Fotogrammi

Diario di viaggio. Le idee e il mansueto ottimismo di Emanuele, a Montecchio, come la passione e i complimenti sinceri di Diego. La bella famiglia Lovat, con cui si riesce ancora a parlare. L’attesa nella brezza alla stazione di Padova, col sole che scaldava e metteva allegria, portando pensieri da lontano. Ma vanno aggiunte molte, troppe cose: l’energia e il sorriso sornione di Giuseppe, alla Lavanderia Ricircolo di cervelli di Rimini (Mi aiuterai con Mak2 come hai promesso?), quelli che chiacchieravano mentre parlavo, a cui non ho detto niente. Emiliano, che vive in camper, ha letto un mucchio di libri, sta scrivendo un romanzo e mi ricorda qualcuno. La sua citazione da Elisabeth “Non hanno capito niente…”, che faceva venire i brividi. Abbiamo bevuto e parlato di letteratura sudamericana fino a tardi, insieme a due amici. Le opere di Cristina Ballestracci, evocazioni marine e parole di grande impatto emotivo. San Marino, San Leo, Cagliostro. I miei amici Manu e Claudio, a cui voglio bene. Ma manca ancora tanto altro, il lungo mare di Rimini, fino al Rock Island, dove capitano cose che subito non capisci. Gli incontri che non si possono contare, descrivere, troppa roba, troppe cose per un uomo soltanto. Il viaggio… I diari.

Passerò per casa, due giorni appena, ma così desiderati. Eppure viaggiare è come navigare. All’inizio senti la strada, pensi ai chilometri, misuri il fiato, senti le lontananze, soprattutto una. Poi diventa un respiro ritmato: non hai fatto altro e non farai mai altro. Lo sguardo lungo non serve più. Il punto è solo lì. Liberi e in viaggio. A quel punto tornare è cambiato, non è come quando partivi. Le sfumature di un ritorno e di una partenza sono cariche di chilometri da fare o di quelli percorsi.

Il ritardo del treno da Rimini, quasi un’ora, la coincidenza persa a Bologna. La bella ragazza tutta tatuata seduta di fronte a me, a cui sanguinava il naso, che in pochi minuti mi ha raccontato tutta la sua vita. Il mio romanzo in una vetrina di libreria, mentre ricordavo, speravo, sorridevo.

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27 pensieri su “Fotogrammi

  1. Grazie del complimento. Ieri sera ho provato a fare l’acciugata che hai messo nell’equilibrio… effettivamente l’aglio alla fine cambia tutto. Buon vento

    • l’aglio tritato finissimo e messo solo alla fine, a crudo, quando si mescola la pasta sul fornello ancora caldo, ma spento, è un’esplosione nucleare di sapori e profumi… ciao!

  2. Infatti mi sarei aspettata una tua frecciata, rivolta a quelli che continuavano a parlare come se niente fosse: maleducati nei tuoi riguardi, prima di tutto, ma anche nei confronti di chi era lì per ascoltare.
    E’ anche vero che conciliare cena e conferenza non è facilissimo, il vai e vieni dei camerieri e tutto il resto, di fatto, hanno scoraggiato il confronto finale, le domande del pubblico e quella bella atmosfera che ricordo alla tua precedente conferenza (quella del 2009, sempre a Rimini).
    Io, e quelli che erano con me, abbiamo cercato di non perderci una parola e poi abbiamo continuato a discuterne, confrontandoci piacevolmente e scoprendo che “qualcosa si muove”, di sicuro più di quanto sembri.
    Anche grazie a te, naturalmente.
    Ciao!

  3. @ Giulio, concordo con te che la visione finale sia un po’ “ardita”, ma vederlo mi pare faccia comunque bene alla consapevolezza; tanti passaggi sono condivisibili e illuminanti. Uno scenario del genere si potrebbe raggiungere con una totalità di persone intelligenti e consapevoli.. requisito non da poco, purtroppo!

  4. @Marco

    L’analisi del filmato è corretta e dettagliata… solo che la soluzione tecnologica proposta non mi ispira fiducia.

    Nel filmato se ci fai caso si passa da una situazione “disastrosa” creata dall’applicazione del modello economico e finanziaro attuale (con il contributo della tecnologia a servizio di pochi… vedi sviluppo della globalizzazione con le reti informatiche) ad una situazione “paradisiaca” in cui gli uomini improvvisamente “folgorati” non si sà bene da cosa, usano la tecnologia per progettare un “nuovo sistema economico basato sulle risorse disponibili”. Non si capisce inj pratica come si esegue la transizione da una situazione difficile come quella attuale in cui pochi usano la maggior parte delle risorse economiche e materiali ad una cultura in cui i valori sono la condivisione delle risorse per il bene comune. Mi sembra un passaggio e una transizione non da poco….
    è come realizzare questa transizione culturale il vero problema!!

    In sintesi la persona media vedendo il filmato pensa che la tecnologia sia la soluzione ai problemi cosa che in questo momento è vero l’esatto opposto…
    La tecnologia in se stessa è uno strumento,
    la sua applicazione puo’ risultare positiva o negativa in funzione dei valori di una società.

    ciao
    Giulio

  5. “Il punto è solo lì.”
    Com’è vero! A volte nel viaggio mi capita di sentire così intensamente che “il punto è solo lì”, che d’un tratto è come se il prima e il dopo non esistessero più. Quel momento si dilata, prende forma e tempi suoi, disobbedienti alle regole umane. I colori, la luce, i contorni delle cose e delle persone hanno una nitidezza e una profondità che di solito non colgo… e nell’inevitabile confronto con ciò che non è lì, tutto il resto diventa sbiadito. E’ allora che mi sale dal petto un miscuglio di stupore e commozione… e mi sembra che l’intero universo abbia tramato per allineare perfettamente ogni cosa, fino a farmi giungere lì.
    Si tratta di pochi istanti, anche se sembrano tantissimi; improvvisi come sono arrivati, passano… e la visione torna a essere quella di sempre.
    Ma quell’attimo è così forte che lascia un segno nelle cellule del mio corpo, perché se torno lì con la memoria, a distanza di mesi o anni, riesco a sentirne le vibrazioni quasi lo vivessi di nuovo, solo un po’ sfumato.
    Mi chiedo se questo è “essere nel presente”, o se sono piccoli attimi di estasi…

  6. Amore a prima vista
    (Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1 febbraio 2012)

    Sono entrambi convinti
    che un sentimento improvviso li unì.
    E’ bella una tale certezza
    ma l’incertezza è più bella.

    Non conoscendosi, credono
    che non sia mai successo nulla fra loro.
    Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
    dove da molto tempo potevano incrociarsi?

    Vorrei chiedere loro
    se non ricordano –
    una volta un faccia a faccia
    in qualche porta girevole?
    uno “scusi” nella ressa?
    un “ha sbagliato numero” nella cornetta?
    – ma conosco la risposta.
    No, non ricordano.

    Li stupirebbe molto sapere
    che già da parecchio tempo
    il caso giocava con loro.

    Non ancora pronto del tutto
    a mutarsi per loro in destino,
    li avvicinava, li allontanava,
    tagliava loro la strada
    e soffocando una risata
    con un salto si scansava.

    Vi furono segni, segnali,
    che importa se indecifrabili.
    Forse tre anni fa
    o lo scorso martedì
    una fogliolina volò via
    da una spalla a un’altra?
    Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
    Chissà, forse già la palla
    tra i cespugli dell’infanzia?

    Vi furono maniglie e campanelli
    su cui anzitempo
    un tocco si posava su un tocco.
    Valigie accostate nel deposito bagagli.
    Una notte, forse, lo stesso sogno,
    subito confuso al risveglio.

    Ogni inizio infatti
    è solo un seguito
    e il libro degli eventi
    è sempre aperto a metà.

    Grazie, Simone.

    • FB, ciao. Ho un piccolo sistema di irrigazione col timer. Per il resto ho deciso di avere l’orto e prendere quello che dà per il tempo che ho di curarlo. Potrebbe dare di più. Ma anche di meno. Cerco di guardare le cose dal lato positivo. ciao!

  7. Scusa, forse non è questo il posto ma non sono molto tecnologica, volevo leggere il tuo romanzo “Stojan Decu, l’altro uomo” ma è fuori catalogo, hai amici a Verona che me lo potrebbero prestare? Grazie infinite,
    Donata e l’allegra brigata

    • Ciao Donata. dovresti riuscire a trovarlo su amazon o ibs. oppure in biblioteca dove c’è quasi certamente. in ogni caso nel 2013 lo ristampano in edizione tascabile. Quel romanzo è… Vabbè, ciao. buona lettura.

  8. Ciao, mi piacerebbe che partecipassi al giveaway che ho organizzato sul mio blog assieme a Fra di Flors de la Terra. Si intitola “Scala la Marcia” ed invita alla pratica della decrescita. Per partecipare si aggiunge un proprio post che parli di buoni propositi. Se ti va di partecipare, eccoti il link! {http://cecrisicecrisi.blogspot.it/2012/05/giveaway-flors-de-la-terra-cosmetica.html}
    Grazie, Alex

    • emanuele, mansueto, contrapposto a aggressivo, nervoso, acido, violento… è uno dei maggiori complimenti che io possa fare. forse uscirà un romanzo che ha questo come perno. scritto vent’anni fa… ciao!

  9. Ciao Quella. E’ vero, non un racconto di tutta la vita. Ma molte cose, le prime a venire in mente. Dunque quelle che contano. buon viaggio!

  10. Rockisland… Una passeggiata interminabile, lenta, il profumo del mare e le chiacchierate con gli amici. Poi finalmente si arriva al gotha. Concerti rock, dentro il caldo soffocante, fuori il freddo della brezza notturna che tempra i corpi sudati. Rum e cola, tante belle notti al Rockisland. Alla Lavanderia è stata una serata strana, fuori dagli schemi, senza regole, senza ruoli, bella. E adesso tanto buon vento.

  11. PS: fra l’altro a 10 minuti da Ravenna poi c’e’ il mare, so che non potresti resistere al richiamo dell’Adriatico 🙂

  12. Spero di vederti prima o poi in quel di Ravenna per una presentazione: ci sono un sacco di posti interessanti oltreche’ di ottime librerie dove poterla organizzare .
    Buon rientro e buona continuazione del tour Capitano !! 😉

  13. Che poi non era tutta la vita, ma rispondere a due domande, cosa che non si fa mai. Tranne a volte perché in viaggio ci si trova davanti a persone con cui si ha qualcosa da dirsi.

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