La regola

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110 pensieri su “La regola

  1. Boh, a me l’odore del camino piace, non lo considero pestilenziale, proprio il contrario. Grazie di avermi ricordato la bella trovata delle catene o delle gomme termiche, mi ero dimenticata di questa amenità. Già, perché a causa di quattro idioti che hanno pensato bene di bloccare le vie di comunicazione principali, un anno e passa fa, durante la nevicata, adesso hanno imposto l’ obbligo di avere pneumatici da neve o catene a bordo. Dal 15 novembre al 15 aprile! Manco stessimo in Danimarca, se poi ci mettiamo che qui nevica ogni dieci anni. Purtroppo, i soliti beoti che si improvvisano guidatori esperti creano il caos, il comune non ha fondi per li spazzaneve e quindi appioppa questa bella tassa, perché direi che di tassa si tratta, sl collo di quelli intelligenti che non penserebbero mai di mettersi al volante con certe condizioni atmosferiche. Non so voi, ma io sono abbastanza stufa di pagare l’imbecillità altrui, soprattutto perché imperversa a livelli preoccupanti. Nel bagagliaio le catene ce le o, ma non so manco se vanno bene e chi se ne frega, se nevica col cavolo che esco. Ma se mi fermano e mi controllano, e mi appioppano la paventata multa di euro 200, vado in galera pure io perché gli sputo in un occhio.

  2. L’aria irrespirabile a causa del camino??
    Ma per piacere…
    Siamo alle solite, chi il camino non lo ha dice che tutto sommato si potrebbe anche tassare.

  3. Cara Veronica, ti posso assicurare che i caminetti dei quartieri residenziali funzionano proprio poco, perchè si, fa figo ma è comunque impegnativo, sporca, ci vuole la legna, alla mattina lo devi pulire e la legna la comprano al brico pagandola cifre assurde per delle quantità che non bastano nemmeno per una sera ecc.ecc. e quasi tutti quelli che conosco (dei quartierini residenziali) l’hanno usato due volte e poi basta.
    Io imputerei l’aria irrespirabile alle tanto di moda stufe a pellets belle e con il telecomando (che figata), quelle si che fanno schifo perchè tu nel pellets non sai cosa ci sia dentro (è c’è di tutto) mentre io la legna che brucio sò di che qualità è.
    Concludo ricordando una banalità che quelli come me o Simone e altri fortunati facendo legna tengono in ordine il bosco cosa importantissima ormai dimenticata da tutti.

    Ciao Ric

  4. Va di scherzare anche a me: già potere bruciare legna é indice di un certo benessere, ci sono luoghi nel mondo dove non c’ è abbastanza reperibilità di legname e al suo posto bruciano sterco essiccato. Riteniamoci fortunati, và!

  5. Penso solo che come in tutte le cose … la situazione ci scappa di mano in nome del “confort e di tutto ciò che fa figo”.
    Permetterei i camini nelle case di campagna appunto, quelle che hanno un centinaio di anni e sicuramente strutturate per questo tipo di riscaldamento … ma non lo permetterei per tutte le nuove maisonette che popolano i quartieri residenziali, perchè vi assicuro … per tutto l’inverno l’aria è irrespirabile!

  6. Si, vabbè,
    oggi siamo in vena di scherzare…
    E quando uno fa il PETOMANE non inquina?!?

    Forza ragazzi non inventiamoci inquinamenti prodotti da legna, anche se esistono.
    Ma quanto potranno mai incidere?!?
    E poi, appunto, per scaldarsi quali sono le alternative in campagna?

    Ma chissenefrega, scaldatevi pure
    senza paura,sono i giorni della merla, l’ alternativa sono i dolori prodotti dai malanni di
    stagione.

    Immagino un caldo focolare, pasta e fagioli per cena, vino rosso al seguito,magari in buona compagnia…
    cosa manca? una amaro!

    Godiamoci la vita per quel che resta!

    Vale

  7. Oh, ragazzi,
    bruciare legna per scaldarsi e
    cucinare per alimentarsi è
    un’ arte vecchia come il mondo.

    Godetevi i vostri caminetti e le vostre stufe, magari quelle vecchie in ghisa o quelle dette economiche, laccate in ceramica bianca.

    Cosa c’ è di più naturale della legna del bosco da bruciare?!?
    Aiutatemi voi, io non lo so…
    ciao
    vale

  8. Non ho ancora sentito il tuo commento ma ho letto quello degli altri e a proposito del camino mi chiedevo infatti quanto inquinamento facesse.
    Non è più come una volta … ora tutte le maisonette hanno un camino perchè fa tanto chic!
    Voi direte, ma una volta i nostri nonni usavano solo il camino! Si… ma una volta erano in tre gatti … ora siamo ammassati ognuno con il suo camino e da una maisonette fuoriescono decine di scarichi di camini.
    Fino all’anno scorso, quando rientravo dal lavoro alla sera nel tragitto parcheggio porta di casa mi chiedevo come mai ci fosse sempre qualcuno che bruciava legna nei campi, ogni santa sera sempre a quell’ora! Ma non è vietato mi chiedevo?
    Poi da aprile ho cambiato casa, ora abito in campagna in una casa in pietra del 700, il camino l’ho fatto chiudere perchè i lavori di ristrutturazione sarebbero costati troppo. Nel tragitto dal mio posto auto alla porta di casa per giorni ho pensato “ma possibile che brucino sempre legna in fondo ai campi?”.
    Poi ho capito (sono tardona lo so!) che il puzzo che sento sempre in inverno non è il contadino che mi perseguita come la nuvoletta di Fantozzi … ma sono tutti gli scarichi delle maisonette vicine con il loro bel camino!
    L’altra mattina c’era il sole e controluce vedevo la cenere che galleggiava nell’aria … beh … devo dire che se mettono la tassa sui camini forse forse non sono contraria … perchè è diventato un bene di lusso più che di esigenza vera (Sfido io se le maisonette non hanno ancora i termosifoni accesi!)
    Che ne pensate?

  9. Simone tutte quelle pietre dovresti fissarle tra loro con un po’ di calce :-)))) Così non si muovono e il muretto risulta più curato … (penserai “ma fatti i cavoli tuoi, a me il muretto va bene così”).
    Avresti ragione! Ciao!!!

    • ma no veronica, figurati. è solo che è un muro a secco che un paio di centinaia di anni e dunque… direi che lo lascio così. ciao!

  10. Informiamoci bene, ma usiamo anche il buon senso.
    Anni fa, qui da noi in Lombardia, emanarono un decreto che obbligava a mettere le gomme da neve nella stagione invernale, per poi rimettere quelle normali in primavera estate.
    Hai idea di quanto avrei dovuto spendere ?
    200 euro a gomma = 800 euro !
    Io l’avrei anche fatto, ma dove abito nevichera’ forse una volta all’anno, e abito in pianura !

    Io li’ mi son chiesto, ma se la neve e’ uguale a quella di prima, e prima si poteva guidare, ora cosa e’ cambiato ?
    Ah gia’, ci dicono di montare le gomme invernali per la nostra sicurezza…
    Che carini, si preoccupano per noi…
    Intanto tu caccia fuori 800 euro di gomme, cosi’ se dovesse nevicare sei al sicuro.
    Ma se negli anni scorsi riuscivo a guidare sulla neve, perche’ mi volete obbligare a montare gomme che non mi servono ?
    Se uso il cervello, pericoli non ne corro.
    Sapete che vi dico ? Che a me tutta questa “sicurezza” puzza di marcio…la sicurezza non esiste nelle nostre vite.
    Prima ce ne rendiamo conto, e prima usciremo da questa schiavitu’.
    Noi siamo i primi schiavi di noi stessi quando approviamo i loro stupidi decreti.

    Il camino puo’ essere una fonte inquinante, e io cerco di non giocare mai a scaricabarile, ma quando sento queste cose, sento puzza di …bruciato !
    Come dice giustamente Riccardo, abbiamo raffinerie e industrie chimiche che solo perchè pagano fior di mazzette possono permettersi di fare quello che vogliono.
    Se stiamo a questi giochetti ci inculeranno sempre.
    La loro logica e’ : per fare ogni cosa bisogna pagare e il buon senso non conta.
    Vogliamo usare la loro logica o vogliamo usare il buon senso ?
    I loro decreti vanno bene per tutti quelli che non usano il cervello e per voler vivere nell’illusione di sentirsi al ‘sicuro’ continuano a regalargli i loro soldi…e a volte pure la loro vita…

  11. Capitolo 6 – Il condono delle offese
    41. Liti non abbiatene mai, o troncatele al più presto; altrimenti l’ira diventa odio e trasforma una paglia in trave e rende l’anima omicida. Così infatti leggete: Chi odia il proprio fratello è un omicida.

    42. Chiunque avrà offeso un altro con insolenze o maldicenze o anche rinfacciando una colpa, si ricordi di riparare al più presto il suo atto. E a sua volta l’offeso perdoni anche lui senza dispute. In caso di offesa reciproca, anche il perdono dovrà essere reciproco, grazie alle vostre preghiere che quanto più frequenti tanto più dovranno essere sincere. Tuttavia chi, pur tentato spesso dall’ira, è però sollecito a impetrare perdono da chi riconosce d’aver offeso, è certamente migliore di chi si adira più raramente ma più difficilmente si piega a chiedere perdono. Chi poi si rifiuta sempre di chiederlo o non lo chiede di cuore, sta nel monastero senza ragione alcuna, benché non ne sia espulso. Astenetevi pertanto dalle parole offensive; ma se vi Fossero uscite di bocca, non vi rincresca di trarre i rimedi da quella stessa bocca che diede origine alle ferite.

    43. Quando però per esigenze di disciplina siete indotti a usare parole dure nel correggere gli inferiori, non si esige da voi che ne chiediate perdono, anche se avvertire di aver ecceduto: per salvare un’umiltà sovrabbondante non si può spezzare il prestigio dell’autorità presso chi deve starvi soggetto. Bisogna però chiederne perdono al Signore di tutti, che sa con quanta benevolenza amiate anche coloro che forse rimproverate più del giusto. L’amore tra voi, però, non sia carnale, ma spirituale.

  12. Stò lavorando per arrivare a realizzare il mio sogno, ma ci vorrà ancora del tempo, ho degli impegni di lavoro una moglie ma soprattutto un ragazzo di 13 anni.
    Sono riuscito a comperare una casa in pietra nel bosco in cima a una montagna con il camino il forno per il pane e in futuro anche una cucina economica a legna e non rinuncerò mai a tutto questo che mi garantirà una vita migliore.
    Io non sono disposto ad andare in galera per il camino.
    Io non sono disposto a cedere, ma il camino il forno e la cucina li accenderò sempre e brucerò la legna dei miei boschi che con fatica in estate preparerò.

    Ciao Ric

  13. C’è sempre da aggiornarsi su novità:
    quella del camino mi mancava, anche se non ho la fortuna di possederlo direttamente,
    ma mi godo quello di mia sorella nella sua
    casa in Valsassina.

    Sto già pensando a tutti quei connazionali
    che con elusione ed evasione fiscale,
    hanno contribuito alla disfatta di questo paese.
    Ora chi dirige corre ai ripari, tassando a destra e sinistra, la gente perbene.

    Si, perchè oltre il legittimo problema di inquinamento, vi è da parte dello Stato,
    un enorme bisogno di entrate, per compensare quel 1/3 di PIL, prodotto in nero da chi fotte il fisco e tutti gli italiani.

    Eddai, ricordiamocelo ancora una volta, cari amici, dai, ma come siamo malcombinati?

    Ma che cazzo di polveri sottili produci nel bruciare legna?

    Roba da matti!

    Poveri disgraziati che non siamo altro…

    Non ho più parole!

    • no, polveri sottili ne produci, anche zolfo, co2, ma io non posso riscaldarmi diversamente. tutto qui. che sia un limite o una virtù poco importa. io non voglio bruciare idrocarburi e devo risparmiare sul riscaldamento. tutto qui.

  14. Caro Simone,
    Incontro fatto, bellissimo, al bar Ubuntu di Finale Ligure, hanno apprezzato molto, siamo anche decisi di inventarci proposte e creare un piccolo gruppo.
    Ciao e buon lavoro se spali neve, ricorda che mio nonno sosteneva che era l’unico lavoro inutile, lui era contadino.

  15. Se veramente dovessero tassare anche i camini non ci sarebbero più parole per definire questo povero paese.
    Abbiamo raffinerie e industrie chimiche che solo perchè pagano fior di mazzette possono permettersi di fare quello che vogliono.
    Comunque io il camino lo accenderò sempre e comunque… queste notizie mi mettono un gran nervoso.
    Ma chi senefrega che si strozzino tutti tanto devono finire tutti allo stesso modo e i soldi li lasceranno quì.

    Ciao Ric

  16. Perotti, tu puoi anche non pagarla, come vuoi. ma non ci siamo capiti, temo. Qui da venti giorni vige il divieto di accenderlo, il camino. Poi, al solito, qualcuno anzi molti se ne fregano e lo accendono lo stesso, ma sono previste multe se ti beccano. Lo so, sembra assurdo, quanto meno perché vedo circolare camion vecchi come il cucco che emettono nuvole di fumo nero e pestilenziale e nessuno li ferma. Ma in Italia il paradosso regna sovrano, quindi… Dammi retta, attrezzati a contrastare una persecuzione di tipo kafkiano.

  17. Caro Perotti, non so come dirtelo, una nuova mazzata sta per abbattersi sul tuo capo. Ho appreso proprio stasera che nelle Marche la vendita dei camini ha avuto un notevole calo, ultimamente. Il motivo? Si parla di una, tieniti forte, TASSA SUL CAMINO! Dovrebbe essere un provvedimento a livello nazionale, teso a contrastare, ahahah, il solito inquinamento da polveri sottili. Quindi, dopo la tassa sulla barca a vela, apprestati a pagare quella sul camino. Dopo di che, considera la possibilità di smettere di dargli idee per nuove tasse, ti conviene. In alternativa mi verrebbe da pensare che ti porti sfiga da solo. Mica vorremo essere superstiziosi, che diamine… Non preoccuparti, nel caso, io porto fortuna. Hai presente i corvi della Torre di Londra?

  18. Se fossero anche poche decine le persone condannate alla sofferenza di una vita dettata da regole lontane dal vero significato della vita, penso che sia necessario mobilitarsi e fare anche l’impossibile per la loro salvezza. Per il loro risveglio.
    C’è un quartiere nella mia città.
    Affacciato sul mare, in uno splendido scenario.
    Ma è un quartiere popolare, il Bronx nostrano e chi l’ha progettato non ha tenuto conto del senso estetico perchè i destinatari di quelle abitazioni non erano “quelli che contano, quelli che hanno i soldi”
    Ogni volta che ci passo davanti sogno di buttare giù quei palazzi orribili e di costruire un quartiere bello, pieno di verde, con la biblioteca, il teatro, la scuola di musica.
    Un quartiere a misura d’uomo.
    Perchè la misura dell’uomo non è data dalla sua ricchezza…
    Per dare speranza anche ai poveri
    Per dar loro una vita degna

    Buona giornata

    Carla

  19. Un dubbio mi é sorto: come fai a proteggere l’ orto dalla furia saccheggiatrice dei cinghiali se questi dovessero accorgersi di tale dispensa?
    Hai avuto notizie di incursioni con danni nelle zone limitrofi?

  20. Se sono i nostrani hanno la coda dritta, pesano poche decine di chili. Se sono quelli incrociati con delle razze importate dal Nord Europa e lasciate libere hanno la coda col riccio, o parzialmente riccia, possono superare i 150 kg.
    Se si é in cerca di emozioni forti, esistono, non da noi, questi:
    http://sparchery.forumotion.com/t6-the-new-hogzilla
    http://en.wikipedia.org/wiki/Hogzilla
    Tuttavia c’ é discordia sulle reali dimensioni.

    “Maneggiare con prudenza”
    http://www.youtube.com/watch?v=u2TknVRZCvc

  21. Io esisto

    Solo con il cuore.
    E’con il cuore che cucino.Che leggo.Che canto. Che parlo.
    E’con il cuore che guardo gli occhi di chi mi sta di fronte.
    Che lavoro. Che piango. Che rido.
    E’con il cuore che guardo il tramonto. I suoi colori.
    E’con il cuore che ascolto. Che lavo. Che stiro.
    E’con il cuore che leggo. Che scrivo. Che parlo.
    Gli altri organi sono subordinati alla legge del mio cuore.
    E’lui, ad avere sempre la maggioranza.
    Rischio.Sempre. Di soffrire. Per eccesso d’amore.
    Ma non mi pento mai.
    Ho sempre amato con onestà. Con lealtà.
    E quando è finita ho detto:non ti amo più.

    C’è il medico che cura le malattie del cuore.
    A me piace curare quelle dell’anima.
    Aiutare le persone a trovare la serenità.
    A risolvere un problema.
    A vedere la luce anche quando c’è buio.

    Lo faccio scrivendo poesie.

    Carla

  22. @Carla: Non è mica sempre così, bisogna distinguere. Io lavoro, sto a 9 minuti di macchina dall’azienda, non c’è traffico, mi alzo con calma e faccio colazione in giardino, non corro in macchina. La sera alle 5.15 sono a casa e ho abbastanza tempo per fare tante cose: L’estate vado al lago (la sera non c’è nessuno e l’acqua è più calda del pomeriggio!), l’inverno prendo le ciaspole, mi lego lo snowboard allo zaino, e risalgo il monte che sta dietro casa mia… fantastico ridiscendere la notte con la luna piena! A primavera la sera curo l’orto, in autunno ho tempo di tagliare la legna o accendere il forno delle pizze e sfornare pizze che farebbero impallidire il ristorante… o cuocerci il pane fatto con la pasta madre.

    Non tutti vivono nelle grandi città, non tutti vivono il binomio lavoro=stress.

    Ho scelto di lavorare perchè mi figlia è piccola, e voglio mettere da parte qualche soldo e comperare una seconda casa per lei, per aiutarla, per darle un futuro migliore, nel quale magari non dovrà fare debiti. per me solo questo vale una vita passata in ufficio.

  23. Bello, Uomini senza tempo; pure Uomini senza Tampax è una figata pazzesca, per restare in tema di regole!

    Anch’io ho i cinghiali che di notte circolano a venti metri dal cancello: però è meglio per loro se non me li ritrovo davanti!

  24. Oh, ragazzi, attenzione,
    anche i cinghiali come tutte le bestie per difesa o per paura “caricano”.
    Non ci pensano 2 volte anche perchè non ragionano…
    Nei nostri appennini ve ne sono in quantità e quando
    sono affamati si avvicinano ai centri abitati o addirittura ai pollai in
    cerca di prede.
    Non si muovono mai isolati ma in branco da 2-3 o 4.

    ciao a tutti
    vale

  25. Ahahahah!!! E come faccio a non chiederti perché cavolo gli sei corso dietro? Che volevi, chiedergli scusa per averlo spaventato? Che forte…
    L’altro ieri ho fatto una lunga camminata, quattro ore di salita e poi la croce, la croz come la chiamano qui, un’altra ora ed ero sullo Spinoncia. Lì una vallata gialla ed una malga chiusa. Un corvo bellissimo, non una cornacchia ma un tipo scintillante nerissimo, faceva il figo sopra di me.
    Poi si è nascosto e in un attimo è arrivato il vento, i pecci hanno cominciato a fischiare come se stessi sui binari della metropolitana, ma con una cattiveria! E la lamiera della casera che sbatteva con forza, io che mi metto sul davanzale della finestra a sud e dico vabbé mangio poi smette e torno indietro. Tutta beata nella mia solitezza, all’improvviso a dieci centimetri dal mio orecchio arriva un suono a tutto volume che mi fa sobbalzare col mandarino in bocca, come nei thriller quando si accende una radio all’improvviso!!! Un colpo!!! Dura tre secondi e poi smette. Era il vento! Madonna, tra la Bora (che ho deciso di chiamare col suo nome per il rispetto che le porto, mi conviene…) e ‘sta cosa ho ancora i brividi.
    Comunque, quando cammino, se comincio a pensare che ci sono i cinghiali, mi armo di un bastone, anche se mentre lo faccio mi viene da ridere pensando, appunto, allo spavento che farei io a loro.

  26. Ma ci sono i cinghiali in quel bosco?

    un consiglio: fai le videoriprese con camera fissa poggiata da qualche parte; così a mano come le fai viene (a me) il mal di mare senza essere in barca.

    Ma se tutti i giorni per te ora son tutti uguali, come doveva scrivere Fabio Concato la canzone “domenica bestiale”?

    • angelodivi, sì ci sono i cinghiali. uno me lo sono trovato a un metro, muso a muso. lui è fuggito e io gli sono corso dietro a rotta di collo. non chiedermi perché… che scena…

  27. Ciao Simone
    Fa piacere che tu condivida con noi la tua esperienza.
    ‘…e quello della vita, che prosegue, che e’ adatto a me’

    Parole che dicono molto.
    La vita che “prosegue”.
    Questa parola da’ un senso di scorrimento, anche lento se vogliamo.
    Non c’e’ un burrone tra due metri, come ci continuano a ripetere ogni giorno.

    Simone, sei la dimostrazione vivente, che non c’e’ bisogno di correre se usi la testa, se usi le mani, gli occhi, se vivi con cio’ che hai gia’ in dotazione.
    E c’e’ di piu’, non solo non c’e’ bisogno di correre per inseguire qualcosa che non avremo mai, ma se vivi al tuo ritmo, ti arriva pure il regalo…la felicita’.
    Essere felici dentro, sentire che stai bene cosi’ e non hai bisogno di altro…quello e’ il vero regalo.
    Se continui a correre non hai neanche tempo per capire cos’e’ la felicita’…quella vera.

    Bravo Simone.

  28. E poi la storia te la ritrovi tra le mani.Compiuta. Ed il tormento interiore che ti ha accompagnato durante il concepimento del nuovo lavoro cessa… Ha un titolo, un inizio. Si svolge e scorre…come la vita…finisce.

    E’bello scrivere, creare.
    Chissà dove nasce quel bisogno ancestrale di narrare e di conoscere, di tradurre in parole ciò che il cuore sente e la mente non controlla.

    Mi sono fermata sul ciglio di un pianeta ad osservare la vita sulla Terra.
    Tutti a lavoro il Lunedì, si parte al mattino imbottigliati nel traffico.
    Chiusi in ufficio, la tua vita, fuori. Non devi pensare ai tuoi problemi, ai tuoi figli, alle tue malattie.
    Esci da lavoro e tutto al contrario: traffico e poi casa spesa cena.
    Sempre di corsa.
    Ad inseguire cosa?
    La vita aspetta…il Venerdì, la pensione, il domani.
    Lo farò domani…invece la vita è oggi.
    Perchè ieri ormai è passato e domani non esiste.
    L’unico giorno in cui puoi fare qualcosa è oggi.
    Ma oggi sei a lavoro. E se non lavori non esisti e non puoi affannarti verso i centri commerciali dove ti arrabbi per un parcheggio, per un prodotto finito, per uno sconto mancato.
    Fanno pena, gli abitanti di questo pianeta, visti da lassù.

    Speriamo che si sveglino e si salvino

    Buona giornata

    Carla

  29. …”me lo ricordo bene il lunedi” ……
    Annienta la percezione che si ha della vita,sterilizza la fertile umanità germogliata nei 2 giorni precedenti di VITA VERA,mi ritrovo catapultato in un modo in cui l’individuo viene calpestato,sfruttato,consumato.
    Sempre di più avverto con disprezzo le folli logiche dei “lunedi”,ma ciò che mi sconvolge è come gia il mercoledi ci sia stata una sorta di metabolizzazione di tutto questo schifo..come il macellaio avvezzo ad ammazare l’animale che non bada più alla tristezza del suo gesto.
    Venerdi pomeriggio ero affacciato alla finestra dell’ufficio,abbastanza in alto per permetterti di non percepire la frenesia del mondo,vento caldo cielo terso,respiravo intensamente quell’aria che come un deja vu mi hanno riportato a quei lunghi pomeriggi di 30 anni fa quando bambino avevi tutto il pomeriggio,il lungo pomeriggio di tempo vuoto da riempire,ed allora magari passavi anche 4 ore in mezzo ai campi di grano,al boschetto delle campagne bergamasche,in riva al Serio a bagnarti i piedi e non bagnarti i calzoni..
    Sento forte il richiamo di quei tempi..di quei posti..di quelle armonie..

  30. Fabrizio, ti consiglio di leggere anche “Stojan Decu, l’altro uomo” e “L’estate del disincanto”, credimi, sono b-e-l-l-i-s-s-i-m-i (e no, giuro, nessun compenso dall’autore per questo promo 🙂 ).

  31. Simone, stai bene te! Non vedo l’ora di leggere il seguito di “Uomini senza vento”…stavo per scrivere “uomini senza tempo”, beh potrebbe essere un bel titolo.

  32. GIOVANNI, non mollare,pianifica ed il tempo ti sarà alleato…
    Il tuo è un racconto da brivido, storia di ordinaria follia quotidiana, di un viaggiatore alle prese con il caos.
    Mi ricordi il passato.
    Stamane, ho fatto visita ad un amico di infanzia, imprenditore specialista nella riparazione di cambi automatici per auto.
    Sono rimasto sbalordito di come si sia abbassata la qualità media dei rapporti interpersonali nel mondo del lavoro.
    Complice una serie di concause dettate dalla contrazione economica e non solo.
    Tempi difficili,occorre ridimensionarsi
    e cercare di ristabilire nobili priorità
    onde evitare il caos.

    auguri a tutti
    vale

  33. Buonasera Simone, grazie per come doni le tue esperienze. Non è scontata la generosità con cui condividi il tuo percorso. Interessante anche il richiamo così appassionato alla “regola”, concetto profondamente religioso e laico allo stesso tempo. Un post più sacro di molte messe.

  34. Mi sono riguardato il tuo post del 19 gen 2011 con il titolo: DOMANI.

    Beh, oltre che ringraziarti della citazione riferita a quel fatto insolito, devo dirti che, ancor oggi mi sono emozionato nel ripercorrere le meravigliose tappe di questi ultimi 5 anni.

    Si, confermo, un viaggio straordinario,
    fatto di esperienze ed emozioni uniche nel suo genere.

    Fantastico!
    Rifarei tutto, un brivido unico!
    W la vita
    W la libertà di scegliere
    W l’ uscita dal sistema

    Un abbraccio
    Vale

  35. Vero, Simone e Vale, la regola è tutto. Senza non si arriva da nessuna parte.

    E poi, il lunedì. Venerdì scorso ero a Roma ostaggio dello sciopero dei taxi, fortunatamente e fortunosamente ho mendicato un passaggio per arrivare a Fiumicino. Ieri, lunedì, ero a Torino, bloccato per due ore in autostrada dalla protesta dei tir.
    Oggi, martedì, c’è anche stato un morto, schiacciato sotto un camion.

    Simone dice che la sua scelta è “per lui”, ma mi sa che cominciamo a renderci conto che invece sia necessaria per molti, forse sarà per tutti. Volenti o nolenti.
    Chissà.

  36. Senza regole ci sarebbe solo il caos…ma se la regola la imponiamo noi, allora è nostra, è per il nostro bene, per la nostra crescita, per noi insomma….ma quante volte abbiamo dovuto sottostare nei nostri inutili lavori secolari senza senso a regole assurde, che cozzano anche contro il più elementare buonsenso, solo perchè eravamo dei “sottoposti”?
    Credo che tu Simone, sia felice delle tue levatacce, di lunedi, anche di domenica se vuoi, o se non vuoi no, lo decidi tu in ogni caso…che colori diversi che ha la vita ora, non è vero?
    Auguri per il tuo romanzo.

  37. Parlando di libri Simone, mamma mia, sono diventato matto per trovare una , dico UNA copia disponibile online per l’acquisto di ‘Zenzero e Nuvole’ ma alla fine ce l’ho fatta (almeno spero, l’ordine l’ho fatto, vediamo un po’ quando me lo manderanno….)..
    Era da tanto che ne ero ispirato, e leggendo qualche commento qua e la sul blog, me lo sono regalato, oggi, per il mio 41esimo compleanno.
    Dopo ‘Adesso Basta’ , ‘Uomini senza Vento’ ed ‘Avanti Tutta’, sara’ il 4° tuo libro che mi appresto a leggere, e so gia’ che sicuramente mi piacera’ !!
    Buon vento capitano !!

  38. Ciao Simone,
    chissà se l’orto procede bene … mi stavo domandando … ora che hai fatto la trama e messo i confini per il prossimo lavoro letterario, così come se fosse l’area della serra perimetrata in cui ti metterai a seminare, ricordati che dentro quel perimetro puoi lasciare la fantasia libera e sperimentare quello che ti va. Da parte mia mi piace parlare con entusiasmo dei tuoi libri alle persone che incontro ma lo faccio con spontaneità. Per me sei un tipo interessante che sperimenta e questo mi piace, sa di libertà anche per quelli che non osano.
    Ciao

  39. questi sono i miei preferiti, quando ci racconti, per iscritto o così, della tua vita vissuta, abitata, quotidiana, delle sensazioni, di come la senti addosso sulla pelle…per me sono proprio questi i momenti per i quali lottare…il tempo di scrivere, il tempo di leggere, di essere, di costruire, di essere presenti a se stessi e alla propria vita, quella autentica…
    la testimonianza, qui la tua, è ispirazione e antidoto…alla solitudine, allo scoramento, alla fatica…
    buon proseguimento Simone

  40. Eh, si, la regola,
    importante, determinante,alla base di tutti i successi,
    personali e di gruppo.
    Ogni giorno anch’ io mi impongo di rispettare semplici ma basilari regole abitudinarie e strordinarie al fine di raggiungere le finalità prestabilite.
    Senza punti fissi e riferimenti, non si raggiunge nulla…
    buon lavoro
    vale

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