Stasera penso…

Stasera penso a un mucchio di cose, tutte insieme. Sarà che sono sbarcato ieri, che ora mi ritrovo qui, in questo strano eremo, dove non si fanno sconti, dove un’ora non è un’ora, come diceva Tennessee Williams, “ma una goccia di eternità che ti è caduta nella mano”. Stasera penso…

…a questa vita che va, ai miei genitori che progrediscono nell’età, e il tempo so già che non sarà abbastanza per tutto quello che serve, che vorrei. Penso ai giorni appena trascorsi in mare, nella luce abbagliante, tra le onde, col vento forte che ci piegava come fossimo niente. Penso alla mia compagna, che è sempre di buon umore, che dio la benedica, che mi tiene per quello che sono, e che quando sorride sembra che stia scoppiando una cometa. Dipinge la vita sulle tele, cercando colori che non esistono. Stasera penso…

…al romanzo che sto per scrivere, alle emozioni che darà, se ne darà, alle storie che si intrecciano. Alcuni personaggi sono già qui, accanto a me, ogni giorno. Durerà del tempo, questa coabitazione, poi scompariranno, e mi ritroverò nuovamente solo. Chi scrive sa quello che dico. Penso alle prove, quelle superate, quelle almeno tentate, quelle che mi aspettano. Quanto coraggio c’è voluto, quanto ce ne vorrà? Sarà abbastanza, quello che ho? Si possono speigare, queste cose? Stasera solo domande, per le risposte serve un tempo e uno spazio che ora non c’è.

Ho pensato anche a chi è scomparso. E’ vivo, certo, ma chissà dov’è. Chissà che fa. C’era un tempo in cui mi voltavo e lo vedevo, anche e soprattutto se non c’era. Stasera lo vedo ma non c’è. Quelle donne, quegli uomini, e io con loro. Chissà dove sono. Dove sono loro, dove sono io con loro.

Stasera penso, sul divano, con un bicchiere in mano. Domani chiamo Mauro Corona per scrivere un libro a quattro mani. L’idea ce l’ho, chissà cosa ne pensa lui. Poi finirò la doccia, che ho tolto e rifatto. Sembra il bagno di una nave. Il 23 forse vado a tagliare le reti del non-cantiere coi no TAV. Voglio vedere di persona quel che succede, per una volta voglio vedere, non sentire al telegiornale. Sentire non basta. La mia libertà serve anche a questo.

Stasera c’è tanta roba dentro, intorno. Troppa perché possa capire. Ma bene così. Non ho perso un attimo di queste giornate. Tutto ha fatto breccia, tutto è passato, tutto dentro. E macera, germina, germoglia. Credo che qualche poeta potrebbe chiamarla vita. Beati i poeti, che gli bastano tre parole per dire tutto! E per capire, almeno intuire.

Chissà… Stasera penso

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117 pensieri su “Stasera penso…

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  2. caro simone,voglio intanto dire grazie a Stefano Lorenzetto per avermi dato l’pportunità di conoscerti. Dopo aver letto la sua intervista mi sono venute in mente due cose:1) Vorrei donarti un trapano: ne ho due, e a te regalerei quello donatami dalla mia banca, la BCC di Castiglione Messer Rraimondo,forse era predestinato!Non l’ho mai usato!
    2)mi sono ricordato di aver conservato un pennello da barba,di mio suocero,tutto spelacchiato che conservo dal 1980, potrebbe far parte di una delle tue mostre poichè simboleggia la parsimonia praticata nel mondo contadino. Per lui era ancora utilizzabile ma io gliene procurai uno nuovo poichè mi sembrava sconveniente che lui si facesse la barba in ospedale con quel residuo di pennello. AL mio regalo commentò: ma riuscirò a consumarlo? Oggi ha novant’anni, ha telefonato la badante, mentre scrivo, per dire che sta molto male. Mi chiedo avrà consumato quel pennello nuovo? Il vecchio sta nel mio comodino avvolto in un panno bianco. Anche quando gli dicevamo di farsi una dentiera rispondeva-ma riuscirò a consumarmela? – mangia di tutto con le gengive indurite! Da sempre mi ha fatto capire che bisogna produrre per consumare e non consumare per incentivare la produzione! Un saluto e ti assicuro che andrò a comprare i tuoi libri al più presto. Grazie

    • gianfranco, molto gentile. se davvero vuoi regalarmi un trapano, volentieri lo accetto. soprattutto col garbo con cui me lo offri. ma anche se così non fosse, grazie per la tua email, molto apprezzata. buona lettura!

  3. simone tutto bene su da te? la tua zona è distrutta, mi do pace perchè è da anni che diciamo che prima o poi sarebbe capitato, per la gente morta no, quello è un grosso colpo.
    confido nella rinascita della gente, non delle città.
    pietro

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