cosa dobbiamo fare….

  35. Vogliamo aprire una concessionaria, con tutti questi spot? Non distinguo una macchina dall’altra, a meno che non ci vada a sbattere, non mi serve a niente riconoscerne il modello: tempo fa, sono salita sulla macchina di un allibito signore, sedendomi dalla parte del passeggero solo perché era nera e simile a quella di mio marito che mi aveva accompagnato dal macellaio; solo che lui, nel frattempo, aveva fatto inversione di marcia e l’aveva posteggiata dall’altra parte della strada, ed era dentro che si sganasciava nel vedere la scenetta ridicola. Preferisco riconoscere le piante che ho intorno e gli uccellini dal canto: a proposito, è tornato Mirello, il mio pettirosso, l’ho sentito stamattina. Ve ne frega qualcosa? No, pazienza. Sarà downshifting, questo? Mah, secondo me, sì. Qualcuno vuole darmi il voto in pagella? No, perché ultimamente c’è questo strano clima da esame di fine anno, manca solo la pagella. Ci sarà anche il buttafuori? Speriamo di no.

  36. Mi scuso.
    Noto ora che ne avevi già parlato a Febbraio… ma non avevo visto lo spot poichè mi trovavo all’estero per lavoro (motivo per cui dovrò, appunto, scriverti…)

  37. Caro Simone,
    è da tanto che ti seguo, ed un giorno ti scriverò una (lunga) e-mail.

    Appena ho visto che ti riferivi allo spot di un’auto, ho pensato all’istante facessi riferimento alla nuova pubblicità della Mercedes.
    Questa, per l’esattezza:
    http://www.youtube.com/watch?v=xeNQrSU9xFQ&NR=1
    e
    http://www.youtube.com/watch?v=rn0lehFxo7w
    (full lenght, in inglese)

    giustamente definita, nei commenti, “un insulto all’umanità”.

    Grazie, ancora, per la portata devastante del tuo messaggio,
    Sergio

  38. Simone, lo spot è fin troppo ottimista, in quanto prefigura un individuo che conserva ancora, seppur in maniera totalmente innocua, una certa facoltà di immaginazione.
    Credo infatti che il lavoro subdolo del sistema, complice la nostra inerzia, sia stato proprio quello di cancellare dalla mente delle persone, anche la sola capacità di concepire con la fantasia, dei percorsi non funzionali ad un pensiero dominante.
    Oggi, non solo non vogliono che ci costruiamo le fondamenta dei nostri castelli in aria, ma non vogliono nemmeno che ce li immaginiamo.

    Ciao

  39. Sapete, sopratutto tra maschietti, ho spesso sentito dire: avrei potuto, se provavo di sicuro ci sarei riuscito ma non l’ho fatto per mia madre, la mia fidanzata ecc.ecc.. Nessuno che ti venga a dire non ce l’ho fatta a rischiare, non ho voluto..
    Dipende sempre dagli altri, mai da sè stessi!

  40. Credo di esserci riuscita…

    Secondo voi: il protagonista dello spot della Citroen è un tipo triste come l’altro e sta sognando un auto migliore?
    O sta semplicemente giocando?

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