Cabasisi rotanti (ma grati)

 

Il Secolo XIX riporta che l’inaugurazione del centro commerciale le Terrazze, a Spezia, ieri, è stato un successone. 60.000 clienti. La ressa, viabilità intasata. L’ultima volta che a Spezia si è riunita una simile folla è stato, probabilmente, il giorno della Liberazione, quasi settant’anni fa. Nessuno, pare, ha notato l’inquietante similitudine architettonica tra il mega centro commerciale e un mausoleo, una tomba. Comunque, allegri tutti: nel Levante abbiamo una nuova cattedrale. Lo dico per chi, avendo così tanto tempo libero, non sa come officiare la liturgia del consumo al sabato, magari con tutta la famiglia.

Mentre vi scrivo sono al mio quarto treno per raggiungere Ancona da La Spezia. Sei ore e passa per appena 75 euro. Pensare che si vogliono spendere cifre abnormi per risparmiare venti minuti tra Torino e Lione. Secondo me c’è più gente incazzata su questa tratta che su quella. Da bravo ex uomo di marketing, inizierei a spendere soldi per i trasporti seguendo la classifica dell’incazzatura. Farebbe più consenso. Ma si vede che le cose, da quando non lavoro, sono cambiate.

Oggi ho rinnovato l’assicurazione per la mia macchina. Un mucchio di soldi buttati via, a un prezzo immotivato. Per sette anni senza macchina sono dovuto ripartire dalla classe Bonus/Malus 14, e ora sono arrivato a 10. In più la signorina del call center era scontrosa. Le ho chiesto uno sconto e per un pelo non mi scoppia a ridere in faccia.

Cosa c’entrano questi tre eventi, cosa hanno in comune tra loro? Non molto, a parte che sono tre esempi di come il mondo a cui non partecipo più, che tento di evitare, sia ancora in grado di raggiungermi e farmi girare i cabasisi (grazie Montalbano). Ma anche di come mi testimoni, ogni giorno, che ho ragione io a volerne stare più fuori che posso.

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101 pensieri su “Cabasisi rotanti (ma grati)

  1. ciao simone, solo per curiosita’ volevo darti un aggiornamento : il centro commerciale di la spezia e’ partito alla grande per effetto curiosita’ iniziale della gente….adesso e’ semi vuoto.
    Lavora il sabato e la domenica , gli altri giorni ha le corsie vuote….
    E’ la dinamica tipica dei centri commerciali odierni in grande decremento sia per clienti che per fatturato …. poi comunque decollano e una parte di quota di mercato se la ritagliano anche se spesso non sufficiente per ripagarsi l’investimento e i costi.
    vedremo…
    un abbraccio,
    mf

  2. voglio parlare con chi ha figli piccoli!
    Facile, manco troppo, resistere al mercato e trarre soddisfazione da “sostenibilità”, “minimalismo”, anticonsumismio…che già solo a ragionarci stai meglio, nell’applicazione qualche difficoltà, ma tutto sommato sono scelte fattibili e di certo la qualità della vita migliora (lo sperimento ogni giorno). Ma vallo a spiegare ai bambini! non è impossibile poichè loro assorbono lo stile dei genitori e di solito genitori che fanno certe scelte controcorrente di solito sono piuttosto motivati e generosi di spiegazioni, esempi,controllo e offerta di stimoli, gioco, esperienze edificanti…ma che fatica!!! riusciremo a proteggerli da sta macina tritatutto e tutti? Voglio parlare con chi ha bambini. Si inciampa nella spietata linearità della logica bambina.Mi piace pensare che assurdità come l’orrore economico non lo possano concepire, non tanto perchè troppo complicato, quanto perchè non ci si aspetta dai grandi niente di così assurdamente illogico. Purtroppo non è così, che tenerezza/fascino/paura la loro inconsapevolezza.

  3. Vale, del fatto che non siano i beni materiali, ad arricchirti, me ne ero accorta da un bel pezzo. Quanto all’equilibrio, ne ho sempre avuto poco. E manco ci tengo, ad averlo. É bello a vedersi, ma spezza la schiena. Che sia per questo che odiavo gli esercizi alla trave, a scuola? Ohibò, che rivelazione.

    Ogni scusa é buona si rifaceva al tuo guardarle tutte. Per non vederne nessuna!

  4. Silv, ma che scrivi in pubblico, eddai…
    Ogni scusa è buona per cosa?
    Scuse non ne adotto quasi mai, sai sono molto diretto, non mi nascondo dietro un
    dito,poi magari, pago le conseguenze ma sempre a testa alta.
    Scusa se è poco…
    Le soddisfazioni in compenso sono notevoli.
    Hai l’impressione che sono deciso, diretto
    e sicuro perchè ho le spalle ben coperte, ossia sono ricco?
    Bah, indovina indovinello…
    Comunque sia,non mi manca nulla.
    Non so quanto possa influire, secondo me poco,devi costruire dentro di te equilibri,
    non sono certo i beni materiali ad arricchirti, sia chiaro.

    ciao
    Vale

  5. Il pianeta donna é fantastico? Bah. De gustibus. Se é per questo trovate affascinante anche quella roba là. Io, ogni volta che me la guardo, non posso fare a meno di chiedermi cosa ci trovate di straordinario. É semplicemente orrenda! L’unico che ha auto il coraggio di dirlo é Massimo Fini. Onore al merito.

  6. Splendido intervento, Gridosilente. Il documentario lo guarderò con calma e molto interesse quanto prima. Grazie.

    Perotti, la prossima volta che mi si rompe qualcosa lo mando a te. Tranquillo, per la rottura delle acque mi rivolgerò ad altri.

    Signorina, figli non ne ho, e mi ringraziano ogni giorno inconsapevolmente.

    Vale, ogni scusa é buona!

  7. Mi ricordo di viaggi in Asia, ove ho visto con i miei occhi bambini sfruttati a cucire, lavorare plastica, gomma, respirare veleni in ambienti putridi,
    costretti a lavorare piangendo…
    Dove?
    India, Bangladesh, Sri lanka, Indonesia.
    Ho la pelle d’oca nello scrivere e
    nell’essere impotente di fronte
    a certe ingiustizie colossali.
    Aquistiamo con moderazione ed in senso responsabile, i bimbi meno fortunati ringraziano!

    ciao amici del blog
    Vale

  8. @Silver silvan 28/03/2012 at 13:04

    Sembra incredibile ma è proprio così: produrre la maggior parte dei prodotti di consumo, costa poco, molto poco, vi invito a verificare guardando questo bellissimo documentario: http://www.youtube.com/watch?v=opXTGNuT4Io
    Se la manodopera arriva a costare meno di 70 centesimi di dollaro l’ora, è chiaro che è molto meglio darti un ferro da stiro nuovo che riparare il vecchio, poichè la riparazione non potrebbe avvenire nel paese dove è stato prodotto, ma dovrebbe avvenire in un paese come il nostro, dove un’ora di manodopera costa tanto.
    E allora tutto via nel cassetto dei rifiuti, tutto nuovo, tutto a poco prezzo.
    E’ innegabile che rispetto a venti anni fa un ferro da stiro o uno spremiagrumi oggi costa molto molto meno, e mettiamo da parte la qualità per un momento: anche dovendone comprare uno ogni sei mesi, scegliendo il low cost, dopo 5 anni e 10 spremiagrumi saresti ancora in netto vantaggio economico rispetto a chi ne ha comprato uno venti anni fa. Vuoi sapere il trucco dove sta? Semplice. Tu paghi poco o quasi niente uno spremiagrumi perchè è fatto in un paese dove con pochi dollari ci campano una settimana, lo spremiagrumi lo vendono a te che ancora puoi spendere qualcosa, ma in verità ti trovi in un paese che siccome si è già arricchito nessuno viene a produrre più niente, e la disoccupazione comincia a diventare un problema tosto. Nel frattempo, il paese dove la manodopera costa poco, lentamente alza la qualità media della vita, fin quando non sarà più vantaggioso tenere lì delle fabbriche. E allora, solo allora le fabbriche le rimetteranno lì da te, che dopo anni di disoccupazione e crisi sei disposto a lavorare per un salario ancora più misero, e lo spremiagrumi che produci lo venderanno da qualche altra parte.

    Io, da un po’ di mesi a questa parte sono stufo di queste dinamiche di mercato che hanno un costante bisogno che io compri qualcosa ogni giorno, che desideri ciò che deve essere venduto e non ciò che davvero mi piace, perchè purtroppo..quello che mi piace davvero non me lo può vendere nessuno.

    Scusate se mi sono dilungato un pò.

    • Sottoscrivo Gridolsilente. Riparare tutto, riciclare tutto, ripristinare, cambiare d’uso, non buttare via niente, non comprare niente. Libertà.

  9. Eh, siamo passati dall’-Ora et labora- della tradizione benedettina all’-Ora elabora- dell’era computerizzata…

  10. @Silver: condivido quello che dici, ma non centra molto con il mio discorso, non parlo di quei casi in cui i genitori sono succubi dei figli (per colpa dei genitori stessi ovviamente) sto dicendo che quando sei una famiglia, l’IO (io voglio, io faccio) non esiste.

    Se invece anteponi l’io al noi, be’ allora mi dispiace, ci dovevi pensare su un po’ di più prima di decidere di mettere al mondo un figlio.

  11. Oh,bella,
    hai preso una cantonata, lo sai?
    Il pianeta donna è fantastico,
    unico nel suo genere, affascinante
    a volte incomprensibilee misterioso.

    Io non riuscirei a farne a meno, sono motivo di confronto, crescita, scontro,
    bisticci e riappaccificazioni
    ed è per questo che non mi accontento
    di un rapporto in escusiva, fatto
    magari di un innamoramento fittizio
    che ofusca realtà e difetti.

    So di scatenare l’inferno, pazienza,
    la realtà dei fatti parla chiaro.

    Scombussolato?
    Ad oggi, non credo proprio,domani chi può dirlo…

    ciao gianburrasca!

  12. Il mercato offre poco e a prezzi esorbitanti, proprio vero. Qualche settimana fa, vedo uno spremiagrumi, della Braun. Quello che ho ha almeno quindici anni e a furia di lavaggi è diventato giallognolo e si è rovinato, lo porto altrove. Visto che si é dimostrato un oggetto affidabile lo compro. 56 Euro, se dura quindici anni, li vale. Invece no, sbagliato. Dopo una settimana, uso una volta al giorno, il motorino si blocca. Ma come?! Comincio a guardarlo e confrontarlo. La plastica é molto leggera e l’oggetto pesa la metà! E, soprattutto, vale la metà di quello vecchio che, non a caso, funziona benissimo. E il ferro da stiro comprato un anno fa? Si é rotta la levetta del vapore, un centimetro e mezzo di plastica. Portandolo a riparare me ne hanno dato uno nuovo di zecca, perché quelli non si riparano. Invece di sostituire una stupida levetta mi danno un ferro nuovo! Questa gente è completamente pazza! Sono stati molto gentili a darmi un ferro nuovo, ma io di quella marca non comprerò più niente. E mi sa che mi prenderò la briga di farglielo sapere. Questi clienti incontentabili, ma il cliente ha sempre ragione, si sa.

  13. Signorina Trinciabue, il tuo discorso va bene finché i figli sono piccoli e non in grado di essere autonomi, dopo di che diventa un alibi. Sono grata a mia madre di avermi dato l’esempio di una che non si faceva problemi a mollarci da soli quando avevo quindici anni per andarsene in vacanza o farsi un weekend da qualche parte. E senza prepararci sughetti pronti: mio fratello ricorda ancora con angoscia i miei esperimenti culinari. E con estremo piacere le cene con i nostri compagni di scuola. Oggi vedo madri che accompagnano i figli in macchina ovunque. Io dai sette anni in poi ho smosso le gambe e le chiappe e non mi veniva a prendere nessuno. E quando partivano io e mio fratello andavamo a fare la spesa, mandavamo la lavatrice, pulivamo, ecc. Istruttivo, molto istruttivo, sia per me che per lui. Ieri ho proposto alla mia amica di fare qualche giorno di vacanza: mi ha risposto che la figlia non glielo perdonerebbe mai. Ha diciassette anni e la nonna al piano di sotto! E avrebbe il padre che torna a casa la sera. E io questo atteggiamento non lo vedo istruttivo per niente. L’esatto contrario.

  14. cerco di rispondere a:
    1light “Oh che bello! Sono proprio contenta che si parli un pò di religione….”

    la vita monastica cerca di prendere una distanza dal “mondo”, non perchè rifuti quel mondo, ma semplicemente perchè vuol guardarlo da una prospettiva diversa; e non sempre essere dentro in pieno alle cose aiuta a capire come vanno…
    credo che anche l’accompagnamento psicologico si basi su questo principio.
    la tradizione benedettina poi, con il suo famoso “Ora et labora” invita a trovare il ritmo giusto che permetta ad ogni persona di “rifiorire” in tutta la sua bellezza.
    è come andare in palestra:
    se forziamo troppo con gli esercizi, il muscolo si strappa… se invece facciamo poco, il muscolo si affloscia…
    è solo il giusto esercizio nella dose giusta che ci permette di potenziarci…
    il limite va cercato e sperimentato di volta in volta…
    dare tempo e spazio alla spirtualità e all’impegno, con il giusto ritmo…

  15. Silvana,
    vero ciò che scrivi,ma è altrettanto vero che, intanto non siamo genitori per motivi diversi,quindi ragioniamo per “sentito dire”, poi,
    impresa non semplice di questi tempi, devi assicurare ai figli crescita, istruzione magari educandoli.
    è un impegno che va affrontato in coppia, spesso manca collaborazione, visto che le famiglie sono sfasciate al 50%; insomma
    impieghi ed investi una vita intera.
    Sembra che crescere un figlio costi attorno ai 300.000 euro dalla nascita
    ai 30 anni.
    oh, che sorpresa, vuoi dire che siamo benestanti per questa condizione?
    Ma dove il ho cacciati ‘sti 300.000 denari?
    Vattelapesca, vado subito a cercarli…

    auguri a mamme e papà ed al loro
    impegnativo compito

    Vale

  16. @Silver: vedi è quel “bisogna” che hai messo nella frase che fa la differenza. Un genitore, un bravo genitore intendo, non lo fa perchè “deve”, lo fa perchè gli è naturale fare così. Non gli passa nemmeno per la testa di anteporre le proprie esigenze a quelle dei figli.

  17. Buffo, ieri ho sentito una mia amica fare proprio lo stesso discorso. E ho pensato che dare ai figli il messaggio che bisogna pensare prima ai figli che a se stessi é uno dei più deleteri che si possano trasmettere. Crea gli schiavi di domani. Ha radici lontane, che puzzano di incenso.

  18. @Carla il problema che hai tu lo ho anch’io, la paura di fare una scelta che metta rischio il futuro dei figli. Non è una scusa, è una paura che un genitore sente, perchè un genitore bravo pensa prima ai figli e poi a se stesso. Io, lo scrivo sempre, ho deciso di continuare a lavorare per mia figlia, per poterla aiutare quando vorrà comperarsi una casa o vorrà studiare e serviranno soldi per pagare l’università. Questo tuttavia non toglie che sto attuando la mia strategia per poter lavorare ancora meno di quanto lavoro adesso, ma ci vorranno ancora una decina di anni sicuramente.

  19. Ho visto qualche giorno fà al Tg2 l’intervista di Perrotti trasmessa
    nel contesto della riforma del lavoro…
    Mi ha fatto tristezza che gli argomenti anche validi sostenuti dal Perrotti siano
    stati usati dal sistema a supporto delle tesi della modifica all’art. 18…

    • Hai visto Giulio? Strumentalizzazione… Bisogna stare attenti a questo… Ma in parte è inevitabile. Se non si fosse parlato della riforma del lavoro, sarebbe stato anche giusto il concetto. In effetti questa crisi porta con se grandi opportunità di cambiamento. Ma messa così, accanto agli altri servizi, sembrava proprio una manipolazione. E pensa che quella intervista è di oltre due anni fa. Riesumata apposta…

  20. Anche io ho acquistato il libro di Simone, dopo aver ascoltato una sua intervista radiofonica, convinta di trovare la ricetta magica. Dopo l’iniziale delusione, ho fatto mio il messaggio contenuto nelle parole dell’autore. Se vuoi davvero una vita diversa, fuori dal sistema, non omologata, lo puoi fare. Diverso è il punto di vista di chi sogna invece di essere immerso in questa società del consumo, di chi ne vuole fare parte da protagonista, lavorando sempre più per avere ogni oggetto del desiderio.
    E’ dura mettersi in gioco.
    Perchè siamo ipnotizzati dal messaggio dominante: se non appari non esisti.
    La mia posizione è limitata dal fatto che sono madre di due figli e non posso prendere una decisione che condizioni la loro vita. O forse anche questa è solo una scusa che maschera la mia paura?

    Chissà

    Buona giornata
    Carla

  21. Ingresso libero, a casa mia, é ingresso libero. Altrimenti é ingresso gratuito, contrapposto a quello a pagamento. Ora ci manca solo di dover pagare, per sentire parlare Perotti, non basta comprargli i libri. E sembra che tocchi spendere soldi per comprare le riviste per vedere casa sua. Se vuole farmi vedere casa sua, pubblica la foto qui, io la rivista non la compro manco morta. L’ultima volta che ho pagato per vedere casa di qualcuno é stato per vedere quella di Linneo. A Uppsala. Scusemerete.

  22. Per trinciabue:
    http://transitionculture.org/2008/05/19/is-burning-wood-really-a-long-term-energy-descent-strategy/

    Simone, il ragionamento che dice “bisognerebbe fare prima questo di quest’altro” è un ragionamento pericoloso perchè si finisce per non fare nulla.
    Si sente sempre qualcuno che dice, di fronte a qualsiasi valida iniziativa volta a risolvere un problema, che i problemi veri sono “ben altri”.
    Premesso che concordo sul fatto che la rete ferroviaria italiana sia penosa ed arretrata, è evidente che il rinnovamento deve partire da quelle tratte che hanno un maggior traffico e di conseguenza una maggiore utilità complessiva.
    Il traffico in val di susa è oggi, e sarà domani, sempre maggiore e quella direttrice non si ferma certo a lione…
    Basta guardare la percentuale di traffico su gomma in val di susa e paragonarlo a quello diretto in svizzera (molto inferiore, perchè lì il tunnel esiste) per comprendere quanto sia utile quest’opera.
    Per approfondimenti: http://www.ltf-sas.com/pages/articles.php?art_id=510

    In ogni caso hai ragione nel dire che il trasporto regionale è vergognoso. Ma il problema è che in questo paese, per ragioni morfologiche ma anche (soprattutto!!) per ragioni politiche è sempre stato incentivato lo spostamento in auto piuttosto che l’uso di mezzi meno inquinanti e più comodi.
    Cosa vogliamo dire, ad esempio, delle metropolitane italiane?
    Ho lavorato piuttosto a lungo a Parigi e ho conosciuto diversi pendolari che arrivavano in TGV dal nord della francia, così come accade oggi tra torino e milano, tra bologna e milano o firenze.

    Sul consumismo naturalmente sono d’accordo con te, ma il problema non è consumare tout court… è farlo consapevolmente.

    Non volevo fare polemica, ma la questione della TAV mi urta direttamente. Questo è un paese immobile, vittima delle continue mediazioni e del trasformismo. Per questo non si riescono quasi mai a costruire infrastrutture degne di questo nome.

    Saluti a tutti.

  23. In aggiunta, Perotti, se permetti:
    continuo a sostenere che comunque
    occorre avere le idee molto chiare,
    avere condizioni personali e famigliari favorevoli ed una buona base per
    cambiare vita.

    Non diamolo per scontato, scanso fraintendimenti, in una scala 0- 100,
    non so quanti si possono permettere questo lusso.
    Si, perchè oltre che una scelta di vita coraggiosa, se possiedi solo 10.000 euro
    rischi di farti male.
    Il mio è un esempio banale per indicare
    che occorre veramente pianificare attentamente.

    buona serata
    Vale

  24. Accusa: attribuzione di una colpa.
    ma quale colpa?
    ma come si permette chi la formula?
    Ok, siamo d’accordo
    che è solo un fastidio da dover
    affrontare.
    Esco da una riunione ove si è accennato
    ad attacchi personali infondati.
    C’è chi arriva inconsapevolmente alla diffamazione,che, tra l’altro è un reato civile.

    Bah, è il prezzo di indipendenza e libertà.

    ciao uomo libero
    Vale

  25. Sì, molto spesso il tono è proprio accusatorio, carico di livore.
    Come se cercassero nei libri di Simone una ricetta magica per vivere senza far niente e poi scoprissero che in realtà non è possibile e si sentissero presi in giro.

    In realtà in AB è detto tutto molto chiaramente, fin dal primo capitolo. Chi vi ha visto altro ha voluto vedervi altro.

    • E’ come dici Giovanni. E c’è anche un altro aspetto, ancor più inquietante: che io dica che si può cambiare vita senza essere ricchi o vivere di rendita li terrorizza. Se è vero quello che dico, loro devono mettersi in marcia, faticare, vincere le loro paure. Meglio supporre che menta, che dica cose non vere, che truffi tutti come il peggior pataccaro di quartiere. Se io sono un truffatore, loro sono salvi. Perché non devono sperare. Dunque non devono riprendere a vivere…

  26. Ciao! oggi sulla prima pagina de “Il Cambiamento” la notizia di un giovane friulano che ha “semplicemente cambiato vita” e ha ottenuto commenti di tutti i tipi dai lettori del Corriere al quale ha rilasciato interviste … uguale uguale …. normale no?
    Buona primavera!!!

  27. Scusa Perotti,
    se mi permetti, vorei porti una domanda indiscreta, ed è la seguente?
    Perchè ritieni accusatoria una affermazione
    basata su una impressione?
    Es. aver cambiato vita, lavoro,promuvere, marketing, di essete troppo radicale, di fare l’eremita ecc ecc.
    Se non vi è diffamazione mi sembra lecito,
    anche perchè fino a prova contraria nessuno ti paga tasse e spese.

    Sono solo considerazioni fastidiose
    che si sciolgono come neve al sole,
    formulate da individui sprovveduti,
    nulla più.
    Del resto la mamma dei cretini è sempre incinta e con parti gemellari.

    semplice considerazione…
    ciao
    Vale

    • accusatoria in quanto… mi si accusa di. Col tono di chi ti accusa. Con l’intenzione di accusarti di qualcosa di sbagliato. Accusatoria per questo. Io vado per la mia strada ricordando a chi mi accusa che non è così come pensa lui. Niente di grave. Solo una scocciatura dover ripetere tutto da capo. Ormai non lo faccio più, quasi mai almeno. Se uno non ha neanche voglia di leggersi le FAQ su internet allora, non vale lo sforzo. ciao!

  28. Vorrei solo far notare a C che:

    a) La legna è una fonte rinnovabile.
    b) La combustione del legno non contribuisce a far aumentare il contenuto di anidride carbonica (CO2) della nostra atmosfera, perchè la CO2 emessa durante la combustione della legna è la stessa che era stata sottratta precedentemente all’atmosfera da parte della piante, durante il processo di fotosintesi.

  29. su Youtube ho visto un film molto bello, “il pianeta verde”, un film di fantascienza che senza utilizzare effetti speciali e con una regia molto lineare riesce a comunicare dei bellissimi messaggi, vi vorrei citare un piccolo pezzo che mi ha colpito molto:
    “E poi ..il boicottaggio..tutto quello che era stato nocivo per la salute non si comprava più, o si buttava. Fu l’arma vincente,senza vendite niente potere, l’esercito e la polizia erano impotenti..Com’e stata chiamata quell’epoca? Il caos pre rinascimento.”

    Mi fa pensare molto a un passo del Perotti su Avanti tutta, dove racconta che il mercato dovrà offrire molto di più per convincerlo a spendere i suoi soldi.

    Al momento il mercato offre poco a un prezzo davvero strabiliante, per passare a dei veri e propri paradossi, e sto pensando alle buste di verdure pronta da mangiare, la cui manodopera viene fatta pagare (a noi) alla stregua di un dentista.

  30. Ciao Simone, sei la mia piccola grande speranza…che le cose possano cambiare, che si possa davvero tornare a vivere degnamente ed a misura d’uomo.
    Ti leggo con piacere.
    Nat

    • Grazie Nat. E grazie anche a Gridosilente e alla Signorina. Un abbraccio a tutti in questa giornata non semplice… ciao!

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