Via terra

Doelan, il fiordo

Ho fatto fatica, ieri, a ricordare l’ultima volta che avevo preso la macchina ed ero partito per un viaggio. Forse nel 1991, ma non ci giurerei, vado per deduzione. Comunque tanto tempo fa. Da allora ho sempre viaggiato per mare, e qualche volta in aereo, brevi viaggi in una città estera ben precisa, due o tre giorni e via. Ma 1.200 chilometri in automobile e poi qualche centinaio per visitare un luogo…

E’ un bene che questo avvenga con la Bretagna, dove mi trovo ora. Il più marino dei luoghi della terraferma, un pezzo di Mediterraneo finito per errore sull’Atlantico. Un confine, più che un’area. Una linea. Un posto adatto a me.

Da tre giorni, infatti, pullulano le storie nella mia mente. Personaggi, volti, mestieri. Bretagna.

Un uomo che scende le scale all’alba da un appartamento dove una giovane donna dorme semi scoperta nel letto, in una stanza calda, con le pareti di legno, nonostante il gelo esterno. Dove va quell’uomo? Al mercato, vende ostriche, al mattino, e fa il ballerino la sera. Ma al termine della giornata accadrà qualcosa. La sua espressione preoccupata, che ignora l’immediato futuro, ne ha però una viva premonizione.

Piazza del mercato, La Rochelle

– Oppure un parigino che sposa una nera nel comune di La Rochelle, nello Charante, chissà come, chissà perché, chissà per quanto. Il codazzo di ospiti e amici è una scena rumorosa ed eccessiva. Le macchine suonano i clacson, i colletti alzati sotto alle cravatte sono forzati. E’ in quel momento che accade qualcosa….

– O ancora, un pescatore rientra, buon ultimo sull’intera flotta da pesca, con la sua barca malandata e stanca. Rassetta le cime, le reti, porta il pescato alla cooperativa marittima, che sta per chiudere. Ce l’ha fatta, per un pelo. Ma nessuno vuole il suo pesce. Perché? il pescatore resta immobile, con le mani lungo le gambe, la cerata ancora gocciolante, al centro del mercato coperto. Cosa ha fatto quell’uomo, perché la comunità lo emargina? Il pescatore risale a bordo, ricarica le sue cassette di pesce, molla gli ormeggi, riprende il mare nonostante gli avvisi di burrasca. Senza una parola. I concittadini del fiordo di Doelan, sul molo, lo guardano immobili nelle raffiche gelide di ponente.

Storie. Facce, fotogrammi, personaggi. Impressioni di viaggio incontinenti, invadenti, inevitabili, che devono a forza diventare volti e qualche passato da ricordare. Chi è la ragazza rimasta a dormire nell’appartamento di legno sul fronte marino? Cosa le accadrà mentre il venditore di ostriche ballerino è lontano? E cosa sarà del pescatore che riparte nelle ombre notturne, col mare in crescita, reietto e solo? E il parigino, cosa sarà di lui, già domani, al primo risveglio da marito che non ha capito? Come farò a dormire stasera, senza che questi volti tornino a visitarmi, senza alcun riguardo?

Io non so viaggiare che così. Forse è per questa maledizione che non viaggiavo da così tanto. In mare, almeno fino a che non si tocca terra, è diverso. Talvolta, si può riposare.

Granseole reali, o ragni di mare reali, al mercato di La Rochelle

Sulle mura, La Rochelle

 

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20 pensieri su “Via terra

  1. ile de sein,un isola magica,ci si imbarca ad audierne (bretagna)1 ora di navigazione passando dalla pointe du raz,e si sbarca in quest’isola dove non esistono auto,dove cani e gatti sono liberi di girare per l’isola, dove l’oceano si sente in ogni angolo,forte ,prepotente…un luogo dove pensare e creare.

  2. Ciao Simone, finalmente un viaggio via terra.Ma ne fai uno veramente solo a piedi dall’inizio alla fine di più giorni? Senza scomodare l’inflazionato Cammino di Santiago qua in Italia ce ne sono di più belli e poco battuti, alcuni passano pure vicino a dove “abiti” tu. Personalmente non scrivo ma faccio questi lunghi cammini e credo che l’ispirazione per un libro sarebbe più genuina, vissuta, ad altri autori è capitato così.

    P.S.: spero ripasserai a Bo per presentare il tuo nuovo libro,l’ultima volta non sono riuscito ad entrare

  3. .. la Bretagna… è il colore della brughiera fiorita a Cape Frehel, il suono delle onde a Point du Raz, il profumo… quel profumo unico che solo i graniti hanno sulla costa del mare in ogni posto del mondo
    Buon Viaggio!

  4. Ciao Simone, leggendo di La Rochelle non posso fare a meno di ricordarne i suoni, i profumi, le luci notturne; un viaggio, quasi pellegrinaggio di 5 anni fa. La forza delle torri di guardia del porto… la semplicità dei porti con migliaia di barche a vela di dimensioni “umane”, a volte vecchie e vissute ma perfettamente e amorevolmente mantenute, quelle in vendita a prezzi sempre onesti (non come qui)…l’impressione dell’ingresso nel porto della marea di 5 metri d’altezza e la sensazione di vuoto al suo ritiro…la cordialità della gente… la lista delle emozioni raccolte in una settimana sarebbe infinita in una città/porto piena di piccoli e grandi cantieri “on the road” dove le barche più belle sono in vista a cielo aperto, da vedere e toccare parcheggiate quà e là… ma la più forte e quasi lo scopo del pellegrinaggio è stata Joshua …la barca del mio guru Bernard Motessier ormeggiata in seconda fila nel bacino del museo marittimo. Quasi un’emozione troppo forte, ci ho messo 2 o 3 giorni ad avvicinarmici rispettosamente… poi serate intere in meditazione davanti a lei… desiderio di salire a bordo per respirarla ma poi paura, non di custodi inesistenti ma di profanare un tempio…l’ultimo giorno la giovialità della signora che mi ha iscritto agli “AMICI DEL MUSEO MARITTIMO” e la gioia di ricevere spesso il loro bollettino periodico…e la promessa solenne di ritornare…

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5d/Joshua.JPG

    SImone, se sei ancora lì salutami Joshua.. e anche Bernard che riposa poco più in là del suo “Uccello dei mari” a Le Bono nel golfo di Morbihan – Bretagna.

    Grazie per il ricordo e … buon vento.

  5. bellissima vacanza… complimenti per la scelta della meta.

    anche se la parola “vacanza” non si addice molto dato che tu non lavori (come no!)…meglio viaggio!

  6. Allora la prossima volta non prendere la macchina. Prendi un aereo e quando sarai arrivato all’aeroporto più vicino alla meta, prendi un autobus. Poi cammina, poi prendi il treno, il tram oppure di nuovo l’autobus e cammina di nuovo. Viaggia con uno zaino in spalla, composto nel modo giusto e che contenga l’essenziale. Assapora i ritmi del posto da visitare, allineati ad essi e unisciti alla gente del luogo. Il viaggio ha la capacità di sorprenderti.

  7. Bellissima la Bretagna!
    Un Natale,anni fa, l’ho passato lì….
    Partita da Venezia con l’aereo fino a Parigi poi il treno fino ad un paesino sperso di cui non ricordo più il nome dove mi aspettava in macchina il compagno di allora (non bretone ma partito prima di me..); entrati in casa la notte di Natale..
    I paesi, i mercatini, le persone, gli odori; non avevo mai pensato di tornarci..fino a questo momento..
    Buon Anno caro Simone e a coloro che scrivono su queste pagine meravigliose a volte un pò spiglolose..:-)

  8. Non ti auguro un dono qualsiasi,
    ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
    Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
    Se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
    Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo pensare,
    non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
    Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento.
    Ti auguro tempo, non solo per trascorrerlo,
    ma perchè te ne resti,
    tempo per stupirti e per fidarti
    e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
    Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare,
    per sperare nuovamente e amare.
    Ti auguro tempo per trovare te stesso,
    per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come dono
    e anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.

    (Poesia Sioux)

    Buon anno a tutti!

  9. Ciao Simone,

    mi raccomando, non perderti l’isola di Ouessant…ci sono stato a settembre..fantastica, fuori dal mondo!

    Buon vento!

  10. La Rochelle mi e’ piaciuta molto (ma non e’ in Bretagna). Delle Bretagna il ricordo piu’ bello e’ a Belle Ile en mer. Un po’ chic ma nel senso buono del termine.

  11. Ciao Simone,
    che bella, la Bretagna! Ho tanti ricordi, sparsi in quella terra dall’eterno profumo di bagnasciuga. …Uno in particolare, a St. Malo, la cittadina in cui – anni fa – giurai a me stesso che mi sarei rifugiato in gran segreto, se un giorno fossi scappato da tutto e da tutti.
    Se passi da St. Malo, l’augurio di buon inizio anno che ti faccio è quello di farti rapire, come accadde a me…

  12. Tutte le volte che ho pianificato un viaggio in Bretagna, è accaduto qualcosa e non sono riuscita a partire.
    Così non l’ho ancora visitata, e rimane il mio viaggio da sogno.
    Forse, il giorno che riuscirò ad andare, scoprirò che non ho voglia di tornare qui. E sarà per questo che non riesco ancora a partire?
    🙂

  13. Molte persone viaggiano come Te.. Anche io viaggio così.. Guardo .. Vedo.. Immagino.. Conosco la Bretagna .. È una terra da sensazioni forti. Ogni luogo mi ha dato emozioni e le stesse persone che ho incontrato , conosciuto o semplicemente incrociato con lo sguardo hanno stuzzicato la fantasia.. Nel mio cuore però è rimasta soprattutto
    Etretat … Conservo una pietra tonda raccolta sulla spiaggia .. quella spiaggia racchiusa tra le due scogliere bianche.. E l’ occhio che si perde sull’orizzonte..basta chiudere glio occhi e immaginare persone, case, cieli, mari.. Luoghi di terra e di mare con i loro abitanti che diventano quadri da sogno..

  14. Respirata in macchina nel 2005. Da Dieppe a Brest. Tutta la costa seguendo una guida intitolata “Armorica, itinerari magici di Corto Maltese in Bretagna, il paese del mare”. Uno dei viaggi on the road più belli che ho vissuto, tra Normandia e Bretagna, con le persone giuste. C’era una volta e una volta non c’era e quella volta là c’era comunque…

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